Yahoo! acqistato da Verizon.


C'è maggior tormento nel possesso delle ricchezze che nella fatica di procurarsele.
Seneca Lettere morali a Lucilio

Fino a qualche anno fa, la vendita di Yahoo! sarebbe entrata con prepotenza fra le operazioni più importanti di sempre in ambito tech. Oggi, invece, l’azienda con sede a Sunnyvale (California), passa a Verizon per una cifra che rimane sotto i 5 miliardi di dollari (4,8 per la precisione). Un quarto di quanto ha speso Facebook per acquistare WhatsApp, e meno di un quinto di quanto ha sborsato Microsoft per portarsi a casa LinkedIn. Esempi che ridisegnano i nuovi equilibri del web, cambiandone gli attori e le dinamiche.
Nel 2000, quando WhatsApp e LinkedIn non erano neanche un’idea e Mark Zuckerberg aveva appena 16 anni, Yahoo! viveva i suoi giorni di gloria. Valeva 125 miliardi ed era probabilmente il vero titano del web. Una supremazia che negli anni, a causa di scelte sbagliate e coincidenze, è andata sgretolandosi. Mentre Google cresceva con velocità sorprendete, Yahoo! perdeva pezzi e mercato.
Eppure nel 2008, quando i segnali erano già nettamente scoraggianti, da Sunnyvale rispedirono al mittente una mega offerta da 44,6 miliardi di dollari firmata Microsoft: «Il board ritiene che la proposta di Microsoft – risposero l’allora Ceo Jerry Yang e i suoi - sottovaluti in modo sostanziale Yahoo!». La volontà di vendere c’era pure, ma a cifre ben più alte: di miliardi ce ne volevano almeno 56, è scritto nelle cronache di quei giorni.
Il resto è storia recente. Una storia fatta di investimenti sbagliati e rilanci rivelatisi flop. La lontananza dal mercato delle app pesa enormemente. Il 16 luglio del 2012 arriva un nuovo amministratore delegato: è Marissa Mayer, giovane prodigio strappata a suon di dollari a Google. Quella che molti hanno ribattezzato “la cura Mayer” è una strada fatta di tagli e investimenti. Una delle prime operazioni della giovane Ceo è l’acquisizione di Tumblr per 1,1 miliardi. Una mossa che porta un po’ di ottimismo. Tumblr è un buon social, in crescita. Ma l’effetto non è quello sperato. E l’entusiasmo dura il tempo di un brindisi.
Con l’acquisizione da parte di Verizon, la storia della Mayer in Yahoo! è al capolinea. Secondo il New York Times, la Ceo potrebbe ricevere una buonuscita di circa 57 milioni di dollari, mentre agli azionisti di Yahoo! - completata l’operazione - rimarranno le preziose quote nel colosso dell’e-commerce cinese Alibaba e in Yahoo! Japan. Un tesoretto da 40 miliardi di dollari.
Quella di Verizon ha il sapore di un’operazione intelligente. Sicuramente sarà il tempo a dire se l’investimento è giusto oppure no. Ma per il gigante delle Tlc, questa acquisizione fa parte di una strategia interessante. Un piano iniziato lo scorso anno con l’acquisizione di Aol per 4,4 miliardi di dollari. Oggi si aggiunge Yahoo!, che nonostante tutto mantiene servizi Internet interessanti e ottimi numeri in fatto di utenti: il servizio di posta elettronica (che nel 2009 era quello più usato al mondo), il motore di ricerca e la sezione news contano oltre un miliardo di utenti in tutto il mondo.
Per Verizon, insomma, questa acquisizione è un tassello importante nella sfida al duopolio Google-Facebook in fatto di advertising e contenuti digitali. Ora ci sarà tempo per pianificare, dato che l’acquisizione sarà completata entro la fine del 2017.
Intanto, regna l’incertezza sul futuro del brand. Secondo il Wall Street Journal il nome e il brand del motore di ricerca verranno mantenuti. Altre fonti, invece, sostengono che Yahoo! sparirà per sempre. Sarebbe la scomparsa di un colosso in una manciata di anni. Perché nel mondo di Internet, del resto, tutto corre tremendamente veloce.

Biagio Simonetta da www.ilsole24ore.com

26 luglio 2016

IMPRESA OGGI Non posso che essere addolorato per questa notizia. Io ho iniziato a navigare nel web, negli anni novanta, grazie al browser Mosaic e al motore di ricerca Yahoo!

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