Le previsioni per il futuro dell’economia mondiale continuano ad accumulare indicazioni più rosee rispetto alle aspettative di inizio anno.
Anche il Fondo Monetario Internazionale rivede al rialzo i valori sulla crescita, sia per quest'anno, che per il prossimo anno.
Secondo le nuove proiezioni, contenute in un documento di aggiornamento del «World Economic Outlook» di aprile, il Pil mondiale crescerà del 5,2% in entrambi gli anni, uno 0,3% in più rispetto alle vecchie stime.
Ma l'Italia resta ferma dov'è: le stime attestano che crescerà dell'1,8% quest'anno e dell'1,7% nel 2008.
Nel documento si parla di un'economia mondiale che «continua a espandersi»: se gli Usa segnano un rallentamento nel primo trimestre (nel secondo gli indicatori evidenziano già segnali di ripresa), Europa e Giappone accelerano
con alcuni Paesi emergenti, come Cina, India e Russia, caratterizzati da proiezioni in sostenuta crescita.
L'inflazione resta generalmente contenuta, mentre costituiscono fattori di rischio le elevate quotazioni del petrolio e alcune incertezze sui mercati finanziari per il deterioramento di alcuni settori legati al credito.
La Cina si conferma la nuova locomotiva dell'economia globale: con un Pil cresciuto del 10% negli ultimi due anni, per la prima volta nella storia, il paese asiatico è diventato quello che contribuisce maggiormente all'aumento del Pil globale, sia in termini di parità di potere d'acquisto che di scambi sul mercato.
Per quanto riguarda l'area dell'Ue, la sua crescita va meglio del previsto: infatti, è stata innalzata dello 0,3% al 2,6% per quest'anno e dello 0,2% al 2,5% nel 2008.
In particolare, gli analisti del Fmi hanno alzato le previsioni riguardanti la Germania, che si rivela, come sempre, la locomotiva dell'Europa.
Charles Collyns, vicedirettore del dipartimento Ricerca dell'Fmi, ha spiegato che dietro le stime sulla Germania c'è «un impatto degli aumenti dell'Iva meno forte di quanto atteso». Stime al rialzo anche per la Francia, anche grazie alle proposte del nuovo presidente Nicolas Sarkozy che, come ha detto Collyns, «avranno un effetto di stimolo sul comportamento dei privati».
Per l'Italia «staremo a guardare», ha detto Collyns, per il quale la riforma delle pensioni presentata dal Governo «non avrà nessun impatto sui conti di quest'anno».
Per le imprese italiane, che operano sul mercato globale, queste indicazioni dovrebbero spingere gli imprenditori a sfruttare l'onda lunga della ripresa economica mondiale, con investimenti mirati, principalmente, su sviluppo e formazione.
25 luglio 2007