Un anticipatore ancora attuale


L'organizzazione non costituisce un fine in sé, ma un mezzo per conseguire una finalità della performance del business e dei suoi risultati.
Peter Drucker


In un’epoca in cui per essere chiamati “guru” è sufficiente andare da una parte all’altra di un palco gridando nel microfonino, o insegnare come si cammina sui carboni ardenti, come dovremmo chiamare Peter Drucker? Basta “guru dei guru”? Perché se c’è stato negli ultimi cinquant’anni un maestro indiscusso del management e della gestione d’impresa, è stato proprio questo economista viennese trasferitosi negli Stati Uniti nel 1937 e morto alla bella età di 96 anni in California a fine 2005. Secondo Tom Peters, celebre “guru” degli anni ’90, la dimensione e la dignità scientifica del management sono state create proprio da Drucker, che nei suoi 35 libri (The Effective Executive in Action è uscito postumo) e nelle centinaia di articoli sul Wall Street Journal ha saputo essere anche superbo e insuperato divulgatore della materia. Drucker ha anticipato la maggior parte delle teorie manageriali dell’ultimo mezzo secolo, dal “Management By Objectives” al “Customer First” al ruolo del top manager nella strategia aziendale (il termine “Chief of Executive Officer” – Ceo – è di sua invenzione, anche se in anni recenti criticò l’eccesso di potere di tali manager e la degenerazione del sistema basato sulle stock options); dalla formula “la struttura segue la strategia”, al processo di delega, alla leadership. All’inizio degli anni ’70 fu il primo a proporre l’idea di privatizzare i servizi pubblici, sanità e università comprese. Così come all’inizio degli anni ’90 fu tra i primi a comprendere le potenzialità inespresse del non profit, un settore dell’economia e della società le cui dimensioni furono da lui “misurate” scientificamente. E fu anche anticipatore delle tematiche di Corporate Social Responsibility che oggi sembrano scontate ma allora erano assolutamente innovative. I suoi cinque principi base del management sono tuttora validi:

- fissare obiettivi,
- organizzare,
- motivare e comunicare,
- stabilire valutazioni delle performance
- sviluppare le risorse umane.


In particolare in tutto il suo lavoro Drucker ha posto l’accento sulle abilità dei manager come elemento chiave per un’organizzazione efficace ed efficiente. Infine il concetto chiave della valenza universale del management, ricorrendo alle sue parole: “Non c’è molta differenza tra la gestione di un business, di una diocesi, di un ospedale, di un’università, di un laboratorio di ricerca, di un sindacato o di un’agenzia governativa”. Allora molti si scandalizzarono, oggi questi principi sono, quasi, senso comune.

Alcune pubblicazioni

  • Il grande cambiamento — 1996, Sperling & Kupfer Editori
  • Le sfide del Management del XXI Secolo — 1999, Franco Angeli Editrice
  • Il futuro che è già qui: la professione del dirigente nella societa postcapitalista - 1999, ETAS
  • Il management, l'individuo, la società — 2001, Franco Angeli Editrice
  • Il management della società prossima ventura — 2002, ETAS

Francesco Bogliari
Media and Co Editoria-Comunicazione s.r.l
29 giugno 2011.


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