Portare Internet a tutti.


Quali fioretti, dal notturno gelo chinati e chiusi, poi che 'lsol li'mbianca, si drizzan tutti aperti in loro stelo, tal mi fec'io di mia virtude stanca.
Dante


Zuckerberg

Mark Zuckerbeg

Portare Internet ovunque e renderlo accessibile a tutti, anche nei costi. È la nuova frontiera dei colossi della tecnologia che puntano ai mercati emergenti e che, appannati dal Datagate, vogliono anche ribadire i loro buoni propositi agli utenti. Dopo i palloni aerostatici di Google, arriva Internet.org un progetto promosso da Facebook e altri big della tecnologia come Samsung e Nokia che mira a estendere la connessione alla Rete agli altri cinque miliardi di persone al mondo che attualmente ne sono escluse, perché Internet «è un diritto umano».
«Tutti connessi, ovunque», è lo slogan della campagna che ha come portavoce Mark Zuckerberg che in nove anni dal lancio di Facebook ha messo in contatto nel mondo ben oltre un miliardo di persone. «Nessuno dovrebbe essere messo in condizioni di scegliere tra accesso a Internet o cibo e medicine», si legge sul sito di Internet.org i cui partner «uniranno le forze per sviluppare soluzioni tecnologiche utili a diminuire il costo del trasferimento dei dati a livello globale e rendere Internet accessibile alle comunità dove ancora non lo è».
Tre sono i principali obiettivi dei fondatori del progetto che annovera anche Ericsson, Qualcomm, MediaTek e Opera. Il primo è la realizzazione di strumenti più economici per l’accesso al web, tra cui gli smartphone; il secondo l’efficienza nella trasmissione dei dati; il terzo lo sviluppo di nuovi modelli economici che consentano alle imprese di offrire Internet a costi ridotti nei paesi interessati al progetto.
«Attualmente nel mondo sono connesse 2,7 miliardi di persone, poco meno di un terzo della popolazione mondiale. Sono focalizzato sulla connessione a Internet perché penso sia una delle sfide della nostra generazione. È un diritto umano», spiega Mark Zuckerberg in un documento programmatico. Il futuro è «l’economia della conoscenza», aggiunge, e sempre «più persone dovrebbero essere in grado di relazionarsi grazie al web». Internet.org rientra nel filone dei piani per estendere la copertura web in zone più scoperte come l’Africa, piani a cui sta già lavorando Google con i suoi loon, i palloni aerostatici con antenne radio. La strategia di Zuckerberg e soci è invece quella di spingere sul “mobile”, campo in cui Facebook va forte. Solo poche settimane fa il social network ha reso disponibile la sua app anche per i telefonini vintage e low-cost, proprio quelli usati nei paesi emergenti.
«Se volessimo solo pensare ai soldi, sarebbe sufficiente il miliardo di persone che è già connesso a Facebook. Ha più disponibilità economica di tutti gli altri 5 miliardi di persone che non accedono al web nel mondo», ha detto Zuckerberg mettendo così le mani avanti sui sospetti di profitto che una iniziativa del genere possa portare. «Pensiamo invece - ha aggiunto - che tutti hanno il diritto di essere connessi, la stessa possibilità di condividere le proprie opinioni e di esprimersi liberamente».

LOGO ..... Impresa Oggi - 21 agosto 2013




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