La situazione dei manager tra realtà e sogno.La realtà L’incubo. Mi ritrovai (dieci annii dopo la mia uscita) in quella fabbrica ero direttore marketing e comunicazione ed eravamo nel pieno di una dura contestazione con i dipendenti che volevano che eliminassimo il piano di reengineering che prevedeva la mobilità per un centinaio di dipendenti. I testi di economia aziendale dicono che”il reengineering è un metodo utilizzato in campo manageriale per sopperire a risultati insoddisfacenti. Ciò avviene ripensando l'azienda per processi orizzontali e riprogettando gli stessi secondo precisi standard di efficienza. Riprogettando i processi, le imprese possono ottenere miglioramenti durevoli di costo, efficienza e qualità”, in realtà si tratta di ridurre i costi tagliando il personale. Per di più il reengineering era stato affidato ad una società di consulenza esterna che non avendo capito nulla della nostra realtà aveva gettato nello sgomento tutto il management. La rabbia dei dipendenti era al culmine, si erano registrati blocchi improvvisi della produzione, scioperi bianchi, atti di vandalismo contro le auto dei dirigenti e tutti temevamo il bossnapping. Da parte mia ero preso da una vera e propria paranoia da sequestro e per evitare gli effetti indesiderati o più cruenti del possibile avvenimento avevo orchestrato una serie di misure; il tutto all’insaputa della Carla, la responsabile della segreteria, che sapevo in combutta con la CGIL, ma con l’aiuto, non disinteressato della Silvia, che pur di fare un dispetto alla Carla era disposta a collaborare con il padronato. La terza ragazza della segreteria era stata tenuta all’oscuro perché sapevo che avrebbe capito poco di tutto quello che sarebbe successo. In sostanza l’operazione anti sequestro consisteva nell’aver svuotato un armadio dalle sue inutili scartoffie e di averlo riempito con: sacco a pelo, cambio di biancheria, pigiama, pantofole, un paio di camicie pulite, un abito di ricambio, torcia elettrica, una decina di confezioni di barrette energetiche, una quantità enorme di bottiglie d’acqua e di bibite (a integrare il contenuto del mobile bar già abbondantemente fornito), rasoio elettrico, dopobarba, spazzolino da denti, dentifricio, creme per il viso, una confezione di benzodiazepine. Da non trascurare il fatto che mi ero appena iscritto a un corso di sopravvivenza. Il tutto sottendeva un piano diabolico. Qualora avessero sequestrato i dirigenti e dopo un paio di giorni di “imprigionamento” nei nostri uffici, ci avessero portati nella sala riunioni …. il Caruso … rispetto agli altri direttori stanchi e avviliti, si sarebbe presentato pulito, in ordine, riposato, rilassato e sarebbe stato l’unico in grado di trattare con i sindacalisti anch’essi prostrati da due giorni di “veglia sindacale”. Sarebbe stata quella l’occasione per far ammettere a tutti che l’unica direzione degna di essere rafforzata era quella marketing and communication. ... Un giorno in cui il board dei direttori era riunito in sala riunioni per discutere proprio del piano di marketing ed io ero sotto forte pressione per le critiche e le proposte alternative di tutto il board un fracasso infernale preannuncia quello che non mi sarei aspettato che avvenisse proprio in quel luogo; era stato perpetrato il sequestro di tutti i direttori, obbligati a non uscire da quella sala finché non avessero accettato le richieste sindacali. Ero stato sequestrato lontano dal mio campo base di sopravvivenza. Ovviamente tutti fummo concordi nel ritenere che in quelle condizioni non si sarebbe trattato, e fummo, pertanto, chiusi a chiave in quella maledetta sala. Iniziammo a discutere tra di noi e alcuni ventilarono l’ipotesi che si sarebbero potuti tagliare i costi eliminando la direzione marketing, che era ben noto non serviva a nulla. L’eliminazione del direttore e del suo staff e la riconversione di tutti gli impiegati avrebbe potuto evitare di ricorrere alla mobilità degli operai. “Ruppemi l’alto sonno ne la testa un greve truono, sì ch’io mi riscossi come persona ch’è per forza desta; e l'occhio riposato intorno mossi, dritto levato, e fiso riguardai per conoscer lo loco dov'io fossi ”. In vero mi trovai nel mio ampio letto, tutto sudato e da anni pensionato. Eugenio Caruso |
www.impresaoggi.com |