La ragione è condannata a porsi degli interrogativi ai quali sa di non poter rispondere.
Immanuel Kant
Nei primi sei mesi dell'anno, con una domanda nazionale in leggera discesa, le rinnovabili calano del 3,2% sul semestre 2018. Colpa dell'idroelettrico. Di contro, record del fotovoltaico e soprattutto dell'energia eolica. Le fonti rinnovabili nel primo semestre 2019 hanno generato 56,7 miliardi di chilowattora, circa 1,8 mld di kWh in meno sul semestre 2018. La quota delle rinnovabili sulla domanda è risultata pari al 36% (come nel 2016, vedi grafico sotto), mentre sulla produzione nazionale è del 40,7%. Nello stesso periodo 2018 queste quote era state pari, rispettivamente, al 37% e al 43,1%. Nel primo semestre 2019, la richiesta di elettricità è inferiore dello 0,6% rispetto al 2018, nonostante un mese di giugno con un aumento della domanda del 2,9% su giugno 2018 a causa soprattutto di una temperatura media mensile superiore di 1,2 °C. Sempre nel mese di giugno le rinnovabili generavamo meno di un anno prima (11,7 contro 12,2 TWh) e coprivamo il 42,2% della domanda contro il 45,1% del giugno 2018. Questi alcuni dei dati che emergono dal report mensile di Terna (allegato in basso), che sono indicati nella tabella seguente. Nel 2019 si registra inoltre una variazione negativa del saldo con l’estero: -18,7%, con un calo dell’import del 13,9% rispetto all’anno precedente.
Nel grafico sottostante è indicata la quota di energie rinnovabili sulla domanda totale dal 2014 al 2019.
La scarsa performance della rinnovabili (-3,2%) va imputata in questo periodo (gennaio-giugno 2019) al calo della produzione da idroelettrico sul semestre 2018: -17,1%, con circa 4,3 TWh in meno.
Alla minore complessiva produzione delle rinnovabili nel periodo gennaio-giugno ha corrisposto un incremento del 6,1% della produzione da termoelettrico (+5,2 TWh).
Tuttavia solare fotovoltaico ed eolico crescono in modo significativo e battono tutti i record: insieme generano nel semestre 23,8 TWh, pari a 2,7 TWh in più del 2018.
Nel periodo gennaio-giugno l’idroelettrico, con 21,3 TWh, ha soddisfatto il 13,6% dei consumi di energia elettrica nazionale (era al 16,3 nel primo semestre 2017 e del 12,3% in quello 2017). In leggero calo bioenergia e geotermia.
Il fotovoltaico copre l’8% della domanda elettrica (era al 7,2% nel 2018), mentre l’eolico, al massimo da sempre, con i suoi 11,2 TWh soddisfa il 7,1% (era al 6,1% nel 2018).
Insieme le due fonti hanno contribuito finora al 15,1% della richiesta nazionale, superando quindi in termini assoluti e percentuali l’idroelettrico.
Nel grafico sottostante è indicato l’andamento della domanda di energia elettrica e la produzione da fonti rinnovabili nei primi semestri dal 2014 al 2019.
Nel corso del primo semestre 2019 la quota di idroelettrico sul totale della generazione da fonti rinnovabili è del 37,6% (era al 44% un anno fa) (vedi grafico sotto).
Seguono il fotovoltaico (22,2%) e l’eolico (con il 19,8%), entrambe in aumento a distanza di un anno. Il FV non supera però ancora quel 23,7% su tutta la produzione da rinnovabili del primo semestre 2017.
Redazione Qual/Energia.it - 23-07-2019