Lucilio, tutti gli uomini dissimulano le loro azioni disoneste, cercano di nasconderle pur godendone i vantaggi
Seneca. Lettere morali a Lucilio
Grazie Putin. Grazie di aver permesso la riconquista di Palmira di quattro millenni di storia, all'incrocio delle civiltà assira, greca, persiana e romana. Perché la città delle palme, esisteva da sempre, potente centro di vita e di collegamento tra il Mediterraneo e l'Oriente.
Mentre l'Usa si barcamena tra equilibri incerti, alleanze improbabili come quella con l'Arabia Saudita e gli Emirati, trattative e lungaggini con la Turchia e l'Europa non esiste, Putin decide che la sopravvivenza della Siria si chiamano Assad e l'appoggio di Iran, Libano e Afghanistan. In cinque mesi ha fatto ciò che andava fatto: ha ricostituito l'esercito di Assad, ha eliminato i ribelli, "fautori della democrazia" alimentati dall'Occidente e dalla Turchia e schiacciato il Califfato.
Per Palmira da ora in poi ci sarà sempre un prima e dopo Isis: nessuno l'aveva mai sfregiata come hanno fatto in questi dieci mesi di occupazione degli jihadisti del Califfato.
Palmira appare in condizione meno disastrose di quanto ci si potesse aspettare. Ma i templi di Bel e Baal Shamin hanno subito danni gravissimi mentre sono quasi intatti l'Agorà, il teatro romano, le mura e buona parte delle colonne. L'Isis ha razziato le vestigia che si potevano trafugare e vendere sul mercato nero e a partire da fine agosto scorso, in un atto di stolido affronto alla storia e alla cultura, ha fatto saltare in aria, cancellandoli uno dopo l'altro, i templi più belli, le tombe a torre romane, l'arco di trionfo, come avevano fatto mesi prima in Iraq a Nimrud e Ninive.
Cancellare la storia pre-islamica e le radici del passato vuol dire lasciare Paesi come la Siria e l'Iraq senza un futuro e un'identità da dove ripartire per una ricostruzione che non sia soltanto materiale ma anche morale. Lo è sempre, ma in questi casi ancora di più, la cultura ha un profondo significato politico e sociale.
È tra la magia di questi edifici millenari, che viene ricordato Khaled Asaad, 81 anni, uno dei massimi esperti siriani di antichità ed ex direttore del sito archeologico, decapitato e appeso a un palo della luce dai miliziani dell'Isis.
Le forze di Assad, dopo avere riconquistato Palmira, usando armi leggere per non peggiorare la situazione archeologica, sono, ora, pronte all'offensiva su Raqqa, capitale del Califfato. Che cosa sarebbe accaduto se anche Assad avesse fatto la fine di Gheddafi e Putin non fosse intervenuto al suo fianco? Se Usa ed Europa avessero insistito nel fomentare la ribellione "democratica"?
Eugenio Caruso - 30 marzo 2016