Essere il capo
Proprio questo, o Lucilio, ho l’abitudine di fare: da ogni conoscenza mi sforzo di ricavare qualcosa e di rendermela utile.
Seneca Lettere morali a Lucilio.
La casa editrice Tecniche Nuove ha pubblicato, nella traduzione italiana, The rules of management di Richard Templar con il titolo Essere il capo. Il libro, dopo il successo avuto all’estero, dovrebbe incontrare l’attenzione anche dei lettori italiani.
Secondo una prassi oramai consolidata tra gli scrittori economici anglosassoni il libro si articola in 100 regole; queste regole dovrebbero condurre all’eccellenza il leader di un’impresa .
Giova notare che nell’introduzione del suo libro l’autore fa questa considerazione. «Per quanto mi riguarda, sono convinto che siamo tutti manager: genitori, lavoratori autonomi, imprenditori, dipendenti, persino chi vive di rendita grazie a una cospicua eredità. Tutti dobbiamo gestire situazioni e persone.»
Vorrei notare che nell’introduzione della sezione editoriale di questo Sito sono citate le seguenti frasi che mostrano una buona dose di condivisione del principio enunciato da Templar.
«È impresa il soggetto industriale che realizza manufatti, è impresa chi fornisce servizi, dagli operatori turistici, agli studi di consulenze, dalle strutture di trasporto, ai commercianti; è impresa ogni soggetto al quale siano richieste capacità di gestire risorse umane, materiali e finanziarie, e, quindi, anche media, ospedali, istituti d'istruzione, amministrazioni pubbliche, centri di ricerca e quant'altro rientri nella succitata categoria.
D’altra parte ad ogni altra organizzazione umana dalla famiglia, alla parrocchia, dalla onlus, al circolo ricreativo sono richieste doti di gestione contabile, di comunicazione, di rapporti interpersonali, di regole.
Pertanto molte delle considerazioni che si possono trovare nel sito Impresa Oggi possono essere gocce di conoscenza per il miglior funzionamento di ogni struttura organizzata.»
Ritornando al testo di Richard Templar nel seguito elencherò succintamente le 100 "regole d'oro" individuate per essere un eccellente leader d’impresa; per alcune inserirò il messaggio chiave dell’autore e in qualche caso una mia considerazione riconoscibile come nota del recensore (ndr).
A volte, la necessità di rispettare il canone delle 100 regole, è evidenziata da alcune ripetizioni e qualche modesta incongruenza, che non intaccano la bontà del libro.
Nel testo l’autore parla sempre di responsabilità nei confronti di un team, ma possiamo sostituire alla dizione team quella di impresa.
Gestire il team
- 1. Coinvolgi i tuoi collaboratori emotivamente. Devi convincerli che il loro lavoro fa la differenza.
- 2. Sappi che cosa è un team e come funziona. Non si può parlare di team, ma solo di un insieme di persone in cui ognuno si concentra su un proprio obiettivo. Su questa regola ci sarebbe da discutere in quanto il management by objectives è stato superato dal management by processes; a volte la sintesi cozza contro l’analisi (ndr).
- 3. Definisci obiettivi che siano realistici.
- 4. Convoca riunioni davvero efficaci. Stabilisci in anticipo l’obiettivo della riunione e cerca di perseguirlo. E’ mia esperienza che spesso le riunioni possono diventare una perdita di tempo (ndr).
- 5. Rendi le riunioni piacevoli e divertenti.
- 6. Fai in modo che il team sia migliore di te. Quando crei un buon team i tuoi collaboratori sono facilitati a vederti come loro capo.
- 7. Imponi dei limiti. Definire i limiti ha il vantaggio di creare una linea di demarcazione, un parametro tramite il quale è facile giudicare i comportamenti.
- 8. Non esitare a tagliare i rami secchi.
- 9. Trova il coraggio di delegare. Crea il tuo team e lascia che lavori nutrendo fiducia nelle sue capacità.
- 10. Autorizzali a commettere errori. Direi piuttosto non demonizzare l’errore (ndr).
- 11. Accetta i loro limiti. Se fossimo tutti uguali non potremmo lavorare in team, perché saremmo tutti leader o seguaci.
- 12. Incoraggiali sempre.
- 13. Trova le persone giuste. La mia esperienza di manager mi suggerisce di affermare che stimolando l’autostima e con le dovute motivazioni, nella maggior parte dei casi, ognuno può essere la persona giusta (ndr).
- 14. Assumi le tue responsabilità. E’ facile scaricare le responsabilità sul team, ma questo espediente non funziona.
- 15. Riconosci i meriti.
- 16. Garantisci al team le migliori risorse.
- 17. Celebra i successi.
- 18. Tieni traccia di tutto ciò che fai e che dici. Questo suggerimento, che ho trovato sovente nei testi di autori britannici, non mi trova in sintonia (ndr).
- 19. Non sottovalutare gli attriti. E’ bene intraprendere azioni rapide e risolute per eliminare le forti divergenze.
- 20. Crea un’atmosfera piacevole.
- 21. Ispira fedeltà e spirito di squadra.
- 22. Combatti per il tuo team.
- 23. Dimostra di avere fiducia nel tuo team. Per esprimere fiducia il capo deve fare un passo indietro e lasciare che i collaboratori se la cavino da soli.
- 24. Rispetta le differenze. Le differenze sono ciò che permette a un team di lavorare con efficacia.
- 25. Ascolta le idee degli altri.
- 26. Adotta uno stile di leadership flessibile. Devi essere sensibile alle caratteristiche individuali dei membri del team.
- 27. Lascia che i tuoi collaboratori pensino di saperne più di te (anche se non è vero). In generale un team, come un’impresa, ha al proprio interno competenze diverse che non necessariamente il leader deve conoscere; compito del leader è fare il leader, il quale non ha necessità di dimostrare o di far credere che i collaboratori ne sappiano più di lui (ndr).
- 28. Non pretendere di avere sempre l’ultima parola.
- 29. A ognuno il suo ruolo. Con questa regola l’autore rimedia alla caduta della regola 27 "Lascia che i tuoi collaboratori ..." (ndr).
- 30. Tutti devono sapere che cosa ci si aspetta esattamente da loro.
- 31 Sostieni le motivazioni di ciascuno in modo costante e positivo. Con le lodi sii diretto e conciso.
- 32. Non difendere le procedure insensate.
- 33. Impara a dire sì. Se qualcuno propone un’idea buona e fattibile gli va data fiducia.
- 34. Addestrali a portarti soluzioni, non problemi.
Gestire te stesso.
- 35. Lavora sodo.
- 36. Sii di esempio. Devi offrire ai tuoi collaboratori qualcosa cui aspirare.
- 37. Divertiti. Nessuno ti ha imposto di essere serio e nervoso, sei stato assunto semplicemente per svolgere il tuo lavoro.
- 38. Non prendertela troppo. Devi contestualizzare le cose per essere in grado di tornare a casa e spegnere l’interruttore.
- 39. Sappi che cosa devi fare. Quali sono le priorità? Quale il punto di arrivo? Qual è lo scopo?
- 40. Sii consapevole di quello che fai. Se non hai un piano non hai una mappa, e senza mappa non troverai mai il tesoro.
- 41. Sii propositivo, non reattivo.
- 42. Sii coerente.
- 43. Poniti obiettivi realistici. Se non ti poni una meta non puoi stabilire se hai successo o no.
- 44. Stabilisci un piano d’azione, ma non dirlo a nessuno. E’ un piano personale che devi tenere per te, per proteggere le tue speranze e le tue aspirazioni.
- 45. Sbarazzati delle regole superflue. Chiediti sempre: «Perché facciamo questo? E perché lo facciamo in questo modo?»
- 46. Impara dagli errori. Essere un capo è un’esperienza di apprendimento continuo. Proprio gli anglosassoni hanno coniato la frase “trial and error” (ndr).
- 47. Sii preparato al cambiamento. Essere un buon leader significa sapersi adattare al cambiamento con rapidità e competenza.
- 48. Stabilisci le priorità.
- 49. Stringi amicizie con le persone giuste.
- 50. Sappi quando è il caso di chiudere la porta. Vi sono momenti nei quali è necessario creare una barriera fisica e psicologica.
- 51. Occupa il tempo in attività produttive e vantaggiose. Non star lì a far niente, leggi e informati.
- 52. Preparati sempre per un piano B ed eventualmente anche per un piano C.
- 53. Approfitta della fortuna, ma non ammetterlo mai.
- 54. Riconosci i sintomi dello stress. Hai bisogno di eccitazione, di sfide, di entusiasmo, di stimoli ed euforia, ma non dello stress.
- 55. Pensa alla salute. Se vuoi vivere a lungo e in buona salute, il momento di pensarci è adesso.
- 56. Sii pronto ad affrontare gioie e dolori. Consiglio la lettura delle Lettere morali a Lucilio di Seneca (ndr).
- 57. Affronta il futuro. Resistere al cambiamento è inutile, potrai sopravvivere solo accettandolo.
- 58. Procedi a testa alta, non a capo chino.
- 59. Devi vedere il bosco, ma anche gli alberi. Non puoi concentrarti esclusivamente sulla tua attività o su quella del tuo reparto.
- 60. Devi capire quando è il momento di lasciar perdere.
- 61. Mostrati sempre sicuro di te, anche quando hai torto. E’ meglio scegliere e sbagliare piuttosto che rimanere fermi per il timore di sbagliare.
- 62. Adotta uno stile di leadership minimalista. Significa ottenere di più, facendo di meno.
- 63. Visualizza la tua targa commemorativa. Per cosa vorresti essere ricordato?
- 64. Rispetta i tuoi valori e falli rispettare. Traccia dei limiti oltre i quali non sei disposto ad andare.
- 65. Lasciati guidare dall’intuito. Evita che l’orgoglio o la pigrizia ti impediscano di cercare altri pareri.
- 66. Sii creativo. Io avrei posto questa regola in cima all’elenco; la creatività del leader è, generalmente, alla base del successo dell’impresa eccellente (ndr).
- 67. Non fossilizzarti. Sembra una conseguenza del comportamento precedente (ndr).
- 68. Sii flessibile e pronto ad avanzare. Sii pronto a cogliere l’occasione del momento.
- 69. Non perdere di vista gli obiettivi primari.
- 70. Ricorda che nessuno è obbligato a rimanere. Non lamentarti, o ti diverti nel tuo lavoro, o te ne vai.
- 71. Ricordati che hai anche una vita privata. Non hai nulla da dimostrare sul lavoro perché sei felice a casa.
- 72. Non smettere di imparare, soprattutto dalla concorrenza.
- 73. Coltiva la passione e il coraggio. Chi prova passione per il proprio lavoro ha anche il coraggio che gli deriva dallo slancio, dall’entusiasmo, dall’eccitazione.
- 74. Aspettati il peggio, ma spera nel meglio.
- 75. Fai capire alla tua impresa che sei dalla sua parte. Sii d’esempio, parla con franchezza degli aspetti positivi dell’impresa.
- 76. Non sparlare del tuo capo. Se non puoi dire nulla di gradevole, allora resta zitto.
- 77. Non sparlare del team. Se le cose vanno male attaccare il team non serve, impara dagli errori e vai avanti.
- 78. Accetta che il tuo capo possa chiederti di fare cose sbagliate. Se questa situazione dovesse essere frequente è meglio adottare la regola 70 "Nessuno è obbligato a rimanere" (ndr).
- 79. Accetta che, a volte, il capo possa avere paura quanto te.
- 80. Togliti il paraocchi. La persona che nutre convinzioni rigide sul domani è la meno adatta ad affrontare il domani.
- 81. Parla e agisci come se fossi uno di loro. Mettiti nella condizione mentale di coloro che occupano la posizione cui tu aspiri.
- 82. Dimostra di capire il punto di vista di subordinati e superiori.
- 83. Non arretrare difendi la tua posizione. Secondo me questa regola può valere se si è “matematicamente” certi della validità della propria posizione, altrimenti può rivelarsi un’arma a doppio taglio (ndr).
- 84. Non fare politica.
- 85. Non criticare gli altri manager.
- 86. Condividi ciò che sai. Fai crescere i tuoi collaboratori in modo che possano sgravarti di parte del tuo lavoro.
- 87. Usa la carota e non il bastone.
- 88. Resta al di sopra dei conflitti tra i reparti.
- 89. Dimostra che sei pronto a batterti fino all’ultimo per il tuo team. Spesso, senza il team non sei nulla.
- 90. Non devi piacere, devi essere stimato.
- 91. Fai bene una o due cose ed evita il resto. Su questa regola ci sarebbe molto da discutere, perché riguarda più lo specialista che il leader (ndr).
- 92. Procurati un feedback sul tuo operato.
- 93. Mantieni buoni rapporti e amicizie. Se ti rivolgi agli altri con un atteggiamento positivo e ottimista, gli altri non hanno altra scelta che ripagarti con la stessa moneta.
- 94. Instaura un rapporto di rispetto reciproco con i clienti. Un mio motto è «Ricordiamoci che è il cliente a pagarci gli stipendi.» (ndr).
- 95. Offri ai clienti più di quanto si aspettino.
- 96. Sii consapevole delle tue responsabilità e rispetta i tuoi princìpi.
- 97. Sii sempre corretto e dì la verità.
- 98. Non essere approssimativo, se ne accorgeranno.
- 99. Assumi il comando e le responsabilità che comporta. I team guidati da un manager risoluto e autorevole hanno successo perché sanno di avere un capitano al timone.
- 100. Sii un ambasciatore dell’impresa. Essere ambasciatore della tua impresa ti induce ad interrogarti su ciò che essa rappresenta.
Eugenio Caruso
21/08/2007
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