Può uno lagnarsi di un avvenimento che sapeva sarebbe accaduto?
Seneca. Lettere morali a Lucilio
«Ha fatto più Marchionne... hanno fatto più alcuni imprenditori per i lavoratori che certi sindacalisti». Lo ha detto il premier Matteo Renzi intervenendo alla scuola di formazione politica del Pd.
«Io difendo Marchionne - ha detto il premier - La Chrysler era finita. Obama ci ha messo i soldi, Marchionne li ha presi, ha rimesso in moto la Chrysler, oggi le jeep vengono fatte in Basilicata, è una cosa che mi fa impazzire». «Per me è di sinistra chi crea lavoro, non sto dicendo il 'compagno Marchionne' - ha aggiunto - ma il punto chiave è che se tu vuoi un Paese in cui ci siano fabbriche, devi avere imrprenditori che ci credono, atteggiamento questo che la sinistra per molto tempo ha respinto».
Il salvataggio della Chrysler è stata «la scommessa industriale di Obama più riuscita» mentre «due anni fa eravamo soli a sostenere il progetto italiano di Marchionne», ha spiegato Renzi nella eNews in cui racconta della missione di 4 giorni negli Usa, durante la quale ha incontrato a cena anche l'ad di Fca: «Oggi i numeri parlano per lui: se la Basilicata produce le Jeep per il mercato americano è merito suo, che ci ha creduto quando tutto il pensiero dominante in Italia sapeva solo criticare. Ricordate quando nei talk show chi lo difendeva prendeva fischi su fischi e gli applausi erano tutti per i sindacalisti anti Marchionne? Guardate i dati della produzione di auto in Italia anche a marzo. Fate il conto dei posti di lavoro. E domandiamoci se - conclude - per quelle che La Pira chiamava 'le attese della povera gentè sia più utile creare lavoro o lanciare solo slogan demagogici».
Su un punto arriva la replica del presidente della Commissione lavoro del Senato e ministro del Lavoro del governo Berlusconi Maurizio Sacconi: «Sono costretto a correggere il Presidente Renzi a proposito di coloro che sostennero il piano Marchionne e i sindacati riformisti che lo avevano condiviso. Sei anni fa il governo si schierò per la nuova Pomigliano prima e la nuova Mirafiori poi avendo contro tutto il Pd ma per fortuna il favore dei lavoratori attraverso i referendum. Quello fu uno dei momenti in cui la buona politica ha scommesso sul cambiamento mentre la vecchia politica remava contro ed altri stavano sotto il tavolo ad aspettare di vedere chi avrebbe vinto».
Editoriale da www.ilmessaggero.it - 2 aprile 2016