Ricordi personali sulla musica di Ennio Morricone


Se è piena, la vita è anche lunga
Seneca. Lettere morali a Lucilio

Nel 1971 ebbi occasione di vedere il film Sacco e Vanzetti di Giuliano Montaldo, con Gian Maria Volonté e Riccardo Cucciolla. Il film narra la vicenda realmente accaduta a Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, due anarchici italiani emigrati negli Stati Uniti a inizio Novecento e condannati alla sedia elettrica. Il film, sensibilizzò l'opinione pubblica statunitense e, il 23 agosto 1977, 50° anniversario della loro esecuzione, il governatore del Massachusetts Michael Dukakis riconobbe ufficialmente, con una cerimonia pubblica, l'errore giudiziario e il dolo dei magistrati.
Ma in questo editoriale non mi preme parlare della storia dei due anarchici e dello splendido film di Montaldo, che al 24º Festival di Cannes, valse il premio per la miglior interpretazione maschile a Riccardo Cucciolla, che interpretò Sacco, ma di Ennio Moricone, che con quel film imparai a conoscere.
Il film si era avvalso dell'arte del musicista, per le colonne sonore e, la canzone di chiusura Here's to you, cantata dalla splendida voce di Joan Baez, divenne un inno generazionale e una delle interpretazioni che non mi è mai uscita dal cuore. Dopo più di quaranta anni mi capita a volte di canticchiare
Here's to you Nicola and Bart
Rest forever here in our hearts
The last and final moment is yours
That agony is your triumph!

Volli, pertanto, approfondire la produzione del musicista scoprendo che Morricone aveva composto le colonne sonore di una serie di film western del regista Sergio Leone; dei cosiddetti western all'italiana. Non essendo appassionato di questo tipo di filmografia comprai i VHS dei film che erano stati prodotti dal binomio Morricone, Leone. Ebbi, quindi, l'occasione di vedere Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più, Il buono, il brutto, il cattivo, C'era una volta il West, fino all'ultimo film di Leone, il gangster-movie C'era una volta in America. Il sodalizio tra i due contribuì sicuramente al notevole successo che riscosse Sergio Leone con in suoi film.
Tuttavia, per quanto siano le più note, le colonne scritte per Leone, esse rappresentano solo una parte della vena creativa del compositore, il quale si è cimentato praticamente con tutti i generi cinematografici: dalla fantascienza al thriller, dal film erotico alla commedia. In tal senso, sono estremamente variegate le sue collaborazioni con i molti registi italiani e internazionali come Carlo Verdone, John Carpenter, Brian De Palma, Oliver Stone, fino a Quentin Tarantino; le colonne sonore del suo film The hateful eight, sono valse a Morricone l'Oscar, tanto meritato, come dimostra l'Oscar alla carriera del 2007 e le molteplici Nominations.
Un giorno di alcuni anni fa conobbi in un albergo della Maremma Franco De Gemini che mi raccontò un episodio del suo sodalizio con Morricone, nelle cui colonne sonore interveniva suonando l'armonica a bocca. De Gemini mi raccontò: "Un giorno chiesi a Morricone di realizzare un film nel quale protagonista fosse l'armonica a bocca e Ennio mi rispose si può fare. A seguito della mia richiesta nacque C'era una volta il west di Sergio Leone ove protagonista fu proprio l'armonica a bocca. Ennio mi diede tre note e mi disse che avrei dovuto adattarle a molte scene salienti del film. Infatti quelle tre note ricorrono in molte scene, tra cui quella finale, in cui l'armonica è in bocca a Charles Bronson, costretto a stare in piedi per non far morire il fratello, appoggiato sulle sue spalle con un cappio al collo".
Ma nel mio cuore resta sempre quella interpretazione che mi fece conoscere l'artista: "Here's to you".

sacco e v. 3T

Eugenio Caruso - 2 marzo 2016

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