Il bonus vacanze è un flop. In Campania – per fare uno tra i tanti esempi – lo accettano soltanto 62 strutture ricettive su 1425. Meno del 5% del totale. Gli albergatori e i proprietari di BandB non sanno che farsene di questo bonus che è un malus che, come già accaduto con la cassa integrazione, devono anticipare di tasca propria senza sapere dove andar a pescare i soldi e soprattutto senza avere la certezza di ricevere il rimborso statale. Dunque, non si sa di cosa parli Francesco Boccia, addirittura ministro per gli Affari regionali, quando intervistato dal Corriere della Sera dalla ottima Monica Guerzoni dice: “La gente ci percepisce come quelli che si occupano di problemi reali”.
Chi sia questa “gente” non si sa; di certo non è la stessa gente che ha percepito l’altro giorno Danilo Toninelli, addirittura ex ministro ai Trasporti, davanti a un bar come un ex Anticasta diventato Casta mandato a quel paese con quel sonoro “Vaffa” che lo stesso Toninelli ha teorizzato e praticato non senza fanatismo. Ragion per cui quando lo stesso Boccia chiede al M5s il coraggio di tagliarsi i ponti alle spalle e di camminare insieme – Pd e M5s come BandB – bisogna rispondergli di non avere ambasce perché i ponti sono stati tagliati e il movimento Anticasta è diventata una perfetta incompetente élite di governo proprio come già lo era quel Pd contro il quale inveiva e protestava e con il quale ora è al governo con un solo punto all’ordine del giorno: restare a Palazzo Chigi, costi quel che costi, per impedire che ci vada la destra. Purtroppo, per il Paese, i costi sono altissimi. Tanto in termini economici quanto in deficit democratico.
L’unico argomento che ha la sinistra da oltre vent’anni è questo: “Al lupo, al lupo!”. Per la sinistra il compito che ha la destra è quello di far risaltare la bellezza della sinistra. In Italia non si è affermata la democrazia dell’alternanza perché la sinistra ha sempre sistematicamente demonizzato l’avversario trasformandolo in un pericolo per la civiltà. La eliminazione per via giudiziaria di Silvio Berlusconi non è un incidente di percorso ma la conclusione di un percorso preciso che nacque proprio mettendo da subito nel mirino della magistratura Berlusconi e Forza Italia. È davvero un miracolo che, dopo essere passati davanti a un tale “plotone di esecuzione”, sia Berlusconi sia Forza Italia siano ancora in piedi, nonostante il complottino del 2011.
Quando Giuseppe Conte, presidente del Consiglio, cerca di giustificare il proprio imbarazzante presente usando il passato definendolo “ventennio perduto” è necessario sottolineare che quel ventennio perduto, bruciato, vanificato, cristallizzato è opera proprio della sinistra che lo sostiene e che attraverso la demonizzazione dell’avversario politico trasformato in nemico di civiltà ha sistematicamente mobilitato la piazza per fermare ogni pur timida riforma liberale e, in particolare, le riforme del lavoro per conservare in modo reazionario il grande impianto statale-sindacale della società italiana che appartiene più al Novecento che al nuovo millennio.
Il problema italiano è tutto qua: l’anomalia è costituita dalla sinistra, non dalla destra. La destra, pur con tutti i suoi limiti che sono parte di ogni espressione politica e umana, ha fatto la sua parte per la costruzione di una democrazia dell’alternanza e per avere una democrazia governante. La sinistra, invece, vero male oscuro, si è opposta da subito – si ricorderanno i cosiddetti “governi del presidente” ideati da Oscar Luigi Scalfaro – a questo processo e ha preferito processarlo fino al punto di ghigliottinare non solo l’avversario ma anche la stessa democrazia. Se il professor Conte vuol capire perché il suo governo è immobile non ha altro da fare che guardarsi allo specchio. Senza vanità.
Giancristiano Desiderio - nicolaporro.it - 5 luglio 2020