3. Verso un mix energetico più sostenibile, efficiente e diversificato
Ogni Stato membro è libero di scegliere il suo mix energetico a partire dalle fonti di energia disponibili. Si tratta di scelte importanti per la sicurezza energetica dell'Europa, che potrebbero essere coordinate a livello europeo grazie ad un riesame strategico della politica energetica dell'UE. Il riesame permetterebbe agli Stati membri di scegliere il loro mix energetico in un chiaro quadro di riferimento europeo, che prenderebbe in considerazione le varie possibilità di approvvigionamento e il relativo impatto sulla sicurezza, la competitività e la sostenibilità dell'energia nell'UE. Il riesame servirebbe inoltre come base per un dibattito trasparente e oggettivo sul ruolo dell'energia nucleare in Europa, nonché per la definizione degli obiettivi strategici per il mix energetico complessivo dell'UE.
4. L'UE in prima linea nella lotta contro il cambiamento climatico
L'aumento del consumo mondiale di energia e l'incremento delle emissioni di gas a effetto serra sono cause dirette del riscaldamento del pianeta e degli effetti allarmanti che ne derivano. Il Libro verde propone di porre l'UE all'avanguardia della lotta contro il cambiamento climatico e nello sviluppo delle tecnologie che consentiranno di produrre l'energia del futuro, più pulita e più sostenibile. Il primo settore nel quale l'UE deve continuare a mostrare l'esempio a livello mondiale è quello dell'efficienza energetica. L'obiettivo è di disgiungere la crescita economica dal consumo energetico, in modo da consumare meno pur divenendo più competitivi. Il Libro verde sull'efficienza energetica del 2005 ha preannunciato un potenziale del 20% di risparmio di energia entro il 2020. Si tratta di un obiettivo fondamentale del piano di azione sull'efficienza energetica che la Commissione si è impegnata a proporre, un piano rivolto in gran parte agli Stati membri al fine di mobilitare tutte le forze politiche nella lotta contro il consumo eccessivo di energia. La Commissione insiste anche sul ruolo delle fonti di energia rinnovabili, un settore in cui l'UE rappresenta già la metà del mercato mondiale. Per creare un ambiente stabile per lo sviluppo delle energie rinnovabili, la Commissione si è impegnata a presentare una tabella di marcia per l'energia rinnovabile. La tabella di marcia deve consentire di rivedere gli obiettivi generali e particolari dell'UE entro il 2020 e di redigere un elenco di misure per favorire lo sviluppo delle fonti di energia pulite e rinnovabili. Essa integra anche le iniziative nel settore della biomassa e l'aiuto a favore dell'energia elettrica generata da fonti di energia rinnovabili. Devono essere incoraggiati la cattura del carbonio e le tecnologie di combustione dette a "carbone pulito", in modo da permettere ai paesi che lo desiderano di conservare il carbone nel loro mix energetico.
5. La ricerca e l'innovazione al servizio della politica energetica europea
Lo sviluppo di un'energia sostenibile, competitiva e sicura per l'Europa dipende soprattutto dallo sviluppo e dall'utilizzazione di nuove tecnologie energetiche. Dall'efficienza energetica alle energie rinnovabili, la ricerca contribuisce in maniera significativa agli sforzi dell'UE per far fronte alle sfide energetiche dei prossimi anni. Il settimo programma quadro di ricerca dell'UE offre un quadro adeguato allo sviluppo delle nuove tecnologie energetiche volte a migliorare la produzione e il consumo di energia in Europa. Inoltre, la Commissione si impegna a elaborare un piano strategico per le tecnologie energetiche inteso a strutturare gli sforzi di ricerca nel settore energetico e a facilitare la corretta applicazione commerciale delle nuove tecnologie.
6. Verso una politica energetica estera coerente
Il dialogo internazionale con i partner energetici dell'UE è fondamentale per garantire la sostenibilità, la competitività e la sicurezza dell'energia in Europa. La politica energetica estera deve permettere all'UE di esprimersi con una sola voce per rispondere meglio alle sfide energetiche dei prossimi anni. Prima di guardare all'esterno, l'UE deve definire una posizione comune in materia di mix energetico, di nuove infrastrutture e di partenariati energetici con paesi terzi. Sulla base del riesame strategico della politica energetica, l'UE potrà rafforzare il dialogo con i paesi produttori e reagire in modo più efficace in caso di crisi di approvvigionamento. Inoltre, l'energia è destinata a diventare un aspetto importante del dialogo internazionale in altri settori come il cambiamento climatico e lo sviluppo sostenibile. L'energia rappresenta, inoltre, una sfida importante per la politica di vicinato, sia per quanto riguarda la produzione che per quanto riguarda il trasporto dell'energia verso l'UE. La Commissione propone dunque di integrare i mercati dell'UE e dei paesi vicini attraverso una comunità paneuropea dell'energia.
IL CONTESTO
Il Libro verde rappresenta una tappa importante nello sviluppo di una politica energetica comune, in quanto raccoglie tutti gli aspetti della politica dell'energia in una strategia comune. Esso apre un periodo di consultazione pubblica destinata a sfociare in una serie di azioni concrete nel settore dell'energia. Il Consiglio europeo della primavera 2006 ha utilizzato le raccomandazioni del Libro verde come base per una nuova politica energetica europea.
COMMENTO DI IMPRESA OGGI
Il Libro Verde 2006 della Commissione Europea è una raccolta di buone intenzioni che mette d’accordo tutti, senza irritare nessuno.
- Ad esempio non si accenna in modo esplicito alle posizioni dominanti che gli Enti elettrici pubblici hanno in Francia e in Italia, con l’aggravante che in Italia il costo dell’energia elettrica è il più alto d’Europa.
- Non si affronta il problema dell’urgenza di rilanciare il nucleare.
- Si accenna a questa chimera, tutta accademica, "della cattura del carbonio"; si tratta di catturare il CO2 all’uscita delle ciminiere e trasferirlo nei giacimenti petroliferi.
- Si dà un'importanza esagerata alla lotta contro l'eccessivo consumo energetico.
- Non si fa alcun cenno alla gravità tutta europea e in particolare italiana dell’eccessivo consumo di metano come combustibile delle centrali termoelettriche. Il metano è una ricchezza preziosissima che derubiamo alle generazioni future per alimentare centrali da migliaia di MW. Così facendo i burocrati e i politici europei si mettono la coscienza a posto e non corrono il rischio di entrare in rotta di collisione con comunità locali, associazioni ambientaliste e verdi di tutte le sfumature. Peraltro, l'utilizzo di metano per alimentare le centrali termoelettriche determina la necessità della movimentazione di enormi quantità di questo gas. Al cuni studi, per ora preliminari, osservano che nelle varie fasi della movimentazione si possano avere perdite dell'ordine del 2-3% di gas in atmosfera. Gli ecologisti dovrebbero incominciare a preoccuparsi di questo problema forse con maggiore urgenza rispetto ad altre problematiche.
Tratto da Libro verde sull'energia dell'UE