Energia: bolletta record nel 2011.


Attraverso la mia arte ho cercato di vedere chiaro nella mia relazione con il mondo. Ho sempre pensato e sentito che la mia arte poteva aiutare altri sulla via della ricerca della verità.
Munch


Il 2011 segnerà un nuovo record storico per la bolletta energetica italiana, quella cioè che il Paese paga per far fronte al proprio fabbisogno di luce e gas. Lo prevede l'Unione petrolifera, le cui stime indicano una fattura complessiva che supererà i 63 miliardi di euro (contro i 53,9 miliardi del 2010), mentre la sola bolletta petrolifera salirà da 28,5 miliardi a circa 36 miliardi di euro, registrando anche in questo caso un massimo assoluto. Il record precedente risaliva al periodo pre-crisi economica, ovvero al 2008, anno in cui la bolletta energetica complessiva aveva sfiorato i 60 miliardi (59.937 milioni) e quella petrolifera si era attestata a 32,4 miliardi di euro. L'Unione pretrolifera evidenzia che a pesare è esclusivamente l'alto prezzo del greggio, visto che i consumi continuano ad essere penalizzati. La crisi economica ha colpito pesantemente il sistema industriale italiano, ha spiegato il presidente dell'Up Pasquale De Vita, e in particolare quello petrolifero, che è stato l'unico a registrare una nuova contrazione nei consumi. Il petrolio è stata infatti l'unica fonte che non ha recuperato nulla di quanto perso nel 2009 a causa della crisi, come hanno invece fatto energia elettrica e gas. Il suo peso sul totale è così sceso intorno al 39% rispetto al 41% del 2009, pur restando la nostra principale fonte di energia. «Complessivamente - ha detto De Vita - negli ultimi sei anni i consumi petroliferi sono diminuiti più di quanto avessero fatto in occasione del secondo shock petrolifero (19,2 milioni di tonnellate in meno)». De Vita è convinto che dopo lo stop al nucleare, il futuro dell'energia resterà nelle fonti fossili tradizionali, gas e petrolio e che le rinnovabili da sole non basteranno a soddisfare il crescente fabbisogno di energia. «Il mix energetico - ha sostenuto- vedrà un ruolo determinante delle fonti fossili che anche nello scenario più virtuoso copriranno ancora tra il 60-70% della domanda». Le rinnovabili secondo le stime dei principali centri di ricerca arriveranno a coprire nel 2035 il 25% del fabbisogno. È per questo che secondo l'Up, occorre investire nella ricerca per rendere le fonti fossili ambientalmente sostenibili. Ciò vale in particolare per la cattura e stoccaggio della CO2 (CCS) che rappresenta la tecnologia chiave per rendere più sostenibile l'impiego delle fonti fossili. Si stanno portando avanti nel mondo diversi progetti sperimentali, anche in Italia, con investimenti pubblici stimati in oltre 35 miliardi di dollari.
L'ITALIA E' IL PAESE CHE SUL PIANETA SEGNA LA PIU' ALTA DIPENDENZA ENERGETICA. La situazione sta diventando sempre più grave e pericolosa. Quello che mi lascia perplesso è che un paese si faccia trascinare nel baratro della povertà e della totale dipendenza energetica da grillini, da sinistri ecologisti libertari, da falsi ambientalisti,da frequentatori dei social network, da girotondini e bamboccioni. In sostanza il partito del NO: no al nucleare, no ai rigassificatori, no al carbone.


15 giugno 2011
Eugenio Caruso


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