La crisi colpisce anche l'ICT

In precedenti articoli pubblicati nella sezione Gestione di impresa - Economia stiamo analizzando I passi della crisi 2008-2010 prendendo in considerazionr la situazione dei vari settori merceologici, gli interventi dei governi e delle istituzioni internazionali, le valutazioni di specialisti e di centri diricerca. In questo articolo si analizza la situazione italiana delle Ict, perchè riteniamo che esso sia un comparto il cui stato di salute è, spesso, indicativo dello stato di salute di tutta l'economia di un paese.

I dati preliminari del Rapporto Assinform 2010 non sono confortanti, anche se una leggera inversione di tendenza c’è stata. Il 2009 infatti si è confermato il peggiore anno per il comparto Ict e secondo le previsioni nel 2010 il calo sarà inferiore, ma resterà ancora un probabile -0,8%. Il superamento della crisi, dunque, non è alle porte, qualche impresa farà ancora fatica e qualcun’altra vedrà incrementare il proprio fatturato, quelle che meglio si sono attrezzate per affrontare la crisi, molte di loro anche nel 2009 non hanno subito contrazioni. Certo non tutto il merito, o demerito nei casi negativi, è da addebitarsi alle imprese Ict che dipendono molto dall’andamento e dallo stato di salute del loro mercato di riferimento.
Suddividendo i due segmenti It e Tlc, il primo è quello che fa registrare i numeri più preoccupanti, il calo infatti sul 2008 è pari all’8,1% (mentre la media mondiale si attesta su un -5,4%) e si ferma a 18,686 miliardi di euro, per il secondo la contrazione è del -2,3% scendendo a 43,085 miliardi. Sezionando i diversi comparti dell’It, tutti arretrati, il record negativo spetta all’hardware con un -14,8% (un mercato da 4,874 miliardi di euro). Scendendo nel dettaglio troviamo un dato positivo, l’unico, relativo ai Pc, ma è solo per i volumi (+0,5%) perché quanto a valore il calo è pari a -12,9%; sempre in volumi in netta crescita i netbook (+77%) e i notebook (+10,1%), mentre calano i desktop (-16,7%). Contrazioni drastiche in valore vengono registrate dalle workstation (-66,7%), dai mainframe (-43,8%) e dai server (-24%), anche le stampanti e lo storage registrano il segno meno, rispettivamente -25,9% e -15%.
Il software, che raggiunge un valore totale di 4,307 miliardi di euro, vede al primo posto la componente applicativa con 2,63 miliardi e un calo del 4,1%, seguito dal middleware (1,085 miliardi) che soffre meno (-2%) e dal software di base con 590,5 milioni e un decremento del 4,6%.
In quanto ai servizi, che raggiungono un valore pari a 8,750 miliardi, tutte le voci sono negative: il segmento che patisce meno è quello dell’outsourcing/facility management con un -3,5%, più alto il calo dei servizi di elaborazione (-9,3%), dello sviluppo e manutenzione (-8,7%) e anche della system integration (-6,8%).
Per l’anno in corso, come detto, il calo previsto è contenuto (-0,8%), ma se le Tlc vedranno una leggerissima inversione di tendenza (+0,2%) il comparto It avrà una contrazione comunque non trascurabile (-3,1%) spalmata su tutti i segmenti. Anche per l’occupazione i numeri non sono dei migliori: 16.000 posti di lavoro persi nell’Ict nel 2009 e una previsione di altri 8.000 nel 2010, sono la metà, ma è comunque altra occupazione persa.
Che fare? Ci sono soluzioni o il settore dipende solo dall’andamento più generale dell’economia mondiale o dal Pil nazionale? Sono in molti a proporre ricette per uscire da questa fase di stallo. Tra questi anche Assinform qualche proposta l’avanza, accompagnata da alcune iniziative. Per esempio sta discutendo con il ministero dello Siluppo Economico per giungere a definire degli incentivi per la rottamazione del software (ma per ora il decreto varato in febbraio prevede cucine, elettrodomestici, motori fuoribordo, …, ma non il software). Un altro fronte su cui si muove Assinform, cercando un accordo con un importate istituto bancario, è quello dei finanziamenti a medio termine per le imprese che investono in It, comprendendo anche le componenti immateriali come software e servizi; infine l’associazione sta operando per promuovere un’aggregazione delle imprese di settore per rafforzare la ricerca e sviluppo.
16 giugno 2010
Tratto dal Rapporto Assinform 2010

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