INVENTORI E GRANDI IMPRENDITORI
In questa sottosezione illustrerò la vita di quei capitani d'industria e/o inventori che hanno sostanzialmente contribuito al progresso industriale del mondo occidentale con particolare riguardo dell'Italia.
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Fulvio Bracco
Neresine (Croazia), 15 novembre 1909 - Milano, 21 aprile 2007
Fulvio Bracco nasce il 15 novembre 1909 a Neresine nell’isola di Lussino in Istria, da Giovanna “Nina” Salata, sorella del senatore del Regno Francesco Salata, e da Elio Bracco, segretario comunale di Neresine e di Ossero. L’infanzia di Fulvio e del fratello, più giovane, Tullio, è segnata da un episodio che rimarrà indelebile nella sua memoria e che sarà determinante per le vicende della sua famiglia: il padre Elio, figura di primo piano dell’irredentismo istriano, viene arrestato con l’accusa di alto tradimento e portato nelle prigioni di Graz in Austria dove passerà due anni durissimi. Anche tutta la famiglia viene arrestata e internata a Mittergrabern (Austria). Dopo essere stato processato e giudicato non colpevole, Elio Bracco viene inviato come aiutante nella lavanderia militare di Feldbach. E nel campo di internamento di Feldbach viene trasferta anche la famiglia. Lì il piccolo Fulvio frequenta le prime classi delle elementari fino al termine della guerra, quando, con la famiglia, ritorna a Neresine dove prosegue gli studi e coltiva la sua grande passione: la vela.
Agli inizi degli anni Venti la famiglia Bracco si trasferisce a Trieste dove il padre Elio diviene nel 1921 sottoprefetto. Durante questo incarico è chiamato, per la conoscenza del tedesco e del russo, a far parte delle Commissioni interalleate incaricate della definizione dei confini tra gli Stati dopo la fine della prima guerra mondiale.
A Trieste lo studio e lo sport, in particolare calcio e canottaggio, riempiono la vita del giovane Fulvio. Nel 1924 si iscrive al liceo scientifico “Guglielmo Oberdan”, dove frequenta i primi tre anni. Concluderà il liceo a Milano.
Elio Bracco durante il suo impegno nelle Commissioni interalleate conosce e diviene grande amico di Bernhard Pfotenhauer, dapprima direttore della Dresdner Bank a Katowice e successivamente direttore generale della società farmaceutica Merck di Darmstadt. Questa amicizia sarà fondamentale per i destini della famiglia Bracco e porrà le basi per la nascita dell’azienda. Infatti Pfotenhauer propone a Elio Bracco di rappresentare la Merck in Italia: la proposta viene accettata e Elio lascia l’amministrazione pubblica per diventare imprenditore.
Il 1 giugno 1927 nasce a Milano, in uno stabile di Piazzale Susa, la Società italiana prodotti E. Merck. Elio Bracco inizia l’attività organizzando principalmente la parte commerciale: con l’importazione dei prodotti Merck, con la propaganda, con la vendita attraverso i grossisti.
Nel 1930 la società modifica la denominazione in Italmerck e l’anno successivo si trasferisce in una sede più ampia e adeguata ai piani di sviluppo.
Con l’avvio dell’azienda la famiglia Bracco va ad abitare a Milano. Fulvio prosegue gli studi iniziati a Trieste iscrivendosi al liceo scientifico “Vittorio Veneto” e una volta conseguita la maturità si iscrive alla Facoltà di chimica e farmacia dell’Università di Pavia. Gli anni di università sono anni di sacrifici non soltanto per l’impegno negli studi ma anche per il servizio militare di leva e per l’“apprendistato” presso la società Merck di Darmstadt, che occupano interamente anche le vacanze estive.
Man mano che il padre Elio sviluppa il suo lavoro, i rapporti con la famiglia Merck diventano sempre più cordiali e amichevoli e in virtù di questi rapporti Fulvio passa le vacanze estive degli ultimi tre anni di università in Germania alla Merck di Darmstadt come “lehrling”, apprendista, ricoprendo diversi incarichi per conoscere tutti i cicli della produzione in una grande industria chimico-farmaceutica: operaio, capo-operaio, propaganda, parte commerciale, parte amministrativa, laboratorio di ricerche.
Dopo la laurea, il 1° ottobre 1934 è assunto in azienda. Nello stesso anno viene messo in commercio un prodotto destinato a diventare famoso: il Cebion. Nel 1935 Fulvio Bracco è nominato direttore tecnico: “Entrando in azienda il mio pensiero era di svilupparla quanto più possibile. Era un progetto che avevo in mente già dall’università: avere uno stabilimento mio e produrre. Quindi per me era importante vendere i farmaci per poter arrivare a una riserva di bilancio tale da consentire l’acquisto di un terreno e costruirvi poi lo stabilimento. E nel frattempo cominciare anche la ricerca, partendo a piccoli passi, perché nella ricerca io ho sempre creduto”.
Il 17 luglio 1937 Fulvio Bracco sposa a Milano Anita Coppini conosciuta ai tempi dell’università. Dal matrimonio nascono tre figlie, Diana, attualmente presidente e amministratore delegato del Gruppo Bracco, Adriana e Gemma detta Pucci.
In azienda gli anni del secondo conflitto mondiale sono molto duri, mancano le materie prime per produrre le specialità medicinali. Nell’agosto del 1943 l’azienda subisce anche un bombardamento che ne distrugge una parte. I dipendenti sono ridotti a una ventina per mancanza di lavoro o perché richiamati alle armi, alle famiglie di questi ultimi non viene fatto mancare lo stipendio.
Nell’immediato dopoguerra Elio Bracco si trasferisce a Roma e Fulvio deve affrontare una situazione difficilissima. È vitale riprendere la produzione, ma il grande problema è rappresentato dalla mancanza di materie prime e di prodotti. La Merck è anch’essa in grosse difficoltà e, posta sotto il controllo degli Alleati, non può inviare alcun rifornimento.
Ad aprire una via d’uscita per la ripresa produttiva arriva la decisione del Ministero per il commercio estero italiano di ammettere gli scambi di merci, le cosiddette compensazioni private: si potevano esportare ad esempio prodotti alimentari e importare in cambio materie prime chimico-farmaceutiche e prodotti farmaceutici per lo stesso importo. In questo modo, scambiando vino, attraverso aziende commerciali svizzere con le quali ha allacciato rapporti, Fulvio Bracco riesce ad avere un importante contatto con la Cilag di Sciaffusa, una delle società svizzere fornitrici di materie prime chimico-farmaceutiche.
In questo modo l’azienda è in grado di riprendere la produzione di un buon numero di specialità medicinali, riassumere personale e riorganizzare molti reparti. Nel 1946 è assunto in azienda anche il fratello di Fulvio, Tullio.
Il 10 giugno 1949 iniziano i lavori per la costruzione del nuovo sito produttivo Bracco nella zona di Lambrate a Milano. Il progetto viene affidato all’architetto Giordano Forti, docente presso la Facoltà di architettura del Politecnico di Milano. I primi edifici sono pronti nell’aprile del 1951 e a questi successivamente se ne aggiungono altri a mano a mano che la produzione cresce. Con lo stabilimento di Lambrate si può dire che inizia la storia della Bracco moderna.
Il 1° gennaio 1958 la nuova ragione sociale della società è Bracco Industria Chimica Spa.
Nel 1952 Fulvio Bracco fonda a Sciaffusa il Centro di ricerche Eprova. La Svizzera ha infatti una legge brevettuale sui farmaci che in Italia non esiste: con il centro di ricerche a Sciaffusa Bracco può esportare i prodotti brevettati nei Paesi in cui vige il brevetto.
La ricerca in Bracco è legata in particolare alla figura del professor Ernst Felder, al quale viene affidata la direzione del Laboratorio di ricerche di Milano. La collaborazione tra i due centri di ricerca di Milano e di Sciaffusa è fondamentale per raggiungere importanti risultati sui chemioterapici, gli antitubercolari e i mezzi di contrasto.
Il buon avvio dell’attività dello stabilimento di Lambrate permette a Fulvio Bracco di allargare i propri orizzonti oltre i confini nazionali e di stringere rapporti commerciali in molti Paesi: Ungheria, Romania, Polonia, Unione sovietica, Cecoslovacchia, ma anche India, Brasile, Venezuela, Colombia, Messico, Stati Uniti, Cina. Agli inizi degli anni Sessanta la Bracco ha, oltre al complesso industriale di Lambrate, nove filiali in Italia, cinquanta rappresentanze in tutto il mondo, due stabilimenti in Brasile e Messico, il Centro di ricerche Eprova a Sciaffusa.
Fulvio Bracco è un imprenditore che capisce fin da subito l’importanza fondamentale della ricerca sia per l’azienda sia soprattutto per i malati. Questa convinzione motiva le sue scelte di politica aziendale e lo conduce a puntare sui mezzi di contrasto. I laboratori di ricerca Bracco avviano una importante attività di ricerca che consente di effettuare sistematici approfondimenti sulle caratteristiche di composti già noti e di iniziare a occuparsi dello studio di processi originali e di nuove molecole.
Più di trent’anni di ricerca per arrivare a iopamidolo, un mezzo di contrasto che fin dai primi test farmaco-tossicologici dimostra un’altissima tollerabilità. I risultati degli studi preclinici con iopamidolo sono presentati in occasione del 2° Congresso della Società europea di angiografia cardiovascolare a Upsala nel maggio del 1977 e sempre nello stesso anno sono presentati i primi risultati clinici. Nel 1981 iopamidolo viene registrato in Italia. Messo in commercio, ha una risposta inaspettata: in realtà rivoluziona il settore dei mezzi di contrasto. La richiesta del prodotto è subito tale da dover richiedere di aumentare in tempi velocissimi la produzione, non si riesce infatti a far fronte alla domanda, che è altissima.
Il successo mondiale di iopamidolo porta tra l’altro all’importante accordo stipulato nei primi anni Ottanta con la società americana Squibb per la vendita dei mezzi di contrasto negli Stati Uniti.
Gli anni Novanta sono cruciali per lo sviluppo internazionale dell’azienda: nel 1994 l’acquisizione del business diagnostico di Squibb dà a Bracco la presenza diretta negli Stati Uniti con la costituzione a Princeton (New Jersey) di Bracco Diagnostics Inc., di Bracco Research USA e di Bracco Diagnostics Inc. Canada. Ma la svolta fondamentale nella storia imprenditoriale della famiglia Bracco avviene alle soglie del terzo millennio, il 13 dicembre 1999: l’acquisizione del 50% detenuto dallo storico socio tedesco Merck. Della “nuova” Bracco è presidente e amministratore delegato Diana Bracco, la figlia primogenita di Fulvio, entrata in azienda il 1° gennaio 1966. Con lei la storia continua …
Nel corso della sua lunga attività imprenditoriale Fulvio Bracco ha ricoperto molti incarichi associativi e ricevuto molti riconoscimenti. Di seguito ricordiamo quelli più significativi:Nel 1959 è nominato presidente dell’Unione nazionale delle industrie farmaceutiche (UNIF). Nel triennio 1963-1965 è presidente del Groupement international de l’industrie pharmacetique des pais de la Communauté economique européenne (GIPP), di cui fu cofondatore nel 1959.
Nel 1963 il Presidente della Repubblica Antonio Segni gli conferisce l’onorificenza di Cavaliere del lavoro; nel 1983 è nominato presidente del Gruppo Lombardo dei Cavalieri del lavoro e successivamente vicepresidente nazionale; nel 2001 il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi lo nomina decano dell’Ordine dei Cavalieri del lavoro.Presidente di Assofarma fino al 1969 successivamente, nel periodo 1969-1983, è presidente dell’Associazione nazionale industria chimica – Aschimici, poi presidente onorario. Dal 1969-1983 è presidente della Camera di commercio italo-germanica. Tra il 1970 e il 1972 è vicepresidente di Confindustria e nel 1981 è nominato presidente onorario di Farmindustria. Nel 1988 il Comune di Milano gli conferisce la massima onorificenza cittadina, l’Ambrogino d’oro.
Risorse archivistiche e bibliografiche
Archivio storico Bracco, Milano
Archivio storico dei Cavalieri del lavoro, Roma
Da Neresine a Milano. Memorie dell’imprenditore Fulvio Bracco, a cura di Giovanna Martinoli, Milano, Fondazione Bracco, 2012
Intervista con Fulvio Bracco, in “Industria chimica: bimestrale dell’Associazione nazionale dell’industria chimica”, XXXV (1983), 2, pp. 13-28.
impresa.san.beniculturali.it - Eugenio Caruso
- 13 aprile 2017