Il Premio Marisa Bellisario c'è da qualche anno ormai: in onore a quella che è stata una grandissima dirigente d'azienda, l'ha istituito Lella Golfo, a cui si deve anche l’introduzione della legge n. 120 del 2011, nota come la legge sulle “quote di genere”. È grazie a lei, per intenderci, che oggi si impone alle società quotate e alle società controllate dalle pubbliche amministrazioni di riservare la quota di 1/3 dei membri dei Consigli di Amministrazione e Collegi sindacali al genere meno rappresentato. Una legge importante, che ha cambiato (e sta continuando a cambiare) il nostro Paese: se nel 2009 le donne nei CdA erano appena il 5,9%, oggi sono il 30,19%. Il numero di donne in posizioni di vertice è così aumentato oltre i limiti imposti dalla legge, senza cadere a due temuti fenomeni: le cosiddette “goldenskirts” – poche donne in molti consigli – e l’aumento dei consiglieri scelti all’interno della cerchia familiare.
Il sistema di quote ha innescato un forte incentivo per le società a escludere gli uomini meno qualificati a favore di donne più competenti, cosa che è valsa un migliore rendimento nel flusso delle attività imprenditoriali.
Ed è in questa cornice che si inserisce, appunto, il Premio Marisa Bellisario arrivato ormai alla sua XXVIII Edizione: ogni anno riconosce il merito di donne che si siano distinte nella professione, nel management, nella scienza, nel mondo accademico, nell’economia e nel sociale.
Ci sono donne con carriere lunghe e prestigiose e donne che dal nulla hanno saputo sfruttare la propria passione e capacità e farne la loro vita, raggiungendo obiettivi degni di attenzione e stima. Sono le «donne ad alta quota» a cui vengno consegnate delle speciali mele d'oro. Negli anni, tra le illustri premiate, si pososno ricordare Fabiola Gianotti, direttore del Cern; Margherita Hack, astrofisica; Samantha Cristoforetti, astronauta; Eleonora Abbagnato, prima ballerina Opéra di Parigi. E poi, ancora Letizia Moratti, Diana Bracco, Francesca Schiavone, Beatrice Trussardi e Susanna Camusso.
Ad accomunare questi nomi sono il merito, la determinazione, la fiera fiducia in se stesse e nelle proprie capacità, lo spirito di sacrificio, l’impegno fiducioso per il raggiungimento di un traguardo ma anche la condivisione e la generosità verso le altre donne. Tutti valori che da sempre ispirano e guidano il lavoro della Fondazione Marisa Bellisario.
Le vincitrici del 2016 sono:
Paola Artioli, AD Aso Siderurgica e Vicepresidente Federacciai
Mela D’Oro 2016 per l’imprenditoria
Sonia Bonfiglioli, presidente ed AD Bonfiglioli
Mela D’Oro 2016 per l’imprenditoria
Federica Lucisano, AD Lucisano Media Group
Mela D’Oro 2016 per l’imprenditoria
Marinella Soldi, AD Italia e Direttore Discovery Networks Sud Europa
Mela d'oro per il Management
Francesca Nieddu, Direttore Customer Experience e CRM, Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo
Mela d'oro per il Management
Melissa Peretti, AD American Express Italia
Mela d'oro per il Management
Emanuela D’Alessandro, Consigliere Diplomatico del Presidente della Repubblica Italiana Quirinale
Mela d'oro per le Istituzioni.
Sarah Varetto, Direttore Sky news 24
Mela d'oro per la sezione Informazione.
Luisa Ranieri, attrice
Mela d'oro per lo Spettacolo
Andree Ruth Shammah, Direttore e anima del Teatro Franco Parenti
Mela d'oro alla carriera
Irina Bokova, Direttore Generale dell’UNESCO
Premio Internazionale
EDITORIALE 25 luglio 2016
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