Quando il selfie diventa pericoloso


Le glorie degli uomini, pur molto auguste sotto il cielo, struggendosi sotterra svaniscono umiliate.

Eschilo, Eumenidi

Una nuova ricerca Ford sulle distrazioni alla guida evidenzia che 1 giovane su 4 ha scattato un ‘selfie’ al volante, mentre ben 2 su 4 hanno ammesso di aver più in generale scattato foto durante la guida. Lo studio rivela inoltre che 1 su 4 ‘posta’ o controlla i social network mentre guida. In tutto il mondo è esplosa la ‘selfie-mania’: dal Papa a Barack Obama, apparentemente nessuno sa resistere al fascino di un autoritratto scattato con uno smartphone. Ma la nuova ricerca Ford rivela un aspetto preoccupante di questa moda: i giovani guidatori europei, ben 1 su 4, scattano ‘selfie’ mentre guidano, un’abitudine che comporta elevatissimi rischi di incidente. Il dato italiano (26%) è in linea con la media europea, mentre gli inglesi sono i più ‘selfie-dipendenti’, con 1 giovane su 3 (il 33%) che ammette di scattarsi foto con lo smartphone mentre guida. La ricerca è stata condotta su un campione di 7.000 giovani europei (età 18-24) utilizzatori di smartphone, e ha evidenziato inoltre che 1 su 4 ‘posta’ o controlla i social network mentre guida, un’altra attività estremamente rischiosa in quanto fonte di pericolose distrazioni. Sebbene la quasi totalità degli intervistati riconosca che l’utilizzo dello smartphone alla guida rappresenti un pericolo e sia consapevole dei relativi rischi, i numeri descrivono uno scenario in cui i giovani tendono, con una prevalenza dei ragazzi rispetto alle ragazze, a ignorarne le possibili conseguenze. Secondo i test interni svolti da Ford, scattare un ‘selfie’ alla guida comporta una distrazione della durata media di 14 secondi, mentre accedere ai social media può deconcentrare il guidatore dalla strada per ben 20 secondi, un tempo nel corso del quale un’auto che procede a 100 km/h percorre la distanza di 5 campi di calcio. Al confronto, secondo la National Highway Traffic Safety Administration americana, aggiustarsi i capelli nel retrovisore comporta una distrazione di 4 secondi, mentre sono 7 i secondi durante i quali si distolgono gli occhi dalla strada per comporre un numero su un telefono cellulare distogliendo gli occhi dalla strada. Gli incidenti automobilistici sono una delle principali cause di mortalità giovanile, e Ford Motor Company ha deciso di contribuire alla causa della sicurezza istituendo anche in Europa il programma Driving Skills For Life, che insegna ai ragazzi i principi, le teorie e le tecniche della guida responsabile. Oltre 5.000 giovani guidatori dai 18 ai 24 anni hanno già seguito i corsi in tutta Europa, di cui oltre 1.000 in Italia, e in decine di migliaia hanno seguito le lezioni online, disponibili anche in italiano sul sito www.drivingskillsforlife.it. La prossima edizione del programma introdurrà una nuova sessione che permetterà ai ragazzi di acquisire consapevolezza rispetto ai rischi derivanti dall’utilizzo degli smartphone alla guida per scattare ‘selfie’ o accedere ai social network. “Scattare un ‘selfie’ con lo smartphone è un’attività diventata con estrema rapidità parte integrante della vita di tutti i giorni, ma è l’ultima cosa che andrebbe fatta mentre si è al volante”, ha spiegato Jim Graham, responsabile del programma Ford Driving Skills for Life. “E’ preoccupante che un numero così elevato di giovani guidatori ammetta di utilizzare lo smartphone per scattare foto e accedere ai social network mentre guida, e il nostro compito è sottolinearne la pericolosità diffondendo nelle modalità più idonee l’importante messaggio della responsabilità”. Di recente, la moda del ‘selfie’ ha causato in tutto il mondo incidenti anche fatali, ma ciò non sembra rallentare la crescita di questa abitudine. Le foto vengono condivise con gli amici e pubblicate sui social media, dove addirittura, in particolare su Instagram, sono nati ‘hashtag’ come #drivingselfie, che raccolgono gli autoscatti realizzati proprio al volante. Secondo lo studio, gli inglesi sono i maggiori ‘selfie-dipendenti’ (il 33%, ossia 1 su 3, ne scatta mentre guida), mentre in Italia la pericolosa abitudine riguarda circa 1 giovane su 4 (26%). Negli altri paesi la percentuale è del 28% per Francia e Germania, mentre più accorti sono i giovani spagnoli (18%) e belgi (17%). Accedere ai social network mentre si guida è una pratica analogamente molto rischiosa, ma è un’abitudine per circa 1 giovane italiano su 5 (21%). I ragazzi tedeschi sono i meno propensi a rinunciare ai social media mentre guidano, con una percentuale di accesso che raggiunge il 35%. Seguono gli inglesi (32%), i belgi (26%) e i francesi (23%), mentre anche in questo caso gli spagnoli si distinguono per una maggiore attenzione alla guida responsabile, con l’8%. Scattare una foto generica (non un ‘selfie’) mentre si è al volante è un’abitudine alla quale non rinuncia il 40% degli italiani. La percentuale cresce addirittura al 55% in Germania, seguita da Regno Unito (43%), Belgio (41%), Francia (41%). Anche questa classifica è chiusa dalla Spagna (32%). “Scattare un ‘selfie’ alla guida espone guidatore, passeggeri, pedoni e altri utenti della strada, a un elevato rischio di incidenti dalle conseguenze potenzialmente fatali”, ha dichiarato Giordano Biserni, presidente dell’ASAPS (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale). “Guidare responsabilmente vuol dire avere gli occhi sempre sulla strada, le mani sempre salde sul volante, e fare in modo di trovarsi sempre nel pieno controllo del veicolo. Questo è uno dei messaggi che Ford diffonde grazie anche a iniziative esemplari come il programma Driving Skills For Life”. Driving Skills For Life è un programma di training che Ford porta avanti con successo negli USA da oltre 10 anni e che è stato implementato lo scorso anno in Italia e altri 4 paesi europei (Francia, Germania, Regno Unito, Spagna). Per l’edizione 2014 Ford ha investito 2,3 milioni di euro, incrementati rispetto agli 1,5 milioni di euro del 2013, ed esteso a 2 ulteriori paesi (Belgio e Romania) le attività di training. Le future edizioni del programma, che sottolinea l’importanza del riconoscimento dei rischi e la gestione corretta di velocità e spazio, saranno integrate da una sessione nel corso della quale i ragazzi proveranno a scattare un ‘selfie’ alla guida in un contesto chiuso e controllato, affiancati da un istruttore esperto Ford. “Nei test che abbiamo svolto, i ragazzi all’inizio sono scettici, ma quando vedono le conseguenze che queste attività hanno sul comportamento dell’auto, il messaggio viene recepito molto efficacemente”, ha aggiunto Graham. “Le conseguenze di un ‘selfie’ alla guida sono potenzialmente fatali, ed è cruciale portare questo messaggio ai ragazzi nel modo più efficiente possibile”.

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datamanager.it
2 settembre 2014

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