John Davison Rockefeller, l'uomo più ricco di tutti i tempi


INVENTORI E GRANDI IMPRENDITORI

In questa sottosezione illustrerò la vita di quei capitani d'industria e/o inventori che hanno sostanzialente contribuito al progresso industriale del mondo occidentale con particolare riguardo dell'Italia.

Articoli precedenti

Otto Sundbäck - László József Bíró - Franco Marinotti - Giuseppe Borletti - Domenico Agusta - Enrico Piaggio - Coniugi Bissel - Stephen Poplawski - Henry Ford - Giuseppe Volpi - Thomas Edison - Alfred Sloan - Nicola Romeo - Giovanni Agnelli - Giovanni Ansaldo - Giorgio Enrico Falck - Cristoforo Benigno Crespi - Guido Donegani -

Rockefeller

John Davison Rockefeller

John Davison Rockefeller (1839-1937) è il secondo figlio di William Avery Rockefeller e Eliza Davison. I genealogisti ritengono che gli antenati dei Rockefeller fossero ugonotti, francesi appartenenti alla famiglia Roquefeuille, che per sfuggire all'inclemenza dell'Editto di Fontainebleau, nel XVII secolo ripararono in Germania, dove il cognome si trasformò in Rockefeller. Nel 1723, emigrarono nel Nuovo Mondo.
Il padre era un presunto medico che si vantava di avere inventato e confezionato medicine capaci di curare tutte le malattie. Ovviamente nelle dichiarazioni di William c'era ben poco di vero, e lo stesso John Davison non mancava mai di ammettere che suo padre non fosse altro che un ciarlatano. Per via di questo bizzarro lavoro il padre di John era spesso lontano da casa e l'abitazione stessa dei Rockefeller cambiava di continuo: la famiglia si spostò prima a Moravia e poi a Oswego (1851), sempre nello stato di New York, quando John era ancora un ragazzo; nel 1853 la famiglia si sposta a Cleveland, in Ohio.
A Cleveland, John Davison frequentò la Central High School, e si iscrisse anche alle Erie Street Baptist Church. A 21 anni ne divenne amministratore fiduciario. Nel 1855 finì la scuola e si iscrisse a un corso di business al Folsom Mercantile College. In seguito fu assunto come contabile in una piccola società, la Hewitt and Tuttle. Nel 1858 fondò la sua prima società, la Clark and Rockefeller. In quegli anni Cleveland era una delle cinque principali città degli Stati Uniti per la raffinazione del petrolio (dopo Pittsburgh, Filadelfia, New York, e il nord-ovest della Pennsylvania); il giovane John fiutò le potenzialità di questo settore e nel 1863 investì in una raffineria di petrolio. In quegli anni divenne particolarmente celebre per essere riuscito a ottenere dai trasportatori delle ferrovie un particolare tipo di accordo chiamato Rebate, con il quale Rockefeller si impegnava a garantire ai trasportatori commesse per il trasporto di un determinato numero di barili di petrolio in un anno in cambio di un prezzo di favore per ogni barile. Questo accordo gli causò le antipatie di Charles Pratt e Henry H. Rogers, i due maggiori raffinatori di Cleveland in quegli anni.
Fondò una partnership con Andrews e successivamente assieme a questi, a Henry Flager e Stephen Harkness fondò la Standard Oil. Gli affari della raffineria andavano molto bene e Rockefeller decise di investire la quasi totalità degli utili in una politica di espansione e potenziamento delle strutture; nel giro di sei settimane riuscì a comprare 22 raffinerie su 26 a Cleveland, arrivando quasi sempre ad acquisirne il totale controllo ed estromettere i vecchi proprietari. Gli unici a resistere furono i suoi rivali Pratt e Rogers, che tuttavia, quando si resero conto che cercare di competere con Rockefeller era inutile, vendettero anche le loro attività al magnate, diventando suoi soci. Rogers diventerà una personalità chiave nella costruzione del trust della Standard Oil, e Charles Millard Pratt (il figlio di Charles Pratt) ne diventerà il segretario.
In quegli anni Rockefeller era visto tra gli imprenditori del settore petrolifero come una specie di squalo e il suo potere finanziario e commerciale era tale che, quando qualcuno rifiutava una sua offerta di acquisto, J.D. riusciva a mandarlo in bancarotta e prendersi comodamente la sua attività all'asta del tribunale fallimentare.
Con questo sistema la Standard Oil acquisì gradualmente il controllo della produzione e raffinazione di petrolio negli Stati Uniti. Tuttavia, a causa della legislazione presente nei vari stati della federazione, una società aveva grossi problemi nel gestire attività al di fuori dello Stato in cui essa veniva costituita. Rockefeller, quindi, fu costretto a spaccare formalmente la Standard Oil in tante società più piccole, ognuna delle quali operava in uno o massimo due stati degli Stati Uniti, anche se queste compagnie avevano una dirigenza comune.
Nel 1882 gli avvocati di Rockefeller crearono una nuova forma di partnership, a cui diedero il nome di Standard Oil Trust; questo nuovo assetto produsse alcuni benefici, come il notevole abbassamento del costo della rete commerciale del petrolio con conseguente notevole calo dei prezzi dei vari prodotti, ma anche lo svantaggio di concentrare la gestione della più importante fonte energetica del mondo nelle mani di un solo uomo. La maggior parte dei giornalisti e dei politici focalizzò l'attenzione soprattutto sul problema del monopolio dalla Standard Oil e avviarono manifestazioni antitrust, sostenute anche da alcuni imprenditori estromessi dal giro dalla politica espansionistica di Rockefeller.
Nel 1896 il 57enne J.D. Rockefeller decise di ritirarsi dalla gestione delle sue attività a causa del suo stato di salute (si ammalò di alopecia), lasciandole agli amministratori e al figlio John Davison Rockefeller jr. Tuttavia evitò di comunicare all'esterno della società il suo ritiro, conservò il titolo di presidente (un titolo puramente nominale e onorifico nell'organigramma dell'azienda) e, cosa molto più importante, conservò tutte le sue quote azionarie, restando di fatto il principale azionista della Standard Oil.
Lo smembramento della Standard Oil.
Lo Sherman Antitrust Act (1890), detto anche Sherman Act, è la più antica legge antitrust degli Stati Uniti e rappresenta la prima azione del governo degli Stati Uniti per limitare i monopoli e i cartelli (trust). Lo Sherman Act fu firmato dal Presidente Benjamin Harrison nel 1890 e prende il nome dal suo autore, il senatore repubblicano John Sherman dell'Ohio, ex-Segretario del Tesoro sotto la presidenza di Rutherford Hayes. La legge rimase praticamente inutilizzata per alcuni anni. Poi il presidente Theodore Roosevelt ne fece un estensivo utilizzo nella sua campagna antitrust, diretta a scindere la Northern Securities Company. In seguito anche il Presidente William Howard Taft la utilizzò per colpire il monopolio della American Tobacco Company. Il più grande successo dello Sherman Act fu però lo smembramento della Standard Oil. Nel 1911 la Corte Suprema degli Stati Uniti, infatti, sancì l'illegalità del monopolio di Rockefeller, che controllava il 64% del mercato petrolifero, e ordinò ai dirigenti di smembrare la compagnia. Fu così che nacquero 34 società separate. Tra queste le maggiori sono:
Continental Oil (poi ribattezzata Conoco);
Standard of Indiana (poi ribattezzata Amoco);
Standard of California (poi ribattezzata Chevron);
Standard of New Jersey (poi ribattezzata Esso, e successivamente Exxon);
Standard of New York (poi ribattezzata Mobil).

J.D. Rockefeller rimase azionista di tutte queste compagnie con quote di minoranza; Il suo impero venne diviso ma la sua ricchezza non venne minimamente intaccata.
Come spesso accade il successo non coincide con la felicità. Quest’ultima arrivò solo nel 1896 quando decise di ritirarsi a vita privata per le precarie condizioni di salute. Iniziò allora a spendere tempo e risorse in attività di beneficenza. Costituì la Rockefeller Foundation che di lì a pochi anni sarebbe diventata la principale associazione umanitaria del mondo. Certo è che Rockefeller perseguì sempre il primato in tutto, prima negli affari e poi nella solidarietà. Affermò, infatti, in più di un’occasione che:
"donare la mia ricchezza mi ha dato un senso di realizzazione personale che nessuna somma di denaro aveva mai uguagliato."
Morì all'età di 97 anni e fu sepolto a Cleveland.
I suoi discendenti hanno continuato a occupare importanti posizioni nel mondo degli affari e della politica. Suo figlio e principale erede John Davison Rockefeller jr (1874-1960), oltre che rilevare le attività del padre, si interessò anche di politica estera simpatizzando per le teorie wilsoniane. Un suo nipote, Nelson Rockefeller, è stato Governatore dello Stato del New York e vicepresidente degli Stati Uniti con Gerald Ford.

Notizie varie
A inizio del XX secolo, la famiglia Rockefeller era il maggiore proprietario, fra l'altro, di miniere di carbone nel Colorado. A partire dal 1910 circa, queste furono teatro di grandi lotte sindacali da parte dei minatori. Il momento più tragico di quelle lotte fu il massacro di Ludlow. Il fatto avvenne il 20 aprile 1914, a seguito della feroce repressione degli scioperi da parte delle guardie private armate della Colorado Fuel and Iron Company, di proprietà dello stesso Rockefeller. Vennero uccise almeno venti persone, fra cui dodici fra donne e bambini. Questo fu il momento più tragico della lotta dei minatori, che coinvolse fino a dodicimila lavoratori e durò dall'autunno del 1913 fino al dicembre 1914.
È stato il primo uomo ad avere un patrimonio superiore al miliardo di dollari. Il suo nome ha ispirato quello di Rockerduck, personaggio Disney, acerrimo rivale di Paperon de' Paperoni.
La rivista Forbes ha calcolato il patrimonio accumulato da Rockfeller arrivando a una cifra astronomica di 336 miliardi di dollari (2007). Per farsi un'idea basti considerare che Bill Gates, l'uomo più ricco del mondo, ha un patrimonio valutato in 85 miliardi di dollari.
Grazie alla sua immensa fortuna, Rockefeller controllava circa l'1,53% del PIL statunitense; anche questo costituisce un record assoluto e praticamente insuperabile. Il Guinness dei primati lo ha definito come uomo più ricco di tutti i tempi.

Fondazione Rockefeller
La Fondazione Rockefeller opera in 52 paesi e nove isole nei sei continenti. Sono attivi numerosi programmi di finanziamento delle ricerche, a cui possono partecipare anche ricercatori non statunitensi, in numerosi campi fra cui la pubblica sanità, l'innovazione scientifica, l'agricoltura, le scienze sociali e le arti. L'attuale presidente della fondazione è la Prof.ssa Judith Rodin. Nell'ambito della Fondazione Rockefeller particolare importanza ha rivestito, anche per la storia italiana del '900, l'International Health Division, attiva dal 1913 al 1951, il cui compito era l'eradicazione di alcune malattie, di particolare importanza sociale in diverse parti del mondo, quali l'anchilostomiasi, la tubercolosi, il tifo e la febbre gialla. La politica della fondazione non era tanto quella di intervenire nelle situazioni di emergenza, quanto svolgere un'azione educativa rivolta sia alla popolazione generale che alle autorità sanitarie e governative in modo da stimolare la creazione di strutture sanitarie efficienti e rendere il più durevole possibile l'intervento. In Italia la Fondazione Rockefeller ha svolto un'azione molto importante per l'eradicazione della malaria. Nel 1925 procedette alla realizzazione della Stazione Sperimentale per la Lotta Antimalarica, diretta dall'italiano Alberto Missiroli, uno dei massimi esperti del settore in Italia, e dall'americano Lewis Hackett. La Stazione divenne in breve tempo il principale punto di riferimento in campo mondiale nella lotta antimalarica, svolgendo fra l'altro un'importante opera nell'addestramento e nella formazione del personale attivo nella lotta antimalarica, non solo di nazionalità italiana. Tre anni dopo, nel 1928, anche col supporto finanziario del governo italiano, finanziò l'Istituto di Sanità Pubblica, destinato a diventare nel 1934, col nome di Istituto Superiore di Sanità, il principale istituto di igiene in Italia. Nel 1946, assieme all'Alto Commissariato Italiano per l'Igiene e la Sanità (equivalente all'attuale Ministero della Salute), all'United Nations Relief and Rehabilitation Administration (UNRRA), e alla Economic Cooperation Administration (ECA), finanziaria del Piano Marshall, partecipò all'efficace opera di eradicazione della malaria in Sardegna, mediante il finanziamento dell'Ente Regionale per la Lotta Anti-Anofelica in Sardegna (ERLAAS).

Rockefeller Center
Sul finire degli anni venti John D. Rockefeller cominciò a coltivare l'idea di costruire un nuovo complesso di edifici nella zona di Midtown, a New York. Il terreno su cui sarebbe sorto il complesso era di proprietà della Columbia University, con la quale Rockefeller stipulò nel 1928 un contratto di utilizzo della durata complessiva di 87 anni. I lavori di costruzione iniziarono il 17 maggio 1930: inizialmente avrebbero dovuto svolgersi in collaborazione con la Metropolitan Opera, che avrebbe edificato una nuovo teatro nella zona, ma in seguito al crollo di Wall Street del 1929, la Metropolitan si ritirò dal progetto, e Rockefeller Jr. rimase l'unico finanziatore. Il 1º novembre 1939 i lavori per la costruzione dei 14 palazzi in stile Art Deco del complesso erano terminati con successo. Tra gli anni '60 e '70 si aggiunsero altre 4 torri nella zona ovest del complesso, lungo la Avenue of the Americas. Nel 1985 la Columbia University cedette definitivamente il terreno su cui sorgeva il complesso al Rockefeller Group per 400 milioni di dollari. A partire dalla fine degli anni ottanta diversi proprietari si susseguirono. Nel 1989 l'intero complesso venne acquistato dalla Mitsubishi Estate, compagnia immobiliare del gruppo Mitsubishi, che acquisì il controllo dell'intero Rockefeller Group Nel 1996 la proprietà passò a una cordata comprendente il gruppo Goldman Sachs (con il 50%), Gianni Agnelli, Stavros Niarchos, e David Rockefeller. Nel 2000 l'ultimo passaggio di mano: la Tishman Speyer Properties, L.P. ha acquistato i 14 edifici originari per 1,85 miliardi di dollari.



LOGO

Eugenio Caruso - 16 febbraio 2017


www.impresaoggi.com