Comunicazione d'impresa. N. 4 - InternetStratega è colui che dei fatti sa vedere, insieme, le cause e gli effetti e non si confonde nell’individuare ciò che conviene o non conviene fare. Timoteo Premessa (seguito di Comunicazione d'impresa N. 3)Alla fine dello scorso millennio molti economisti sottolineavano la certezza che la nuova frontiera di ogni possibile sviluppo economico era rappresentata dalla Rete. Un'inchiesta pubblicata nel 1999 da Booz-Allen & Hamilton, dopo aver intervistato circa mille dirigenti di alto livello, aveva messo in evidenza i seguenti dati.
Jack Welch, il mitico presidente della General Electric, affermava, nel 1999, che non era più il tempo di aspettare che la rivoluzione informatica investisse le aziende, ma di considerare Internet con priorità 1,2 3 e 4. In conferenze e convegni si affermava che le aziende, sopravvissute alla selezione naturale del passaggio dal “reale” al “virtuale” si sarebbero imposte nel mercato globale attraverso il nuovo miracoloso strumento della Rete. Tutto ciò a bassi costi, e grazie alla trasformazione di qualche tecnico interno in esperto di informatica o all’utilizzo di qualcuna delle molte società che si erano improvvisate specialiste nella realizzazione dei siti per le imprese. Nonostante queste appassionate dichiarazioni, già in quegli anni qualcuno, come il guru della Rete David Siegel, metteva in guardia le aziende affermando che, per la maggior parte di esse, l’approccio ad Internet era sbagliato. Siegel faceva, in sintesi, le seguenti considerazioni.
(1) Io personalmente, come direttore della R&S di una grande impresa, ho avuto modo di constatare come sia difficile convincere ricercatori e tecnici di mantenere il focus sull’obiettivo e non sulla tecnologia. (2) Aree che cambiano quando il mouse vi passa sopra. (3) È la capacità di un imprenditore di indicare la direzione verso la quale sviluppare l'impresa. Vision è anche intuizione e immaginazione. Come aveva previsto Siegel le affermazioni trionfalistiche della fine degli anni ’90 avevano creato illusioni infondate; molte aziende, specialmente tra le piccole e medie imprese, vista l’inefficacia dei propri investimenti avevano abbandonato il sito, trascurando di aggiornarlo e di migliorarlo, rimediandone spesso un danno di immagine. Un atteggiamento mentale che ha portato ad approcci ad Internet sbagliati è stato quello di considerare la Rete come sito-centrica. L’opinione più diffusa era che si dovesse avere un sito web e poi si dovesse pensare ad offrire un servizio grazie al sito. È vero esattamente il contrario. Occorre, infatti, avere prima una strategia chiara, valutare, poi, quali strumenti della comunicazione possono essere messi a disposizione di quella strategia e dopo aver definito obiettivi e metodi, impostare contenuti e struttura di un eventuale sito web. Questa è la prassi che sta alla base di tutte le attività dell’impresa e non si comprende perché con Internet si debbano fare eccezioni. È importante, comunque, sottolineare che se molte imprese hanno dovuto rivedere le proprie opinioni ed il proprio approccio alla Rete non c’è mai stata una vera crisi di Internet, si sono alternati momenti di euforia a momenti di ripensamento ma, da almeno dieci anni Internet ha continuato a crescere e a moltiplicarsi. Alcune estrapolazioni che prevedevano crescite esponenziali di Internet non hanno trovato riscontro, ma se si analizza la curva degli Host (4) Internet nel mondo dal 1990 ad oggi, si vede che l’andamento è quello di una crescita veloce e continua. Se un imprenditore vuole confrontarsi con Internet, il mio suggerimento è seguire il detto latino festina lente (5) , affrettati lentamente; infatti i tempi, in Internet, possono essere più o meno lunghi in funzione del cosa fare, ma essi sono comunque determinati da un fattore dominante: il comportamento umano. Giova notare che Internet cresce bene in Italia: i navigatori che si connettono almeno una volta al mese stanno per raggiungere quota 20 milioni (con un incremento mensile del 2%). Fra le applicazioni più gettonate spiccano quelle di messaggeria istantanea come Skype e MSN Messenger e naturalmente quelle per la condivisione di file, cioè per scaricare musica e film. Secondo Nielsen/NetRatings la maggior parte degli utenti ha raggiunto quasi una frequenza giornaliera di navigazione sul web (29 sessioni/mese) e il tempo trascorso in rete cresce mediamente di 80 minuti ogni 30 giorni e di quasi 4 ore rispetto a un anno fa. Il 77% (14 milioni) degli internauti che si collega da casa ha ormai una connessione a banda larga (adsl) e trascorre in media 29 ore al mese sul web. D’altra parte la presenza nel web sta diventando sempre più strategica per le imprese, perché negli ultimi dieci anni il modello stesso di impresa è cambiato. L'impresa, infatti, non è più un'isola, ma è inserita nella rete delle relazioni che la legano con i clienti, con i fornitori, con i consulenti, con le aziende alleate, con gli attori del territorio. La partecipazione ad una rete esprime la capacità di un'impresa, specie se PMI, sia di utilizzare le proprie relazioni per accedere ad una maggiore varietà di risorse tecnologiche e di mercato, che da sola non sarebbe in grado di raggiungere, sia di migliorare, quindi, il proprio vantaggio competitivo. 2. Che cosa è InternetMolti pensano che ciò che, comunemente chiamiamo Internet o Rete sia qualcosa fatta di macchine, di connessioni, di software, di protocolli. Non è esatto, la Rete è fondamentalmente fatta di persone e di relazioni tra le persone. Essa poggia, infatti, su una base di conoscenze che ha radici antiche e che si fonda sulla comunicazione tra le persone. I modelli di rete cui siamo abituati a pensare sono totalmente centralizzati (tutto passa per un punto) o parzialmente decentralizzati (tutto passa per una serie di nodi); Internet, invece, è una rete distribuita in cui ciascun nodo può collegarsi con qualsiasi altro nodo scegliendo il percorso più opportuno. Se invece di pensare ad una rete costituita da “nodi tecnologici” immaginiamo che in ciascuno di essi vi sia una persona, ecco spiegato perché possiamo assimilare Internet ad un “sistema biologico”; infatti lavorare con la Rete richiede più competenze di comunicazione che di informatica o di elettronica. Ogni persona in Rete è davanti ad uno schermo ma Internet non ha nulla a che vedere con la televisione. In tabella sono indicate le caratteristiche di stampa, televisione e Internet.
Si può notare che Internet è più vicino alla stampa che alla televisione, con una differenza importante, la maggiore possibilità di approfondimenti e di gestione da parte dell’utente. Inoltre vi sono due caratteristiche che rendono Internet diversa: l’interattività e la struttura ipertestuale. L’interattività nasce dalla presenza delle persone nei nodi, l’ipertestualità nasce dalla particolare organizzazione delle informazioni.
(4) Gli host sono i server tramite i quali è possibile collegarsi con Internet. (5) Logo usato dal primo editore italiano, il veneziano Aldo Manuzio. (6) Negli anni settanta molte Università e centri di ricerca industriali avviarono programmi di auto-istruzione basandosi sulla tecnologia dell’ipertesto ed io stesso ne diressi uno in Italia. Quei tentativi fallirono per due motivi, per la complessità del software e per l’avanzare di Internet che nel 1993, con il primo rudimentale browser, Mosaic (prima per Unix e poi per Macintosh) già mostrava le sue potenzialità per la navigazione in modalità www. (7) Il www (world wide web) poggia proprio su una struttura ipertestuale. (8) Ad esempio Shakespeare, Giulietta e Romeo, Verona, Arena, Roma., oppure, energie rinnovabili, pannelli fotovoltaici, celle, silicio, quarzo. 2.1 Internet e la giurisprudenzaUn aspetto che interessa mondo del lavoro e giurisprudenza è quello della navigazione in Internet, da parte di dipendenti, durante l’orario di lavoro. Molti giudici, in Europa e in Usa, si sono pronunciati sull’argomento e, facendo una sintesi dei vari procedimenti conclusi, si possono affermare i seguenti principi (9).
3. Come sviluppare un progetto su InternetL’ingresso di un’impresa nel mondo di Internet non può certamente essere definito con “un progetto standard” perché deve basarsi su un’analisi specifica, caso per caso. Una metodologia di massima può, peraltro, essere raccomandata. La mia esperienza è piuttosto negativa sulla capacità dell’impresa di muoversi secondo questi passi. Spesso prevale “l’intuito o il buon senso” dell’imprenditore e molte buone iniziative non vengono sfruttate al meglio per la mancanza di una strategia che sia in grado di cogliere al meglio le opportunità. Uno degli errori più diffusi è pensare che sia necessario raggiungere rapidamente “grandi numeri” e che siano perciò necessari forti investimenti iniziali. 3.1 Struttura di un sito InternetSe un’impresa decide di avere un sito web deve concentrarsi su tre obiettivi fondamentali.
Mantenendo come pietre miliari i tre succitati principi il sito dovrà essere costruito seguendo una serie di norme, che, peraltro, nella maggioranza dei casi sono disattese.
Una norma di carattere generale che vale per ogni tecnologia vale anche per la Rete. Le tecnologie che funzionano sono quelle “trasparenti”, di cui non si nota, cioè, la presenza. Quando le tecnologie sono al servizio dei contenuti e le une e gli altri sono al servizio del fruitore l’esperienza è fluida, efficiente, gradevole e porta, facilmente, a godere di quel servizio o di quella utilità che ci si attende dalla tecnologia. (9) Si rimanda al sito www.iusreporter.it, dedicato proprio alla giurisprudenza delle nuove tecnologie informatiche. (10) Aree che cambiano quando il mouse vi passa sopra. 4. La posta elettronicaDal 1992, nascita di Eudora il primo client di posta elettronica, questo strumento di comunicazione ha fatto passi da gigante, soppiantando i sistemi postali, le telescriventi, i fax.
La posta elettronica (meglio nota come electronic mail o e-mail) è un sistema di trasmissione di messaggi o di file attraverso una rete di computer; in questo caso la rete è detta Intranet. Quando la rete è collegata a Internet, gli utenti possono comunicare con ogni punto del pianeta.
L’e-mail è un mezzo di comunicazione straordinariamente comodo per inviare brevi memorandum, per far circolare informazioni ricevute da altri e per inviare, come allegati, poderosi documenti in Word, in Excel o in programmi analoghi, risparmiando tempo e denaro di spese postali. L’introduzione di questo nuovo strumento rapido e comodo, come capita spesso, ha indotto una serie di comportamenti negativi.
Questi problemi si possono risolvere con il buon senso e dandosi una disciplina anche nell’uso della posta elettronica.
Se l’oggetto è generico, vago o mancante esiste il rischio che il ricevente ignori completamente l’e-mail. Giova notare che imprenditori, manager o professionisti possono ricevere decine di messaggi di posta elettronica al giorno.
Uno dei grandi vantaggi della posta elettronica è la possibilità di allegare altri file. È possibile inviare documenti corposi, fogli elettronici, tabelle, grafici, disegni, fotografie, semplicemente allegandoli all’e-mail. Esiste, peraltro, un ulteriore vantaggio; il destinatario può apportare al documento ricevuto in allegato qualunque modifica e rimandarlo al mittente con la stessa velocità e comodità. Per tornare al concetto iniziale di Intranet, giova notare che molte imprese utilizzano la rete interna per trasmettere informazioni di carattere generale al personale, come traguardi da raggiungere, obiettivi conseguiti, eventi, commesse acquisite o per informare di eventi riguardanti il personale stesso, matrimoni, nascita di figli, anniversari importanti. Questa prassi può aiutare notevolmente l’impresa nel consolidare il concetto di identità, concetto che rappresenta uno dei presupposti per fare di tanti individui un corpo compatto e coeso. L'impresa va considerata, infatti, come una persona con la propria identità, e, cioè, come l’insieme di principi e valori guida. Se le persone si riconoscono nei valori di cui l’impresa è portatrice esistono i presupposti perché si crei un forte senso di appartenenza e quando le persone sono orgogliose di far parte di un'impresa significa che c'è convergenza tra la missione dell’impresa e il progetto di vita individuale. L'identità di un'impresa è come l'anima di una persona; creare, sviluppare, arricchire l'identità d'impresa significa rafforzare il proprio vantaggio competitivo attraverso una linfa che fa scaturire nel personale energie positive, passione, orgoglio d'appartenenza, spirito di sacrificio. L'identità dell'impresa è, quindi, vitale perché è fonte di energia per il conseguimento di obiettivi anche ambiziosi, perché crea l'allineamento tra il personale e gli obiettivi dell’impresa, perché pone le basi per un impegno comune verso il perseguimento della vision (11) dell’impresa. Intranet, con la possibilità di far arrivare a tutti, in tempo reale, qualunque informazione è oggi, nella grande impresa, lo strumento principe per rafforzare il principio di identità (12). Lentamente, ma con progressione continua, anche la PMI sta scoprendo il valore di questo strumento, con il vantaggio, rispetto alla grande impresa, che, nella maggior parte dei casi, tutti si conoscono ed il modello sociale più si avvicina a quello della famiglia. Per un approfondimento del tema Comunicazione d'impresa si rimanda al seguente successo editoriale. Comunico quindi esisto. Eugenio Caruso 30 aprile 2007 (11) È la capacità di un imprenditore o di un top manager di indicare la direzione verso la quale sviluppare l'impresa. Vision è anche intuizione, immaginazione, al limite, paradosso. (12) Come in una famiglia, quando, durante il pranzo o la cena i familiari si scambiano impressioni e avvenimenti della giornata rafforzando i legami del nucleo. |
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