Analizzando le cronache del pianeta nell'arco dei secoli non possiamo non sorprenderci della quantità di male che lo ha sempre interessato. Non si contano gli eccidi: cristiani contro ebrei, musulmani contro cristiani, cattolici contro eretici, comunisti contro capitalisti, sunniti contro sciiti, hutu contro tutsi, nazioni contro nazioni, follie ideologiche contro persone inermi, uomini contro donne, donne contro bambini; per non parlare degli assassinii, delle corruzioni o delle varie mafie.
Qui vorrei esprimere un parere che si rifà alle sacre scritture, ove si dice che a seguito della lotta tra angeli e demoni prevalsero gli angeli guidati da Michele e furono sconfitti i demoni. L'allegoria sta a indicare che nella lotta tra il bene e il male prevalse il bene. A mio avviso, se c'è stata lotta tra angeli e demoni, questa è finita, almeno in parità, e sulla terra angeli e demoni sono in egual modo ripartiti come ripartiti sono il bene e il male. Questo è un modesto pensiero scherzoso ma, forse, non troppo. Peraltro, quando devo apostrofare con forza una persona dico "sei proprio un demonio".
A proposito del dualismo bene/male per rappresentare il parere del mondo cristiano cito il filosofo Romano Guardini il quale afferma: "Dal contesto della Rivelazione desumiamo che prima della creazione del mondo visibile vi sia stata una creazione del mondo puramente spirituale, cioè degli angeli. Quelli che furono allora creati sono esseri, persone dotate di intelligenza, libertà e responsabilità. Gli angeli furono messi alla prova, riguardo alla sovranità di Dio, che potevano o no riconoscere. Questa è stata la prima scelta fra il bene e il male. Per la prima volta fu fatta la volontà di Dio. Che questa volontà sia fatta è Regno di Dio; così ha avuto inizio il "Regno di Dio". Ma allo stesso tempo è iniziata anche l’opposizione alla volontà di Dio. Esseri dotati della massima forza della conoscenza, della volontà, della libertà e della responsabilità si sono ribellati contro il dominio di Dio. Perciò hanno scelto il male: sono divenuti esseri satanici. Di qui la loro caduta". L’esistenza del male deriverebbe dunque dalla ribellione, consumatasi nella notte dei tempi, da parte di uno stuolo di angeli, che rifiutarono di obbedire a Dio e all’ordine cosmico da lui costruito. Il capo degli angeli ribelli è Lucifero, "il portatore di luce", "il figlio del mattino"; è anche denominato Satana. Di questa lotta tra gli angeli non vi sono molte tracce nella Bibbia. Di Lucifero parla, nell’Antico Testamento, il profeta Isaia (14, 12-15): "Come mai sei caduto dal cielo, o astro mattutino, figliuol dell’aurora? Come mai sei atterrato, tu che calpestavi le nazioni? Tu dicevi in cuor tuo: "Io salirò in cielo, eleverò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio; io m’assiderò sul monte dell’assemblea, nella parte estrema del settentrione; salirò sulle sommità delle nubi, sarò simile all’Altissimo". Invece t’han fatto discendere nel soggiorno dei morti, nelle profondità della fossa!". Nella Bibbia, come detto, vi sono cenni sparsi di questa ribellione: secondo il libro della Genesi, il male sarebbe preesistito all’uomo, giacché Adamo ed Eva vennero sedotti dal "tentatore" in forma di serpente. Lucifero, il primo, il più bello, il più splendente degli angeli creati da Dio, compì un atto di ribellione nei confronti del suo Creatore perché, sospinto dall’orgoglio e dalla gelosia, oltre che dalla superbia, volle sostituirsi a Lui, cioè volle diventare Dio. Altri angeli lo seguirono nella ribellione e tutti, dopo una tremenda battaglia celeste, furono sconfitti dagli angeli fedeli all’Onnipotente e quindi precipitati nell’inferno. Il Nuovo Testamento, nel libro dell’Apocalisse, fa un accenno, estremamente sintetico ma preciso, a questa battaglia (12, 7-9): "E vi fu battaglia nel cielo: Michele e i suoi angeli combatterono col dragone, e il dragone e i suoi angeli combatterono, ma non vinsero, e il luogo loro non fu più trovato nel cielo. E il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato Diavolo e Satana, il seduttore di tutto il mondo, fu gettato giù: fu gettato sulla terra, e con lui furono gettati gli angeli suoi". Lo stesso libro dell’Apocalisse, pochi versetti prima, nel rivelare le profezie sulla fine del mondo e sulla lotta conclusiva tra bene e male, sottolinea la grande potenza demoniaca quando afferma: "E apparve un altro segno nel cielo; ed ecco un gran dragone rosso, che aveva sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi. E la sua coda trascinava la terza parte delle stelle del cielo e le gettò sulla terra".
Vuolsi ne l'alto, là dove Michele
fé la vendetta del superbo strupo.
Dante, Inferno Canto VII
Vorrei ora sottolineare la posizione del mondo laico a proposito della contrapposizione tra il bene e il male.
Uno dei miei pensatori laici preferiti è Guicciardini il quale sostiene che l'uomo sia un fenomeno della natura soggetto a leggi fisse e immutabili, ma ritiene che esso sia naturalmente portato più al bene che al male e se fa nella realtà più spesso il male che il bene, ciò è dovuto al fatto che le tentazioni sono tante e la coscienza umana debole, ma ancora di più al fatto che proprio facendo il male l'uomo riesce più facilmente e più spesso a realizzare il proprio tornaconto. Questo tornaconto personale, che il Guicciardini chiama "particulare", è in effetti la molla che fa scattare tutte le azioni umane: esso il più delle volte corrisponde al benessere materiale, al potere, alla fama, al prevalere delle proprie idee o della propria religione.
Jacob Bohme, mistico tedesco del Seicento, adombra l’esistenza di angeli buoni e angeli cattivi in dimensioni parallele e quindi la loro copresenza, di fronte agli uomini, nel mondo. Egli scrive nel suo Mysterium Magnum: "Dobbiamo perciò comprendere che gli angeli buoni e quelli malvagi abitano gli uni vicino agli altri e nondimeno esiste fra loro una distanza immensa. Infatti il paradiso è nell’inferno e l’inferno è in paradiso, e ciò nonostante l’uno non è manifesto all’altro; il diavolo, desideroso di entrare in paradiso, per raggiungerlo sarebbe disposto a percorrere milioni di miglia, e tuttavia vorrebbe rimanere all’inferno. La persistenza, nell’universo, degli angeli delle tenebre, che avrebbero evidentemente potuto essere annichiliti fin dall’inizio e per sempre, è un'espressione della volontà divina di usare il male come elemento dialettico e di stimolo per realizzare i propri disegni; quindi, in definitiva, per ottenere il bene". Ma in sostanza anche Bohme sostiene l'esistenza di intelligenze sovrannaturali orientate al bene, gli angeli e al male, i demoni.
Il senso di questo apparente paradosso può essere inteso se ci spostiamo in Oriente, dove Lao Tze, il più grande filosofo cinese, fondatore della scuola del Tao e autore del Tao Te King (il "Libro della Via e della Verità"), ci parla della sintesi degli opposti che governa l’universo. Secondo il filosofo si deve tendere all’esperienza dell’unificazione degli opposti e quindi pervenire al graduale raggiungimento della chiarezza e dell’apertura a un equilibrio creativo. Le categorie che dominano l’universo sono due e rappresentano proprietà contrarie e immanenti: lo yin e lo yang. Si tratta di due energie primarie opposte: lo yin simboleggia il femminile, il tenebroso, l’umido, il negativo; lo yang simboleggia il maschile, il luminoso, il secco, il positivo. Se dal concetto di unità scendiamo al fenomeno della realtà presente, scorgiamo in essa un complesso contraddittorio di aspetti, che apparentemente si accavallano in maniera illogica e aspra. Se però siamo consapevoli del principio, non faticheremo a riconoscere, in questa pluralità, l’impronta di una sola realtà.
Questo pensiero è stato interpretato sotto un’ottica cristiana da Karl Barth, forse il più grande teologo protestante del nostro secolo. Il demoniaco è per Barth l’antitesi assoluta, il puro negativo, ciò che è stato escluso e rifiutato da Dio e affidato alla distruzione e che trascina lungo la storia della creazione il suo non-essere. Il diavolo è quindi l’effetto della volontà negativa o della ripugnanza di Dio verso la incompletezza delle creature, destinato a scomparire quando la creazione raggiungerà la perfezione e il compimento alla fine della storia, con l’avvento del Regno di Dio. Satana rappresenta dunque la non-perfezione, la non-realtà, è semplicemente la negatività dell’essere, del bene e del vero; è solo il "non ancora" della creazione in cammino verso il "già" dei cieli nuovi e della terra nuova di cui l’Apocalisse ci offre una splendida evocazione. Barth intende "recuperare" il male nel bene, riassorbendolo nell’amore divino che perdona e si riconcilia con ogni cosa. In termini logici, giudizio e condanna di Dio sono necessari proprio perché complementari alla Sua grazia e al Suo amore. Poiché Egli è giustizia, non può non condannare il reprobo, ma poi assume su se stesso l’espiazione di tale condanna nella persona di Cristo. Non esistono dunque due categorie di esseri, i "salvati" e i "dannati": Gesù riassume in sé l’amore e la giustizia di Dio.
PS Pochi giorni dopo aver scritto questo articolo leggo sui giornali. In una discoteca una ragazza ubriaca viene trascinata in un bagno e stuprata. Le due amiche riprendono tutto con il cellulare ridendo, scherzando e mettendo le immagini in rete per il sollazzo di migliaia di guardoni digitali. Dove sono gli angeli?
Eugenio Caruso
Editoriale - 11 agosto 2016