Paura non è altro che  la rinuncia all’aiuto che ci viene dalla ragione.
    Salomone


Questo è il nono di una serie di articoli tutti mirati a illustrare i  vantaggi per l’impresa di un forte orientamento al marketing. Per il capitolo 8  clicca qui. Per il capitolo 10 clicca qui. 
Vedi anche Il circolo virtuoso impresa-mercato 
La struttura del  mondo del lavoro che, nell'era dell'industrializzazione, era caratterizzata da  milioni d'operai, nell'era post-industriale è caratterizzata da milioni di  white-collar,impiegati in società di  servizi pubbliche e private.
Il mondo dei  servizi non è stato investito dalla rivoluzione gestionale imposta dal  marketing nelle imprese di produzione dove il livello della competizione è  altissimo, ma molto è già stato fatto nel settore privato e qualcosa inizia a  muoversi in quello pubblico.
Parlando di  servizi s'intende un po' tutto il mondo del terziario: compagnie aeree,  ferroviarie, del trasporto in genere, telefoniche, postali, imprese per la  fornitura di elettricità, gas, acqua, imprese bancarie, finanziarie,  turistiche, alberghiere, della ristorazione, del divertimento, della salute,  della grande distribuzione, aziende di servizi alle imprese, informatiche, di  progettazione, consulenti, professionisti. 
  È ovvio che il  marketing di un dentista sarà diverso da quello di una compagnia aerea, ma  anche il dentista, se vorrà avere successo non dovrà contare solo sulla sua  bravura, ma adottare adeguate strategie di marketing. Si può affermare che, se  per la realizzazione di un prodotto industriale gli elementi base sono risorse  umane, materie prime e macchine o impianti, per la realizzazione di un servizio  gli elementi base sono risorse umane, cliente e strutture fisiche di supporto  (a esempio, cucina, tavoli, sedie e posate in un ristorante; treni, binari,  linee elettriche, stazioni per una compagnia ferroviaria). 
  Anche nell'ambito  della produzione il cliente può avere un ruolo, tant'è vero che è stato coniato  il termine di prosumer, ma questo  ruolo è volto all'identificazione di un prodotto personalizzato partendo da un  bisogno espresso; in altri casi il cliente ha esclusivamente il ruolo di  acquirente. Nel caso del servizio, invece, la presenza del cliente è sempre conditio sine qua non perché esista il  servizio.
Uno  degli snodi fondamentali dell'erogazione dei servizi è, quindi, la presenza  attiva del cliente nel momento dell'erogazione del servizio. Tale dinamica è  utile, sia al cliente che riceve un servizio, sia all'impresa perché il  cliente, a suo modo, la arricchisce (Eiglier,1987).
  È interessante  osservare come viene abitualmente schematizzata la catena del valore di  un'impresa di servizi (tab. 1); si fa uso del modello input, processo, output  (Fitzgerald, 1998). 
Tab. 1  Schematizzazione della catena del valore di una società di servizi
  
    | Input                             | Processo di erogazione del servizio     | Output  | 
  
    | Clienti  | Logistica in entrata  | Clienti  | 
  
    | Risorse umane  | Risorse umane e materiali  | Risorse umane  | 
  
    | Risorse materiali  | Attività operative  | Beni e servizi tangibili  | 
  
    | Approvvigionamenti  | Logistica in uscita  | Servizi intangibili  | 
  
    | Sviluppo di tecnologie  | Vendite  | Marketing  | 
  
    | Attività    infrastrutturali  | Servizio post vendita  |   | 
  
    | Marketing  | Marketing  |   | 
Si noti che la  voce cliente figura sia come input che come output dell'erogazione del  processo; questa caratteristica, di cui si parlerà con maggior dettaglio nel  seguito, va vista dall'impresa come opportunità o minaccia, secondo la capacità  dell'azienda di coinvolgere oppure no il cliente nella progettazione e  realizzazione del servizio. 
  Tradizionalmente,  il controllo e la misura delle performance sono stati analizzati con maggior  dettaglio nel settore della produzione rispetto al settore dei servizi; vi  sono, infatti, quattro caratteristiche dei servizi che rendono problematico il  trasferimento dei principi di valutazione da un settore all'altro: 
  - L'intangibilità
- L'eterogeneità
- La contestualità
- La non immagazzinabilità (Fitzgerald, 1998).
Innanzitutto, la  maggior parte dei servizi, a differenza dei prodotti è di tipo intangibile.  Un servizio alberghiero, a esempio, è l'insieme delle seguenti attività: la  prenotazione, l'uso di una camera e del ristorante, i servizi interni  (lavanderia, parrucchiere, giornali), il conto. Ma la soddisfazione del cliente  può dipendere da una serie di aspetti intangibili: la gentilezza del personale,  l'eleganza e lo stile degli ambienti, la posizione, la tranquillità, la  tempestività dei servizi. Il cliente, nel momento in cui effettua la  prenotazione, compra un insieme di beni tangibili e intangibili e, spesso, è  difficile valutare a quali aspetti di erogazione del servizio il cliente  attribuisce maggior valore.
I risultati di  un'attività di servizio sono eterogenei. È difficile garantire un  livello di qualità costante nel lavoro svolto, giornalmente, da una stessa  persona, ma è ancora più difficile garantirlo quando lo stesso lavoro è  affidato a più persone. Per ovviare a questo inconveniente, in campo alberghiero,  a esempio, alcuni esercizi hanno introdotto la consuetudine di chiedere ai  clienti l'indicazione del nome del dipendente che è ha fornito il miglior  servizio.
In molti servizi  la produzione e il consumo del servizio sono contestuali, come nel caso  di un taglio di capelli, di un cappuccino al bar o di un viaggio ferroviario.  La maggior parte dei servizi non può essere contabilizzata, misurata,  controllata o valutata in anticipo rispetto al momento dell'erogazione.
In quarto luogo i  servizi non sono immagazzinabili; non è possibile, cioè, come nel caso  del settore industriale, avere un magazzino che compensi le fluttuazioni della  domanda; a chi non è capitato di infuriarsi per una lunga coda a un  supermercato o per la lentezza del servizio di un ristorante?
L'insieme di  queste quattro caratteristiche pone ai responsabili delle imprese di servizi  una serie di problemi specifici che condizionano il processo di valutazione  delle performance del servizio, non solo in termini di ciò che deve essere misurato,  ma anche in termini di come la misurazione deve essere condotta.
Come  già detto, in mancanza di tangibilità del servizio erogato, fa premio  l'immagine che l'impresa erogante si è creata; spesso la fidelizzazione è più  forte che con le imprese di produzione, ma, di converso, il minimo errore nelle  relazioni interpersonali può interrompere un rapporto instaurato da anni (Fitzgerald, 1998). Per un'impresa di servizi è vitale  l'ottimizzazione del proprio comportamento relazionale.
  Il  marketing di una società di servizi utilizzerà gli stessi elementi base visti nei  capitoli precedenti: ambito competitivo, differenziazione, segmentazione del  mercato, customer satisfaction, ruolo strategico dell'impresa, strategia  competitiva. Come già detto il modello di marketing più adatto è quello  relazionale.
1 Strategia di marketing
Come  l'impresa industriale anche l'impresa di servizi ha subìto con gli anni  notevoli trasformazioni; prima fra tutte, la progressiva e continua  partecipazione del cliente stesso proprio come operatore del servizio. 
  Negli  anni trenta veniva inventato negli Usa il self-service, una nuova tecnologia  che consentiva di ridurre i costi e migliorare l'efficienza del servizio;  questa tecnologia, volta a far lavorare il cliente, ha sempre più invaso il settore  dei servizi, passando dalla ristorazione, agli sportelli automatici, dalla  lettura delle utenze domestiche, alla raccolta differenziata, dal self-service  dei grandi magazzini, all'auto-prenotazione dei voli aerei.
  Un'altra  innovazione significativa è stata quella dei grandi magazzini che ha  generalizzato due operazioni fino allora marginali nella vendita al dettaglio:  l'ingresso libero e i prezzi esposti. Il consumatore può muoversi liberamente  nel negozio, guardare i prodotti, chiamare un commesso o andarsene. 
  La  partecipazione diretta del cliente all'erogazione del servizio è uno stadio non  diverso da quello della partecipazione del cliente nelle catene del valore per  la realizzazione di un nuovo prodotto. 
  Per  un'analisi strategica di un servizio è interessante analizzare, con una matrice  a quattro celle, dove sull'asse verticale è riportato il livello di partecipazione del  cliente e sull'asse orizzontale il livello di coinvolgimento del personale di  contatto (fig. 1), in che cella si collocano diverse strutture di  servizi. 
 
  
    |                      Alto    Livello di partecipazionedel cliente
                     Basso
 | 2.      | 3.      | 
  
    | 1.      | 4.  | 
  
    | Basso                                                   Alto Livello di coinvolgimento
 del personale di contatto
 | 
 
Fig. 1 La partecipazione del cliente  nell'erogazione di un servizio
  - Cella 1     L'amministrazione pubblica, le società di trasporti.
- Cella 2     I grandi magazzini e, in particolare, i magazzini Ikea e gli hard  discount.
- Cella 3    I villaggi turistici tipo Club Med, la  consulenza     aziendale, il servizio  alle imprese.
- Cella 4     La sanità pubblica e, in particolare, il grande ospedale.
A livello di  strategia di marketing l'azienda dovrà quindi analizzare la "matrice del  coinvolgimento", sia per cercare di individuare il posizionamento attuale  del servizio, sia per studiare quello ottimale e come mettere in atto le azioni  necessarie per conseguirlo.
L'impresa di  servizi dovrà, inoltre, caratterizzare la natura delle relazioni che  intrattiene con i clienti, domandandosi chi dei due domini l'altro e cercando  di individuare l'equilibrio ottimale. Anche in questo caso è interessante  analizzare una matrice a quattro celle, dove sull'asse verticale è riportata  l'indicazione di chi domina e sull'asse orizzontale la qualità della partecipazione  del cliente (attiva o passiva), e collocare, per ciascuna cella, una  tipologia di impresa di servizi (fig. 2).
  
    |   Cliente dominante      Cliente dominato  | 2.      | 3.      | 
  
    | 1.      | 4.  | 
  
    | Partecipazione           Partecipazione passiva                        attiva
 
 Partecipazione  e     predominio
 | 
Fig. 2 Partecipazione o stato di soggezione di  un cliente nei riguardi di un'impresa di servizi
  - Cella 1    Assicurazioni, chirurgia, officine di riparazione, servizio radiotelevisivo.
- Cella 2     Alberghi di lusso, servizi industriali di routine.
- Cella 3     Villaggi turistici, servizi industriali specialistici.
- Cella 4    Sportelli automatici, ristoranti self-service.
A livello di  strategia di marketing sarà necessario analizzare il posizionamento del  servizio sulla "matrice del predominio", studiare quello ottimale e  le azioni necessarie per conseguirlo.
Nello sviluppare  la propria strategia di marketing la società di servizi, in generale, dovrà  cercare di mantenere con la clientela una relazione equilibrata senza  atteggiamenti di predominio (a meno che non sia richiesto quest'atteggiamento);  dovrà riconoscere il ruolo che il cliente può giocare nell'erogazione del  servizio e cercare di incrementare la sua partecipazione.
   
  Dovrà operare  perché il cliente si convinca che quel servizio non è un'inutile perdita di  tempo, dovrà impegnarsi perché il cliente progredisca e aumenti il suo livello  di autonomia e, infine, dovrà informarlo chiaramente e correttamente sui  problemi che si riscontrano o possono nascere nell'erogazione del servizio  (vedi, ad esempio, i casi d'offerta di polizze assicurative, mutui, fondi di  investimento). L'impresa dovrà tener presente che il cliente attivo vuole  essere rassicurato che la persona di contatto abbia realmente la situazione  sotto controllo e sia in grado di fargli risparmiare tempo e denaro.
Per quantificare  la validità del servizio svolto sono state individuate sei dimensioni di performance  (Sink, 1985); la tab. 2 mostra alcune tipologie di indicatori per ciascuna  delle sei dimensioni di performance.
È possibile valutare la posizione dell'azienda  rispetto agli indicatori di performance della tab. 2 se l'impresa si è dotata  della funzione data base marketing;  infatti, solo un sistema informatico può raccogliere ed elaborare i dati di un  così gran numero di indicatori. 
Tab. 2  Indicatori di performance dei servizi secondo sei dimensioni
  
    | Dimensioni di performance  | Tipologia di indicatori  | 
  
    | Risultati  | 
  
    | Competitività  | Quota di mercato e relativa    posizione Grado di crescita delle vendite
 Indicatori    relativi alla clientela
 | 
  
    | Risultati    finanziari  | Redditività Grado di liquidità
 Struttura del capitale
 Altri    indicatori finanziari
 | 
  
    | Fattori determinanti  | 
  
    | Qualità del    servizio  | Affidabilità Capacità di risposta
 Estetica/Immagine
 Pulizia/Ordine
 Comfort
 Cordialità
 Comunicazione
 Cortesia
 Competenza
 Facilità di accesso
 Disponibilità
 Sicurezza
 | 
  
    | Flessibilità  | Flessibilità di volume Nella velocità di distribuzione
 Nella    realizzazione di specifiche
 | 
  
    | Utilizzo    delle risorse  | Produttività Efficienza
 | 
  
    | Innovazione  | Nel processo di erogazione Innovazioni    specifiche
 | 
La performance  dell'impresa, relativamente alle sei dimensioni della tab. 2, deve essere,  infine, misurata avendo come riferimento la catena del valore mostrata in tab. 1.
2 Il personale di contatto
In una società di  servizi, tra tutte le risorse umane, il personale di contatto è quello più  esposto, è quello che viene a diretto contatto con il cliente, è l'elemento di  interfaccia tra impresa e cliente. Questo personale deve saper operare avendo  come riferimento due elementi chiave:
   
  - Servire il cliente.
- Difendere gli interessi dell'impresa. 
L'atteggiamento  del cliente è "avere il miglior servizio al minor prezzo"; la  posizione dell'impresa è "offrire il miglior servizio al minor  costo". Al personale di contatto è affidato il compito di operare perché  dall'interazione nascano stati di mutua soddisfazione (il già citato equilibrio  della transazione). Si osservi la fig. 3,   vi  sono rappresentate le aree  degli interessi del cliente e dell'impresa che s'intersecano creando una zona  di interferenza.

Fig.  3  Zona di interferenza tra cliente e personale di contatto di un'azienda di  servizi.
   
  Il personale di  contatto dovrà operare perché non prevalgano gli interessi del cliente  (atteggiamento lassista), né vengano prevaricati (atteggiamento aggressivo);  esso dovrà muoversi all'interno dell'intersezione delle due aree di interesse  di fig. 3 cercando l'equilibrio tra interessi dell'azienda e del cliente. 
  Al personale di  contatto è affidata, sostanzialmente, l'operatività della strategia  relazionale. Questa professionalità può essere messa in campo solo se esiste,  dietro le quinte, un management che addestri, guidi i comportamenti e controlli  i risultati.
  Voglio raccontare,  brevemente, tre episodi capitatimi la prima settimana di un torrido agosto..
Caso A.   Presso un grande magazzino di articoli fai-da-te una commessa si  comporta in modo sgarbato. L'autore si rivolge al direttore del magazzino  lamentando l'inurbanità della commessa; il direttore risponde «Strano è una  delle migliori». Il management non è preparato a considerare il cliente come  colui che gli paga lo stipendio.
    Caso B. Presso una grande distribuzione  francese mia moglie acquista del formaggio preconfezionato, che, una volta a  casa, scopre essere coperto di muffa e che riporta indietro. Il giorno  successivo il responsabile del magazzino chiama per formalizzare le scuse della  sua organizzazione. La logistica non è perfetta, ma il management sa sfruttare  il reclamo per fidelizzare il cliente.
    Caso C. Una commessa di una grande  distribuzione di articoli per illuminazione mi accoglie con spontanea  attitudine a servire, con garbo, professionalità ed empatia. È il caso delle  perle che nascono per volontà del caso; sono un bene prezioso per l'impresa  perché portano ad una forte fidelizzazione del cliente. 
3 Il marketing mix dell'impresa di servizi
  - Product.  Il prodotto di un'impresa di servizi è costituito dal "servizio  globale", l'insieme cioè del servizio di base e del o dei servizi  periferici. Il servizio di base costituisce la ragione principale per la quale  il cliente si rivolge all'impresa (ad esempio, essere trasferito in aereo da  Milano a Roma); quello periferico è un servizio di minore importanza

Fig. 4 Il servizio  globale come insieme di un servizio di base e di enne servizi periferici.
Mentre il servizio  di base è unico, possono esservi anche molti servizi periferici (la scheda per  cumulare punti premio, l'ospitalità presso la saletta Vip, il giornale in  omaggio, il rinfresco durante il volo). 
La fig. 4 mostra  come si articola il servizio globale, ricordando che l'erogazione pratica di  ciascun servizio avviene mediante l'interazione tra il personale di contatto,  il cliente e i supporti fisici messi a disposizione dall'impresa. In alcuni  servizi periferici l'interazione può avvenire tramite la sola interazione tra  cliente e supporti fisici (la prenotazione automatica via Internet, ad  esempio).
  - Price.  Fissare i prezzi dei servizi di un'impresa presuppone la conoscenza di tre  variabili: i costi, la percezione del prezzo da parte del cliente, la  regolamentazione (nel caso in cui esista). Il costo unitario del  servizio, in termini puramente economici, è il rapporto tra la somma di costi  fissi e di costi variabili e il volume di servizi erogati. Nel caso di beni  tangibili, generalmente, i costi variabili sono una componente importante del  costo globale, pertanto l'andamento dei costi segue l'andamento della domanda e  la definizione dei prezzi, in termini puramente contabili, è abbastanza  semplice. Nel caso dei servizi la componente più importante è, generalmente,  costituita dai costi fissi; si pensi al solito volo Milano/Roma, se i  passeggeri sono 50 o 250, a  parità di aeromobile, il costo complessivo del volo cambia di poco. In tali  condizioni è rischioso utilizzare il puro costo unitario come base di  riferimento per il prezzo; tanto più rischioso quanto più incerto è il volume  di servizi che saranno erogati. Si dovrà quindi definire un prezzo in modo da  arrivare al punto di pareggio per un volume di servizi "ragionevolmente  sperabile". 
   Per  comprendere il meccanismo facciamo l'esempio di un albergo a tre stelle appena  costruito del quale va definita la tariffa delle camere (Eiglier, 1997).
      I  dati sono:
  - ammortamenti per un arco di 15 anni per 620.000 euro  l'anno;
- costo annuale di gestione: 260.000 euro;  
- costi fissi annuali: 880.000 euro;
- costi fissi giornalieri: 2.410 euro;
- costo variabile per camera: 6,2 Euro.
      Fissando un prezzo di mercato di 80 euro al giorno per camera, la tab.  8.3 dà, per diversi livelli di occupazione, il volume d'affari, i costi nonché  l'ammontare delle perdite o degli utili. 
Tab. 3 Costi,  fatturato e risultato di un albergo di 120 stanze.
  
    | Camere occupate  | Costi fissi  | Costi variabili  | Costo totale  | Costo per camera  | Ricavi  | Utili  o perdite
 | 
  
    | 5  | 2.410  | 31  | 2.441  | 488,20  | 400  | - 2.041  | 
  
    | 10  | 2.410  | 62  | 2.472  | 247,20  | 800  | - 1.672  | 
  
    | 15  | 2.410  | 93  | 2.503  | 166,90  | 1.200  | - 1.303  | 
  
    | 20  | 2.410  | 125  | 2.535  | 126,75  | 1.600  | - 935  | 
  
    | 25  | 2.410  | 155  | 2.565  | 102,60  | 2.000  | - 565  | 
  
    | 30  | 2.410  | 186  | 2.596  | 86,53  | 2.400  | - 196  | 
  
    | 33  | 2.410  | 204,6  | 2614,60  | 79,23  | 2.640  | + 25,40  | 
  
    | 34  | 2.410  | 225  | 2.635  | 77,50  | 2.720  | + 85  | 
  
    | 40  | 2.410  | 248  | 2.658  | 66,45  | 3.200  | + 542  | 
  
    | 50  | 2.410  | 310  | 2.720  | 54,40  | 4.000  | + 1280  | 
  
    | 60  | 2.410  | 372  | 2.782  | 46,37  | 4.800  | + 2.018  | 
  
    | 70  | 2.410  | 434  | 2.844  | 40,63  | 5.600  | + 2.756  | 
  
    | 90  | 2.410  | 558  | 2.968  | 32,98  | 7.200  | + 4.332  | 
  
    | 110  | 2.410  | 682  | 3.092  | 28,10  | 8.800  | + 5.708  | 
  
    | 120  | 2.410  | 744  | 3.154  | 26,28  | 9.600  | + 6.446  | 
              
  Il punto di  pareggio è raggiunto con la 33-esima camera per una percentuale di occupazione  del 28%. Sulla base della tab. 3 e della risposta del mercato l'albergatore  potrà, con il tempo, raffinare la propria strategia di prezzo.
  Una caratteristica  di molti servizi è la stagionalità o la presenza di una domanda non omogenea  durante tutto il corso dell'anno. Il marketing dovrà cercare di smussare le  punte delle richieste e riempire i vuoti con la politica delle tariffe  "promozionali" o con lo sviluppo di servizi aggiuntivi nei periodi di  minore domanda.
  La percezione  del prezzo da parte del cliente, nel caso di beni intangibili come i  servizi, è un parametro di non facile quantificazione. In Italia, dove molti  servizi sono in mano pubblica, prevale la percezione che i servizi debbano  costare poco o essere gratuiti, come la sanità, ad esempio. L'evidenza degli  sprechi e dell'inefficienza aggrava la situazione convincendo il consumatore  che, comunque, il prezzo del servizio è alto. In ogni caso, anche in presenza  dell'offerta da parte del settore privato, nel cliente resta spesso una  sensazione di essere stato defraudato. Di converso numerosi studi hanno messo  chiaramente in evidenza che, prima dell'erogazione del servizio, più il prezzo  è elevato più la qualità è percepita elevata dal cliente. La percezione del  prezzo da parte del cliente è quindi molto legata alla percezione della  qualità.
  - Promotion.  Le indicazioni sulla promotion sono state date ampiamente nel capitolo sulla  comunicazione; in particolare gli otto principi di Brochand e Lendrevie valgono  per i servizi, esattamente come per i prodotti tangibili. Un tempo gli esperti  della pubblicità affermavano che la natura intangibile dei servizi poneva seri  limiti alla forza della comunicazione. Oggi questo discorso è superato, lo  prova il fatto che la stessa comunicazione di beni tangibili punta spesso su  aspetti intangibili (stati d'animo, emozioni, ricordi). Di converso i  pubblicitari dei servizi cercano di evidenziare gli aspetti tangibili o  quantificabili del servizio (il posizionamento sul mercato, l'esperienza, le  referenze). Questionari e statistiche indicano che uno degli strumenti più  importanti della comunicazione delle imprese di servizi è il cosiddetto  "passa parola" (Wilson, 1998); ciò sta ad indicare l'importanza che  riveste ancora la customer satisfaction. Spesso un servizio viene erogato ad un  dato cliente una sola volta nella sua vita (l'albergo a cinque stelle, nella  località esotica); ciò potrebbe spingere gli erogatori del servizio a  risparmiare qualcosa sulla qualità dell'offerta. Tale politica rende vano uno  degli strumenti della promotion: appunto il "passa parola".
  - Placement.  In generale il compito principale della "forza di vendita" di un bene  tangibile è visitare la clientela, ottenere un'ordinazione e verificare la  customer satisfaction. Nel caso della vendita di beni tangibili, il compito è  semplificato dalla constatazione che l'atto d'acquisto è spesso disgiunto da  quello del consumo: il cliente immagazzina il prodotto per soddisfare esigenze  previste in un secondo tempo. Questa caratteristica non esiste nel caso dei  servizi: il più delle volte il cliente compra solo quando deve soddisfare la  sua esigenza. La forza di vendita di una società di servizi si trova pertanto  in difficoltà nell'esercitare il compito succitato ed è indotta a recitare un  ruolo più vicino a quello delle Pr, a veicolare messaggi verso clienti  potenziali facendo in modo che quando il cliente sentirà la necessità di quel  servizio l'impresa si trovi nel suo top  of the mind.
A  causa della competizione sempre più forte, nelle imprese di produzione di beni  tangibili la politica di distribuzione del prodotto ha assunto un'importanza  sempre maggiore; si tratta però, per lo più, di una politica di gestione dei  vincoli e di appoggio alle politiche di marketing mix. Nelle imprese di servizi  la politica di distribuzione si esprime attraverso la scelta e la gestione  ottimale della rete di distribuzione. In generale, però, una buona copertura  del mercato, dal punto di vista geografico, unita alla ricerca continua di  strumenti che consentano, sia di fidelizzare la clientela, sia di ammortizzare  gli investimenti, spinge alla moltiplicazione dei servizi periferici e  all'elaborazione di nuovi servizi di base. Questa tendenza può condurre  l'impresa ad avere una rete multi localizzata e multi servizi e a farla  scivolare verso il cosiddetto "triangolo delle Bermuda", una  situazione, cioè, nella quale la redditività può diventare molto debole. 
  È  preferibile la scelta della multi localizzazione, con un'offerta di pochi e  modesti servizi (vedi McDonald's, Blockbuster, Dhl, Ups), oppure quella dei  multi servizi o dei servizi di alto livello, ma con una scarsa localizzazione  (vedi Sotheby, i parchi Disneyland, le catene di ristoranti di alta  gastronomia, la catena di alberghi Four Seasons, le imprese di servizi ad  elevata professionalità come il gruppo Arthur D. Little).
  Creare,  gestire, controllare la rete di distribuzione di un'impresa di servizi è  compito fondamentale del marketing, che, grazie alla rete, disporrà di quella  "finestra strategica" che consente di individuare pericoli incipienti  così come nuove opportunità di business.
Giova  considerare che il marketing management sta sviluppando tecniche innovative per la  grande distribuzione, dove i bisogni dei clienti si presentano in modo  multiforme, con valenze di natura psicologica, sociale e culturale poco  definibili (AA.VV., 1999). 
  La  società Ikea, per prima, ha voluto identificare il punto vendita come un luogo  di ritrovo e di soddisfazione del desiderio di "vivere meglio";  sull'esempio della società svedese tutta la grande distribuzione sta  considerando le proprie aree di vendita come grandi laboratori, dove  sperimentare, sia modelli e approcci di comunicazione innovativi, sia spazi nei  quali i clienti possano aggirarsi non solo per fare acquisti ma, anche, per  soddisfare bisogni sempre più immateriali, ciò allo scopo di caricare di forti  significati emotivi l'atto dell'acquisto e la fidelizzare il cliente. 
  La  fedeltà del consumatore è la sfida che stanno approntando tutte le catene di  distribuzione (Chierchia, 1999); vengono investite cifre enormi solo  nell'information technology per la creazione di sofisticate banche dati legate  all'uso delle carte personalizzate e alla creazione di programmi per l'uso  ottimale dei dati al fine della fidelizzazione.
4 L'innovazione  nelle imprese di servizi
Come già  accennato, il settore del terziario va sempre più ampliandosi; questo andamento  è dovuto anche alla nascita di nuovi servizi. È interessante quindi accennare  brevemente alle condizioni che sono alla base dell'innovazione nel settore dei  servizi. 
  Come nel  caso dei prodotti industriali, un nuovo servizio può nascere grazie alla  "idea geniale" di un precursore, si pensi a Europ-Assistance, ai Club  Med, ai magazzini Carrefour, agli alberghi Novotel, al corriere Dhl, ai  poney-express, ai McDonald's, oppure grazie all'accumularsi di piccoli  cambiamenti o all'associazione di servizi diversi già consolidati.
  Se si vuole  avviare un "processo controllabile" di sviluppo di un nuovo servizio  sarà necessario condurre una ricerca di marketing né più né meno di quanto è  richiesto per il lancio di un nuovo prodotto. 
  Per essere  innovativi in un'impresa di servizi esistono un certo numero di "ambiti  decisionali" che esigono risposte e per i quali non si può lasciare nulla  al caso se non si vuole accrescere il livello di rischio; Eiglier e Langeard  (Eiglier, 1997) ne hanno identificato cinque e cioè:
  - La concezione del nuovo servizio.
- Il segmento.
- Il sistema d'offerta.
- L'immagine.
- Il sistema di erogazione.
 La  concezione del nuovo servizio. La forza di un nuovo servizio risiede  ovviamente nella sua originalità che può essere, come già detto, l'idea geniale  oppure l'insieme coerente di attività esistenti, di funzioni conosciute, di  culture differenti, elementi rimasti fino a quel momento separati. L'analisi  del concetto base deve, immediatamente, essere condotta in termini di marketing  in modo da metterne in evidenza la forza e cioè:
  - l'unicità (più concetti base creano confusione);
- la chiarezza;
- la differenziazione rispetto a quanto esiste sul  mercato;
- il bisogno di quel particolare servizio. 
Il  segmento.  Abbiamo visto che un concetto forte non può  essere onnicomprensivo; esso ubbidisce quindi ad una strategia di segmentazione  che deve essere impostata sin dalla genesi del concetto base. Oltre alle  variabili socio demografiche e psicografiche, dovranno essere prese in  considerazioni quelle variabili che permettono di misurare la propensione del  cliente potenziale verso quel servizio. La conoscenza delle variabili  comportamentali del cliente contribuisce alla progressiva chiarificazione del  concetto base. Il concetto forte, che viene premiato dal fatto di potersi  rivolgere ad un segmento unico, facilita anche la messa in opera del sistema  d'offerta e del sistema di erogazione del servizio.
Il  sistema dell'offerta. L'offerta deve essere strutturata in modo da  soddisfare le due seguenti condizioni: mettere in evidenza la prestazione come  viene percepita dal consumatore, limitare i servizi periferici per preservare  la semplicità e l'affidabilità del servizio base. L'osservazione delle reazioni  dei primi clienti all'offerta assume grande importanza per introdurre eventuali  correzioni; la realizzazione di un nuovo servizio è spesso il risultato di un  processo di trial and error.
L'immagine. L'immagine del servizio deve essere  chiarissima, deve cioè mettere in rilievo il principio d'eccellenza  dell'impresa, una volta accertato che si fonda su competenze essenziali per il  segmento di clientela scelto. La creazione dell'immagine si basa su prove che  hanno suscitato testimonianze da parte dei clienti; si tratta quindi di gestire  queste prove. Un'accorta gestione dell'immagine viene confermata, sia dalla  fierezza di appartenere a quell'impresa che mostrerà il personale, sia dal  compiacimento o dall'orgoglio dei clienti di essere serviti da quell'impresa.  Uno degli aspetti più nocivi, e non così infrequenti, per l'immagine di una  società di servizi è assistere a discussioni tra il personale o, peggio ancora,  sentir parlar male dell'impresa e dei suoi dirigenti.
   
Il  sistema di erogazione. Deve essere previsto in dettaglio il  funzionamento delle tre componenti (personale di contatto, supporto fisico e  cliente) e avviato l'addestramento di tutte le risorse umane. Il sistema di  erogazione dovrà essere sottoposto a test di funzionamento per introdurre  eventuali componenti correttive (trial and error).
Ognuno dei cinque elementi menzionati  deve essere dotato di una propria coerenza interna, ma, ancora più importante,  deve rispettare una coesione d'insieme. La ricerca di questa coesione passa  attraverso due fasi
   
  La  prima fase consiste nell'abbinare un concetto base con un segmento di  mercato.
   
  La  seconda fase consiste nello sperimentare un sistema di erogazione che  consenta di realizzare il concetto base e di soddisfare il segmento prescelto,  attraverso un sistema dell'offerta che non generi complessità nell'erogazione  del servizio. 
  Questa fase  è anche dedicata allo sviluppo di un'immagine facile da comunicare, fedele al  concetto base, significativa per il cliente. 
  Il processo  di messa a punto prevede ovviamente azioni di feedback tra le due fasi  (Eiglier, 1987); si noti che, nel caso di un nuovo servizio, gli interventi  correttivi, in progress, sono di gran  lunga più facili e meno costosi che nel caso di un nuovo prodotto, pertanto,  prove e controlli vanno condotti sia sull'efficienza e sull'efficacia  dell'erogazione sia sulla customer satisfaction e i risultati vanno analizzati  con estrema cura. 
  Giova  sottolineare che la creazione di un nuovo servizio va condotta sotto il  presidio dei principi del marketing. Esso deve rappresentare, nel terziario,  quello che rappresenta la R&S  nel settore della produzione, perché, solo con un marketing innovativo e  aggressivo, un nuovo servizio potrà avere buone probabilità di successo.
Tab. 4 Le dimensioni per la  misura del successo di un'innovazione in un'impresa di servizi.  
  
    | Dimensione    finanziaria  | L'innovazione ha migliorato i    risultati   economico-finanziari?  | 
  
    | Competitività  | Ha migliorato la competitività    dell'azienda?  | 
  
    | Qualità  | Ha migliorato la qualità?  | 
  
    | Flessibilità  | È aumentata la capacità di essere    flessibili?  | 
  
    | Utilizzo    delle risorse  | Il grado di utilizzo delle risorse    umane e materiali è aumentato?  | 
È necessario  che l'introduzione di un'innovazione in un'impresa di servizi sia sottoposta al  controllo delle sue performance (Fitzgerald, 1998); uno schema di misurazione  del successo dell'innovazione è mostrato nella tab. 4.
5 Il passa-parola
Le problematiche legate al  successo di un'impresa di servizi non sarebbe completa se non si menzionasse  quel fenomeno fondamentale che è il "passa-parola". Esso è il  risultato della socializzazione degli individui; è lo stesso fenomeno che  sociologi e giornalisti chiamano opinione pubblica, ma ha minor diffusione. Si  tratta della trasmissione di informazioni positive o negative sui servizi offerti  da un'impresa.
  All'inizio  il cliente dell'impresa sperimenta il servizio e ne parla alla sua famiglia, ad  amici o a conoscenti: le persone A e B. In genere parla, di propria iniziativa,  solo di un servizio nuovo o originale; se ne ricorda ed è spinto a parlarne  solo perché questo servizio è fortemente diverso dagli altri e perché ne è  rimasto soddisfatto o molto deluso. Il cliente lo descriverà, ne dirà bene o male,  ne darà tutte le indicazioni per individuarlo. Il tutto filtrato attraverso la  lente della sua percezione, con due caratteristiche, semplificazione e  soggettività della realtà trasmessa, e due conseguenze principali, incremento  della notorietà e desiderio o meno di provare il servizio da parte  di A e B.  La persona B potrà a sua volta trasmettere  informazioni sul servizio alle persone C e D: si assisterà a una  semplificazione più accentuata e, verosimilmente, ad un rinforzo in senso  positivo o negativo dell'informazione. I commenti trasmessi da persona a  persona tendono a divergere e a produrre effetti estremamente positivi o  negativi per l'impresa. L'insoddisfazione del cliente nei servizi viene  trasmessa, attraverso il "passa parola", a potenziali clienti,  secondo lo schema seguente.
  - Cento clienti insoddisfatti
- Novantasei non reclamano
- Quattro reclamano
- Si innesca una catena  negativa, grazie al "passa parola"
- Nascono circa 3.500 contatti  negativi "occulti"
Lo schema  sintetizza uno studio americano che mostra gli effetti del cosiddetto  "killer occulto", un "virus" che si manifesta appunto nel  caso in cui un'impresa di servizi non si preoccupi della soddisfazione del  cliente. Lo studio ha mostrato che  su cento clienti insoddisfatti, grazie al passa-parola, nascono 3.500 contatti  "occulti", che eserciteranno una pubblicità negativa sull'impresa  erogatrice di quel servizio.
   
Bibliografia 
  AA.VV., Articoli vari, Il  Sole-24 Ore, pag. 34 n. 17, 1999.
  Chierchia V., I supermarket  investono sulla fedeltà, Il Sole-24Ore, n. 24, 1999.
  Eiglier P., E. Langeard, Il  marketing strategico nei servizi, McGraw-Ill, 1997.
  Fitzgerald L., R. Johnston, S. Brignal, R. Silvestro, C. Voss, Misurare la performance nelle imprese di  servizi, Egea, 1998
  Idili L., L. Siliprandi, Il  marketing degli operatori turistici, FrancoAngeli, 1998.
  Sink D. S., Productivity management: planning,  measurement and evaluation, control and improvement, John Wiley, 1985.
Wilson J. R., Marketing "Passaparola",  FrancoAngeli, 1998.
 