La responsabilità sociale nell'impresa


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Scuola Zen


La Csr (Corporate social responsability) entra nel CdA dalla porta principale. La responsabilità sociale d’impresa infatti (secondo una recente ricerca promossa da Csr manager network in collaborazione con Assonime e Nedcommunity e condotta con un gruppo di ricercatori di Altis, Alta scuola impresa e società dell'Università Cattolica del Sacro cuore) entra sempre con maggior decisione nella stanza dei bottoni delle aziende quotate in Borsa: il 90% di loro ha integrato i temi Csr nel codice etico, il 51% dei CdA esamina ed approva politiche in tema di Csr, il 42% abbina questo impegno con la reale inclusione di tematiche socio-ambientali nel piano industriale.
Insomma, un “boom”. Come rimarcano “Italia Oggi” e “Il Sole 24 Ore” dalla ricerca emergono una diffusa attività di analisi e approvazione dei bilanci di sostenibilità, un significativo coinvolgimento dei C.d.A. nell’approvazione di politiche socio-ambientali e - anche se in modo più contenuto - la traduzione delle politiche in obiettivi ed impegni effettivi. I dati confermano anche come il 96% delle aziende che pubblicano un bilancio di sostenibilità – a tutt’oggi una scelta volontaria, adottata comunque da oltre 3 imprese su 4 nel FTSE MIB – ne prevedono l’analisi e l’approvazione da parte del CdA, bilancio che si dimostra quindi come lo strumento che più di ogni altro compare regolarmente nell’ordine del giorno delle aziende quotate Italiane. Un ruolo importante nel coinvolgimento del CdA è svolto dal CSR Manager, figura presente nel 77%, delle aziende del FTSE MIB.
La presenza di un CSR manager coincide con un più frequente coinvolgimento del CdA, in particolare in tema di risk management: nel 64.5% delle aziende intervistate, il CdA è informato periodicamente dei rischi socio-ambientali collegati all’attività dell’impresa e delle valutazioni degli stakeholder, percentuale che sale al 75% in presenza di un CSR Manager. Questi dati affidano al CSR Manager un ruolo chiave per creare un flusso diretto di informazioni strategiche verso il CdA. Infine, spesso il Csr manager è affiancato da comitati che sovrintendono le tematiche sociali (25% dei casi) o ambientali (16%), mentre tali comitati sono assenti laddove non è previsto un Csr manager.
“Sarà molto importante confrontare i dati emersi con un aggiornamento, magari fra un paio d’anni – ha commentato Mario Molteni, direttore di Altis -, per fornire un ulteriore indicatore dell’integrazione della sostenibilità nelle strategie aziendali. Infatti, fino a quando la Csr non varca la soglia del CdA, le politiche di sostenibilità restano confinate a un ruolo marginale”.
“I risultati confermano come lo sviluppo della CSR nelle aziende quotate italiane abbia raggiunto livelli impensabili anche solo 10 anni fa, ma segnalano anche che per i C.d.A. occuparsi di CSR non è ancora la normalità. Segno che il legame tra CSR e competitività non è ancora del tutto compreso”
Eugenio Caruso

8 luglio 2014

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