E' per il denaro che si litiga di più: è lui che dà lavoro ai tribunali, che mette i padri contro i figli, che sparge veleni.
Seneca, De ira
Qualche giorno fa ho guardato un bel programma televisivo DC-AC della Bbc e trasmesso da Rai Storia. L’argomento era delicato e attuale, la nascita della religione e dell’impero o stato islamico. All’inizio si trattava di poche tribù nomadi arabe abitanti l’attuale penisola arabica. In seguito alla rivelazione spirituale della loro somma guida Maometto, queste tribù, un tempo divise, cominciarono a espandersi verso le regioni settentrionali più ospitali. L’espansionismo islamico iniziò, però, a partire dal VII secolo a opera dei seguaci di Maometto (dapprima arabi, poi Persiani, Turchi, Berberi, Indiani o Africani) che riuscirono a conquistare un vastissimo impero, che proseguì nella sua espansione fino al XVIII secolo grazie all'Impero ottomano e all'Impero Moghul. Sebbene l'unificazione delle tribù beduine fosse iniziato con lo stesso profeta Maometto, egli non era interessato alla creazione di un vero e proprio stato, per cui l'espansione vera e propria viene in genere datata a partire dalla sua morte nel 632, con il primo califfo Abu Bakr.
I seguaci di Maometto avviarono le conquiste con la diplomazia e con la spada; la prima grande città conquistata dai musulmani fu il centro militare e commerciale bizantino di Damasco, che divenne la prima capitale dello Stato.
La serie televisiva mette in evidenza come l’espansionismo militare islamico sia stato accompagnato da episodi (proprio a Damasco) di grande tolleranza e rispetto per le altre fedi. Un argomento che andrebbe approfondito per l’importanza che nel tempo attuale esso riveste. Si narra infatti che una grande guida politica dei musulmani si fosse rifiutata di pregare nella chiesa cristiana in quanto, dopo quella preghiera, la chiesa sarebbe stata distrutta e al suo posto sarebbe nata una moschea. Per lui, in altre parole, quella testimonianza della cultura cristiana doveva rimanere. Che grande possibilità di dialogo e di rispetto tra fedi, mai antagoniste ma sempre collaboranti per la pace interiore degli uomini, apre questo episodio di storia delle religioni.
Giova ricordare che il secondo Califfo, Omar ibn al-Khattab, fu un garnde estimatore delle culture dell’area e si rivelò un personaggio molto tollerante delle altre religioni.
Omar fu inumato accanto a Maometto: onore che prima di lui fu riservato anche ad Abu Bakr. Il sepolcro si trova all'interno della Moschea del Profeta di Medina. La prima finestra da destra permette di osservarne il sacello (vuoto, in base alle usanze islamiche che prevedono l'inumazione nella nuda terra).
Nel 711 i musulmani conquistarono l’Andalusia con l’aiuto delle popolazioni ebraiche, che negli anni precedenti erano state perseguitate dai cristiani, ma nel 732 Carlo Martello, a Poitiers, sconfisse clamorosamente i musulmani. Dopo la riconquista i cittadini spagnoli vollero costruire una chiesa all’interno della splendida moschea voluta dagli arabi. Che era un simbolo di una cultura diversa da quella spagnola ma utile al benessere di quella città e di quella gente andalusa.
Sono solo due esempi che ci fanno capire come l’incontro tra culture diverse, tra diverse fedi, sia sempre possibile nel presente della nostra Europa e del Vicino Oriente. Terra magica che ha qualcosa in più e che per questo andrebbe preservata da conflitti e da antagonismi politici.
Ora in breve veniamo alle letture. Ci sono dei testi di professori universitari che hanno studiato questo argomento con grande competenza. E io studente dell’ateneo milanese ho imparato tantissimo tramite questi canali. Libri e film possono aumentare il nostro livello di conoscenza e di sapere su questi temi. Aggiornarsi è fondamentale per tutti secondo me. In conclusione, possiamo dire che c’è sempre stato un grande dialogo delle fedi nel mediterraneo. In particolare nel periodo storico più caratteristico dal punto di vista religioso. E questo, per me, è un’importante lezione della storia dalla quale noi occidentali possiamo ancora imparare con umiltà moltissime cose.
Corrado Caruso - 26-03-2015