Quale energia rinnovabile?


Il sapere è fatto di una materia più dura della fede. Quando sapere e fede si scontrano quest'ultima si spezza.
Schopenhauer


Nuove polemiche sulla riforma dei sussidi all'energia solare. A una settimana dal termine ultimo per varare il "quarto conto energia", che dovrà valere da giugno, ai due schieramenti che si fronteggiano sugli incentivi previsti dalla bozza di decreto appena presentata dal ministro dello Sviluppo Paolo Romani (gli operatori che lamentano un taglio eccessivo, i consumatori industriali energivori che lo vorrebbero più consistente) si aggiunge una terza voce. Quella di chi critica una canalizzazione degli incentivi comunque squilibrata verso il solo fotovoltaico, a svantaggio di altre fonti verdi come le rinnovabili "termiche" (i pannelli solari per riscaldare l'acqua, le biomasse, la geotermia), che sarebbero invece meritevoli di maggiori attenzioni. Interpreti del malumore sono gli "Amici della Terra" che in una conferenza nazionale hanno appena riproposto il loro connubio ideale per la politica energetica verde: le rinnovabili termiche, a cui l'associazione ambientalista dedica un dossier, e un drastico incentivo all'efficienza energetica, per la quale l'associazione sposa in pieno lo studio-proposta già elaborato dalla Confindustria. Giova sottolineare che dopo la decisione del governo di cancellare il nucleare come fonte energetica, noi pensiamo che la massa degli investimenti debba andare sul fronte del risparmio energetico, perchè non esiste alternativa per sostituire quel 30% che si prevedeva potesse essere fornito dal nucleare. Non potrà mai essere quell'1% fornito dal fotovoltaico.
La decisione di Romani di mandare per ora avanti solo il decreto sugli incentivi per il fotovoltaico rispetto agli impegni presi con la Ue su tutte le fonti verdi «rischia di ipotecare tutto il potenziale di incentivazione che può realisticamente pesare sulle bollette degli italiani» accusa Rosa Filippini, presidente degli Amici della terra. «In questo modo – incalza – si determina una grave discriminazione verso altre fonti come quelle termiche che hanno il costo più basso, maggiori ricadute per l'industria italiana e che rappresentano il contributo più importante, con il 44%, all'obiettivo europeo». «Le fonti pulite per il riscaldamento e il raffrescamento – stima di Andrea Molocchi, responsabile studi dell'associazione – hanno una resa energetica per euro di incentivo circa otto volte superiore a quella del fotovoltaico, e appena inferiore alla resa energetica unitaria degli interventi di efficienza, che rimangono i più convenienti di tutti». Anche per quanto concerne i benefici occupazionali, i dati sulle rinnovabili termiche mostrano la convenienza. Nel complesso gli addetti diretti nelle rinnovabili termiche potrebbero passare dagli attuali 50mila a 300mila nel 2020, circa 600mila includendo l'indotto. Gli Amici della Terra calcolano che per ogni milione di euro di incentivi alle termiche si creerebbero 85 nuovi posti di lavoro, nel settore dell'efficienza energetica se ne creerebbero 68 mentre, mentre con la stessa cifra nel fotovoltaico se ne creerebbero «appena 1,3». Questi dati sulle ricadute occupazionali sono di fonte Amici della terra.

Gaetano Polimeni

22 aprile 2011

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