La centrale nucleare di FukushimaOra incomincian le dolenti note a farmisi sentire; or son venuto là dove molto pianto mi percuote. La centrale di Fukushima è un bestione composto da 6 unità per quasi 5 gigawatt di potenza: la centrale potrebbe soddisfare da sola un decimo del fabbisogno italiano di energia elettrica e rappresenta un quarto della produzione di energia nucleare in Giappone. Costruita nel '66, la centrale utilizza reattori Bwr (Boiling Water Reactor) costruiti da General Electric, Toshiba e Hitachi ed è stata progettata per resistere a sismi fino alla magnitudo 8. Pare accertato il processo di scioglimento di parte delle barre di uranio nel nòcciolo dei tre reattori in funzione al momento del sisma. Quello che si domanda la gente è se ci sia il rischio di un'esplosione come quella di Cernòbyl. A parte l'accanimento della sorte su una centrale squassata dal più forte terremoto mai registrato e spazzata dallo tsunami, i reattori, anche se vecchi di 40 anni, sono stati progettati per resistere alla fusione del nòcciolo. Il "vessel" d'acciaio corazzato è circondato da una struttura di cemento armato di notevole spessore. Infine, questa struttura interna di cemento è avvolta da un secondo edificio di contenimento di cemento armato, anch'esso a prova di esplosione. D'altra parte ci troviamo sempre di fronte a una centrale di vecchia impostazione. A esempio, le Centrali previste dal piano nucleare italiano sono quelle di III generazione a sicurezza intrinseca passiva. Aggiornamento del 15 marzo 2011. Il livello delle radiazioni nei pressi della centrale di Fukushima è «considerevolmente aumentato»: la popolazione entro un raggio di 20 km è stata sfollata e la popolazione entro un raggio di 30 chilometri dall'impianto deve rimanere nelle proprie abitazioni: lo ha annunciato il premier nipponico, Naoto Kan. Successivamente alcuni rappresentanti del governo hanno parlato di un livello di radiazioni in calo rispetto al momento in cui la radioattività aveva raggiunto il suo culmine, ma il livello di attenzione resta alto. Intanto è salito a quattro il numero delle esplosioni verificatesi all'interno dell'impianto. Dopo i reattori 1 e 3, interessati da scoppi venerdì e sabato, anche il numero 2 e il numero 4 - dove si è sviluppato anche un incendio che ha favorito la fuoriuscita di radiazioni, secondo quanto rivelato dall'IAEA - hanno registrato deflagrazioni tra lunedì e martedì. Benchè il reattore numero quattro fosse fermo per lavori di manutenzione quando venerdì scorso l'area è stata investita dal terremoto, secondo il capo portavoce del governo giapponese, Yukio Edano, «il combustibile nucleare esausto si è surriscaldato, generando idrogeno e innescandone l'esplosione». Sono dunque quattro su sei i reattori dell'impianto nei quali si sono verificate esplosioni. Nei due rimasti fino ad ora indenni, ha rivelato lo stesso Edano, si è registrato un lieve aumento della temperatura. Mentre potrebbe essere addirittura in ebollizione l'acqua di raffreddamento del combustibile nucleare esausto custodito nel bacino di stoccaggio presente all'interno del reattore numero quattro, almeno secondo quanto reso noto dalla Tepco. (Giova ricordare che quando viene caricato nel reattore il combustibile nucleare nuovo, le barre usate vengono calate in vasche adiacenti al nocciolo, in modo che dopo una decantazione appropriata nell'acqua perdano gran parte del calore. Passato il tempo necessario (in genere, mesi), diventano scorie e vanno al trattamento). Il ministro per la Strategia nazionale giapponese, Koichiro Genba, assicura che «non c'è assolutamente alcun rischio Chernobyl». Ma le attenzioni del mondo intero sono puntate sul Giappone e sui rischi di una contaminazione radioattiva su vasta scala. Le stesse autorità nipponiche, secondo la Bbc, hanno chiesto ufficialmente aiuto agli esperti dell'IAEA, per fronteggiare la crisi nucleare. Non solo: la Nuclear Regulatory Commission americana ha fatto sapere che il governo di Tokyo ha chiesto formalmente anche l'aiuto degli Stati Uniti per raffreddare i reattori nucleari danneggiati. L'Nrc dice che sta rispondendo alla richiesta e sta pensando di fornire al Giappone consigli tecnici (i reattori sono di progettazione Usa della GE). Dalla Francia, invece, l'Autorità per la sicurezza nucleare fa sapere che gli incidenti ai reattori nucleari giapponesi dovrebbero essere classificati ad un livello di 5 o di 6 sulla scala internazionale di riferimento che arriva a quota sette e non solo a 4, come le stime giapponesi fanno supporre. Aggiornamento del 16 marzo 2011. Un nuovo incendio è scoppiato nella centrale di Fukushima. Le fiamme sono divampate presso il reattore numero quattro per poi spegnersi da sole nel giro di 30 minuti, secondo quanto reso noto dall'agenzia per la sicurezza nucleare nipponica. Ma intanto una colonna di fumo è cominciata a fuoriuscire dal reattore 3. Secondo la Tepco, la compagnia elettrica che gestisce l'impianto, potrebbe trattarsi di vapore, e il capo portavoce del governo giapponese, Yukio Edano, ha affermato che sembra provenire dalla vasca di contenimento del reattore stesso: «Il contenitore ha un ugello di scarico», ha osservato, «ma, a parte quello, non dovrebbe uscire alcun gas». Edano ha dunque ipotizzato che la vasca possa aver subito danni. E infatti intorno alla centrale i livelli di radioattività si sono all'improvviso impennati, il personale è stato temporaneamente fatto sgomberare: lo hanno reso noto fonti governative nipponiche. Verso le 2.45 ora italiana le misure all'ingresso dell'impianto segnalavano un picco di 6,4 millisievert, livello successivamente sceso a 2,9 mSv, comunque rischioso per la salute. L'impianto di Fukushima ha subito finora quattro esplosioni e due incendi. Ma il governo rassicura: le radiazioni oltre un raggio di 20-30 km dalla centrale di Fukushima 1 non costituiscono «immediato rischio per la salute». Lo ha detto il portavoce del governo, Yukio Edano. La televisione pubblica giapponese Nhk ha trasmesso riprese in cui si mostrava un elicottero militare da carico in volo verso la centrale di Fukushima 1: il velivolo cercherà di riversare acqua sul Reattore 3 dell'impianto. Aggiornamento del 17 marzo 2011. Nel tentativo di raffreddare i reattori della centrale nucleare, l'esercito giapponese ha fatto cadere, utilizzando elicotteri, 7.500 litri di acqua dell'oceano sulla parte superiore delle unità surriscaldate e la polizia ha utilizzato una decina di cannoni ad acqua. Nel pomeriggio dovrebbe ritornare l'elettricità nell'impianto con i cavi di alimentazione che partono da una fonte esterna, in modo da poter alimentare altre pompe permettendo così un flusso stabile di acqua ai reattori e alle vasche di combustibile esausto. Nonostante l'acqua riversata, la radioattività è in aumento: la Tepco, ha affermato che intorno alla centrale il tasso radioattivo è salito a 3 millisievert. Un millisievert è considerato il tetto massimo cui un essere umano può esporsi nell'arco di un intero anno, senza rischi per la salute. Sono state mantenuti i 20 km (sgombero) e i 30 km (allerta) come raggi delle aree a rischio per la popolazione. Ma secondo Gregory Jaczko, capo dell'ente nucleare americano la situazione è già compromessa: la centrale nucleare di Fukushima sta diffondendo «radiazioni estremamente forti, potenzialmente letali per le persone che stanno cercando di limitare la fuoriuscita di sostanze radioattive». Gli Usa suggeriscono, inoltre, di portare a 80 km il raggio di sicurezza. Nel frattempo i venti sulla centrale nucleare stanno soffiando verso sudest, cioè verso l'Oceano Pacifico. Aggiornamento del 18 marzo 2011. I mezzi speciali delle Forze di autodifesa impegnati nei tentativi di raffreddare il reattore numero 3 hanno smesso per oggi di lanciare bombe di acqua contro il reattore della centrale, che è quello che più preoccupa le squadre impegnate. «Abbiamo concluso», ha annunciato il generale Shigeru Iwasaki, capo di stato maggiore delle Forze di autodifesa aeree. Il lavoro è stato interrotto alle 15 locali (ore 7 in Italia). Secondo l'alto ufficiale, i lanci di acqua hanno raggiunto il reattore. Il generale ha anche assicurato che i livelli di esposizione radioattiva non sono tali da impedire le operazioni sul sito. «Al massimo si tratta di qualche millisievert», ha detto l'ufficiale. Tuttavia la Tepco ha rilevato solo un abbassamento marginale dei livello di radioattività. Yukio Edano, portavoce del governo, ha chiesto di vedere in maniera positiva il fatto che dalla struttura che ospita il reattore s'innalza del vapor acqueo. «Dal momento che esce del vapore acqueo - ha spiegato - possiamo affermare senza dubbio che c'è acqua nella piscina» del combustibile esausto». Intanto l'IAEA ha innalzato il livello di gravità del disastro nucleare nella centrale di Fukushima da 4 a 5, (cioè da un incidente con conseguenze locali a incidente che coinvolge territori più estesi). La scala internazionale, dal punto di vista della sicurezza di un evento radiologico o nucleare va dal livello 1 («anomalia») a 7 («incidente gravissimo). Ogni livello della scala prevede una gravità 10 volte maggiore del precedente. L'incidente di Cernobyl, nel 1986, fu classificato di livello 7, Three Miles Island di livello 5. Aggiornamento del 19 marzo 2011. L'Agenzia di sicurezza nucleare ha annunciato per oggi il ripristino dell'alimentazione elettrica nei reattori 1,2,5 e 6 e per domani quella nei reattori 3 e 4. «Abbiamo previsto di ripristinare l'elettricità sabato nei reattori 1,2, 5 e 6 - ha detto un funzionario dell'agenzia - la corrente sarà ripristinata domenica nei reattori 3 e 4». Intanto sui tetti degli edifici dei reattori 5 e 6 della centrale nucleare sono stati
praticati dei fori per evitare esplosioni di idrogeno. Il gestore dell'impianto, precisa infatti che «nel timore di un accumulo di idrogeno nei reattori 5 e 6, Tepco ha praticato tre fori da 3 a 7,5 centimetri nei tetti» dei loro edifici, ha dichiarato un portavoce della società. I reattori 5 e 6 sono i meno danneggiati della centrale perchè, diversamente da quanto accaduto nei reattori 1, 2, 3 e 4, i loro sistemi di raffreddamento hanno continuato a funzionare dopo il sisma e lo tsunami dell'11 marzo, grazie a un generatore diesel che è partito al momento del blackout. Tuttavia, a seguito del sisma anche in questi due reattori era stato registrato un aumento della pressione. Resta, comunque, la necessità di raffreddare con getti d'acqua 24 ore su 24 i reattori danneggiati. Questo l'obiettivo del piano messo a punto dalle autorità giapponesi assieme all'esercito e ai vigili del fuoco per cercare di diminuire la temperatura del combustibile radioattivo. Livelli anormali elevati di radioattività sono stati registrati nel latte e negli spinaci nella prefettura di Fukushima e Ibaraki, nei pressi della centrale nucleare. Lo ha dichiarato il portavoce del governo, Yukio Edano. Aggiornamento del 21 marzo 2011. Le autorità giapponesi hanno dichiarato ufficialmente per la prima volta che la situazione è migliorata. Il premier giapponese, Naoto Kan, ha assicurato che si stanno facendo «progressi lenti ma costanti» per mettere sotto controllo la centrale nucleare. La dichiarazione è arrivata mentre i tecnici sono al lavoro per collegare anche gli ultimi due reattori rimasti senza elettricità in modo da riattivarne il sistema di raffreddamento. Intanto sono aumentati i tecnici impegnati in prima linea nella battaglia per riprendere il controllo dei reattori danneggiati. Secondo il quotidiano Asahi Shimbun sono 580 i «samurai» (operai della Tepco, della Toshiba Corporation e dalla Hitachi Ltd., che hanno costruito l'impianto e altri della vicina centrale di Kashiwazaki-Kariwa) che stanno normalizzando la situazione nella centrale. Dei 50 operai della centrale più di venti di loro sono stati feriti nelle operazioni, uno in modo grave, anche se tutti indossano tute integrali protettive e portano con sè un misuratore che suona quando si raggiunge l'80% del massimo livello di radiazioni assorbibile in un giorno. Sull'onda dell'emozione del terremoto in Giappone e del rischio nucleare vorrei che non si procedesse sul solco di coloro che sostengono "quanto è buona la natura e quanto è cattivo l'uomo con le sue diaboliche tecnologie". Non dimentichiamo che la natura ha in poche ore fatto più di 20.000 morti (per ora), mentre i pur gravi incidenti ai reattori di Fukushima hanno causato zero vittime (per ora. Alcuni dei tecnici che hanno trascorso periodi prolungati in aree ad alta radioattività subiranno conseguenze anche mortali). «Il paradosso del progresso materiale e tecnologico - ha scritto il Wall Street Journal in uno dei migliori commenti che si siano letti sulla vicenda di Fukushima - è che noi sembriamo diventare tanto più avversi al rischio quanto più il progresso ci rende sicuri». Mi sia concessa un'ultima considerazione; durante l'incidente il fatto più grave è l'aver lasciato al gestore dell'impianto, la Tepco, la gestione dell'informazione che è stata spesso carente, sbagliata e difensiva. D'altra parte ho ammirato la compostezza del popolo giapponese, dai suoi leader ai suoi organi di inmformazione, che non hanno mai perso la testa. Ben diversa immagine hanno dato, Francia, Usa e Germania con atteggiamenti isterici e carichi di drammaticità. Eugenio Caruso
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