Evoluzione del concetto di capitaleBisogna essere perseveranti e aggiungere nuove energie mediante un'applicazione assidua, finchè si trasformi in una buona impostazione dell'intelletto ciò che è buona volontà. Seneca Lettere morali a Lucilio Se la nuova economia si sviluppa attraverso trasformazioni epocali dell'impresa, del cliente, del mercato, a maggior ragione, si caratterizza per una drastica trasformazione del capitale, l'elemento fondante dell'economia capitalista. Infatti, nella nuova economia, è il capitale intellettuale l'asset più ambito; sono le idee, i concetti, le immagini le componenti essenziali del valore, non i beni materiali. Le imprese stanno vendendo immobili, riducendo le scorte, noleggiando gli impianti produttivi, terziarizzando le attività, in una corsa verso l'impresa virtuale o l'impresa a rete, forme organizzative più adatte a sostenere le sfide della nuova economia; questa impone, infatti, alle imprese una flessibilità che poggia sull'eccellenza di tre componenti:
I paradigmi della vecchia economia iniziano a sgretolarsi, il ventunesimo secolo vedrà, infatti, la proprietà, l'acquisto, lo scambio cedere il passo all'accesso temporaneo a beni o servizi e il mercato cedere il passo alle reti; la trasformazione dal capitalismo industriale e post-industriale al capitalismo della conoscenza sta già mettendo in discussione molti degli assunti economici validi fino a ieri. Nella nuova economia anche il denaro si sta smaterializzando, grazie alle carte di credito, alle banche on-line, alle borse telematiche; osserva Walter Kurtzman, nel suo The death of money, che «l'equivalente del prodotto mondiale annuo passa, in un giorno, attraverso i network di New York» e che «la nuova moneta, priva di materia, è niente più che un insieme di codici binari ……. lanciato attraverso migliaia di chilometri di cavi, risucchiato nelle autostrade a fibre ottiche, rimbalzato verso satelliti e palleggiato da una stazione di collegamento all'altra». S'è detto che capitale deriva da caput, ebbene, considerando che il capitale intellettuale sta progressivamente sostituendo il capitale materiale, possiamo affermare che mai, come oggi, è valida l'origine etimologica della parola, dove i capi di bestiame sono stati sostituiti dalle teste dell'uomo. Nell'economia dei mercati le imprese che accumulavano capitale monetario detenevano il controllo dello scambio di beni tra venditori e compratori; nell'economia delle reti le imprese che accumulano capitale intellettuale detengono il controllo dell'accesso a conoscenze, idee ed esperienze. Già oggi, il quinto più ricco della popolazione mondiale spende, per garantirsi l'accesso alla conoscenza, quasi quanto spende per acquistare manufatti e servizi di base. Nel mondo dell'impresa i vecchi giganti dell'era industriale stanno cedendo la leadership ai nuovi giganti del capitalismo knowledge based. Molti economisti teorizzano, oramai, che, per un'impresa, il possedere beni di produzione non ripaga, esso è anzi una palla al piede che impedisce di passare velocemente da una linea di business ad un'altra, il capitale inteso come "stock di capacità" deve lasciare il passo al capitale just-in-time, che permette "l'accesso alla capacità" in base alle necessità del business in atto. Uno degli strumenti più utilizzati per praticare la metodologia dell'accesso è il franchising, non quello introdotto all'inizio del diciannovesimo secolo da McCormik e Singer per espandere le proprie reti commerciali, rispettivamente nel settore delle macchine agricole e delle macchine da cucire, ma come nuovo modello d'impresa. Eugenio Caruso 25-06-2004 Tratto da L'impresa in un mercato che cambia di Eugenio Caruso. Il portale IMPRESA OGGI vi offre un servizio? |
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