Il boom dell'energia fotovoltaica. La situazione italiana.Il rapporto, Solar Generation IV - 2007, di Greenpeace e di EPIA (European Photovoltaic Industry Association) presentato in occasione della ventiduesima European Photovoltaic Solar Energy Conference and Exhibition, tenuta a Milano dal 3 al 7 settembre 2007, informa che stiamo assistendo a un boom nel settore dell’energia prodotta da impianti fotovoltaici. Le potenze complessive instattallate, tra i maggiori paesi utilizzatori dell'energia fotovoltaica, in MWp, al 31 dicembre 2006, sono le seguenti: Germania 2.530, Giappone 1.708, Usa 620, Spagna 120, Australia 70. Nel 2006 le potenze intallate hanno avuto la seguente distribuzione: Germanmia 51%, Giappone 20%, Usa 10%, Spagna 4%, Sud Corea 1%, Altri 14%. E' interessante conoscere quali sono i primi dieci produttori di celle, il componente base per la realizzazione dei pannelli fotovoltaici (dati 2006): Sharp 17,1%, Q-Cell 10%, Kyocera 7,1%, Suntech 6,3%, Sanyo 6,1%, Mitsubishi Electric 4,4%, Motech 4%, Shott Solar 3,8%, Solar World 3,5%, BP Solar 3,4%. Secondo il rapporto Solar Generation, le potenzialità dell'energia fotovoltaica non sono state ancora ben comprese e poco recepite dai media, soprattutto in Italia. Dal sole, infatti, giunge sulla superficie terrestre un’energia pari a 15.000 volte l’odierno fabbisogno energetico mondiale (2) e l’Italia gode, grazie alla sua posizione geografica, di condizioni assai favorevoli per l’uso di pannelli fotovoltaici, specialmente in Calabria e in Sicilia, dove l’irraggiamento giornaliero medio supera i 5 kWh/mq (contro i 3,6 della Pianura Padana). Nel Sud d’Italia, non ricoprire di pannelli fotovoltaici ogni capannone industriale e ogni terreno non utilizzabile per scopi agricoli, industriali, paesaggistici, abitativi o altro rappresenta un enorme spreco energetico, specie se si considera che il maggior produttore di energia elettrica fotovoltaica è la Germania che pure non gode delle stesse favorevoli condizioni di irraggiamento solare. Purtroppo, in Italia, i finanziamenti per le energie rinnovabili sono stati drogati da un virus chiamato energie assimilate. Questo virus è stato introdotto con il famoso Cip 6 che ha consentito di inserire, ad esempio, tra gli impianti finanziabili dallo stato anche quelli che consentono di produrre energia elettrica bruciando gli scarti della lavorazione del petrolio. Questa parolina magica "energie assimilabili" ha consentito di dirottare la maggior parte dei finanziamenti, che gli italiani pagano sulla bolletta elettrica, nelle tasche dei petrolieri nostrani; non per nulla l'UE ha avviato una procedura di infrazione contro l'Italia per concorrenza sleale. Tra le principali imprese che hanno goduto dei finanziamenti Cip6, nel 2006, troviamo industrie petrolifere, multinazionali nel settore degli inceneritori, imprese di produzione dell'energia elettrica. Dal sito ufficiale dell’Authority dell’Energia si possono leggere i consuntivi del 2003-2004 con le quote percentuali delle prime 10 imprese che si sono accaparrate contributi per fonti assimilate e false rinnovabili, sono colossi del tipo: Asm Brescia, FoosterandWheeler, Sarlux (petrolio, famiglia Moratti), Erg (petrolio, famiglia Garrone), Edison (gassificatori), ApiEnergia (petrolio, famiglia Brachetti Peretti); si tratta di un giro di finanziamenti pari a 3,1 miliardi di euro nel 2005 (2,4 miliardi nel 2004). Non meraviglia, pertanto, che, nel 2007, l'Italia figuri agli ultimi posti, in Europa, nella produzione di energia elettrica fotovoltaica. Ritornando a livello di uno scenario mondiale, secondo il più ottimistico degli scenari proposti da Solar Generation IV, sfruttando a fondo le potenzialità territoriali e di incentivazione economica, si potrebbero ottenere, nel 2030, i seguenti risultati:
Per ovviare all’ostacolo dei prezzi di installazione degli impianti fotovoltaici, ancora molto alti, molti soggetti, come banche, stati, regioni, comuni offrono incentivi o finanziamenti. Ne è un esempio il conto energia (3): il programma europeo di incentivazione del fotovoltaico che permette di vendere al gestore della rete elettrica, per un massimo di 20 anni, l’energia ottenuta da fonte solare a tariffe tre volte superiori a quelle di mercato. Nel Nord Europa e in Spagna, dopo l'applicazione del conto energia, si è assistito a un'impennata nell'installazione di impianti fotovoltaici, specialmente sui tetti delle imprese industriali. Nell’ambito delle potenzialità dell’energia solare possiamo sostenere, anche, che lo stesso spreco energetico si ha non montando sul tetto di ogni villetta o di piccoli condomini uno o più pannelli per la produzione di acqua calda. Per tenere il passo della tecnologia fotovoltaica, quella del solare termico si è evoluta velocemente: in pochi anni sono stati ottenuti pannelli solari più efficienti del 30%; oggi un collettore solare termico di 1 mq è in grado di portare ogni giorno tra i 40 e i 300 litri d’acqua a una temperatura tra i 45 e i 60 °C. Le prestazioni miglioreranno ulteriormente visto l’impegno in ricerca e sviluppo di numerosi nuovi soggetti industriali entrati nel “mercato del solare” attratti dall’incredibile boom del fotovoltaico. Gaetano Polimeni 19 ottobre 2007 (1) Alla fine del 2006 la potenza fotovoltaica installata era di 6.500 MWp, contro i 1.200 MWp della fine del 2000. (2) Coprendo di pannelli fotovoltaici lo 0,71% delle superfici emerse dell’Europa si potrebbe coprire l’intero fabbisogno energetico del continente. (3) Vedi Normativa di riferimento. (4) Il Centro di Ricerche JRC di Ispra ha dimostrato che un buon pannello di Si cristallino ha ancora un rendimento del 92% del valore nominale dopo 20 anni di vita. (5) Nel 2006 le percentuali di distribuzione dei pannelli tra le varie tecnologie è stata la seguente: - Si policristallino 46,4 % - Si monocristallino 43,4 % - Film sottile in Si amorfo 4,7 % - Film sottile in CdTe 2,7 % - Si cristallino su supporto in gomma 2,6 % - Film sottile in CIS (rame, indio, diseleniuro) 0,2 % Il portale IMPRESA OGGI vi offre un servizio? |
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