Chi può dolersi di un fatto se esso è inevitabile?
Seneca, Lettere morali a Lucilio
Molte imprese nascono come startup o all’interno di incubatori
di imprese o con iniziative del tutto autonome, ma la maggior parte
nasce all’interno di una famiglia di imprenditori.
In Italia si stima che le aziende familiari siano circa 784.000, pari
a oltre l’85% del totale, e pesino in termini di occupazione per circa il
70%. Sotto il profilo dell’incidenza delle aziende familiari, il contesto
italiano risulta essere in linea con quello delle principali economie
europee quali Francia (80%), Germania (90%), Spagna (83%) e GB
(80%), mentre l’elemento differenziante rispetto a questi paesi è rappresentato
dal minor ricorso a manager esterni da parte delle famiglie
imprenditoriali: il 66% delle aziende familiari italiane ha tutto il
management formato da componenti della famiglia, mentre in Francia
questa situazione si riscontra nel 26% delle aziende familiari e in
GB solo nel 10%.
Le aziende familiari italiane si distinguono anche per la longevità:
tra le prime 100 aziende più antiche al mondo, 15 sono italiane e tra
queste cinque – Fonderie Pontificie Marinelli, Barone Ricasoli, Barovier
e Toso, Torrini e Marchesi Antinori – sono tra le 10 aziende
familiari più antiche tuttora in esercizio.
Nel segmento delle aziende di medie e grandi dimensioni (fatturato
maggiore di 50 milioni di euro), le aziende familiari sono circa
4.000, con un’incidenza intorno al 58% del totale del segmento, e
coinvolgono circa 3 milioni di dipendenti.
In termini di distribuzione settoriale, le aziende familiari monitorate
annualmente dall’Osservatorio AUB (AidAF, Unicredit, Bocconi)
– circa 2700 aziende nella V edizione – si concentrano principalmente
nel settore manifatturiero (circa 43%) e nel commercio (28%),
mentre meno significativa è la presenza nelle attività finanziarie e
immobiliari (12%), servizi (8%), costruzioni (4%), trasporti (3%) ed
energia ed estrazioni (2%). Da un punto di vista geografico, il 74%
delle aziende familiari di medie e grandi dimensioni è presente al
Nord del Paese, il 16% al Centro ed il 10% nel Sud e nelle Isole.
Le aziende familiari rappresentano numericamente quasi il 60%
del mercato azionario italiano (che vede quotate complessivamente
circa 290 aziende), e pesano per oltre il 25% della sua capitalizzazione.
In particolare sono quotate aziende familiari di media e piccola
dimensione, concentrate soprattutto nel settore dell’industria e dei
beni di consumo.
Quasi il 90% delle aziende familiari è quotato su MTA (Mercato
Telematico Azionario), di cui circa il 30% al segmento STAR (Segmento
Titoli con Alti Requisiti), mentre la restante parte è presente
sull’AIM Italia (Mercato Alternativo del Capitale) per le piccole e
medie imprese.
VEDI LA PARTE I.
Eugenio Caruso - 7 aprile 2016
Tratto da