Il problema dell'economia è attuale e ne ho parlato in tante occasioni. Perché dobbiamo di nuovo tornare ad occuparcene? In primo luogo, perché è importante e attuale. Un'importanza che ci porta a considerare e studiare i cambiamenti. Uno studio che ci può migliorare.
Qualche settimana fa ho avuto la possibilità di leggere un libro molto interessante che mi ha aiutato a capire ancora di più i problemi del nostro tempo che sembrano senza soluzione ma che possono essere compresi. Si tratta del volume di un grande economista e storico inglese del Novecento, John Maynard Keynes. (I suoi contributi alla teoria economica hanno dato origine alla cosiddetta "rivoluzione keynesiana": in contrasto con la teoria economica neoclassica, ha sostenuto la necessità dell'intervento pubblico statale nell'economia con misure di politica di bilancio e monetaria, qualora un'insufficiente domanda aggregata non riesca a garantire la piena occupazione nel sistema capitalista, in particolare nella fase di crisi del ciclo economico, promuovendo dunque una forma di economia mista. Le sue idee sono state sviluppate e formalizzate nel dopoguerra dagli economisti della scuola keynesiana. A quest'ultima viene spesso contrapposta la scuola monetarista, o scuola di Chicago, che si originò nel dopoguerra dalle teorie liberiste di Milton Friedman, e la scuola austriaca, von Mises e von Hayek. Nella Teoria generale, Keynes afferma che sono giustificabili le politiche destinate a incentivare la domanda in periodi di disoccupazione, a esempio tramite un incremento della spesa pubblica. Poiché Keynes non ha piena fiducia nella capacità del mercato lasciato a se stesso di esprimere una domanda di piena occupazione, ritiene necessario che in talune circostanze sia lo Stato a stimolare la domanda. Queste argomentazioni trovano alcune conferme nei risultati della politica del New Deal, varata negli stessi anni dal presidente Roosevelt negli Stati Uniti d'America in seguito alla grande depressione. NDR).
Volevo, nel nostro Blog La Discussione, parlarne con voi. Ci sono autori infatti che con la loro opera hanno saputo bene intraprendere nuovi percorsi di conoscenza e di utilità. In particolare, in certi momenti storici di crisi ben poche sono state le figure alte che hanno saputo intravedere e prevedere il futuro e le crisi del prossimo domani. Tra questi uomini di genio, figure isolate e non sempre comprese dai contemporanei , c’è stato Keynes. Dalla lettura della biografia a lui dedicata: “John Maynard Keynes, l’Economista come salvatore”, ho potuto comprendere un'epoca passata, ma non tanto lontana per noi contemporanei, e ho potuto rendermi conto della preveggenza di questo economista.
Un uomo che viveva nel mondo con intelligenza e spirito mondano ma che seppe riformare il sistema delle regole innalzando a nuovi orizzonti il dibattito politico ed economico. La realtà della società inglese era tesa a una dialettica tra forze della conservazione e socialiste e laburiste, il mondo dei lavoratori, e lui scelse una terza via, quella del liberalismo in un modello di economia mista. Questa relativa autonomia gli consentì di intraprendere un suo originale percorso di studi e di critica, in particolare grazie al suo lavoro importante, Le conseguenze economiche della Pace.
Un trattato di diplomazia raffinato che seppe ispirare i politici e i diplomatici del suo tempo in modo interessante. Il suo intervento chiarificatore, non sempre compreso dalle personalità del tempo, era, oggi sappiamo, la sola via per migliorare la situazione dell’Europa, il tema dell’Europa era infatti molto sentito dall’economista inglese.
Vi consiglio questa lettura, ora voglio proporvi l’inizio del libro per invogliarvi a leggere anche voi il testo come ho fatto io con grande piacere, “ Al termine della cena, John Maynard Keynes si accinge a pronunciare un discorso. E’ l’autore del best seller The Economic Consequences of the Peace e ha appena consegnato alle stampe le bozze del suo Treatise on Probability, atteso da tempo… Ha appena trentotto anni, è alto, lievemente curvo e ancora snello, con una calvizie incipiente. Colpiscono i suoi occhi… Comincia a parlare con una lieve esitazione, leggendo il suo discorso perché, anche se la sua voce è precisa e garbata, non è un oratore. L’argomento è la Società, il suo passato ed il suo presente.”
Sono testi importanti che danno la misura dell’impegno di un uomo che è stato grande per le sue riforme del pensiero economico, il suo tentativo di fare capire che le leggi del laissez faire, del puro liberismo, erano fallite e non erano più in grado di rispondere alle sfide dei tempi nuovi. La sua dottrina di economia politica ha cambiato il modo di fare politica e di intervenire nell'economia da parte delle istituzioni pubbliche. Un ritorno, o perlomeno, come suggerisce la lettura di questo libro, uno studio della sua vita e opera è fatica da realizzare per chi crede come noi nel bene comune.
Corrado Caruso 27-06-2018