Mi chiedi che cosa tu debba specialmente evitare. Rispondo: l'opinione della moltitudine
Seneca, Lettere morali a Lucilio
Mentre lo scenario internazionale sta diventando più incerto, in Italia la ripresa dell’economia allontana i rischi dell’instabilità finanziaria. Restano favorevoli gli indicatori di sostenibilità delle finanze pubbliche mentre per quanto riguarda le famiglie l’aumento del reddito disponibile e i bassi tassi di interesse rafforzano le condizioni finanziarie. Preoccupa la bassa inflazione. Sono i punti cardine del Rapporto stilato da Bankitalia sulla situazione dei mercati finanziari.
Il rallentamento della Cina e delle altre economie emergenti si ripercuote sulle prospettive di crescita globali. Secondo gli economisti di via Nazionale possono derivarne tensioni sui mercati finanziari, delle materie prime e dei tassi di cambio. Nell'area dell'euro «si è attenuata l'incertezza derivante dalla situazione in Grecia». Complessivamente sottolinea il rapporto «la ripresa dell'attività produttiva e gli interventi straordinari di politica monetaria concorrono a limitare i rischi». Sullo sfondo il fantasma di un’inflazione che «resta però particolarmente bassa, ed è più difficile il riassorbimento dei debiti pubblici e privati».
In Italia il rafforzamento dell'economia riduce i rischi per la stabilità finanziaria. Sul fronte del credito «sono in progressivo miglioramento le condizioni di offerta dei prestiti bancari, che dovrebbero tornare a crescere nel 2016. Il credito al settore privato in rapporto al Pil è ben inferiore ai valori medi di lungo periodo. Restano complessivamente favorevoli gli indicatori di sostenibilità delle finanze pubbliche» chiarisce il rapporto.
Anche se lo stock di abitazioni invendute «è ancora elevato, le condizioni del settore immobiliare sono in graduale consolidamento». Il documento evidenzia che «si è arrestato il calo dei prezzi degli immobili e gli indicatori prospettici prefigurano la prosecuzione del miglioramento nei prossimi mesi».
Bilanci migliori per le famiglie. «L'aumento del reddito disponibile e i bassi tassi di interesse rafforzano le condizioni finanziarie, già solide, delle famiglie» spiegano gli economisti di Bankitalia. «Si riduce - infatti - la vulnerabilità anche delle fasce più deboli e l'indebitamento rimane basso, pur in presenza di una forte ripresa dei mutui immobiliari».
Il miglioramento delle condizioni finanziarie delle imprese si sta estendendo anche a quelle più fragili, crescono lievemente i margini di profitto. In uno scenario macroeconomico di ripresa dell'attività coerente con le nostre proiezioni più recenti, la quota di imprese finanziariamente vulnerabili si ridurrà in misura significativa nel 2016. Rischi possono derivare da un'evoluzione sfavorevole delle condizioni macroeconomiche o da un repentino rialzo dei tassi di interesse. Insomma, il 2015 sarà un anno di svolta per le imprese italiane: due su tre contano di chiudere i bilanci in utile. Un record da circa dieci anni. Una recente indagine condotta proprio dall'Istituto «indica che due terzi delle imprese, la quota più elevata da circa dieci anni, prevedono di chiudere i bilanci del 2015 in utile. La maggior parte degli intervistati - si legge nel rapporto - prefigura inoltre un aumento degli investimenti e un miglioramento delle condizioni di accesso al credito nei prossimi mesi».
6 novembre 2015
Laura Di Pillo da ilsole24ore.it
Tratto da