A chi mal opra male avvien poi.
Sifocle, Elettra
La necessità di orientare la mobilità
verso modalità di spostamento
che consentano di ridurre gli
impatti ambientali, sociali ed economici
generati dall’utilizzo dei veicoli privati,
trova nella mobilità ciclistica uno dei suoi
punti di forza. Se infatti è palese il ruolo
della bicicletta in termini di riduzione
dell’inquinamento atmosferico, acustico
e della congestione stradale, negli ultimi
anni si sono moltiplicati gli studi che
hanno associato alla mobilità ciclistica
anche una valenza economica.
Ad esempio uno studio danese del 2010
ha evidenziato che ogni chilometro
percorso in bici porta un guadagno
sociale di 42 centesimi, mentre se si
percorre in auto lo stesso km il risultato
è una perdita di 3 centesimi per tutta la
comunità.
Questi risultati applicati a Copenhagen
(1 milione e mezzo di abitanti di cui
l’80% usa la bicicletta) si sono tradotti in
termini economici in una cifra prossima
ai 200 milioni di euro di risparmio.
Come nel caso di Copenhagen, le
implicazioni in termini di mobilità
sostenibile legate all’utilizzo della
bicicletta sono valutate, generalmente,
in relazione agli spostamenti urbani (es.
casa-lavoro), tralasciando la dinamica più
strettamente cicloturistica, nonostante
i notevoli impatti economici legati,
ad esempio, allo sviluppo di reti di
collegamento ciclabile transeuropee
(l’associazione europea Eurovelo stima
circa 2,3 miliardi di viaggi cicloturistici in
Europa all’anno sui suoi network per un
impatto economico totale stimato in 44
miliardi all’anno). Questo aspetto tuttavia
risulta particolarmente interessante da
sviluppare per tutte quelle situazioni in
cui la peculiarità del contesto territoriale
in cui si colloca la ciclovia, oltre che la
sua estensione, consentono di sviluppare
itinerari di interesse turistico oltre
che promuovere una preferenza verso
la bicicletta per quel che riguarda la
mobilità quotidiana.
Greenway, il progetto
di autostrada ciclabile
Si chiama Greenway ed è una delle opere
di compensazione ambientale previste in
relazione alla realizzazione dell’autostrada
pedemontana lombarda. Si tratta di un
progetto di pista ciclabile che si estenderà
per circa 110 km dalla provincia di
Varese a quella di Bergamo, sfruttando
alcune tratte ciclabili preesistenti (ad
esempio la tratta del parco delle Groane)
e attraversando sia territori densamente
urbanizzati sia aree di interesse
naturalistico (medio Olona, parco del
Lura, valle del Lambro, parco dell’Adda
nord), seguendo il tracciato della nuova
autostrada.
La complessità territoriale in cui ricade
Greenway e l’ingente investimento
associato costituiscono un approccio
avanzato sul fronte delle compensazioni
ambientali, soprattutto in relazione
alla centralità del tema della mobilità
per entrambe le opere; l’intervento di
compensazione non è dunque più solo
circoscritto ai singoli ambiti comunali,
ma piuttosto diviene un progetto unitario
che, come il progetto autostradale, si
snoda in territori di province diverse
richiedendo quindi la definizione di
logiche più ampie in termini di gestione
dell’opera, oltre che in termini di
valutazione delle ricadute sul territorio.
Secondo i risultati di uno studio
effettuato per calcolare l’impatto
di Greenway in termini di ritorno
economico per il territorio, si stima che
l’indotto economico della ciclovia, intesa
come opera in grado di inserirsi nei più
ampi network ciclabili europei, potrebbe
essere compreso tra i 6 e i 22 milioni di
euro/anno.
Si tratta sicuramente di una forbice molto
ampia, ma in ogni caso significativa: la
tipologia di utente che Greenway e il
territorio circostante (inteso come mix di
attrazioni e servizi) saranno in grado di
attrarre risulta la variabile più importante
per determinare il successo di una ciclovia
anche da un punto di vista economico.
Si pensi ad esempio al differente indotto
di un cicloturista che pernotta lungo
il percorso (che sempre secondo i dati
Eurovelo spende in media 57,08 euro al
giorno incluso il pernottamento) rispetto
a un cicloturista in giornata (15,39 euro
al giorno, di cui il 60-75% per bere e
mangiare).
La tipologia di utente di una ciclovia
è strettamente correlata all’offerta del
territorio, che nel caso specifico dell’area
pedemontana, si presenta estremamente
variegato, caratterizzato da relativamente
pochi punti di grande richiamo turistico,
ma con un forte substrato diffuso di
piccoli eventi, sagre, eventi sportivi.
Greenway rappresenterebbe dunque in
questo senso il “cappello unico” sotto il
quale raccogliere tutte le esperienze, con
conseguenze interessanti, oltre che da un
punto di vista sociale, anche da un punto
di vista economico: è stato calcolato
che in media ogni giorno di evento nel
territorio di pedemontana implica un
indotto compreso tra i 18.675 e i 50.425
euro, spesa che può essere intercettata da
Greenway attraverso strategie di gestione
ad hoc.
In questo senso lo sviluppo di percorsi
tematici (ad esempio a partire dal tema
della cultura industriale), l’integrazione
nei sistemi della mobilità comunale (per
favorire la mobilità ciclistica quotidiana)
e lo sviluppo di partnership con le
imprese del territorio rappresentano
alcune delle principali possibilità di
caratterizzazione della ciclovia.
Dalle reti transeuropee
alla mobilità quotidiana
Si evidenziano così due livelli
interpretativi del potenziale ruolo di
Greenway, che da un lato si inserisce
nel contesto internazionale delle grandi
reti ciclabili europee e la pone come
collegamento tra ambiti di interesse
turistico quale i sistemi dei laghi di
Garda e Maggiore, con le ricadute
economiche legate al cicloturismo
di lunga distanza, mentre dall’altro
permette di sviluppare uno scenario
(più immediato e interessante, viste le
modalità di realizzazione della ciclovia,
che seguirà le tratte di realizzazione di
pedemontana), che qualifica Greenway
come strumento di promozione locale, di
integrazione del territorio e di sviluppo
della mobilità ciclistica quotidiana.
In ultimo è opportuno ricordare che il
nuovo progetto di ciclovia si inserisce
in un territorio che si accinge a ospitare
Expo2015, con circa 20 milioni di
visitatori attesi da tutto il mondo.
Realizzare un’infrastruttura di questo,
tipo in concomitanza con l’avvio di una
manifestazione come Expo, incentrata sui
temi dell’ambiente e dell’alimentazione,
significa accrescere l’attrattività del
territorio e valorizzarne le eccellenze.
L’avvento di Expo rappresenta dunque
un’occasione fondamentale per mettere
in rete le realtà territoriali esistenti e
per la definizione dei punti di forza
che caratterizzano l’area pedemontana,
oltre che per la promozione stessa di
Greenway da un punto di vista turistico.
Ilaria Bergamaschini
Sda Bocconi, Milano
... Tratto da ecoscienza.it
24 settembre 2014
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