Prysmian, leader mondiale nella produzione dei cavi?

Prysmian è un nome poco noto al grande pubblico, d’altra parte, con l’acquisizione di Draka, che potrebbe chiudersi prima delle ferie, Prysmian sorpasserà Italcementi, Ilva e Pirelli in termini di fatturato e sarà la terza realtà manifatturiera italiana dopo Fiat e Finmeccanica. Ma, soprattutto,  conquisterà la più importante leadership mondiale dell’industria italiana che è quella del mercato dei cavi: dai cavi elettrici a quelli telefonici, dalle fibre ottiche ai collegamenti sottomarini, tutto ciò che collega i soggetti del mercato globale avrà come protagonista Prysmian.
Quando nell’estate del 2005, il gruppo guidato da Tronchetti Provera, a fronte di difficoltà finanziarie, dismise la prima attività del fondatore Giovanni Battista Pirelli, che usò il caucciù per rivestire i fili  di rame, molto prima che pensasse agli pneumatici, pochi avrebbero pensato che quell’impresa disastrata potesse diventare una gallina dalle uova d’oro.

Eppure negli anni ottanta, in visita alla divisione pneumatici della Pirelli per un accordo di collaborazione, ricordo che il direttore di quella divisione sostenne che l’avvenire della Pirelli non sarebbe stato negli pneumatici ma nei cavi; evidentemente qualcuno aveva una vision più precisa di quella  degli azionisti.

Nel 2005 la Pirelli Cavi aveva una redditività molto bassa, lo 0,8% del fatturato e il gruppo ritenne più promettente il settore immobiliare. Il nome dell’acquirente non sembrava dare fiducia: la banca d’affari usa Goldman Sachs. Tutti paventavano il solito rito dello spezzatino e della vendita “al dettaglio”.
Invece; ribaltando la legge di Murphy tutte le cose iniziarono ad andare bene. Goldman non smembrò il gruppo dei cavi, mantenendo integra una struttura articolata in oltre 50 stabilimenti nel mondo e mantenne anche la struttura manageriale guidata dall’Ad Valerio Battista. Giova osservare che la decapitazione del top management, tipica dei cambiamenti di azionariato, nel caso della Pirelli Cavi si presentava problematica, anche per l’elevata tecnologia che l’impresa trattava.
Facciamo parlare i numeri. Valutata 1,3 miliardi di euro al momento della vendita, la Prysmian è stata quotata in borsa nel 2007 e oggi, pur penalizzata dal crollo generale dei mercati borsistici, vale 1,9 miliardi, il 50% in più. Nello stesso periodo il giro d’affari è cresciuto del 60% da 3,2 a 5,1 miliardi, mentre la redditività, misurata sul risultato operativo, è quadruplicata.
Quasi tutti gli analisti finanziari a proposito del titolo Prysmian dicono BUY. Infatti, al di là delle buone prospettive di business  del gruppo, l’operazione Draka sembra in grado di accelerare la trasformazione di Prysmian in una vera public company. Infatti, se andasse in porto la fusione per incorporazione il gruppo godrebbe di importanti vantaggi industriali: il secondo gruppo mondiale dei cavi Prysmian, unendosi al quarto, Draka, diventerebbe leader mondiale sorpassando la francese Nexans e distanziando l’americana General Cable. Inoltre Prysmian è più specializzata nei cavi per l’energia e Draka in quelli per le telecomunicazioni, in particolare, nella fibra ottica.
Non sono solo i dati di bilancio a entusiasmare i mercati quanto il fatto che se oggi Goldman controlla Prysmian con il 31,7%, dopo la fusione con Draka la sua quota scenderebbe sotto il 30%, cioè sotto il limite della cosiddetta “minoranza di blocco”. In sostanza Prysmian diventerebbe una società potenzialmente scalabile, di fatto in marcia verso lo status di public company, con il management, quindi impegnato in un difficile esercizio: difendere le proprie posizioni con i risultati di bilancio e con le alte quotazioni del titolo. Atteggiamento che potrebbe essere rafforzato una volta che la fusione con Draka avrà portato alla società milanese un esercito di azionisti stranieri. Sono quelli che alla borsa di Amsterdam, alla notizia della possibile fusione con Prysmian hanno premiato le azioni Draka con un balzo del 21%.

Eugenio Caruso
13 luglio 2009

Revisione del marzo 2011. In data 5 gennaio 2011, Prysmian S.p.A. ha formalizzato l'offerta pubblica di acquisto e scambio su tutte le azioni ordinarie di Draka Holding N.V. in circolazione. Il prezzo di offerta è stato confermato in Euro 8,60 in denaro piu 0,6595 azioni ordinarie Prysmian di nuova emissione per ciascuna azione Draka. In data 26 gennaio 2011, Prysmian ha comunicato di aver siglato due accordi condizionati per l’acquisto della totalità delle azioni privilegiate in circolazione, emesse da Draka Holding N.V. Tali azioni, pari a n. 5.754.657, erano detenute da ASR Levensverzekering N.V. e Kempen Bewaarder Beleggingsfonds ‘Ducatus’ B.V. Entrambi gli accordi sopra menzionati erano soggetti alla realizzazione della condizione sospensiva secondo cui Prysmian dichiarasse l’offerta incondizionata. Il costo complessivo per l’acquisto della totalità delle azioni privilegiate è stato pari a circa Euro 86 milioni. In data 8 febbraio 2011, Prysmian S.p.A. ha dichiarato l'offerta incondizionata, avendo a quel momento ricevuto l'adesione di n. 44.064.798 azioni, rappresentative di circa il 90,4% del capitale sociale ordinario di Draka (al netto delle azioni proprie detenute da Draka stessa). Il 22 febbraio 2011 Prysmian ha provveduto al "settlement" delle azioni portate in adesione nel corso del periodo di offerta, acquisendo n. 44.064.798 di azioni Draka e provvedendo all'emissione di n. 29.059.677 di azioni ordinarie Prysmian S.p.A. ed al pagamento di Euro 378.973.735,24. Il prezzo unitario delle azioni ordinarie acquisite, determinato secondo quanto previsto dall'Ifrs 3, è risultato pari a Euro 18,47379. Durante il periodo di accettazione Post-Closing, conclusosi il 22 febbraio 2011, sono state portate in adesione all'offerta n. 4.192.921 azioni, rappresentative di circa l'8,6% del capitale sociale ordinario di Draka (al netto delle azioni proprie detenute da Draka stessa). Unitamente alle n. 44.064.798 azioni portate in adesione durante il periodo d'offerta conclusosi il 3 febbraio 2011, al termine del periodo di accettazione Post-Closing Prysmian si è trovata quindi a detenere un totale di n. 48.257.719 azioni rappresentative del 99,055% del capitale sociale ordinario di Draka (al netto delle azioni proprie detenute da Draka stessa). Tenendo infine conto delle n. 5.754.657 azioni privilegiate Draka che Prysmian ha acquistato da ASR Levensverzekering N.V. e Kempen Bewaarder Beleggingsfonds 'Ducatus' B.V. il 1o marzo 2011, Prysmian si è trovata a detenere il 99,121% del capitale sociale totale di Draka. Il regolamento del prezzo di offerta, con riferimento agli azionisti Draka che hanno aderito durante il periodo di accettazione Post-Closing, è stato effettuato l'8 marzo 2011. Il valore totale corrisposto per l'acquisizione è stato pari a circa Euro 978 milioni, di cui Euro 501 milioni pagati per cassa (inclusi Euro 86 milioni relativi all'acquisto delle azioni privilegiate) ed Euro 477 milioni mediante emissione di circa 31,8 milioni di azioni di Prysmian S.p.A. Avendo raggiunto una partecipazione superiore al 95% nel capitale sociale ordinario di Draka, Prysmian ha richiesto la revoca della negoziazione dei titoli Draka dal mercato NYSE Euronext Amsterdam (Euronext). In accordo con Euronext, l'ultimo giorno di negoziazione delle azioni è stato il 6 aprile 2011 e, pertanto, il delisting delle azioni è avvenuto il successivo 7 aprile 2011. La procedura di squeeze-out, prevista dal Codice Civile olandese e avviata da Prysmian subito dopo l'acquisizione, si è conclusa con successo nel febbraio 2012. Il consolidamento di Draka è cominciato dal 1 marzo 2011.

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