Boccia all'assemblea dei giovani industriali, ottobre 2017

Se «la manovra tracciata dal Governo non smonta le riforme fatte» per Confindustria «adesso occorre lavorare, nel confronto elettorale che non depotenzi le riforme che stanno dando effetti sull'economia reale, ma che vada avanti su un piano di medio termine che aiuti il Paese a crescere».
Lo ha detto il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia al tradizionale convegno di autunno dei giovani imprenditori a Capri. Nel dibattito elettorale e verso un nuovo Governo, ha sottolineato il leader degli industriali, «evitiamo di fare politiche che sono belle però poi nessuno ci racconta poi con quali risorse portarle avanti». Ha chiesto di evitare «di avere un periodo in cui andiamo a buttare alle ortiche tutto quello che abbiamo fatto fino a oggi».
«La questione industriale in questo Paese - ha sottolineato il presidente Boccia - è determinante per coniugare sviluppo e occupazione». Quello su cui si lavora da un anno «è un percorso», e «per cominciare questo percorso ci sono delle complessità non marginali».
Boccia ha annunciato che a gennaio ci sarà «una assise di tutto il sistema confederale, prima delle elezioni, per presentare un'agenda politica». E ha confermato che la linea degli industriali è quella di puntare «alla competitività del Paese», con un pressing «per il Paese e restando equidistanti dalla politica».
Il leader di viale dell’Astronomia ha detto che «quello che emerge con chiarezza in Italia e in Europa è che solo attraverso la crescita si riduce il debito e si contrastano diseguaglianze e povertà». Ha sottolineato che l'idea degli industriali «è molto chiara, ed è quella di una Italia centrale tra Europa e Mediterraneo, una Italia che non sia periferia d'Europa ma un’Italia che coniughi la sua posizione geopolitica in una grande dimensione geoeconomica».
Ha anche parlato della vicenda Stx-Fincantieri. «Giuseppe Bono ce l'ha fatta, è un orgoglio dell'Italia, di una Italia che compra e che non vende, una Italia che ha accettato le sfide». L’ad di Fincantieri, Giuseppe Bono, tra gli ospiti del convegno dei giovani imprenditori a Capri, aveva poco prima preso la parola alla kermesse degli under 40. «Bono - ha sottolineato Boccia - ha espresso coraggio e visione, non è arretrato e ha difeso le posizioni e gli interessi dell'impresa che guida».
Il taglio del cuneo fiscale per l'assunzione dei giovani «è una proposta che abbiamo lanciato all'assemblea. Speriamo sia massiva e rilevante come l'abbiamo immaginata». Così il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, commentando le parole del viceministro dell'Economia, Enrico Morando, che al convegno dei Giovani imprenditori ha indicato la possibilità che un intervento strutturale sul cuneo a favore dei giovani entri nella prossima manovra.
"E' una bellissima notizia", ha aggiunto, sottolineando che questa "non è una questione di impresa, categoriale, industriale. E' una questione di società prima ancora che di economia. Su questo - ha detto ancora Boccia -" bisogna aprire un grande tavolo di confronto, concentrarsi sui fondamentali dell'economia reale del Paese".
"Non ci vuole una tassa sull'intelligenza artificiale, ci vorrebbe una tassa su quelli che dicono fesserie in questo Paese, avremmo risolto anche il debito pubblico. Bisogna cambiare la tipologia delle tasse, perché chi dice fesserie e poi si candida ragionando per titoli e rovinando il Paese è un lusso che non ci possiamo permettere".
Quindi, ha proseguito Boccia, "una tassa è anche poco, per questi che parlano di cuneo fiscale pensando che si tratti di quelli di Cuneo. Capisco che parlare di macroeconomia è una cosa difficile ma penso che uno prima di entrare in politica dovrebbe fare un corso".
Boccia, invia dal palco un "pizzino telematico" al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e ai ministri del suo Governo: "Agisci come se fosse l'ultimo giorno e pensa come se fossi immortale. E farai grande il Paese".
Boccia ha poi detto che "serve un Governo che affronti alcune questioni urgenti, come il costo dell'energia e il quadro regolatorio delle opere pubbliche".
La spinta riformatrice del governo Gentiloni "sembra che sia molto rallentata", ha detto Boccia. "Si e' parlato troppo di legge elettorale - ha detto - ma parlare di economia significa parlare della vita dei cittadini e del Paese. Non possiamo rimanere in silenzio nel vedere tanta fatica nel portare a termine provvedimenti necessari alla competitività del Paese, misure largamente discusse e condivise che non possono essere sacrificate sull'altare dell'instabilità politica".
Sull'Ilva "abbiamo avuto due grandi cordate, meno male perché era in condizioni non facilissime tra Procura di Taranto e conti. Arrivano investitori in questo Paese e, invece di fare tappeti rossi, facciamo contestazioni sui piani di ristrutturazione", ha dichiarato il presidente di Confindustria, aggiungendo che "è evidente che i piani possano avere delle distonie in termini di occupazione, l'importante è creare occasioni di lavoro complessive e non concentrarci sulle singole imprese. Se poi vogliamo - ha proseguito Boccia - che il lavoro diventi rendita di posizione e tutti gli italiani debbano pagare i piani di ristrutturazione facciamo un errore. Quindi attenzione a questi aspetti. L'Ilva deve essere gestita in termini privati e rappresenta un grande asset per il Paese". L'Europa è il mercato più ricco del mondo, ha un'industria potente, l'Italia e la Germania in particolare. La grande sfida è avere un'industria potente per conquistare i mercati del mondo, non depotenziare l'industria d'Europa per far sì che i mercati d'Europa vengano conquistati da altri".

Eugenio Caruso 21 ottobre 2017

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