Questione chiusa». Basta, non ne vuol più sentire parlare. Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, comunica ai suoi fedelissimi, convocati per l’ufficio di presidenza del partito, la decisione presa sulla candidatura dei figli. «Per favore date una mano: ditelo in giro. Ho preso questa decisione: la questione dei figli è chiusa. Resto io alla guida». Niente Marina in politica. Niente Barbara e neppure Pier Silvio Berlusconi. Perlomeno per adesso o per un futuro prossimo. Troppe le tensioni all’interno del partito per imporre una candidatura dall’alto. Specie se «dinastica». Il rischio da scongiurare è che ci sia una resa di conti interna al partito. Perché i malumori non mancano, specie tra i «falchi», i vari Fitto, Verdini e Santanché, protagonisti dell’ultima scissione con Alfano. La parola ordine è «ricompattare». «Dobbiamo credere nell’unità del centrodestra - dice l’ex premier - dobbiamo unire i liberali e i moderati e rifare una coalizione di centrodestra, ma non con tutti e non ad ogni costo».
«Siamo con l’acqua alla gola, servono soldi». È la richiesta che Silvio Berlusconi fa allo stato maggiore del partito parlando della situazione economica di Fi. L’ex premier annuncia poi il via ai congressi cittadini. Ad illustrare il progetto è Denis Verdini che parla del coinvolgimento di 1942 comuni. L’obiettivo, individuato dallo stesso Berlusconi, è ripartire dal territorio «con i congressi comunali e poi lavoreremo alla grande area dei moderati che è la maggioranza nel Paese». L’ex leader è convinto di potere, ancora, recuperare. «Il Pd ha vinto con meno di un quarto dei voti degli elettori italiani. Veltroni prese un milione di voti in più e fu sconfitto per cui abbiamo un margine di recupero amplissimo».
Il recordman di preferenze alle Europee Raffaele Fitto, però, scalpita e propone le primarie in stile Pd. «Il leader resta Berlusconi ma è lui stesso a dover aprire la nuova fase, un percorso che dia prospettive e i ruoli futuri non possono non avere una legittimazione popolare - dice ai microfoni di Radio Capital - Le primarie danno chiarezza». Fitto poi fa i «complimenti a Renzi, bisogna prendere atto della sua affermazione. Forza Italia resta all’opposizione sull’azione di governo ma per quanto riguarda la legge elettorale e le riforme costituzionali il ragionamento è diverso, è doveroso per noi portare la nostra opinione e stare a quel tavolo».
Domani o venerdì Berlusconi si recherà a firmare un paio dei 4 referendum padani, quello contro la legge Fornero sul lavoro e l’altro per riportare in vita il reato di immigrazione clandestina. Il segnale è chiaro: riallacciare i rapporti con il Carroccio che ha incassato ben il 6 per cento alle ultime Europee. E i segnali in tan senso arrivano anche da Giancarlo Galan: Salvini come leader del centrodestra? «Mi pare una bella idea, mi sembra una persona intelligente», dice l’ex governatore del Veneto rispondendo ad una domanda dei cronisti prima di entrare nella sede di Forza Italia dove sta per iniziare una riunione del partito.
«L’unico problema che non abbiamo è quello della leadership. E non sono un problema nemmeno gli alfani. I nostri nemici sono il fisco - sempre più tasse - la burocrazia - sempre più pesante e pressante - la giustizia - sempre più lenta e spesso iniqua, anche quella civile - il funzionamento delle istituzioni - vedi la lentezza nel fare approvare le leggi. Tutti questi sono i nostri nemici, questo è il punto da cui ripartire per riformare il Paese». afferma Daniela Santanché.
Da lastampa.it
28 maggio 2014