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Un genio della Comunicazione d'impresa, Marshall McLuhan

Nell'attivitą della fantasia l'uomo riesce a godere di quella libertą dalle costrizioni esterne alla quale ha rinunciato nella realtą.

Freud


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Nato nel 1911 in Canada ad Edmonton, nello stato dell'Alberta, Marshall McLuhan studiò dapprima ingegneria alla Manitoba University, quindi lingua e letteratura inglese all'Università di Cambridge, nel Regno Unito.
Nell'anno accademico 1936-37 insegnò all'Università del Wisconsin. Il 30 marzo 1937 McLuhan completò quella che era stata una conversione lenta ma totale, quando fu formalmente accolto nella Chiesa cattolica. In seguito egli insegnò nelle istituzioni di educazione superiore della Chiesa cattolica. Dal 1937 al 1944 insegnò inglese nell'Università di Saint Louis.
Qui ebbe tra gli studenti un giovane gesuita di nome Walter J. Ong, che avrebbe poi preparato e discusso una tesi di laurea (Ph.D.) su un argomento proposto da McLuhan e che sarebbe diventato in seguito, in modo analogo al suo amico e maestro McLuhan, un'autorità nel campo dei mezzi di comunicazione e delle relative tecnologie.
Il 4 agosto 1939 McLuhan sposò Corinne Lewis, di Fort Worth (Texas), ed insieme passarono il 1939-40 nell'Università di Cambridge, dove egli continuò a lavorare alla sua tesi di dottorato su Thomas Nashe e le arti verbali.
Dal 1944 al 1946 McLuhan insegnò presso l'Assumption College a Windsor, nel Canada. Dal 1946 al 1979 egli insegnò al St. Michael's Campus dell'Università di Toronto, dove Hugh Kenner fu uno dei suoi studenti. McLuhan insegnò anche per un anno alla Fordham University, quando avvenne il famoso esperimento di Fordham sugli effetti della televisione.

Introduzione
Durante gli anni trascorsi all'Università di Saint Louis (1937-1944), McLuhan lavorò a due progetti ambiziosi: la tesi di dottorato ed il manoscritto che fu poi pubblicato nel 1951 col titolo La sposa meccanica. Tale libro includeva solo una selezione del materiale che McLuhan aveva preparato.
La tesi di dottorato a Cambridge di MCLuhan, del 1943 , è un saggio di formidabile erudizione, che studia la storia delle arti verbali (grammatica, logica e dialettica, retorica, cioè il trivium) dell'epoca di Cicerone. Nelle sue pubblicazioni successive McLuhan usa a volte il concetto latino di trivio per indicare una rappresentazione ordinata e sistematica di alcuni periodi della storia della cultura occidentale. Per esempio egli suggerisce che il Medioevo fosse caratterizzato da una forte enfasi sullo studio della logica formale. Secondo McLuhan, la svolta chiave che portò al Rinascimento non fu la riscoperta di testi antichi ma una nuova enfasi data allo studio della retorica e del linguaggio invece che allo studio formale della logica.

La galassia Gutenberg
In questo libro McLuhan sottolinea, per la prima volta, l'importanza dei mass media nella storia umana; in particolare egli discute dell'influenza della stampa a caratteri mobili sulla storia della cultura occidentale.
McLuhan illustra come con l'avvento della stampa a caratteri mobili si compia definitivamente il passaggio dalla cultura orale alla cultura alfabetica. Se nella cultura orale la parola è una forza viva, risonante, attiva e naturale, nella cultura alfabetica la parola diventa un significato mentale, legato al passato. Con l'invenzione di Gutenberg queste caratteristiche della cultura alfabetica si accentuano e si amplificano: tutta l'esperienza si riduce ad un solo senso, cioè la vista. La stampa è la tecnologia dell'individualismo, del nazionalismo, della quantificazione, della meccanizzazione, dell'omogeneizzazione, insomma è la tecnologia che ha reso possibile l'era moderna.
Alla base del pensiero di McLuhan (e della Scuola di Toronto di cui egli, insieme a W. J. Ong, è il maggiore rappresentante) troviamo un accentuato determinismo tecnologico, cioè l'idea che in una società la struttura mentale delle persone e la cultura siano influenzate dal tipo di tecnologia di cui tale società dispone.

Gli strumenti del comunicare
Questo è il lavoro maggiormente noto di McLuhan, e costituisce uno studio innovativo nel campo dei media. È qui che McLuhan afferma che è importante studiare i media non tanto in base ai contenuti che veicolano, ma in base ai criteri strutturali con cui organizzano la comunicazione. Questo pensiero è notoriamente sintetizzato con la frase "il medium è il messaggio".
McLuhan afferma che il contenuto della trasmissione ha in realtà un effetto minimo sulla società, e che quindi se ad esempio la televisione trasmettesse programmi per bambini o spettacoli violenti, l'influenza di questo medium sarebbe la stessa. McLuhan osserva che ogni medium ha caratteristiche che coinvolgono gli spettatori in modi diversi; ad esempio, un passo di un libro può essere riletto a piacimento, mentre (prima dell'avvento delle videocassette) un film deve essere ritrasmesso interamente per poterne studiare una parte. È in questo testo che McLuhan introduce la classificazione dei media in caldi e freddi.

Il mezzo è il messaggio
L'espressione "il mezzo è il messaggio", considerata la riflessione più importante di McLuhan, sta ad indicare che il vero messaggio che ogni medium trasmette è costituito anche dalla natura del medium stesso. Ogni medium va quindi studiato in base ai criteri strutturali in base ai quali organizza la comunicazione; è proprio la particolare struttura comunicativa di ogni medium che lo rende non neutrale, perché essa suscita negli utenti-spettatori determinati comportamenti e modi di pensare e porta alla formazione di una certa forma mentis.
Ad esempio il primo medium analizzato da McLuhan è stato quello tipografico. McLuhan osserva infatti che la stampa ha avuto un grande impatto nella storia occidentale, veicolando la riforma protestante, il razionalismo e l’illuminismo.
Con l'espressione "il medium è il messaggio" McLuhan intendeva sottolineare che ogni medium condiziona i propri utenti e contribuisce a plasmarne la mente: li massaggia. Questo va inteso anche nel senso che li rassicura. Ci sono alcuni media che secondo McLuhan assolvono soprattutto alla funzione di rassicurare e uno di questi media è la televisione, che per lui era un mezzo di conferma: non era un medium che desse luogo a novità nell’ambito sociale o nell’ambito dei comportamenti personali. La televisione non crea delle novità, non suscita delle novità, è quindi un mezzo che massaggia, conforta, consola, conferma e "inchioda" gli spettatori in una stasi fisica (stare per del tempo seduti a guardarla) e mentale (poiché favorisce lo sviluppo di una forma mentis non interattiva, al contrario di Internet e di altri ambienti comunicativi a due o più sensi).

Mass media "caldi" e mass media "freddi"
Questa classificazione ha dato luogo ad equivoci e a discussioni, dovute al fatto che gli aggettivi "caldo" e "freddo" sono stati adoperati in senso antifrastico, cioè in senso opposto rispetto al loro reale significato. McLuhan classifica come "freddi" i media che hanno una bassa definizione e che quindi richiedono un’alta partecipazione dell'utente, in modo che egli possa "riempire" e "completare" le informazioni non trasmesse; i media "caldi" sono invece quelli caratterizzati da un'alta definizione e da una scarsa partecipazione. Comunque lo stesso McLuhan nei suoi scritti cade non poche volte in contraddizione nel definire "caldo" o "freddo" un particolare Medium, nel caso della scrittura per esempio questa viene dapprima definita fredda poi "calda ed esplosiva".
McLuhan definisce media freddi (cioè a bassa definizione) la TV, il telefono, i cartoni animati, la conversazione; viceversa definisce come caldi media come la fotografia e il cinema.

Il villaggio globale
Quello del "villaggio globale" è un metaforico ossimoro adottato da McLuhan per indicare come, con l'evoluzione dei mezzi di comunicazione, tramite l'avvento del satellite che ha permesso comunicazioni in tempo reale a grande distanza, il mondo sia diventato piccolo ed abbia assunto di conseguenza i comportamenti tipici di un villaggio.

Curiosità

McLuhan ha fatto da comparsa in una scena del film Annie Hall di Woody Allen. Woody ha evidenziato un aspetto importante della personalità di McLuhan, facendogli recitare la frase "lei non ha capito assolutamente nulla del mio lavoro". McLuhan era solito dire ai suoi studenti ed alle altre persone in genere che semplicemente non lo capivano, a prescindere da quanto lo avessero studiato.

Per un approfondimento del tema Comunicazione d'impresa si rimanda al seguente successo editoriale. Comunico quindi esisto.

Eugenio Caruso


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