Buone notizie per il rigassificatore di Livorno

Tra le svariate notizie negative che costellano lo scenario della nostra politica energetica, in primis la dipendenza quasi assoluta dalle importazioni, da Livorno giungono informazioni positive per quanto riguarda il rigassificatore offshore.
Come è noto questi impianti consentono di ridurre la dipendenza, spesso ricattatoria, dai gestori dei gasdotti. Il metano, in fase liquida, viene portato, infatti, da navi metaniere al rigassificatore il quale ha il compito di trasformare il metano da fase liquida a fase gassosa.
Anche a Livorno, secondo il principio Nimby del “Not in my back yard” (no vicino a casa mia) sono stati costituiti comitati contro il rigassificatore (per la difesa del santuario dei cetacei, contro il rischio di incidenti, per i possibili guasti alle navi metaniere ecc.) e sono state aperte le danze delle proteste di piazza, ma il progetto del rigassificatore “galleggiante” procede speditamente, così come va articolandosi la struttura dei costruttori e dei gestori.

Nei giorni scorsi Iride (la società che unisce le utility di Genova e Torino) ed Endesa hanno sottoscritto un aumento di capitale di 4,5 milioni di euro per il finanziamento iniziale dell’impianto.

L’aumento di capitale annunciato a maggio prevedeva uno stanziamento di nove milioni da parte di tutti i soci, compresi quindi Belleli e Golar, che non lo hanno sottoscritto.
La quota di Iride e Endesa nel capitale di Olt Offshore Toscana (questo il nome della società impegnata nella costruzione del rigassificatore) sale così al 61% (30,5% ciascuno), mentre la quota Golar si riduce dal 20 al 16% e quella Belleli dal 29 al 23%.

Entro settembre dovrebbe terminare la fase di ingegneria progettuale e si dovrebbe passare alla fase realizzativa che sarà affidata alla Saipem. A quel punto Olt Offshore Toscana varerà un nuovo aumento di capitale che vedrà ridursi le quote di Golar e Belleli intorno al 10%.

La messa in funzione dell’impianto, i cui lavori sono iniziati a fine febbraio scorso, è prevista per la fine del 2009, nel rispetto delle scadenze programmate.

Il rigassificatore, una volta a regime, permetterà la rigassificazione di 3,75 miliardi di metri cubi di gas all’anno, pari a poco meno del 5% del fabbisogno nazionale.

Golar, pur riducendo la propria quota nel capitale di Olt Offshore Toscana, continuerà a svolgere un ruolo importante sia per le operazioni tecniche di gestione dell’impianto sia per il trasporto del gas.

Va anche ricordato che la quota di Endesa passerà nei prossimi mesi alla tedesca E.On.

3 agosto 2007


www.impresaoggi.com