Glossario del marketing

A - B

Above the fold: Termine ereditato dal mondo dei media stampati che indica il posizionamento preferenziale rispetto ad altri del proprio box pubblicitario. Nel caso specifico di internet e dei siti internet, indica il posizionamento di un banner in modo tale che possa essere visualizzato per primo rispetto agli altri o comunque in maniera preferenziale. Uno dei primi fattori per determinare un "above the fold" è se il proprio banner è visibile senza che il navigatore debba usare la barra di scorrimento (all'interno di un area con altezza 480 o 600 pixel).

Above the line: attività di comunicazione con investimento pubblicitario tradizionale veicolato sulla televisione, la radio, le affissioni e il cinema.

Accettazione: indicatore che misura l'accoglimento di un annuncio pubblicitario da parte del pubblico.

Accordion fold: due o più facciate di un pieghevole che si aprono a fisarmonica.

Account: figura professionale che svolge l'incarico di “cerniera” tra l'agenzia pubblicitaria e il cliente. Esperto di comunicazione che gestisce il budget e cura lo sviluppo delle fasi del rapporto professionale, dal primo momento detto”new business” al controllo finale della produzione

Account Conflict: conflitto di interessi che si verifica quando un'agenzia gestisce i budget di due concorrenti

Account Director: figura professionale che, in un'agenzia, è responsabile del servizio clienti

Account Executive: funzionario di un'agenzia pubblicitaria con il compito di curare i rapporti con il cliente, interpretandone le esigenze per trasmetterle correttamente all'interno dell'agenzia in modo che il reparto creativo produca messaggi conformi agli obiettivi di comunicazione.

Acorn: classificazione di aree residenziali in base alle tipologie di abitanti; è molto usata nelle ricerche sui consumatori.

Acquisizione: acquisto di un'altra società o di una licenza di fabbricazione con l'obiettivo di espandere la capacità produttiva di un'impresa.

Acquisto d'impulso: acquisto non programmato da parte del consumatore compiuto in seguito alla percezione di uno stimolo

Action Devices: insieme delle tecniche di mailing o di telemarketing, volte all'ottenimento di una risposta da parte del target di riferimento.

Active  buyer: cliente attivo, considerato tale se ha effettuato almeno un acquisto negli ultimi sei mesi o un anno.

Address List: Elenco degli indirizzi usato per le attività di direct marketing.

Ads: acronimo di accertamento diffusione stampa. Istituto di certificazione che fornisce le statistiche sulla divisione della carta stampata

Advergame: nuovo canale pubblicitario che facilita l'interattività tra impresa e utente. Si tratta di un gioco on line, creato in base agli obiettivi dell'azienda. L'azienda può sfruttare il database per realizzare iniziative di vendita diretta e azioni di direct marketing. L'elemento caratterizzante è l'interattività che rende il prodotto un insieme di emozioni

Advertainment: termine derivato dall'unione di altri due termini: Advertisement + entertainment = Pubblicità + divertimento. E' una nuova forma di comunicazione commerciale che ha lo scopo di raggiungere fini pubblicitari divertendo o avvincendo il consumatore. Lo scopo è quello di creare una maggiore emotività e un'interazione superiore rispetto ai classici banner pubblicitari

Advertisement: annuncio pubblicitario

Adverstiser: persona o impresa che investe in pubblicità

Advertising: sinonimo di pubblicità

Advertising manager: manager che in azienda gestisce la pubblicità e i rapporti con le agenzie pubblicitarie

Advertising media: i mezzi di comunicazione classici  dalla pubblicità (stampa, televisione, cinema, radio, affissione)

Advertising mix: Campagna pubblicitaria che utilizza diversi media, quali stampa, audio, video, cataloghi, brochure, poster, corrispondenza, insegne, manifesti, ecc.

Advertising server: insieme di hardware e software dedicato all’invio delle inserzioni pubblicitarie ai diversi siti web, secondo parametri definiti.

Affiliate marketing : termine utilizzato per indicare la modalità utilizzata da un'impresa con un proprio sito internet per vendere i propri prodotti su altri siti internet, definiti "siti affiliati". Il caso più importante e forse il primo sulla rete è rappresentato da Amazon.com, il quale e' stato seguito da centinaia d'altri. Il meccanismo sta nel far duplicare il catalogo "prodotti" per intero (o parte di esso) sul sito affiliato, riconoscendo a quest'ultimo un premio per tutti quei prodotti venduti da questo

Affinity portals : siti Web con funzioni di portale, i cui contenuti si focalizzano su un'impresa e su suoi specifici prodotti o servizi, selezionati e resi disponibili in base alle caratteristiche del target aziendale. Gli affinity portals, che hanno la funzione di creare traffico e fidelizzare la clientela, possono svolgere anche funzioni proprie delle reti Intranet, quali la diffusione di informazioni interne, forum e newsletter istituzionali.

Affissione: mezzo pubblicitario esterno, esempio poster, manifesti

After sales service : servizio di assistenza post vendita

Agenzia di pubblicità: agenzia che ha il compito di pubblicizzare e reclamizzare prodotti o servizi per conto dei clienti. Essa offre alcuni servizi fondamentali, come, ideazione, progettazione e realizzazione dei messaggi, pianificazione dei mezzi, prenotazione di spazi pubblicitari e successivo controllo, attività di consulenza e altri servizi legati alla comunicazione e all'immagine del cliente e dei suoi prodotti. La retribuzione può avvenire mediante un prezzo prestabilito, per quei lavori che non prevedono l'utilizzo di mezzi di comunicazione di massa (esempio cataloghi e depliant) o attraverso commissione per ciò che riguarda l'attività di direct marketing.

Aida: acronimo di attenzione, interesse, desiderio, azione. Rispecchiano i  requisiti di una buona campagna pubblicitaria.

Allestimento: Tutte le attività che riguardano la preparazione di uno stand (costruzione e arredamento della struttura espositiva, predisposizione dei prodotti da esporre e/o del materiale promozionale)

Allestitore: Società specializzata nella progettazione e costruzione di strutture espositive per fiere, sia prefabbricate sia realizzate ad hoc per il cliente

Ambito competitivo: la scacchiera dello scontro competitivo può essere divisa in quattro quadranti.  1. Si fa lo stesso gioco con vecchie regole su tutta la scacchiera 2. Si fa lo stesso gioco, ma circoscritto a una nicchia di mercato  3. Si fa un nuovo gioco circoscritto a una nicchia di mercato  4. Si fa un nuovo gioco su tutta la scacchiera.

Analisi: costituisce la prima azione da compiere per mettere in atto una buona strategia di marketing. Sono utili le statistiche, le analisi di segmentazione, le indagini di mercato.

Analisi del consumatore: esamina le caratteristiche del consumatore in base a diversi parametri sociodemografici (sesso, professione, reddito, area di provenienza) e psicologici (stile di vita, gerarchia di valori, caratteristiche della personalità).

Animatic: bozza di filmato pubblicitario, girato utilizzando i disegni della sceneggiatura, che viene mostrata al cliente per consentirgli di farsi un'idea sul risultato finale del filmato.

Annual report: bilancio annuale di un'azienda, con le relazioni degli amministratori. E' destinato sia agli azionisti che a tutti gli interlocutori finanziari. Per tale motivo è uno strumento di comunicazione importante: deve ampliare il credito, consolidare l'immagine istituzionale e dimostrare la solidità delle scelte aziendali.

Area Nielsen: area individuata a scopo di ricerca da parte dell'istituto Nielsen. L'Italia è composta da 4 aree: nord ovest, nord est, centro, sud e isole. La popolazione di ogni Area Nielsen ha caratteristiche omogenee e diverse dalle altre. Attraverso l'utilizzo di alcuni panel è possibile segmentare i consumatori per variabili. Una di queste è l'area geografica detta Area Nielsen ed è caratterizzata da un numero.

Arene del marketing.

Art buyer: nell'agenzia pubblicitaria è la figura professionale che ha il compito di reperire materiali o cercare luoghi adatti ad effettuare servizi fotografici, in base a precise linee stilistiche.

Articolazione delle attività di marketing.

Art director: nell'agenzia pubblicitaria è la figura professionale che lavora in coppia con il copy-writer, traducendo le esigenze del committente in concetti visivi.

Asa: area strategica d'affari. Concetto riferito al modello di “concorrenza allargata” di M. Porter. L'area strategica d'affari si avvale di tre dimensioni che ne definiscono i confini:  clienti, loro bisogni espressi, tecnologie per soddisfarli.

AssAP: Associazione Agenzie di Pubblicità a servizio completo. Raggruppa le principali agenzie che offrono al cliente la completa gamma di prestazioni pubblicitarie.

Assorel: Associazione delle agenzie di relazioni pubbliche che offrono al cliente la gamma completa di prestazioni nell'ambito delle relazioni pubbliche.

Audience: gruppo di persone raggiunte da un mezzo pubblicitario in un determinato periodo di tempo. Può , anche, rappresentare il numero di soggetti raggiunti da un'azione di marketing diretto.

Audipress: rilevazione annuale relativa a quantità e tipo di esposizione dei mezzi radiofonici al pubblico.

Audiradio: Rilevazione annuale relativa a quantità e tipo di esposizione dei mezzi radiofonici al pubblico.

Audit: verifica/revisione di un'attività.

Auditel: rilevazione annuale relativa a quantità e tipo di esposizione dei mezzi radiofonici al pubblico.

Average time on page: tempo medio trascorso da un utente su una pagina web.

Awareness: conoscenza, notorietà. Si usa per misurare l'effetto di una campagna di comunicazione, relativamente alla notorietà di un marchio, di un logo, di un nome, presso un target di riferimento.

Back end: insieme delle azioni volte al perfezionamento delle opportunità generate da una campagna promozionale

Banca immagini: ampia scelta di fotografie, protette da diritti d’uso, a disposizione nei cataloghi presenti negli archivi.

Banding: nuova forma di marketing, etimologicamente: BANner + movie di transponDING è un sistema che permette di allungare in termini di tempo il messaggio del banner, attraverso un movie di transponding che porta automaticamente al sito. Il movie e' un filmato realizzato con tecnologia Macromedia Flash(tm) che assomiglia molto a uno spot pubblicitario, può durare dai 3 ai 10 secondi, in base alle richieste del cliente. Chi acquista una campagna banner, si trova davanti alla scelta se sacrificare il messaggio a vantaggio di un più diretto click through, oppure utilizzare un contenuto d'impatto, a scapito di una comprensibilità del messaggio. Il BANDING(r), aumentando la durata di presenza sul video del banner, consente di non sacrificare né il messaggio promozionale, né il click through.

Banner: striscia pubblicitaria posizionata su un sito web, sulla testata delle pagine, di formato stretto e lungo. La dimensione più classica è di 468X60 pixel, ma ci sono anche di formati diversi.  Il banner riporta il nome, il logo o l’immagine dell’azienda inserzionista o di un suo prodotto. Ciccando sul banner si arriva direttamente sul sito pubblicizzato. Scopo del banner è creare visite (click through), ma è utile anche in termini di brand awareness. Sono chiamati anche banner quei cartelloni mobili posti all'ingresso di alcuni esercizi commerciali, come le profumerie.

Barker: persona che davanti a un negozio o una mostra incoraggia a voce i passanti ad entrare.

Below the line: attività di comunicazione che non sfruttano i media classici, infatti sono veicolate attraverso sponsorizzazioni, promozioni, relazioni pubbliche, direct marketing

Benchmark: parametro di riferimento  in base al quale un’impresa valuta le proprie prestazioni relativamente a prodotti, servizi e processi aziendali.

Benchmarking: processo di ricerca, apprendimento e realizzazione delle più vantaggiose prassi aziendali basato sul confronto con l’esperienza diretta di altre organizzazioni non operanti, necessariamente, nello stesso settore.

Benefit: vantaggio. Comprende sia i vantaggi da sottoporre al consumatore, sia quelli ottenuti o ottenibili da un’impresa grazie a un’azione di marketing.

Billboard: breve spot che precede e segue un programma televisivo offerto da uno sponsor.

Blind test: test in cui diversi prodotti vengono presentati in forma anonima, senza marca, a potenziali consumatori che devono esprimere le loro preferenze. Tale test è utile per valutare la capacità del consumatore di distinguere le caratteristiche del prodotto senza che venga influenzato dalla notorietà del brand.

Blog aziendale: Non molto tempo fa, un diario era un oggetto molto personale, una raccolta di pensieri e idee, tenuta sotto chiave e spesso nascosta in un cassetto. Il Web riesce a cambiare qualsiasi cosa. Adesso un diario di pensieri, osservazioni e riflessioni personali, pubblicato su Internet, può essere uno strumento per promuovere la propria impresa. I Web log, o più comunemente "blog", sono diventati per le imprese di qualsiasi dimensione uno strumento per attirare lettori e potenziali clienti. Un blog è un diario pubblicato su un sito Web, aggiornato regolarmente e contenente notizie, opinioni, spunti e scambi di idee. Può anche contenere collegamenti ad altre fonti di informazioni, ad altri siti Web o ad altri blog. Molti blog svolgono una doppia funzione, invitando i lettori a inviare commenti su quanto pubblicato. Ciò vale per qualsiasi argomento, dallo sport all'intrattenimento, ma c'è di più: i blog possono creare interesse - e di conseguenza profitti - per l'impresa. I blog non sono per tutti, ma possono essere utilizzati per centrare cinque obiettivi aziendali. 1. Presentare un'idea o un prodotto nuovo o poco conosciuto. 2. Salire di posizione nell'elenco dei risultati delle ricerche sul Web. I blog offrono anche altri modi di mettersi in contatto con i clienti potenziali. Ogni azienda presente in Internet sa bene che i visitatori che arrivano al sito aziendale tramite Google, MSN e altri motori di ricerca sono fondamentali per il business. I blog possono aumentare la frequenza con cui i motori di ricerca identificano la tua azienda, in particolare se il blog consente ai lettori di pubblicare una risposta. Se ben progettato, un blog può essere molto vantaggioso per l'indicizzazione sui motori di ricerca, come spiega Brad Fallon, presidente di SEO Research, una società di marketing per i motori di ricerca. "Con i blog che consentono la pubblicazione di commenti, tutti i nuovi contenuti pubblicati si trasformano in una pagina Web piena di parole chiave aggiuntive per gli spider dei motori di ricerca" aggiunge. 3. Qualificarsi come esperti di un settore. Un blog può rappresentare anche un efficace strumento per qualificare se stessi come autorità nel proprio campo. Inoltre, permette di associare all'impresa un volto e una personalità. 4. Influenzare l'opinione pubblica. I blog consentono di aggirare le testate giornalistiche tradizionali e diventare a tutti gli effetti editori dei propri pensieri e punti di vista. Per Steve Rubel, vicepresidente del servizio clienti di una società di pubbliche relazioni, i blog stanno esercitando una notevole influenza sull'opinione pubblica. "I blog sono diventati legittime fonti alternative di notizie su argomenti di nicchia e di micro-nicchia" sostiene Rubel. "Chiunque abbia una passione o dedichi particolare impegno a un argomento può diventare un giornalista dilettante. Ho la sensazione che alcuni di questi siti abbiano un'influenza sull'opinione pubblica paragonabile a quella delle maggiori società di media". 5. Partecipare ai forum con i clienti. I blog che stimolano i commenti dei lettori possono trasmettere una sensazione di contatto diretto con i propri clienti. Questo tipo di blog rappresenta una fonte immediata di feedback su ciò che si sta facendo e su cosa deve essere migliorato. "Il mio blog ha un forum che consente ai clienti di esprimere il loro parere dopo aver sborsato il denaro" dice Fallon. "Il risultato? Mentre le imprese che operano sul mercato tradizionale si ritengono fortunate quando ricevono messaggi positivi non sollecitati da una percentuale di clienti inferiore all'1%, io ho già raccolto messaggi di apprezzamento da oltre il 15% dei miei clienti".

Body copy: parte scritta di un annuncio pubblicitario, in cui vengono descritte le caratteristiche dell’azienda o del prodotto presentato.

Botton up: usato per indicare una metodologia di attuazione dei piani di marketing e di comunicazione che tiene conto degli input che vengono dal basso o dal front-end..

Bounce back: promozione inviata ad un acquirente insieme alla spedizione del materiale relativo ad un ordine già effettuato.

Bounced message: messaggio e-mail non andato a buon fine.

Boundary spanning: termine usato per indicare la “giuntura” tra l’attività di ascolto, quella di analisi e la fase comunicativa. In sostanza, una volta individuato l’obiettivo, il comunicatore analizza le variabili interne ed esterne, economiche, sociali, ambientali, tecnologiche, le cui dinamiche influenzano il raggiungimento dell'obiettivo e identifica i soggetti influenti con i quali avviare un’attività di relazione

Bozza: prova di stampa dei testi.

Bozzetto: schizzo di annuncio pubblicitario; oltre alle immagini, compaiono gli ingombri del testo e, in genere, l’headline. Viene anche definito rough.

Brain storming: tecnica di creatività di gruppo per far emergere idee volte alla risoluzione di un problema. Le regole generali di una sessione di brain storming sono: esclusione di ogni pregiudizio, accettazione di ogni forma di proposta, produzione di un gran numero di idee, sintesi delle idee espresse. Una delle tecniche più avanzate per far emergere soluzioni innovative è quella del pensiero laterale.

Brain writing: è una variante del brain storiming, che si svolge con modalità scritta anziché orale, da preferirsi quando il gruppo dei partecipanti si mostra inibito nel proporre ad alta voce il proprio pensiero.

Brand: letteralmente significa “marca” o “marchio di fabbrica”. Nome, simbolo o icona attraverso i quali l’impresa contraddistingue il proprio prodotto. La gestione del brand. Scontro tra marche e private label.

Brand awareness: capacità dei consumatori di riconoscere un marchio o associarlo correttamente a un prodotto o a un’azienda. Può essere osservato e misurato attraverso indagini di mercato o indagini a campione. Sul web, lo sviluppo di Brand awareness avviene attraverso campagne banner o sponsorizzazioni che ripetono il logo dell’impresa o di un suo prodotto, sviluppando il ricordo da parte del consumatore.

Brand image: immagine della marca.

Brand positioning: posizione di una marca rispetto ai bisogni che intende soddisfare.

Brand strategy: tutto ciò che riguarda gli aspetti della  marca, dalla distribuzione al packaging e che costituisce parte del piano di marketing.

Branding: procedimento svolto dalle impresa con l’obiettivo di differenziare il proprio prodotto da altri analoghi o dello stesso genere, attraverso l’uso di nomi e simboli distintivi.

Break even point: punto di intersezione tra la curva, in funzione del tempo, dei ricavi e la curva della somma di costi fissi e costi varibili.

Brief: documento che riassume gli obiettivi di una campagna pubblicitaria  o di una ricerca di marketing, le caratteristiche del mercato potenziale e altre informazioni necessarie per definire in maniera più precisa un’iniziativa.

Briefing: incontro volto alla definizione degli aspetti operativi e degli obiettivi di un’iniziativa. Durante il briefing vengono trattati i punti fondamentali del “brief”.

Broadcasting: costruzione di messaggi standard per una vasta audience.

Broadside: unico foglio di carta stampato e piegato per la postalizzazione che, aperto, presenta un grande annuncio pubblicitario

Brochure: depliant informativo/pubblicitario, che spiega le caratteristiche di un’azienda  o di un prodotto. E' lo strumento più elementare della comunicazione d'impresa.

Budget: nella comunicazione d'impresa si intende l’ammontare della spesa di una campagna pubblicitaria.

Budget flessibile: tecnica di previsione che contempla due o più piani alternativi in relazione all’andamento di variabili non quantificabili a priori.

Business: ogni tipologia di affare, di vantaggio economico che l'impresa possa mettere a punto e portare a compimento. Con lo stesso termine si intende anche il lancio di un prodotto o l'avvio di un'iniziativa che hanno avuto immediato successo.

Business intelligence: Termine essenzialmente appartenente alla cultura del marketing, esso raggruppa tutte le discipline legate, alla presa di decisioni, all'alimentazione dei data wharehouse, alle pubblicazioni di informazioni (su Internet o su altro supporto), passando per la realizzazione dei cubi multidimensionali (datamarts). Vengono incluse in questa categoria anche le applicazioni di datamining ed i frontali d'analisi, in precedenza chiamati infocentri, Eis (Executive Information System) o, ancora, Sisd (Sistema d'Informazione e Supporto alla Decisione).

Business to business (b2b): attività aziendale, di comunicazione o di vendita, rivolta a un’altra impresa e non al consumatore finale.

Business to consumer (b2c): insieme delle attività tese a raggiungere il consumatore finale dei beni o dei servizi venduti.

Buyer: individuo che ordina e paga prodotti, informazioni o servizi.

Buzz: in gergo internettiano si chiamano "user generated content" o ancora meglio "buzz" e sono l'insieme di post, commenti, opinioni e quant'altro che i navigatori della Rete scrivono su blog, forum e gruppi di discussione on line. Un insieme di contenuti che - se debitamente misurati e analizzati - diventano uno strumento importante, se non imprescindibile, per le aziende al momento di pianificare piani marketing o campagne pubblicitarie. In questo scenario Nielsen Online, a esempio, ha annunciato alla stampa, il 12 marzo 2009, la disponibilità per il mercato italiano di BuzzMetrics, servizio (nato circa 10 anni fa negli Stati Uniti e già attivo dal 2007 in alcuni Paesi europei) che permette di analizzare il cosiddetto "passaparola on line" e di rilevare per esempio la risonanza sul Web di fenomeni mediatici molto popolari, dei quali la gente desidera esprimere un'opinione.


LOGO

C - G

Call: chiamata. Nel telemarketing è il contatto telefonico finalizzato alla vendita, ma non include il risultato della vendita (vendita, nessuna vendita, follow-up)

Campagna di vendita: specifica azione di vendita svolta secondo un programma che sviluppa uno sforzo più intenso su un prodotto, su un segmento di clientela o su una zona del mercato.

Campione statistico: data una specifica popolazione, indica una parte rappresentativa del tutto.  Tre i tipi di campione più utilizzati: casuale, stratificato e per quote.

Canale di distribuzione: sequenza di intermediari commerciali (persone o organizzazioni) che si occupano del passaggio dei beni dal produttore al consumatore.

Cannibalizzazione: situazione che si crea quando un nuovo prodotto ruba quote di mercato a un altro o altri prodotti che fanno parte della linea di produzione della stessa impresa.

Caratteristiche psicografiche : caratteristiche o qualità utilizzate per definire lo stile di vita o gli atteggiamenti dei clienti o potenziali clienti.

Case history: spiegazione di un fatto, azione, fenomeno attraverso un esempio concreto. Molto utilizzato nei corsi di formazione, in particolare in quelli di marketing.

Cause related marketing: tecnica di relazioni pubbliche/marketing che vede un’organizzazione che invita i suoi consumatori ad acquistare un prodotto o utilizzare un servizio destinando una somma fissa o in percentuale a una “buona causa” promossa da un’associazione no profit. Attualmente il cause related marketing viene incluso tra gli strumenti della corporate social responsabilità (CSR).

Chat: stanza virtuale in cui più utenti riescono a comunicare in tempo reale.

Check list: minuziosi elenchi di cose da fare, da avere, da controllare, da commissionare ecc. Esiste anche la check list relativa al budget, suddivisa in voci riferite a ogni iniziativa che, a sua volta, è suddivisa in sottovoci. Un altro tipo di check list riguarda i media (rapporti redazionali, acquisto spazio/tempo).

Chief executive officer (CEO): è il presidente del CdA.

Ciclo di vita del prodotto: modello usato nel marketing, basato sull’andamento delle vendite, esso mostra il passaggio di un prodotto attraverso quattro stadi successivi: introduzione, sviluppo, maturità, declino.

Ciclo di vita dell'impresa: il modello descritto per un prodotto vale anche per la vita di un'impresa. Essa nasce, si sviluppa, raggiunge le fasi di maturità e di declino. Esistono alcune imprese, anche se poche, che hanno saputo modificare, nel corso degli anni, il proprio core business e che, dopo secoli di vita, non hanno ancora raggiunto la fase del declino, altre che sono, comunque, sopravvissute; in Italia , ad esempio, la cartiera Fabriano vive dal 1276.

Claim: promessa fatta al consumatore durante la campagna di comunicazione.

Clickstream: è il percorso in rete che un utente compie all’interno di un sito web, con questa informazione il proprietario del sito può dedurre le preferenze del suo pubblico e adattarne i contenuti.

Click-throught: sistema per conteggiare i click andati a buon fine; dal conteggio sono escluse le pagine selezionate ma non visualizzate per vari motivi (server dell’azienda molto affollato, fuori uso). Il click-throught è una misura in base alla quale le aziende inserzioniste possono decidere le politiche di acquisto di banner e di annunci sul web.

Click-throught rate (CTR): tasso percentuale di click sul totale delle visualizzazioni di un banner su uno o più siti e costituisce un parametro per la misurazione dell’efficacia di una campagna pubblicitaria.

Cluster: insieme di soggetti aventi caratteristiche omogenee, raggruppati in base a parametri specifici. Si parla, a esempio, di un cluster di strumenti della comunicazione.

Co-branding: Termine per indicare una presenza congiunta di due marchi di imprese sul mercato. In internet, il Co-branding si realizza solitamente con il condividere l'intero proprio sito o parte di esso con un altro, in una logica di integrazione orizzontale o verticale dei servizi o delle informazioni. Il rapporto viene cementato con lo scambio dei rispettivi logos o con semplici Link.

Co-marketing: (o marketing partnership) si intende l'attività di negoziazione rivolta alla creazione di accordi di partnership tra imprese, accordi basati sull'investimento comune su una o più attività di marketing. Si distingue in partnership di tipo verticale e partnership di tipo orizzontale. (vedi).

Commercial : lo spot o il filmato commerciale trasmesso dalla televisione, definito anche "comunicato commerciale".

Communication mix :combinazione coordinata e sinergica delle diverse forme di comunicazione applicate da un soggetto imprenditoriale.

Communication social responsibility: è la responsabilità sociale dei comunicatori. E’ relativa all’adozione di piena consapevolezza e nell’impegno ad operare un disinquinamento comunicativo. Ciò favorisce anche un miglioramento della qualità della comunicazione potendo disporre di modalità relazionali dirette e one-with-one, quelle  ritenute maggiormente efficaci.

Competenze distintive: capacità distintive di un’azienda, che le permettono di differenziare la propria offerta rispetto alla concorrenza generando valore.

Competitor: aziende che si fanno concorrenza nello stesso mercato.

Comunicazione aziendale: comprende tutti gli strumenti con cui l’azienda si presenta sul mercato: ad esempio le pubbliche relazioni.

Comunicazione di marketing.

Comunicazione di massa: raggiunge un pubblico vasto, diffondendo il messaggio in molti segmenti della clientela potenziale del prodotto, ma, allo stesso tempo, anche ad una quantità di persone assolutamente non interessate.

Consumerismo: indica il fenomeno della protezione del consumatore. Negli USA degli anni Settanta, numerosi gruppi di consumatori  (il primo leader fu Ralph Nader nella sua campagna contro i giganti dell’auto) hanno iniziato a dare grattacapi a grandi aziende, accusate di non preoccuparsi della sicurezza e della bontà dei prodotti/servizi. In Italia la prima azienda a prendere sul serio il movimento dei consumatori fu la Fiat che , alla fine del 1970, commissionò ad una società di consulenza inglese, Itermatrix, un rapporto sulla questione.
  
Contact marketing: è l’arena competitiva nella quale il cliente sa cosa gli manca e conosce le alternative esistenti per soddisfare il suo bisogno, ma esse richiedono una personalizzazione. La risposta, per lo più, è la fornitura di un servizio o di un prodotto industriale.

Content marketing: vedi articolo specifico.

Controllo di marketing: processo che tende a verificare, attraverso il confronto fra dati consuntivi parziali e dati di marketing, che le risorse impiegate e la loro combinazione permettano di raggiungere gli obiettivi di mercato pianificati.

Convegni ed eventi (Comunicazione)

Convention: riunione formale delle risorse aziendali, in particolare della forza vendite.

Co-op: tecnica promozionale che prevede l’invio contemporaneo di più offerte avvalendosi dello stesso strumento di spedizione.

Cooling-off period: è il periodo di ripensamento, che permette all’acquirente di restituire un servizio o un prodotto acquistato al venditore senza penali.

Copy: parte del testo di un messaggio pubblicitario per media di tipo tradizionale o per internet.

Copywriter: colui che nell’agenzia ha il ruolo di ideare e scrivere i testi pubblicitari.

Core business: si tratta dell'attività principale di un'impresa, l'attività che porta la percentuale più cospicua del fatturato.

Core customer: o key client, sono i clienti più importanti per un’azienda, si differenziano dagli altri per il valore a lungo termine per l’impresa stessa.

Corporate communication: è la comunicazione d'impresa.

Corporate image: riconoscibilità dell’impresa in tutte le sue manifestazioni e attività.

Costi di marketing: costi sostenuti dall’azienda durante lo svolgimento di un’azione di marketing. Il costo complessivo di marketing è dato dagli oneri relativi alle seguenti attività: creazione, mantenimento e sviluppo della domanda, acquisizione degli oneri, direzione e controllo delle attività di vendita, magazzinaggio e conservazione dei prodotti finiti, distribuzione fisica dei prodotti finiti, finanziamento della clientela e recupero crediti.

Cupon: cedola di annuncio promozionale che il consumatore compila poi spedisce per fare un ordine o per ricevere in prova il prodotto. Con questo temine si indica anche il buono sconto che dà diritto a uno sconto.

Crm (customer relationship management): il temine indica la gestione delle relazioni con il cliente, riguarda l’insieme delle funzioni dell’impresa che hanno come obiettivo conquistare e conservare la propria clientela. Il Crm raggruppa la gestione delle operazioni di marketing, aiuto alla vendita, servizio clienti, call center ed help desk.

Crisis management: si intende l’insieme delle attività di predisposizione e realizzazione delle procedure e degli strumenti da utilizzare nella fase di contenimento dei danni e in quella di rapido ripristino dello status quo ante.

Cross selling: offerta al cliente di prodotti sia nuovi che prodotti simili a quelli che è abituato ad acquistare, esempio una rivista offre ai propri abbonati altre pubblicazioni della stessa casa editrice. Lo stesso punto vendita offre prodotti differenziati: a esempio i concessionari della Smart vendono anche capi di abbigliamento sportivi.

Customer care: tecnica che permette di implementare il Crm per raggiungere la customer satisfaction.

Customer relationship management: Il Crm, gestione delle relazioni con il cliente, ricopre l'insieme delle funzioni dell'impresa che mirano a conquistare e a conservare la propria clientela. Questo termine raggruppa la gestione delle operazioni di marketing, aiuto alla vendita, servizio clienti, call center ed help desk. L'insieme delle tecnologie informatiche Crm sono quelle utilizzate per sviluppare, seguire e consolidare i rapporti con clienti nuovi e fidelizzati. Gli stessi strumenti possono servire per gestire le relazioni nel mondo reale o negli affari su Internet.

Customer satisfaction: soddisfazione del cliente. Costituisce l’obbiettivo prioritario dell’azienda orientata al marketing, che tende a sviluppare una relazione con i clienti e alla loro fidelizzazione. Con i moderni modelli di marketing la customer satisfaction non significa centralità del cliente, ma pari dignità tra cliente e fornitore.

Cut price: temporanea riduzione del prezzo di un prodotto a fini promozionali.

Database: sistema di dati che contiene le informazioni che riguardano gli individui che costituiscono la base dell’attività di marketing.

Datamining: letteralmente il datamining consiste nel frugare tra i dati di un datawarehouse per estrarne dalle tendenze, rilevare delle correlazioni tra i comportamenti di diverse variabili, reperire delle ripetizioni di fenomeni e facilitare in tal modo il lavoro dei decisori. Questa analisi è realizzata in maniera assistita grazie ad algoritmi che riprendono i lavori realizzati nei settori ancestrali della logica fuzzy, dell'intelligenza artificiale e delle reti neurali. Il datamining trova la sua forma più compiuta negli strumenti di supply chain management.

Data warehouse : letteralmente "magazzino di dati". E' un database di grosse dimensioni in grado di raccogliere, omogeneizzare, razionalizzare e rendere disponibili tutte le informazioni di un'impresa. Il data warehouse può essere suddiviso su più computer e può essere costituito da diversi database. Le informazioni contenute provengono da fonti differenti ed hanno diversi formati. Questo grande database è utilizzato come supporto alle decisioni aziendali.

Dati interni (sistema informativo di marketing): informazioni disponibili all’interno dell’impresa. Ad esempio il confronto del fatturato del periodo con quello degli anni precedenti.

Dati primari (sistema informativo di marketing): informazioni derivanti dal consumatore, raccolte attraverso le indagini di mercato.

Dati secondari (sistema informativo di marketing): informazioni derivanti da fonti esterne, pubbliche (uffici di statistica) e private (riviste specializzate).

Dead line: è il termine ultimo temporale entro il quale bisogna inviare a un giornale o altro medium un articolo o materiale riferito a una campagna pubblicitaria o di promozione. In azienda si intende, comunque, un termine temporale ultimativo per qualunque processo.

Dealer: è l'operatore commerciale; punto di riferimento molto importante soprattutto in Nord Europa.

Decoy: è un nome “civetta” inserito in un elenco di destinatari per controllare che il messaggio giunga realmente a destinazione.

Demarketing: è una strategia che consiste nel ritardare la consegna di un prodotto/servizio per poter ridurre una domanda eccessiva rispetto alla capacità di produzione o di distribuzione.

Differenziale semantico: tecnica di ricerca qualitativa che si avvale di due definizioni antitetiche di un aggettivo poste agli estremi di una scala a  5 valori (es. eccitante 1-2-3-4-5 rilassante).

Differenziazione: insieme di differenze significative che rendono distinguibile per l’acquirente l’offerta dell’impresa rispetto a quella delle imprese concorrenti.

Direct line: numero di telefono messo a disposizione per dare informazioni.

Direct mail: invio di materiale o di una proposta di vendita fatta dall'impresa al cliente potenziale.

Direct marketing: tecnica di marketing grazie alla quale l'impresa comunica direttamente agli utenti specifici (cliente finale). E' rivolta a un pubblico mirato per ottenere delle risposte misurabili. I mezzi più usati sono: gli annunci stampa con cupon, gli invii postali (direct mail), il telemarketing, i comunicati radio/televisione.

Direct response: sinonimo di direct marketing.

Disclaimer:  è una dichiarazione preventiva di chi instaura un processo comunicativo per avvertire gli altri soggetti della relazione di alcune precauzioni relative alla privacy o alla responsabilità dei contenuti della comunicazione.

Disintermediazione commerciale: canali paralleli e alternativi alla normale distribuzione commerciale che mettono in contatto, direttamente, produttore e utilizzatore finale.

Display: contenitore , recante un testo pubblicitario, usato per esporre della merce nelle vetrine o all'interno di negozi al dettaglio.

Distribuzione: elemento del marketing mix che riguarda  le attività svolte per rendere il prodotto-servizio finito a disposizione del cliente finale.

D.O.= Distribuzione organizzata, termine che indica la "distribuzione organizzata", forme distributive di tipo associativo o cooperativo presenti sul territorio nazionale sotto forma di imprese (Auchan, Esselunga, Coop, Sigma, Crai, etc) e coordinate da un’unica sede centrale.

Domanda: quantità di prodotti/servizi che i consumatori sono capaci di acquistare ad un determinato prezzo e in un determinato periodo.

Domande aperte: domande usate nella ricerca descrittiva che prevedono risposte libere, a esempio opinioni e suggerimenti.

Domande dicotome: domande usate nella ricerca descrittiva che consentono solamente le risposte si/no.

Dry test: test tipico del directmarketing. Si riferisce alla proposta di vendita fatta al cliente potenziale prima del lancio di un prodotto. Il test permette di scegliere il messaggio più efficace e di ottimizzare le dimensioni della campagna di mailing prima di incorrere in rischi insiti nella produzione del prodotto.

Drop off: tasso di caduta. Calcola il numero di clienti che, dopo aver acquistato il primo di una serie di prodotti, decidono di interrompere l’acquisto.

Economy pack: confezione a formato maggiorato venduta a prezzo promozionale.

EDI (Electronic Data Interchange): sistema di e-mail che consente a due imprese di scambiarsi dati riguardanti ordini e fatturazioni.

E-brand: termine comparso sullo scenario mondiale qualche anno fa, indica la marca di un prodotto, di un servizio o di un'impresa in genere che opera soltanto on line. Oggi la presenza della marca nei canali virtuali interessa sempre di più un numero crescente di imprese tradizionali, cresciute off line, ovvero sui mercati tradizionali.

E-business: è un'espressione che identifica l'insieme delle modalità digitali con le quali vengono svolte attività economiche.

E-business leverage: si intende un qualsiasi vantaggio strategico o tattico proveniente dall'adozione di attività di business elettronico. Nel mondo del business sul Web è un termine molto in uso. A esempio partecipare in un marketplace B2B con le proprie offerte può essere un vantaggio per la visibilità e la credibilità del rispettivo sito aziendale. Un Marketplace B2B può quindi essere un E-business Leverage.

E-commerce: il commercio elettronico o e-commerce consiste nella compravendita, nel marketing e nella fornitura di prodotti o servizi mediante computer collegati in rete. Nell’industria delle telecomunicazioni si può intendere come l’insieme delle applicazioni relative alle transazioni commerciali

Elasticità rispetto al prezzo: l'elasticità permette di conoscere l'entità della variazione della domanda in base al cambiamento di prezzo. In corrispondenza ad un cambiamento di prezzo, se la domanda subisce un notevole cambiamento, si dice elastica, altrimenti, si dice non elastica o rigida.

Elementi base del marketing.

E-marketing: con questo termine si considera l'insieme delle tecniche da utilizzare per fare del marketing sul web: il design, l'impaginazione e la struttura del sito; l'iscrizione nei motori di ricerca e la tecnica delle "metatags"; la presentazione dei prodotti o servizi e il sistema di vendita ( carte di credito o altro); la pubblicità con banner, scambio di links, passaparola, e la pubblicità sui mezzi  tradizionali (tv, poster, stampa, radio).

E-mail advertising: il consumatore/cliente si iscrive spontaneamente alle mailing list tematiche che rispecchiano i suoi interessi e che forniscono le informazioni alle quali è realmente interessato. Nelle e-mail che giungeranno saranno inseriti messaggi pubblicitari coerenti con l'argomento della mail.

End user: utilizzatore finale (usato spesso quando esiste una filiera produttiva).

Environmental analysis/monitoring: è un’analisi del contesto storico, politico, sociale, tecnologico, economico e culturale in cui un’organizzazione opera.

Envisioning: riguarda la riflessione di un’organizzazione che definisce e aggiorna mission, vision, strategia e valori guida.

Exit interview: è l’intervista che viene fatta al collaboratore che esce da un’organizzazione, o lascia un prodotto o un servizio, per comprendere le ragioni dell’abbandono ed evitare che casi analoghi si ripetano.

Fact book: pubblicazione aziendale che contiene l'insieme dei "fatti" che caratterizzano l'impresa nel suo insieme.

Feedback: verifica e controllo dei risultati ottenuti.

Fidelizzazione: tecniche e attività di marketing che agevolano l'instaurazione di un rapporto duraturo con il consumatore. Il termine è l'italianizzazione dell'inglese "fidelisation".

Fiere e mostre (Comunicazione).

Financial relations: insieme delle relazioni che un’azienda ha con il mercato finanziario da cui trae le risorse economiche necessarie.

Flash formula: termine utilizzato nel mondo della pubblicità per indicare la tecnica di valutazione di un contenuto verbale all'interno di un messaggio pubblicitario. Il principio che questa formula descrive è la seguente: più sono le parole che compongono il messaggio, meno questo sarà leggibile e quindi comprensibile. Questo risulta ancor più vero nei banner dove lo spazio disponibile è sempre e spesso fortemente limitato.

Flash video : è un formato video usato per inviare video su internet usando Adobe Flash Player (inizialmente prodotto da Macromedia). Fino alla versione 9 aggiornamento 2 di Flash Player, Flash Video faceva riferimento a un formato file proprietario con estensione FLV. La più recente versione supporta anche H.264 per il video e HE-AAC per l'audio. Il Flash Video può anche essere incapsulato in file SWF. Questo formato è utilizzato da siti come: YouTube, Google Video, Yahoo! Video, Reuters.com, metacafe e molti altri. Flash Video è visibile sulla maggior parte dei sistemi operativi, attraverso l'ampia disponibilità di Adobe Flash Player e delle estensioni per i Browser o da programmi di terze parti come Mplayer, VLC media player o con ogni lettore che usa filtri DirectShow (ALLPlayer, Media Player Classic, Windows Media Player, e Windows Media Center.

Focus group: colloquio di gruppo con l'obiettivo di approfondire un argomento in modo informale.

Folder: opuscolo pieghevole promozionale.

Follow up: seguito di una campagna pubblicitaria che mette in risalto nuovi aspetti della comunicazione rafforzandola.

Frachising: formula distributiva in cui il proprietario di un marchio, detto franchisor, ne concede lo sfruttamento a un dettagliante, detto franchiser. L'azienda cede, in cambio del pagamento di un compenso, il proprio marchio, i prodotti e più in generale il proprio know-how commerciale. Il franchiser non può immettere nel proprio assortimento prodotti di altre ditte se non su autorizzazione del franchisor.

Free trial:  prova gratuita. Offerta che prevede la possibilità di richiedere il prodotto in prova prima di acquistarlo.

Freelance: professionista che opera in proprio al servizio di organizzazioni diverse e che si specializza in un’area di competenza (media relations, management, public affaire, financial communication, marketing communication), oppure in un settore specifico (farmaceutica, chimica, elettronica ecc.).

Freebie: gadget gratuito offerto da un’organizzazione a chi prende parte a un evento.

Front end: insieme delle azioni volte a suscitare l’interesse di un determinato target.

Full communication event: si tratta di un piano di comunicazione che ha per protagonista assoluto un evento personalizzato. In questo modo l'evento dura nel tempo grazie alla ribattuta che se ne può fare nel corso dei mesi successivi al suo svolgimento.

Full service agency: un’organizzazione che propone al mercato un servizio completo di comunicazione (pubblicità, relazioni pubbliche, promozione, direct marketing).

Fulfilment: attività relativa  all’evasione di richieste e ordini scaturiti da un’iniziativa.

Funzione d'uso del prodotto: un prodotto è tale solo nel momento in cui viene utilizzato; nelle fasi precedenti non rappresenta che un'entità incompleta. Si tratta di considerare compiuto il prodotto solo quando viene utilizzato e, quindi, di considerare come prodotti diversi due usi dello stesso prodotto. A esempio, una bottiglia di aceto in una famiglia è usata per condire l'insalata in un'altra per lavare i pavimenti.

Fusione dei dati: è la combinazione dei dati derivanti da diverse fonti, come ricerche geodemografiche e sugli stili di vita, o ricerche di mercato. Per tracciare un ritratto della vita di una persona.

Gadget: oggetto appartenente alla categoria degli omaggi di un’azienda, a esempio penne, ombrelli, calendari, aventi un riferimento all’azienda o al marchio.

Gatekeeper:  si tratta di intermediari che nel processo di creazione artistica svolgono una selezione dell’attività creativa, sostenendo un determinato artista/forma artistica. Esempio le gallerie d’arte sono dei gatekeeper per gli artisti visivi.

Geomarketing: attualmente viene inteso come metodo di segmentazione di un ampio mercato, ad esempio quello europeo, nelle singole realtà nazionali, che vengono studiate in modo dettagliato, in particolare per quanto riguarda l’identificazione dei consumatori in target.  E’ noto il principio del “Think global, act local”: strategie globali ma tattiche locali.

Gestione del brand.

Giornali murali: usati all’interno di un’impresa per trasmettere notizie brevi. Oggi la messaggistica all'interno delle imprese avviene prevalentemente via intranet.

Give-away: materiale informativo o pubblicitario distribuito liberamente al pubblico, durante fiere o manifestazioni.

Gross rating point (GRP): nei sistemi di misurazione quantitativa della pubblicità è l’indice che misura la pressione sui media di una campagna. Si calcola moltiplicando l’audience per la frequenza di uscita.


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H - M

Headline:  in un annuncio pubblicitario è la sezione del testo che apre il messaggio e viene messa in risalto attraverso caratteri di stampa più grandi e, a volte, in maiuscolo per attirare l’attenzione. Sintetizza l’argomento della comunicazione o della campagna.

Head office: (o headquarters) è la sede centrale di un'impresa.

Help desk: è il servizio di assistenza tecnica rivolto, sia agli utilizzatori interni delle infrastrutture informatiche dell’impresa (help desk interno), che alla clientela esterna all’impresa. E’ uno dei campi di applicazione dei call center.

High involvement marketing: è l’arena competitiva nella quale il cliente avverte che gli manca qualcosa, ma non è in grado di individuare il motivo della sua preoccupazione. Per lo più, l'eliminazione della causa di tensione sta nella soluzione di un problema.

Immagine:  sintesi delle opinioni che il pubblico ha di un’impresa e dei suoi prodotti. Deriva da un processo di sedimentazione delle relazioni fra pubblico e impresa. I fattori che intervengono nell’affermare l’immagine sono: la pubblicità, la qualità dei prodotti/servizi, il giudizio degli opinion leader, l’informazione dei mass-media.

Impression: l’impressione è il numero delle volte che una pagina web o un banner viene scaricato sul computer dell’utente. Tale indicatore viene usato come parametro base per la pianificazione di una campagna banner.

Inbound marketing: indica una modalità di marketing centrata sull'essere trovati da potenziali clienti (outside-in) in contrasto alla modalità tradizionale, detta anche outbound marketing (inside-out) che è imperniata su un messaggio direzionato unicamente verso il cliente. Con l'Inbound si passa dall' Interruption al Permission Marketing: l'audience va conquistata fornendo contenuti interessanti e utili per il target di riferimento, non interrotta. Gli strumenti di cui l'Inbound marketer si avvale sono:
il contenuto (che sta alla base di qualsiasi strategia);
la SEO (Search Engine Optimization);
Il Social Media Marketing;
l'email marketing;
la SEM.
I vantaggi dell'inbound marketing possono essere estesi a qualsiasi organizzazione o tipo di azienda, che sia a scopo di lucro o meno, che utilizzi il "canale" Internet (sito web in primis) come mezzo di comunicazione con clienti esistenti e potenziali. Essi possono essere riassunti in:
1.La capacità di essere trovati su Internet attraverso le parole chiave che potenziali clienti usano per cercare la risoluzione ad un problema di business. In altre parole, amplificare la probabilità di essere "scoperti" o "rintracciati" su internet, in contesti affini al business che l'organizzazione conduce.
2.Capire cosa fanno i potenziali clienti una volta arrivati sul sito web. Che cosa leggono, che argomento.
3.Problema, soluzione o prodotto che li attrae maggiormente, etc. Questa punto viene chiamato anche "conversione" (dall'inglese "conversion"), in quanto racconta all'organizzazione in che modo potenziali clienti diventano tali. Usando una analogia relativa alla vendita al dettaglio di scarpe, un potenziale cliente (del negozio di scarpe in questione, che non sa ancora di esserlo) passeggia per il marciapiede. Passa davanti alla vetrina. Dà un'occhiata perché sa che a breve avrà bisogno di paio di scarpe nuove. Vede dei modelli nuovi, che incontrano decisamente il suo gusto e sono anche relativamente a buon mercato. Entra e comincia a parlare con la commessa. In questo preciso istante è avvenuta la conversione. Da passante "ignaro" a potenziale cliente.
4.Tracciare, misurare ed ottenere una semplice reportistica che fornisca all'organizzazione informazioni utili a comprendere come migliorare il sito web, quali social network sono più efficaci ed efficienti, cosa piace e cosa non si sintonizza con i potenziali clienti, e soprattutto come avviene la conversione da potenziale cliente a cliente vero e proprio. Quali fattori contribuiscono in modo decisivo, cosa deve essere migliorato o abbandonato.

Indagine: esplorazione di un aggregato di persone che avviene attraverso tecniche statistiche di tipo campionario, se l’oggetto dell’indagine è il mercato; se invece si esplora l’opinione della gente su fonti di rilevanza morale o politica, si ha il sondaggio d’opinione.

Indagine demoscopiche: ricerche statistiche con l’obiettivo di accertare atteggiamenti, opinioni e caratteristiche di una determinata popolazione.

Indagini motivazionali: tipo di indagine qualitativa realizzata attraverso l’utilizzo di metodologie proprie della psicologia e della sociologia che permettono di mettere in luce le motivazioni consce e inconsce dei consumatori.

Indagini qualitative: osservano il comportamento individuale del consumatore per scoprire quali forze motivano l’individuo a sviluppare un determinato atteggiamento nei confronti dell’impresa, come, il prodotto, l'after sale service, la comunicazione pubblicitaria etc.

Indagini quantitative: studiano la dimensione di un fenomeno. Questo tipo di indagini indica quante persone adottano un certo comportamento.

Indicatori: dati, prove e fatti usati per rappresentare il lavoro di un’organizzazione e i suoi progressi rispetto a determinati obiettivi. Le principali categorie di misura riguardano: indicatori di prodotto, misurano quali prodotti e servizi sono venduti o erogati; indicatori di efficienza, misurano i costi di struttura dei servizi/attività; indicatori di prestazione, misurano i risultati e gli effetti delle specifiche attività; indicatori di soddisfazione, misurano se i servizi soddisfano i bisogni e le aspettative.

Infomediary: si tratta di portali (vedi) che trattano tematiche specifiche approfondendone tutti gli aspetti di rilievo e fornendo servizi ad hoc per i navigatori per poi mostrare e rendere sempre riconoscibile e presente nella mente del cliente l'impresa che è in grado di soddisfare con prodotti e servizi le esigenze sul tema.

Infografica: è l'informazione proiettata in forma più grafica e visuale che testuale. Come tecnica è nata dall'incrocio delle arti grafiche con il giornalismo e l'informatica. Le immagini utilizzate, elaborate tramite computer su palette grafiche elettroniche, possono essere 2D o 3D, animate o fisse.Alcuni esempi di infografica sono:
tabelle diagrammi di flusso
mappe concettuali
schemi a blocchi
istogrammi
grafici
mappe
mappe topografiche
schemi
sistemi di segnaletica
Oggi l'infografica è frequentemente utilizzata nel marketing, nei giornali, nelle riviste scientifiche, nei saggi, nei manuali d'istruzioni o di statistica, nei libri di testo scolastici. È inoltre molto utilizzata come strumento da parte di matematici, statistici e informatici per semplificare i processi di sviluppo e comunicazione di informazioni astratte.

Inquiry:  richiesta di materiale informativo relativo ad un prodotto.

Internet.

Internet advertising: sono passati diversi anni da quando sono apparsi in rete i primi banner, che costituivano fino a qualche tempo fa lo strumento più sfruttato per la pianificazione di pubblicità on line. Dopo un trend di crescita durato fino al 2000, il mercato dei banner ha subìto un brusco rallentamento rispetto ad altre forme di pubblicità su Internet. Le concessionarie dei portali hanno sempre preferito evitare di parlare di crisi, adducendo che il fallimento di una campagna banner non è da confutare al presunto snobismo da parte degli utenti, bensì ad un errore di chi l'ha ideato che ha fatto uso di colori sbagliati, messaggi non efficaci, ecc...E' anche vero che per lungo tempo i creativi non hanno compreso la vera natura di Internet e che non sono riusciti ad adeguare lo strumento del banner all'evoluzione della rete stessa che in questi anni ha sconvolto le forme di comunicazione tradizionale. Più recentemente l'idea è stata quella di trasformare i banner facendoli diventare dei veri e propri spot televisivi spesso fastidiosamente intrusivi durante la navigazione dell'utente. Il mercato della pubblicità online ha trovato l'antidoto alla crisi, proprio con la vendita di link promozionali da parte di alcuni Motori di Ricerca che consentono di visualizzare gli annunci in base all'attinenza con l'argomento cercato dall'utente. Dal momento in cui i tradizionali banner pubblicitari hanno cominicato a rendere sempre meno, il Keyword Advertising è diventata indubbiamente la nuova frontiera della pubblicità on line. Il sistema sfrutta il modello del Pay per Click: l'inserzionista paga soltanto per i click generati e, quindi, per le visite effettivamente ricevute. La quota del click è rimessa a un'asta vera e propria e varia a seconda di quanto una parola chiave è ambita.

Internet e il modello pull: gran parte dei pubblicitari è abituata a lavorarre con tecniche di tipo push. Internet introduce il modello pull. Non è l'impresa che invia le informazioni al consumatore, costringendolo a un comportamento passivo di semplice ricezione (tecnica di tipo push), bensì è lo stesso navigatore che sceglie su Internet i contenuti che più lo interessano e li acquisisce con un comportamento attivo (pull).

Internet e radio: c'è una sempre maggiore sinegia tra internet e radio. Questi due mezzi di comunmicazione hanno una sensorialità e delle caratteristiche limitative nella rappresentazione della realtà che sembrano complementarsi a vicenda Sempre più spesso navigatori in rete partecipano a discussioni radiofoniche mandando e-mail, a esempio.

Internet e stampa: la stampa sta subendo una trasformazione epocale. Non esistono più testate giornalistiche che non dispongano dell'edizione digitale in rete.

Intersticials:  termine adottato nel campo della pubblicità on-line ed indica le cosiddette finestre interstiziali, spot pubblicitari che appaiono quando l'utente richiede l'accesso a una determinata pagina web.

Interviste a interlocutori privilegiati: ricerca di mercato che permette di ottenere interviste individuali da informatori-chiave, cioè persone considerate osservatori speciali del fenomeno oggetto dell’analisi.

Involvement marketing: è l’arena competitiva nella quale il cliente ha un problema al quale non sa dare risposta; una volta aiutato è capace di trasformare la risposta in una soluzione pratica. La soluzione può essere l'offerta di conoscenza.

Key client : sono i clienti più importanti per un’azienda, si differenziano dagli altri per il valore a lungo termine per l’impresa stessa.

Know how : è la conoscenza di un settore professionale o di una determinata tecnica. Nel marketing è la specializzazione in una o più leve della comunicazione.

Kotler: il marketing secondo Kotler.

Layout: in una campagna pubblicitaria, indica la disposizione appropriata degli elementi che compongono un annuncio pubblicitario: figure, headline, body, copy. Indica anche la disposizione degli scaffali in un punto vendita.

Lead: interesse espresso da un cliente in seguito a un’iniziativa promozionale, che si concretizza nell’avvio di una trattativa commerciale.

Leaflet: è il classico depliant in cui viene presentato un prodotto, un servizio, un'idea o un’organizzazione. Il leaflet va in distribuzione ai pubblici influenti o anche ai destinatari finali.

Leve di marketing: costituiscono le quattro variabili fondamentali sulle quali si deve decidere per impostare la strategia di mercato relativa ad un prodotto/servizio. Esse sono: prodotto, prezzo, comunicazione, distribuzione.

Line extension: un nuovo prodotto o servizio che estende una linea esistente di prodotti o servizi.

List manager: responsabile della gestione di una determinata lista in ogni sua parte e variabile, anche per conto di terzi.

Lobby: indica un certo numero di gruppi, individui, organizzazioni legati dal comune interesse di incidere sulle istituzioni legislative.

Localizzazione: studio dell’esperienza reale degli utenti nella loro vita quotidiana  e nel loro rapporto con i prodotti, al fine di registrare e interpretare bisogni reali o potenziali e in base a ciò definire il progetto di design.

Location: la sede di un evento.

Low key/profile: si dice di campagna di basso profilo, di tono moderato; l’obiettivo perseguito non è tanto la visibilità ma l’efficacia della relazione.

Loyalty: termine che indica la fedeltà dei propri clienti. Da questo termine derivano brand loyalty,  cioè fedeltà alla marca, e store loyalty, fedeltà ai punti vendita.

Mailing: invio per corrispondenza all’indirizzo del cliente potenziale di una proposta di vendita o di materiale promozionale. Elementi di una mailing: la busta, il depliant illustrativo, la lettera che descrivere il prodotto e invita il lettore a fare l’ordine e la cartoline d’ordine.

Mailing list: elenco dei nominativi di persone fisiche o società a cui recapitare per posta materiale promozionale o una proposta di vendita.

Mailing shot: in una campagna di vendite per corrispondenza, indica la singola azione di invii.

Make or buy: decisioni riguardanti le scelte di un'impresa di svolgere all'interno una certa attività (make) oppure di reperirla sul mercato tramite un rapporto di fornitura o di partnership (buy).

Management: gruppo dirigente di un’organizzazione. Top management è il vertice. Dominant coalition è il termine per indicare il gruppo di potere reale di un’organizzazione che non coincide necessariamente con il vertice aziendale. Nell'area management/top management è, solitamente, allocato il responsabile delle politiche di marketing. Nelle imprese Usa è spesso un CEO.

Mappa cognitiva: tecnica di ricerca qualitativa che consiste nella creazione di una mappa costruita sulla base di una parola stimolo, alla quale un gruppo di persone associa altri concetti. I legami semantici che si vengono a creare acquistano una loro riconoscibilità e fungono da base per altri approfondimenti.

Marca: nome, segno, disegno grafico che identifica il prodotto di un’impresa. Per il marketing, la marca, è un mezzo di differenziazione del prodotto con lo scopo di simboleggiare l’immagine del prodotto presso il consumatore.

Marchio: parte della marca riconoscibile ma non riproducibile. Esempio un simbolo, un disegno o un colore.

Mark-up: margine sommato ai costi di produzione per determinare un prezzo di vendita che permetta la realizzazione di un profitto. E’ espresso come percentuale di costo.

Markdown: Ribasso del prezzo.

Market: mercato o insieme delle persone interessate a un prodotto o servizio o risorsa, i quali dispongono di un reddito sufficiente per acquistarlo.

Market intelligence: attività che comporta: - l'analisi, la valutazione, il filtraggio delle fonti di approvvigionamento presenti nella Rete Internet; - l'analisi, pianificazione, realizzazione e controllo dei programmi volti a creare e a mantenere utili relazioni di scambio con i mercati di fornitura, al fine di utilizzare le opportunità che il mercato offre o a stimolarne di nuove. In pratica si tratta di ricercare, raccogliere, elaborare, interpretare, in modo non occasionale, comunque in tempo reale e utilizzando le opportunità offerte dalla Rete Internet, tutti quei dati tendenti ad approfondire lo studio dell'ambiente, dei mercati, dei prodotti e delle alternative, dei fornitori e dei loro sistemi logistici e distributivi. Una visione più avanzata del Management degli Approvvigionamenti fa rientrare nel Market Intelligence tutte le azioni tendenti a stimolare nuove attività produttive e imprenditoriali proposte e messe in atto dal sistema Approvvigionamenti, per conseguire valori aggiunti e vantaggi tali da mettere l'impresa in condizioni di massima competitività rispetto alle imprese concorrenti. [Definizione approvate dal Comitato scientifico dell'ADACI].

Market oriented:  si dice di un’azienda che nella sua strategia dà la priorità alle esigenze del mercato, cioè agisce in base alle caratteristiche dei consumatori.

Marketplace:  letteralmente "luogo del mercato". Il termine descrive un mercato fisico dove prodotti e servizi vengono scambiati in forma tangibile, in opposizione al marketspace. I marketplace si caratterizzano per la proprietà (chi lo gestice - supplier managed, buyer managed, market makers), il trading model (come interagiscono i buyers e i sellers), il pricing model (come viene stabilito il prezzo della merce), il revenue model (quale fonte di ricavi per lo stesso marketplace). Un Marketplace può essere un E-business Leverage.

Marketspace:  letteralmente "spazio del mercato". Il termine indica un mercato virtuale dove, grazie all'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, vengono scambiati prodotti e servizi sotto forma di informazioni digitalizzate.

Marketing: attività dell’impresa volta ad ottimizzare i fattori che consentono di migliorare la commercializzazione di merci o servizi attraverso la creazione, l’individuazione e lo stimolo dei bisogni dei consumatori associata alla proposta di prodotti o servizi idonei per il soddisfacimento dei bisogni stessi. Per un approfondimento si rimanda a un testo specifico.

Marketing communication: è una delle leve fondamentali del marketing. Non si può progettare, distribuire e vendere un prodotto o un servizio se il cliente potenziale non sa che esiste. La competizione per occupare degli spazi sui media e per attirare l’attenzione del cliente potenziale è l’obiettivo del marketing communcation.

Marketing culturale: insieme di attività volte a raggiungere un pubblico appropriato per la creazione artistica, cercando di soddisfare sia i bisogni e i desideri di tale pubblico nel modo più efficiente ed efficace possibile e sia di ottenere il miglior risultato economico-finanziario.

Marketing dei servizi: attività di marketing svolta dalle imprese del settore terziario. Marketing dei servizi si riferisce a un settore produttivo che ha raggiunto molta importanza nelle economie avanzate.

Marketing differenziato: strategia di marketing svolta attraverso la segmentazione del mercato, mettendo a punto un marketing mix diverso per ogni segmento individuato.

Marketing diretto: è costituito da quelle azioni di comunicazione finalizzate a raggiungere il potenziale cliente. Le sue caratteristiche rispetto al marketing tradizionale (vedi) sono: comunicazione bidirezionale, strumenti di comunicazione personalizzati, disponibilità di informazioni sul singolo cliente, messaggio selettivo, misurabilità dei risultati a breve.

Marketing diretto (Strumenti del): mailing commerciale, e-mail, telefono, call center, invio di cataloghi, invito a fiere e manifestazioni varie, volantinaggio, co-marketing.

Marketing dell'informazione sul web: si intendono quelle attività, di carattere generalmente interno, che sono finalizzate allo scambio e alla condivisione dell'informazione aziendale. Fanno parte di questo filone: gestione dell'informazione, gestione della conoscenza, formazione interattiva a distanza, test e ricerche di mercato on-line.

Marketing di relazione sul web: ha per oggetto tutte le relazioni non orientate alla vendita, con la clientela sia occasionale, sia fedele. Le finalità sono: miglioramento dell'immagine dell'impresa, creazione/aumento della notorietà e diffusione del marchio, assistenza e fidelizzazione.

Marketing di vendita sul web: comprende quelle azioni sul web che hanno come obiettivo finale il conseguimento di risultati commerciali (aumentare le vendite, creare nuovi canali di vendita, diminuire i costi di commercializzazione, individuare sbocchi di vendita internazionali, ricercare punti di vendita e distributori sul territorio).

Marketing indifferenziato: strategia che si basa sul presupposto che il mercato in cui l’azienda opera sia omogeneo e quindi non segmentato.

Marketing mix: combinazione dei fattori di marketing dell’impresa. Riguarda le decisioni relative al prodotto, alla pubblicità, al prezzo, alla promozione, ai canali distributivi e alla rete di vendita.

Marketing operativo: è l'area che realizza l'interfaccia reale con il sistema della domanda; secondo la famosa terminologia di McCarthy, è quella dove operano le cosiddette 4P (product, price, promotion, placement), che, nell'insieme, costituiscono il marketing mix.

Marketing planning: è uno strumento strategico e operativo che dovrebbe consentire di rispondere alle seguenti domande, Dove siamo oggi?, Dove vogliamo arrivare?, Cosa dobbiamo fare per arrivare dove vogliamo?

Marketing public relations: è la specializzazione delle relazioni pubbliche che operano a supporto del marketing. Fin dagli anni Sessanta nel mondo anglosassone il marketing public relations costituisce la parte preponderante della funzione in termini sia di investimenti che di persone impegnate.

Marketing secondo Kotler.

Marketing strategico: il marketing strategico fonda la propria azione sull'analisi dei bisogni degli individui o delle organizzazioni.

Marketing territoriale: costituisce progetti integrati di sviluppo e comunicazione per attirare su un territorio gli investimenti di imprese. Gli argomenti di attrazione si sono spostati dalla messa in opera di infrastrutture pesanti e di incentivi economici allettanti alla predisposizione di condizioni di vita competitive.

Marketing tradizionale: rispetto al direct marketing, le sue caratteristiche sono. Comunicazione unidirezionale, mezzi di comunicazione di massa, informazioni generali e campionarie sul segmento di mercato raggiunto, messaggio generale, misurabilità dei risultati sul lungo periodo.

Marketing virale: insieme delle azioni on-line che facilitano la circolazione spontanea e a catena di messaggi informativi su di un’organizzazione o un prodotto.

Marshall McLuhan: un genio della comunicazione.

Mass marketing: arena competitiva nella quale il cliente sa perfettamente cosa vuole e sceglie liberamente tra diverse proposte presenti sul mercato.

McKenna: il marketing secondo McKenna.

Media: mezzi di comunicazione pubblicitaria: tv, radio, stampa, cinema e affissioni. Il reparto media di un’agenzia pubblicitaria si occupa della pianificazione, della prenotazione e del controllo degli spazi per i messaggi nei vari mezzi. Nelle agenzie di maggiori dimensioni è possibile distinguere il media planner, che si occupa della pianificazione, dal media buyer, che tiene i contatti con i concessionari di pubblicità e con le case editrici.

Media access: livello di accesso (medio, basso, alto; o  cattivo, mediocre, ottimo) che un individuo o un’organizzazione hanno al sistema dei media.

Media blitz: elevata concentrazione di uso dei media da parte di un’organizzazione o di un individuo per trasferire i messaggi in un periodo breve.

Media coverage: la copertura che i media dànno a una notizia, una questione, un’iniziativa.

Media mix: indica la combinazione di diverse tecniche di comunicazione con lo scopo di raggiungere più facilmente gli obiettivi prefissati. Per esempio su internet, una semplice campagna Banner classica può non essere sufficiente, mentre l'uso di più media di pubblicità può risultare estremamente efficace.

Media plan: progetto complessivo che delinea gli obiettivi di una campagna pubblicitaria, tenendo in considerazione il target a cui si rivolge e tutti i mezzi da utilizzare per poter raggiungere il pubblico a cui è destinata e i periodi di pianificazione.

Media planner: il responsabile pubblicitario della pianificazione dei mezzi di comunicazione.

Mercato: insieme dei consumatori e di altri operatori economici interessati ad un prodotto o a un servizio, che detengono un reddito adeguato all’acquisto dello stesso.

Mercato captive: terreno di caccia esclusivo di un’azienda. Esempio, nel caso un grande gruppo  industriale è mercato captive quello costituito dalle altre società del gruppo nei confronti delle quali l’azienda in questione ha una posizione di fornitore privilegiato.

Mercato depresso: mercato in cui ci sono più beni che consumatori.

Mercato di nicchia:  segmento di mercato con confini ben definiti, sia in termini quantitativi, qualora i bisogni soddisfatti siano propri di un numero ristretto di clienti, sia in termini di specializzazione del prodotto o servizio, che risultano offerti da poche imprese.

Mercato potenziale: insieme di soggetti che, per motivi demografici, economici, culturali, sono considerati potenziali acquirenti di un determinato prodotto.

Merchandiser: persona o organizzazione che predispone l’esposizione e la promozione dei prodotti.

Merchandising: insieme delle attività che hanno lo scopo di promuovere le vendite  una volta che il prodotto ha raggiunto il punto di vendita. Esempio confezione, sconti, esposizione, offerte speciali.

Metooism: è la sindrome del “vengo anch’io”. E’ un fenomeno, una tendenza che si diffonde rapidamente per cui un gran numero di persone, anche se prive di consapevolezza specifica, fanno la stessa cosa o compiono le stesse scelte.

Miopia di marketing: consiste nell'attribuire in modo surrettizio al cliente dei bisogni che il cliente non ha, confondendo le esigenze del cliente con le aspettative del management.

Missione: insieme degli obiettivi guida che costituiscono i valori di un’azienda.

Modelli di marketing.

Modello classico del marketing : il marketing è individuare i bisogni  del target market e operare per soddisfare tali bisogni più efficacemente della concorrenza.

Modello relazionale di marketing: il marketing è la gestione dei processi di scambio tra due soggetti tra i quali si instaura una transazione, senza alcuna sudditanza tra un soggetto e l'altro.

Multichannel marketing:  il marketing è multichannel sia per ciò che riguarda la comunicazione e sia per la distribuzione. Si avvale di una pluralità di mezzi per veicolare le comunicazioni pubblicitarie: dai depliant, alle brochure, agli spazi sui giornali, fino alla televisione e la radio. Allo stesso modo ci sono molti canali di distribuzione: dalla vendita postale per catalogo, ad agenti sparsi sul territorio, fino all’utilizzo dell’intermediazione commerciale.

Multimedialità: è la presenza, all'interno di una campagna di comunicazione, di molti media che dovrebbero essere gestiti secondo i principi della comunicazione integrata.


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N - Z

Narrowcasting: costruzione di messaggi personalizzati in base al profilo del target.

Net marketing: Non è possibile parlare di impresa moderna se non si affronta il rapporto tra l'impresa e la Rete. Un'inchiesta pubblicata da Booz-Allen and Hamilton, dopo aver intervistato circa mille dirigenti di alto livello, sull'influenza della Rete sulle imprese, ha messo in evidenza i seguenti dati. Il 92% dei dirigenti ha affermato che la Rete trasformerà completamente il mercato. Il 37% si attende una forte concorrenza da parte di aziende di nuova costituzione. Il 16% si attende concorrenza dagli stessi clienti. L'86% afferma che la Rete imporrà modifiche significative nelle strutture organizzative.Il marketing è la funzione aziendale più sensibile alle trasformazioni del mercato e, pertanto è la funzione che sta traendo i maggiori benefici dalla Rete. Vedi articolo.

Netiquette: insieme di regole, principi e linee guida di buon comportamento da seguire nell’uso di internet, sviluppatesi fra gli utenti di internet nel corso del tempo.

Newsletter: pubblicazione che contiene notizie scritte in maniera sintetica. Ha per oggetto settori specifici ed è distribuita su abbonamento o allegata a giornali. La newsletter può essere anche l'house organ dell'impresa.

Nicchia di mercato: piccolo segmento di mercato, considerato come gruppo di acquirenti che presentano caratteristiche comuni verso cui, in genere, le piccole e medie imprese concentrano i loro sforzi differenziando in modo significativo il prodotto. Sono i segmenti di mercato non occupabili dalle grandi imprese, a causa della poca flessibilità o della mancanza di convenienza economica.

Nostalgia: il marketing della nostalgia.

Occasioni d'uso di un prodotto: si intendono le volte che il consumatore lo utilizza, mentre le funzioni d'uso (vedi) identificano le esigenze, anche diverse, che il prodotto soddisfa.

Offerta: insieme di prodotti e servizi che sono venduti su un mercato a un determinato prezzo.

One to one, 1To1, One2One, o2o : principio di marketing secondo il quale ogni cliente deve essere considerato in modo unico e speciale, ciò si concretizza nella personalizzazione del singolo cliente, attraverso un rapporto uno a uno con il venditore, dell’offerta aziendale, prodotto, prezzo, assistenza post vendita etc.

Operazione a premi: azione promozionale che prevede la consegna di premi a coloro che compiono una determinata azione, spesso comprare un prodotto o una certa quantità di prodotti.

Opt-in (permission marketing): modalità di iscrizione alla newsletter. L’interessato si abbona fornendo il proprio consenso a ricevere i messaggi.

Opt-out: modalità di iscrizione alla newslwtter. L’utente è stato abbonato a sua insaputa senza aver fornito il suo consenso. Questa modalità, in base alle regole della Netique, va considerata spamming.

Osservazione etnografica: metodo qualitativo basato sull’osservazione dei comportamenti dell’utente, che permette la costruzione di narrazioni finalizzate ad illustrare l’esperienza delle persone con le cose, cioè col sistema funzionale dei manufatti e con il sistema simbolico dei valori.

Outbound marketing: è il marketing "convenzionale" il focus delle aziende è trovare clienti. Ciò avviene attraverso tecniche che sono ben poco “targettizzate” e decisamente invadenti: cold calling, pubblicità a stampa, pubblicità televisiva, posta indesiderata e fiere. La tecnologia ha reso oggi queste costose tecniche decisamente meno efficaci di quelle dell'inbound marketing.

Outcome: all’interno del processo di misurazione e di valutazione, è il cambiamento osservato nelle opinioni, nei comportamenti e nelle abitudini di quegli individui verso i quali è stato indirizzato uno sforzo programmato di relazioni pubbliche.

Outgrowth: è l’ultimo livello di valutazione, e rappresenta il risultato finale che le relazioni pubbliche si prefiggono.

Out-of-home: è la pubblicità presente nelle strade, nelle vie delle città, come cartelli, poster, affissioni.

Outsourcing: assegnazione della gestione di certe attività o processi produttivi a imprese esterne, con l’obiettivo di concentrare le proprie risorse su attività con maggior valore aggiunto e/o sul core business.

Outtake: è la misurazione del grado in cui il destinatario di un messaggio lo riceve, gli presta attenzione, lo detiene nella sua mente, ed è capace di richiamarlo all’occorrenza.

Packaging: insieme dei materiali utilizzati per il confezionamento del prodotto (struttura, etichetta e imballaggio), al fine di renderlo più attraente o per facilitarne l’utilizzo. E’ considerato anche un importante strumento della comunicazione.

Panel: insieme di persone (famiglie,consumatori, esperti) che si prestano ad essere intervistati per una rilevazione di atteggiamenti, comportamenti etc.

Partnership: una delle dinamiche gestionali più avanzate degli ultimi anni si basa sul principio che molte imprese per affrontare la competizione globale e le richieste di un mercato sempre più esigente, hanno iniziato ad operare in collaborazione con altre imprese complementari (lo definirei outsourcing cooperativo). Lentamente e, man mano che si consolidava la collaborazione molte sono diventate imprese che operano in partnership, come se fossero un'unica impresa orientata alla satisfaction del cliente finale.

Partnership (Tipologie di): i principali tipi di collaborazione tra imprese riguardano tre aree fondamentali. La ricerca scientifica e tecnologica, la razionalizzazione produttiva (i partner verificano reciprocamente di utilizzare congiuntamente capacità produttiva, risorse e servizi per ottenere un prodotto finale migliore o meno costoso), la ricerca di benefici nell'approccio al mercato ( le imprese partner si accordano per affrontare congiuntamente il mercato acquisendo capacità contrattuale nei confronti di tutti gli interlocutori).

Partnership di tipo orizzontale: si tratta di accordi che si attuano tra attori dello stesso livello della catena del valore, stipulati tra imprese diverse oppure da imprese dello stesso settore. Le iniziative comuni possono essere: approvvigionamenti, organizzazione dei canali di vendita, promozione comgiunta dei prodotti, comunicazione, partecipazione a eventi.

Partnership di tipo verticale: si tratta di accordi mirati all'integrazione verticale delle imprese costituenti i vari anelli della catena del valore. Dal produttore, al distributore, al cliente.

Pay-off: frase conclusiva di un annuncio pubblicitario.

Peer-to-peer: il termine deriva dal linguaggio di Internet, implica una simmetria fra i partecipanti a una relazione.

Permession marketing: consiste nel richiedere e ottenere in anticipo, dai consumatori che si vogliono raggiungere, la possibilità di inviare loro informazioni sul prodotto o servizio che si vuole vendere.

Pianificazione di marketing: processo formalizzato che si concretizza in piani volti al raggiungimento di determinati obiettivi di mercato. In particolare si intende a quella parte della pianificazione aziendale che si riferisce al rapporto impresa/mercato.

Piano di comunicazione.

Piano di marketing: processo di attuazione dell’attività di marketing che comprende la definizione degli obiettivi (fatturato, quote di mercato, notorietà dell’azienda) e delle strategie cioè delle azioni necessarie per raggiungere gli obiettivi prefissati.

Piggy-back: offerta di acquisto di un prodotto legato all’offerta principale relativa ad un altro prodotto.

Pop: point of purchase, ovvero, punto d’acquisto.

Portale: (portal site) è una vera i propria porta di ingresso attraverso la quale i navigatori possono accedere a una selezione di risorse del web. L'obiettivo dei portali è quello di selezionare e organizzare una serie di contenuti e di itinerari su un determinato argomento o focalizzati su un determinato tipo di clientela.

Portale orizzontale: detto anche generalista, permette al navigatore di trovare tutte le informazioni di cui ha bisogno e di soddisfare un set completo di itinerari sul web. Troviamo i maggiori ISP - Internet Service Provider - Alice, Iol, Tiscali o i motori di ricerca come Google, Yahoo!, Altavista, Lycos o i siti dei maggiori editori.

Portale verticale: (vortal), detto anche tematico cioè focalizzato su aree tematiche delle quali ne sviluppa e ne approfondisce i risvolti. Generalmente il portale presenta le offerte degli attori economici legati a quell'area di interessi. Impresa Oggi è un esempio di portale tematico.

Posizionamento:  modalità con cui l’azienda spera che il cliente percepisca il proprio prodotto rispetto agli altri beni che soddisfano gli stessi bisogni, sia con riferimento alla propria offerta competitiva, che riguardo ai prodotti o servizi offerti dalla concorrenza.

Presidio della clientela: Le strategie d'impresa rivolte al presidio della clientela sono quelle che maggiormente si sono sviluppate nel marketing degli ultimi anni. L'iter evolutivo parte dalle politiche rivolte all'introduzione del concetto di qualità totale, con la valutazione dei feedback provenienti dal mercato, per giungere alla necessità di adeguare l'impresa alle esigenze espresse dai clienti.

Problem solving: nel marketing è l'atteggiamento da tenere verso il cliente mirato a risolvergli un problema.

Prodotto sistema: L'offerta non è più costituita da singoli prodotti o servizi, ma è definita come la congiunzionne di due componenti quella materiale e quella immateriale (che comprende la componente servizio inclusa in ogni bene e che ne facilita il reperimento, l'acquisto, e soprattutto la fruizione). Spesso è proprio la componente immateriale che determina la scelta del consumatore.

Programmi di fidelizzaione del cliente: a esempio, fidelity card, concorsi a premi, frequent flyer (compagnie aeree), heavy user (carte di credito). Questi programmi, oltre a premiare i clienti più fedeli consentono alle imprese di conoscere meglio il cliente.

Promozione di vendite: complesso di attività che, attraverso tecniche proprie, conferiscono un valore addizionale e provvisorio al prodotto o servizio per la vendita.

Prospect: abbreviazione di prospective client. Indica un “non ancora cliente” cioè chi potrebbe potenzialmente essere interessato al prodotto.

Prosuming: neologismo coniato da Toffler nel 1980 che deriva dalla fusione dei termini producing e consuming ed indica la stretta interazione tra chi produce e chi consuma. Nel contesto culturale indica il ruolo dello spettatore come parte attiva in un processo di erogazione e consumo di un determinato prodotto artistico, ad esempio spettacolo dal vivo, come attore del processo di “creazione del valore”.

Psicologia: marketing e psicologia.

Public affaire: insieme delle attività di relazioni con le istituzioni. L’ambito dei public affairs si occupa di rappresentare gli interessi di un’impresa o di un’organizzazione nei confronti di ministeri, governi, municipi, organismi pubblici etc. In questo settore è compreso anche il compito di gestire le relazioni con le associazioni industriali o altre organizzazioni che rappresentano settori relativi al commercio, alla produzione e ai servizi.

Publicità ingannevole: pubblicità che induce coloro verso i quali è diretta a compiere azioni di scambio commerciale dannose a loro stessi o che indica dati falsi a proposito della merce venduta dalla concorrenza.

Public relation: relazioni pubbliche, cioè attività di comunicazione dell’impresa svolta da professionisti specializzati, attraverso i contatti con persone di una qualche influenza, per ottenere un ambiente positivamente predisposto all’impresa e ai suoi prodotti.. Gli obiettivi delle pr sono: l’ottenimento di articolo redazionali e citazioni nei mass media, la partecipazione dell’impresa a iniziative importanti, gli incontri con opinion leader e con i rappresentanti delle istituzioni.

Public responsibility: è la responsabilità di un’organizzazione e di un individuo verso l’interesse pubblico o,  come dice il sociologo tedesco Jurgen Habermas, la sfera pubblica.

Pull: nel marketing indica una precisa strategia dell’azienda volta ad attirare sempre più consumatori sul punto vendita. La leva principale di tale strategia è la pubblicità.

Push: nel marketing indica una precisa strategia dell’azienda volta a spingere il proprio prodotto attraverso i canali distributivi.

Qualità del prodotto commercializzato: si intende proprio la peculiarità del prodotto, i suoi plus, la sua affidabilità e le sue caratteristiche fisiche.

Qualità del prodotto organizzato: si intende il processo che rende il prodotto disponibile al cliente dove e quando ne ha bisogno, che ne facilita la fruizione, che lo assiste dopo la vendita e che rappresenra l'efficienza dell'impresa come organizzazione.

Qualità del prodotto personalizzato: questa componente è focalizzata sulla gestione personalizzzata del rapporto con il cliente.

Rapporto di conversione: termine utilizzato per valutare il valore creato da una campagna di pubblicità attravero i banner. Se su 100 persone che vedono un banner 20 lo cliccano, diremo che il click-tru rate è del 20%. Se delle 20 persone che hanno cliccato il banner 2 comprano on-line dal sito, diremo che il rapporto di conversione e' stato del 10%. Viene detto anche Convertion Rate.

Readership: numero di lettori di un quotidiano o di una rivista.

Redemption:  risultato in termini assoluti o percentuali di un’operazione di vendita o promozionale. In termini percentuali è il rapporto tra il numero di risposte ottenute e il numero totale di contatti presi in considerazione per una determinata iniziativa di marketing. In un’azione di Direct Marketing costituisce il rapporto fra numero di risposte e il numero dei messaggi inviati.

Redazionale: articolo che ha contenuto tecnico, ma scopo pubblicitario, realizzato da parte dell'impresa e pubblicato su rivista o quotidiano, a pagamento.

Retail: la vendita al dettaglio.

Rete di vendita: struttura organizzativa aziendale formata dal personale preposto al contatto diretto con la clientela attuale e potenziale. E’ molto importante per quelle imprese che si basano su una politica push. La rete di vendita è formata da venditori che rispondono gerarchicamente a dei responsabili di area e questi, a loro volta, al direttore delle vendite. Tale struttura ha i compiti fondamentali di: ottenere gli ordini, cioè di concretizzare il sell in, offrire servizio e assistenza ai clienti e favorire il sell out e raccogliere informazioni dal mercato e trasmetterle alla direzione aziendale.

Ricerca descrittiva: metodologia di ricerca di mercato che permette di ottenere informazioni di tipo quantitativo attraverso tecniche di raccolta (interviste dirette, interviste telefoniche, questionari).

Ricerca esplorativa: metodologia di ricerca di mercato che permette di ottenere informazioni di tipo qualitativo attraverso tecniche flessibili e volte a stimolare processi creativi.

Ricerche di marketing:  metodica raccolta, registrazione e osservazione dei dati relativi al marketing dei beni e servizi. Con le ricerche di marketing l’impresa cerca di aumentare la conoscenza dell’ambiente esterno e della propria attività con lo scopo di ridurre il rischio nelle proprie scelte e di ottimizzare le proprie risorse. Le ricerche di marketing “interne”, hanno fini di ottimizzazione dell’uso degli strumenti del marketing mix e di controllo; invece sono ricerche “esterne” se possono essere raggruppate in due tipologie: quantitative e qualitative. La ricerca di marketing costituisce il punto di partenza dell'attività di marketing. Senza ricerca, un'impresa opera sul mercato, alla cieca.

Ricerche qualitative: studiano il comportamento individuale del consumatore cercando di individuare quali forze permettono di sviluppare un determinato comportamento verso il prodotto o verso una comunicazione pubblicitaria.

Ricerche quantitative:  tecniche di ricerca usate per valutare il potenziale mercato, l’entità dei vari segmenti, le quote di mercato. Esse hanno grande importanza in pubblicità per la stima dell’audience dei mezzi di comunicazione e per la sua segmentazione.

Rivista specializzata (Comunicazione).

Segmentazione della clientela:  chi ci fa guadagnare di più, chi ci fa fatturare di più, l'area geografica, i dati anagrafici, gli stili di vita, i clienti recenti, i clienti fedeli, i clienti persi.

Segmentazione del mercato: processo di suddivisione di un mercato totale in gruppi (segmenti), costituiti da persone o organizzazioni con bisogni simili rispetto a un dato prodotto. L’obiettivo è quello di permettere a un marketing manager di progettare un mix d’offerta che soddisfi in modo più efficace i bisogni dei clienti del mercato.

Sell-In: logica finalizzata a studiare i metodi e gli strumenti di vendita per facilitare l’ingresso del prodotto industriale nello scaffale del punto di vendita.  Una volta che il venditore industriale è riuscito ad ottenere ciò, l’onere di far uscire le merci dal punto vendita ricade sul distributore.

Sell-Out: complesso di attività indirizzate alla vendita dei prodotti dai dettaglianti al cliente finale.

SEO (search engine optimization): l'attività SEO consente un facile reperimento del sito da parte degli utenti che cercano sui motori e normalmente determina l'aumento del volume di traffico qualificato (utenti specificamente interessati) che un sito web riceve tramite i motori di ricerca. Tali attività comprendono l'ottimizzazione della struttura del sito e degli url (url optmization), dell'accessibilità delle informazioni da parte dei motori degli utenti, spider (robot and sitemap optimization) sia del codice sorgente (code and error optimization), degli approfondimenti link (link optimization), la presenza delle immagini, della pagina web, sia dei contenuti. L'ottimizzazione è parte di un'attività più ampia, il Web marketing (marketing del web e dei motori di ricerca), differente dal Search Engine Marketing (SEM), che invece è una specifica branca del Web marketing che riguarda l'attività di acquisto di traffico svolta nei principali motori di ricerca (detta anche Adwords marketing). Nonostante questo si può ritenere che le tecniche di attività di SEO e quelle di SEM non differiscono in modo basilare, bensì hanno numerosi punti in comune. La caratteristica saliente che li differenzia è solamente l´investimento monetario per il SEM e la "gratuità" delle campagne SEO. L'attività di ottimizzazione per i motori di ricerca comprende varie operazioni tecniche che vengono effettuate sul codice HTML (incluso il markup) e sui contenuti delle pagine web del sito, nonché sulla struttura ipertestuale complessiva (tecnologie di interazione comprese). Indispensabile è anche l'attività esterna al sito, solitamente effettuata con tecniche di link building, diffusione di comunicati stampa e campagne di article marketing di qualità. La figura professionale specializzata in ottimizzazione è il SEO (search engine optimizer, ottimizzatore per i motori di ricerca - che ha il medesimo acronimo dell'attività che svolge). In siti di dimensioni elevate, o particolarmente complessi, il SEO resta in stretto contatto con il team di lavoro, necessitando a seconda degli elementi trattati di specifiche professionalità che difficilmente possono ricadere in una singola persona. L'ottimizzazione di un sito è funzionale al suo posizionamento nelle pagine di risposta dei motori, che a sua volta è funzionale alla visibilità dei prodotti/servizi venduti.

SFA (sales force automation): soluzioni che supportano il mondo delle vendite, pre e post vendita, attraverso software specifici, sales automation software. Un esempio è il controllo dei processi per le vendite (inserimento ordini e creazione schede cliente).

Shareholder relations: relazioni che un’organizzazione, normalmente quotata in borsa, intrattiene con i suoi azionisti, con il mercato finanziario e con autorità, investitori istituzionali, fondi di investimento, operatori di mercato.

Sistema informativo di marketing: insieme di attività volto alla ricerca, conservazione, trattamento, distribuzione delle informazioni pertinenti e valide, provenienti da fonti interne ed esterne all’impresa che fungono da base alle decisioni di marketing.

Sponsorizzazioni: mezzo di comunicazione attraverso il quale uno sponsor fornisce contrattualmente un finanziamento o un supporto di altro genere, al fine di associare positivamente la sua immagine, i suoi marchi, i suoi prodotti o servizi a un evento, un'attività, un'organizzazione o una persona da lui sponsporizzata.

Stakeholder: soggetti che hanno un interesse nei confronti di un'organizzazione e che con il loro comportamento riescono ad influenzarne l'attività.

Stakeholder relationship management (SRM): è il processo manageriale con il quale un’organizzazione complessa integra i propri sistemi relazionali con i segmenti di pubblici influenti, governando con efficacia le dinamiche per raggiungere gli obiettivi definiti dopo aver ascoltato le aspettative degli stakeholder.

Story board: sequenza di immagini con cui si illustrano preliminarmente le fasi principali di uno spot televisivo.

Strategie di marketing.

Strumenti della comunicazione.

Stuffer: inserti pubblicitari allegati a un altro media.

Survey: indagine, sondaggio, osservatorio.

Suspect: da suspectable client. Una persona che potrebbe diventare un prospect e, quindi un client. A esempio il nominativo di una persona in un data base di soggetti da contattare, con buone possibilità di stabilire una relazione.

Swot Analysis: dove s sta per strength “forza”, w, per weakness “debolezza”, o per opportunity “opportunità” e t per threat “minaccia”: è uno strumento utilizzato nella gestione e formulazione della strategia. Può aiutare a identificare i punti di forza, di debolezza, le opportunità e le minacce di una determinata azienda.

Tabellare (pubblicità): si tratta dei comunicati pubblicitari che vengono pubblicati su quotidiani, settimanali e periodici. Sui giornali on-line si utilizza il termine banner.

Take one: volantino a disposizione del pubblico in un negozio o sul bancone di una reception.

Target: obiettivo che si vuole raggiungere con una determinata azione o campagna. Può anche essere utilizzato come sinonimo di mercato-obiettivo, segmento, pubblico di riferimento.

Target group: gruppo di soggetti ai quali è indirizzata un'azione di marketing, in modo particolare una comunicazione pubblicitaria.

Target market: segmento di mercato o insieme di consumatori a cui si rivolge l'azienda.

Target marketing: riguarda le azioni di selezione e segmentazione del mercato.

Targeting: nel mondo dell'advertising e in particolar modo in quello dell'advertising on-line è il termine che indica l'abilità - sviluppata attraverso lo studio delle caratteristiche demografiche, psicologiche e comportamentali del cliente - di fornire all'utente messaggi pubblicitari realmente utili, nei confronti dei quali l'utente si mostra particolarmente recettivo.

Teaser: annuncio pubblicitario che ha l’obiettivo di creare aspettative senza nominare il prodotto al quale l’annuncio fa riferimento. Una seconda parte della campagna svelerà il segreto.

Telemarketing: sistema di comunicazione che utilizza la tecnologia delle telecomunicazioni come parte di un programma di marketing. In un'accezione più restrittiva coincide con l'utilizzo del telefono nell'ambito dei programmi di marketing.

Teoria della preferenza rivelata : Paul Samuelson ha proposto di dedurre le preferenze dei consumatori osservandoli mentre fanno le loro scelte. Invece di porre delle domande sulle loro preferenze, proponendo una serie di panieri o complessi di beni allo scopo di ottenere le curve d’indifferenza, la teoria della preferenza rivelata si limita ad osservare il comportamento del consumatore. Infatti, facendo gli acquisti, il consumatore rivela le sue preferenze. Supponiamo che il consumatore acquista il paniere o complesso di beni A (1 kg di pane, 1 litro di latte e 100 gr di cioccolato) piuttosto che il paniere B (1 hamburger e 100 gr di patate fritte). Se il paniere A costa più caro o altrettanto caro del paniere B, allora il consumatore rivela che preferisce il paniere A. Infatti, aveva abbastanza denaro per comperare il paniere B ma non lo ha fatto. Supponendo che le sue preferenze non cambiano, non deve rivelare il contrario in occasione di un altro acquisto. Per ottenere un comportamento coerente e non aleatorio, Samuelson propone l’assioma seguente: "Assioma debole della preferenza rivelata". Se A è preferito a B allora B non deve essere preferito ad A. Con questo assioma, Samuelson è riuscito a ottenere la negatività dell’effetto di sostituzione.

Testimonial: personaggio, spesso molto noto al grande pubblico, che viene impiegato per dare maggiore credibilità a un'azione pubblicitaria. o promozionale, o di PR, o di sponsorizzazione.

Timing: sono i tempi che scandiscono una campagna di comunicazione. Nella gestione di impresa sono i tempi che scandiscono ogni processo.

Trade:commercio o scambio o, più in generale, intermediario commerciale dell'impresa.

Ufficio relazioni con i media: è sinonimo di ufficio stampa. Il termine è più adatto ai tempi attuali nei quali l'universo dei media si è notevolmente ampliato rispetto alla sola stampa.

Ufficio stampa: ufficio che svolge la funzione di preparare tutti i materiali informativi, inviare i materiali informativi di base alla stampa, scrivere comunicati stampa, richiedere ai media la pubblicazione di interviste, acquisite nuovi clienti, informarsi sulle consociate estere, creare ritratti dell'azienda, inviare informazioni relative a case histories interessanti.

UPA: Utenti Pubblicità Associati. Associa le imprese che fanno pubblicità.

Vantaggio competitivo: per vantaggio competitivo si intende l'insieme delle caratteristiche o attributi detenuti da un prodotto e che gli conferiscono un grado di superiorità in rapporto ai concorrenti più immediati. Tali caratteristiche o attributi possono essere di varia natura e basarsi sul prodotto stesso, sulle funzioni accessorie od opzionali o sulle modalità di produzione, di distribuzione o di vendita.

Viralmarketing: è la messa a punto del network marketing (marketing di rete). Il termine "virale" viene utilizzato perché  la tecnica di marketing contiene qualcosa che spinge chi la riceve a diffonderla a sua volta, proprio come fa un virus.

Vision: è la descrizione di quello che l’organizzazione intende diventare, in base  a valori di base, aspirazioni e ideali. E' la capacità dell'impresa di guardare oltre l'orizzonte.

Visual merchandising: riguarda tutto ciò che promuove le vendite colpendo l’occhio del cliente.

WCAG: le Web Content Accessibility Guidelines (WCAG) sono parte di una serie di linee guida per l'accessibilità dei siti Web, pubblicate dal Web Accessibility Initiative (WAI), che a sua volta fa parte del World Wide Web Consortium (W3C). Gli sviluppatori di contenuti, di strumenti di sviluppo e di strumenti di valutazione dell'accessibilità possono seguire queste linee guida, per creare e valutare contenuti Web accessibili, sia per persone disabili, sia per dispositivi hardware o software limitati, come i telefoni cellulari. La versione attuale è 2.0. Un sito web accessibile è il risultato di un insieme di parti che interagiscono tra loro, come ad esempio:
Contenuti: le informazioni all'interno delle pagine web devono essere scritte sotto forma di testo, immagini e audio;
Assistenti tecnologici: come gli screen reader, software di lettura vocale, tastiere particolari, etc;
Applicativi: come il browser web e un media player per riuscire a leggere al meglio le pagine web;
Sviluppatori: chiunque abbia un ruolo nel progettare un sito web(designers,programmatori,etc..);
Tool di convalidazione: che permettano la convalida del codice HTML, CSS, etc..;
Esperienza utente: anche l'esperienza dell'utente è molto importante per trovare il modo di usare al meglio il web.
Delle WCAG sono presenti due versioni:
WCAG 1.0 pubblicate nel 1999, contenevano solo 14 tecniche che gli sviluppatori potevano seguire ed inoltre erano spiegate in modo breve, lasciando maggior spazio agli aspetti tecnici riferiti solo a HTML e CSS;
WCAG 2.0 pubblicate nel 2008, contengono numerose tecniche applicabili a tutte le tecnologie di programmazione ed inoltre sono spiegate in modo esaustivo, includendo esempi, benefici che i disabili possono trarre, procedure di test, ecc.
Le WCAG 1.0 sono state pubblicate e sono diventate una W3C recommendation il 5 maggio 1999. In seguito, sono state sostituite dalle WCAG 2.0.
WCAG 1.0 ha tre livelli di priorità (priority levels):
Priority 1: gli sviluppatori Web devono sviluppare questi requisiti, altrimenti è impossibile per uno o più gruppi di utenti accedere al contenuto Web. L'aderenza a questo livello è descritta come A.
Priority 2: gli sviluppatori Web dovrebbero soddisfare questi requisiti, altrimenti alcuni gruppi di utenti troveranno difficile accedere al contenuto. L'aderenza a questo livello è indicata come AA o Double-A.
Priority 3: gli sviluppatori Web possono soddisfare questi requisiti, per rendere più facile ad alcuni gruppi l'accesso al contenuto. L'aderenza a questo livello è descritta come AAA o Triple-A.
WCAG 2.0 è stato pubblicato come una W3C Recommendation l'11 dicembre 2008. Il lungo processo di consultazione che ha preceduto ciò ha incoraggiato la partecipazione alla modifica da parte del Working Group (e la risposta alle centinaia di commenti), con diversità assicurate dall'inclusione di esperti di accessibilità e da membri della comunità disabile.
Il Web Accessibility Initiative sta lavorando anche su una guida per migrare da WCAG 1.0 a WCAG 2.0. Un confronto tra i checkpoint (punti di controllo) del WCAG 1.0 e i success criteria (criteri di successo) del WCAG 2.0 è disponibile.
WCAG 2.0 usa gli stessi tre livelli di aderenza del WCAG 1.0, ma li ha ridefiniti. Il gruppo di lavoro WCAG tiene aggiornata una lunga lista di tecniche per l'accessibilità web e i casi di fallimento più comuni per il WCAG 2.0. e dei documenti di approfondimento, il cui ultimo aggiornamento risale al Gennaio 2012. Nell’ottobre del 2012 le WCAG 2.0 sono state incluse nello standard ISO/IEC 40500:2012 .

Webcast : descrive la trasmissione di segnale audio e/o video sul web attraverso la Rete Internet in modalità client-server. Consiste nell'invio in tempo reale o ritardato di trasmissioni audio e video mediante tecnologie web. Il suono o il video sono catturati con sistemi audio-video convenzionali, quindi digitalizzati e inviati in streaming su un web server. Un client webcast consente agli utenti di connettersi a un server che sta distribuendo contenuti AV (webcasting) e di ascoltarli e/o visualizzarli.

Webinar: noto anche come seminario online, è un neologismo dato dalla fusione dei termini web e seminar, coniato per identificare sessioni educative o informative la cui partecipazione in forma remota è possibile tramite una connessione informatica. In lingua italiana è anche noto come seminario online. Il webinar è usato per condurre dei meeting, corsi di formazione o presentazioni, nei quali ciascun partecipante accede da un proprio computer ed è connesso con gli altri partecipanti tramite Internet. A differenza dei webcast, sono un sistema interattivo dove i partecipanti possono interagire tra loro e con il coordinatore (auditore) del seminario tramite gli strumenti disponibili dal sistema di web conference. I seminari online possono avere luogo scaricando nel computer di ciascuno dei partecipanti un software, oppure collegandosi a una applicazione web tramite un link distribuito tramite e-mail (meeting invitation). Per accedere al webinar è ovviamente necessario disporre di un collegamento Internet, un programma di gestione di strumenti multimediali, e un altoparlante/cuffia.

Web marketing : l'insieme delle tecniche e degli strumenti che consentono di sviluppare i rapporti commerciali (acquisti, pubblicità, vendite, assistenza alla clientela, etc.) tramite il Web. Vedi articolo.

Web marketing mix : la combinazione delle diverse "leve" (le 4 P, Product. Price, Promotion, Placement) che consentono di realizzare una strategia commerciale sul Web.

Web mining : metodologie di analisi e di visualizzazione dei dati afferenti all'attività di un sito web (anche estese ad altri sistemi eventualmente correlati) atte a evidenziare pattern comportamentali, relazioni, anomalie e dipendenze relativi ai dati di traffico di un sito web.

Webonomics: indica lo studio della produzione, della distribuzione e del consumo di beni, servizi e idee veicolati attraverso Internet e i nuovi media. I principi della Webonomics si basano sulle idee conosciute con il nome di Nuova Teoria della Crescita (si veda Paul Romer, economista di Stanford in odore di Premio Nobel ed esponente della Nuova Teoria della Crescita).

WINE: Wine Is Not an Emulator, un acronimo ricorsivo, in italiano traducibile con Wine non è un emulatore, è un software scritto in C nato originariamente per sistemi operativi GNU/Linux, poi esteso ad altri sistemi operativi, con lo scopo di permettere il funzionamento dei programmi sviluppati per il sistema operativo Microsoft Windows. Da ribadire, in ragione del suindicato acronimo, è il fatto che sebbene la parola wine possa richiamare un'abbreviazione della frase WINdows Emulator, come affermato in precedenza ciò non corrisponde a verità.

Anna Maria Pomponi

22 ottobre 2007

E successive revisioni


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