Son donna è ver, ma ho tanto di senno.
Aristofane, Lisistrata
Prove generali di Expo a Milano: all’hangar Bicocca 500 esperti parlano del tema scelto per l’esposizione universale “Nutrire il pianeta - Energia per la vita”. Ci sono anche il premier Matteo Renzi e vari ministri.
Matteo Renzi all’Hangar Bicocca ha affermato. «L’Expo non è solo un evento, non siamo un catering, una mera organizzazione di eventi. L’Italia è leader non solo nell’agroalimentare ma nell’innovazione tecnologica. Se non siamo rannicchiati può essere una grande occasione per l’identità italiana». Fino a poco tempo fa l’associazione di idee per l’Expo era «scandalo». Ora non più, ma «non basta, non ci accontentiamo di aver cancellato la parola scandalo. Se siamo bravi nei giorni che mancano all’Expo, trasformiamo la parola chiave di Expo in identità». L’evento sarà «la cartina di tornasole delle ambizioni dell’Italia». E su chi minaccia di far saltare il 1 maggio l’opera che aprirà l’Expo, ha aggiunto: «Se c’è una qualche minoranza che pensa di poter bloccare la Turandot noi siamo pronti a tutto anche a misure normative per non cominciare con una figuraccia internazionale». Ad accogliere il premier, fra gli altri, il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, il commissario unico Giuseppe Sala e il prefetto di Milano Paolo Francesco Tronca. Al suo ingresso nella sala dove si stanno svolgendo i 42 tavoli tematici ci sono stati alcuni applausi. Il premier concluderà con il suo intervento la sessione plenaria finale.
Renzi scherza: «Censurato Lula quando chiama Maroni “compagno”»
Censurate le parole dell’ex presidente brasiliano Luis Ignacio Lula (del partito dei lavoratori) sul «compagno Maroni», governatore lombardo e “lumbard”: inizia con una battuta l’intervento del premier Matteo Renzi a “Le Idee di Expo” a Milano.
«C’era un momento topico» nel video messaggio di Lula, rivela Renzi, ovvero quando si rivolgeva «al “compagno Maroni”. Lo abbiamo tagliato per evitare che Pisapia», sindaco di Milano in quota centrosinistra «fosse geloso. È stato un momento di censura del ministro Martina», ha scherzato.
Lula: «Compagno Renzi, la fame si può vincere»
«Possiamo mettere un punto finale alla fame in Africa e nel mondo. Ne sono convinto compagno Martina e compagno Renzi»: l’ex presidente del Brasile, Luis Iniacio Lula, nel suo collegamento all’Expo delle idee così si è rivolto al premier e al ministro delle Politiche agricole, che lo ha introdotto annunciando che durante l’esposizione verrà più volte a Milano.
Lo ha fatto per parlare del progetto fame zero con cui ha risolto il problema della fame in Brasile dando una card con cui ritirare denaro alle madri che si impegnavano a far andare a scuola i figli in età scolare, a vaccinarli e a fare tutti i controlli quando incinte.
In Brasile «la battaglia non è finita. Bisogna fare di più» e questo non riguarda solo il sud America. Dovunque «se i poveri avranno accesso al reddito - ha concluso - saranno loro a risolvere i problemi cronici dei vostri Paesi».
Occorre avere «uno sguardo e un cuore orientati» con decisione a «risolvere le cause strutturali della povertà. Ricordiamoci che la radice di tutti i mali è la iniquità». Lo dice il Papa nel messaggio per l’«Expo delle Idee». «No, a un’economia dell’esclusione e della iniquità. Questa economia uccide», afferma il Papa citando la sua Evangelii gaudium.
«Non è possibile che non faccia notizia il fatto che muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada, mentre lo sia il ribasso di due punti in borsa», ha ribadito il Pontefice. «Questo è il frutto della legge di competitività per cui il più forte ha la meglio sul più debole - ha proseguito -. Attenzione: qui non siamo di fronte solo alla logica dello sfruttamento, ma a quella dello scarto; infatti “gli esclusi non sono solo esclusi o sfruttati, ma sono rifiuti, sono avanzi”».
Secondo Bergoglio, «è dunque necessario, se vogliamo realmente risolvere i problemi e non perderci nei sofismi, risolvere la radice di tutti i mali che è l’iniquità. Per fare questo ci sono alcune scelte prioritarie da compiere: rinunciare all’autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria e agire anzitutto sulle cause strutturali della iniquità».
Ma ci sono ancora parecchie questioni in sospeso che riguardano l’esposizione.
Una sono i 60 milioni di euro che il governo dovrebbe investire nella società al posto della Provincia di Milano, l’altra i fondi per permettere al Comune di gestire tutti i servizi aggiuntivi che serviranno in città nei sei mesi dell’esposizione, con venti milioni di visitatori in più: dai trasporti, alla pulizia delle strade. «Qualcuno deve pagare - ha ricordato il sindaco Pisapia -. Milano da sola non ce la fa».
All’hangar Bicocca ci sono anche i commissari dei 145 Paesi partecipanti, industriali (a partire dal presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, ma anche Tronchetti Provera, il presidente di Ferrero, Francesco Paolo Fulci, il vicepresidente della fondazione Barilla Paolo Barilla), il segretario generale della Fao José Graziano De Silva, il presidente dell’Anticorruzione Raffaele Cantone, rappresentanti di associazioni, del mondo agricolo. E anche del mondo dello sport con Demetrio Albertini e il presidente del Coni Giovanni Malagò.
Oltre al sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, di Torino e dell’Anci Piero Fassino, al presidente della Lombardia Roberto Maroni. L’obiettivo delle “Idee di Expo” - questo il titolo dell’appuntamento - è quello di gettare le basi per la “Carta di Milano” che dovrebbe diventare una sorta di protocollo di Kyoto sul cibo: un impegno per ridurre gli sprechi e combattere la fame nel mondo che sarà consegnato il 16 ottobre al segretario generale dell’Onu Ban-ki Moon all’Expo. E dell’esposizione mondiale di Milano questa dovrebbe essere la vera eredità duratura.
I lavori sono organizzati in modo preciso: ci sono 42 diversi tavoli coordinati da Salvatore Veca, divisi in quattro aree tematiche. Si va dalle “dimensioni dello sviluppo tra equità e sostenibilità”, alla “cultura del cibo - energia per vivere insieme”, a “agricoltura, alimenti e salute per un futuro sostenibile” fino a “città umana futuri possibili tra smart e slow city”.
L’appuntamento è l’occasione per presentare l’area della biodiversità che sarà ad Expo (con l’intervento del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti), le iniziative per l’esposizione delle Ferrovie (con il ministro Maurizio Lupi, oltre ai vertici di Fs), gli eventi culturali (con Dario Franceschini), la cooperazione internazionale (con il viceministro Lapo Pistelli), ma anche le politiche alimentari che possono fare le città (con Pisapia), e gli impegni del ministero della Giustizia per l’esposizione (con Andrea Orlando), mentre il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi parlerà di rilancio e quello dell’Istruzione Stefania Giannini di quanto stanno facendo le scuole in vista dell’esposizione universale.
Eugenio Caruso - 06-02-2015