Nel terzo trimestre 2017 l’export dei 147 distretti industriali italiani mappati da Intesa
Sanpaolo ha mantenuto un buon profilo di crescita, registrando un aumento a prezzi correnti pari al 4,5% sul terzo trimestre 2016.
Complessivamente le esportazioni distrettuali nei primi nove mesi dell’anno sono cresciute del 4,9% tendenziale, portandosi a quota 73,5 miliardi di euro, quasi 11 miliardi in più rispetto ai livelli del 2008. La crescita ha riguardato tutti i settori ad alta intensità distrettuale e nel periodo luglio-settembre ha interessato 90 distretti, un numero storicamente elevato.
La ripresa sta interessando gran parte dei territori italiani e vede protagoniste soprattutto le regioni del Nord-Ovest, con in testa Piemonte (+14,3% la variazione tendenziale nel terzo trimestre 2017) e Lombardia (+6,8%), seguite a distanza dal Centro e dal Mezzogiorno.
Particolarmente brillanti i distretti della filiera metalmeccanica (+8,6% nel terzo trimestre), che hanno mostrato segnali di accelerazione, confermandosi tra le specializzazioni più dinamiche del Paese, sulla spinta anche della ripresa dei prezzi alla produzione. E’ stata battuta nuovamente la concorrenza tedesca (+6%). Trainanti i Metalli di Brescia, la
Metalmeccanica di Lecco, la Termomeccanica scaligera e la Meccanica strumentale di Bergamo, che si posizionano ai primissimi posti in Italia per crescita in valore delle esportazioni nel terzo trimestre 2017.
Importanti segnali di accelerazione sono poi emersi in altre aree del Paese e, in particolare, nel Mezzogiorno, dove si è distinta la Meccatronica del barese. La metalmeccanica italiana sta dunque attraversando un momento particolarmente favorevole, forte di un’elevata competitività sui mercati esteri e di una domanda interna finalmente in ripresa, grazie a condizioni finanziarie e di politica industriale eccezionalmente positive.
Gli altri settori ad alta intensità distrettuale hanno registrato una dinamica meno sostenuta anche se generalmente positiva: nel terzo trimestre 2017 l’aumento tendenziale delle esportazioni ha, infatti, oscillato tra il 3,4% dei distretti specializzati in beni intermedi della moda e il 4,4% di quelli agro-alimentari.
Nel mezzo si sono posizionati i produttori distrettuali di beni di consumo del sistema moda (+3,9%) e di elettrodomestici (+3,8%). Chiudono la classifica i distretti del mobile, solo in lieve progresso (+0,8%), e di prodotti e materiali da costruzione, sostanzialmente stabili (-0,2%). Il bilancio dei primi nove mesi dell’anno è positivo per tutte le filiere distrettuali.
Nella classifica dei migliori distretti italiani si è messa in evidenza l’Oreficeria di Valenza, che si conferma al primissimo posto, con un aumento dei valori esportati pari a 129 milioni di euro tra il terzo trimetre 2017 e il corrispondente periodo dell’anno precedente, grazie al balzo dei flussi verso la Svizzera, gli Stati Uniti e Hong Kong, riconducibile all’avvio della produzione nello stabilimento di Bulgari. Più in generale, il terzo trimestre dell’anno ha visto un significativo miglioramento dell’evoluzione dei distretti orafi italiani, di nuovo su un buon sentiero di crescita anche ad Arezzo e Vicenza, nonostante la presenza di un contesto internazionale di domanda di oro relativamente debole.
La crescita è diffusa anche per mercato di sbocco, con le aree emergenti che sono tornate a essere trainanti, guidate da Cina e Russia. In Cina si è registrato un vero e proprio balzo delle vendite distrettuali, in progresso tendenziale del 25% nel terzo trimestre 2017, equivalenti a 141 milioni di euro in più rispetto al corrispondente periodo del 2016, che sommati ai 47 milioni di Hong Kong fanno quasi 190 milioni di euro di maggiori vendite in un solo trimestre. Su questo mercato si sono messe in evidenza tutte le principali filiere distrettuali italiane: nel sistema casa nuovi livelli record sono stati toccati dal Legno-arredo della Brianza e dal Marmo di Carrara; nella metalmeccanica spiccano le performance di Lecco, della Termomeccanica scaligera e delle Macchine per l’imballaggio di Bologna, mentre nel sistema moda hanno mostrato una buona evoluzione la Concia di Arzignano e
l’Occhialeria di Belluno.
In Russia i risultati ottenuti sono stati altrettanto eccezionali (+17,4%, pari a 90 milioni di euro in più), con i distretti della meccanica particolarmente brillanti grazie alle performance della Meccatronica del barese e della Meccanica strumentale di Bergamo. Ma il mercato russo è tornato a essere il motore della crescita anche nel sistema moda, nel sistema casa e nell’agro-alimentare, con in testa le Calzature di Fermo, l’Abbigliamento di Rimini, la Maglieria e l’abbigliamento di Perugia, gli Elettrodomestici dell’Inox Valley, le Piastrelle di Sassuolo, i Vini di Langhe, Roero e Monferrato e i Vini del bresciano.
L’export dei distretti ha proseguito il suo percorso di crescita anche nei mercati avanzati. In particolare spiccano le performance ottenute in Svizzera e Francia, primi due sbocchi commerciali per aumento delle esportazioni in valore nel terzo trimestre 2017. Ancora una volta la Svizzera ha visto crescere i flussi diretti verso le piattaforme logistiche di alcuni importanti player della moda attivi nel distretto della Pelletteria e delle calzature di Firenze.
Su questo mercato hanno poi registrato un balzo le vendite del distretto dell’Oreficeria di Valenza. In Francia si sono messi in evidenza soprattutto i distretti agro-alimentari (guidati dai Dolci di Alba e Cuneo), seguiti da alcuni distretti del sistema casa (Mobili del Livenza e Quartier del Piave, Rubinetteria, valvolame e pentolame di Lumezzane), della metalmeccanica (Metalli di Brescia, Metalmeccanica di Lecco) e del sistema moda (Calzature della Riviera del Brenta, Tessile e abbigliamento di Prato).
La presenza di condizioni di domanda estera positive consentirà ai distretti di proseguire nei prossimi mesi il loro percorso di crescita, trovando nel corso del 2018 nuovi livelli record di export, sulla spinta della loro competitività, evidente dalle performance conseguite dai produttori italiani di metalmeccanica (più brillanti rispetto ai competitor tedeschi) e dal balzo delle vendite in alcune importanti mete commerciali ad alto potenziale di crescita (Cina e Russia su tutti).
La ripartenza dei consumi italiani e la ripresa degli investimenti consentiranno poi alle imprese distrettuali più orientate al mercato interno di tornare su un sentiero di crescita; per la prima volta dopo la crisi del 2009, i territori distrettuali saranno caratterizzati da un contesto di crescita diffusa e le distanze tra soggetti più dinamici e attori più lenti potranno ridursi.
aspeninstitute.it - 15 maggio 2018