Fusione tra banca popolare di Milano e banco popolare.


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Seneca. Lettere morali a Lucilio

I Cda di Banca Popolare di Milano e Banco Popolare hanno detto sė alla fusione tra i due istituti di credito. "Siamo particolarmente felici per essere riusciti, al termine di un processo competitivo, e in un contesto di mercato cosė severo e nefasto, a varare un'operazione straordinaria e cosė significativa come l'integrazione fra il Banco Popolare e la Banca Popolare di Milano", ha detto, uscendo dalla sede del Banco Popolare a Verona, il presidente del gruppo Carlo Fratta Pasini. "Nasce una grande banca", ha commentato l'amministratore delegato del Banco Popolare, Pier Francesco Saviotti.
Nella capogruppo il 54% sarā in mano agli azionisti del Banco e il 46% ai soci di Bpm.
La vigilanza bancaria europea che fa capo alla Bce, aveva dato un "via libera informale" alla fusione fra Banca popolare di Milano e Banco popolare dopo le modifiche sulla 'capital action' richiesta da Francoforte e sulla governance della banca post-fusione. Gli sviluppi arrivano all'indomani della nuova lettera della Banca centrale europea, che ha tutto sommato accolto le misure di rafforzamento del capitale necessarie per chiudere l'operazione, chiedendo alcune precisazioni.
Le misure prevedono 1,5 miliardi di impegno, gran parte della somma prevista con un aumento di capitale fino a 1 miliardo di euro (a carico dei soci del Banco) e di altre cessioni di asset e crediti in sofferenza per mezzo miliardo. Ci sono poi da sciogliere i molti nodi di governance che la fusione comporta, tanto che inizialmente si pensava di dare autonomia alla Bpm post-fusione concedendo una seconda licenza bancaria. Una soluzione che non č piaciuta alla vigilanza, che l'ha stoppata. Potrebbe trovarsi un punto d'incontro con una forma di autonomia limitata nel tempo. Sembra invece ormai accettata la riduzione del futuro consiglio di amministrazione, che dovrebbe comporsi di 15 membri invece dei 19 inizialmente pensati.
"Da quello che capisco dai giornali italiani le condizioni che abbiamo posto sono state capite dalle banche, dunque ora si dovrebbe procedere abbastanza velocemente" sulla fusione Bpm-Banco popolare, ha detto la presidente del consiglio di vigilanza bancaria europeo Daničle Nouy.
IMPRESA OGGI - Per fare un commento si dovranno analizzare la governance della Banca e gli eventuali scorpori. Resta la preoccupazione della fusione tra una buona banca (la BPM) e una capogruppo sotocapitalizzata e con molte sofferenze bancarie. La fusione con banche venete ha sempre comportato problemi. L'aspetto positivo è la nascita del terzo gruppo bancario italiano.

Editoriale www.corriere.it - 25 marzo 2016

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