3. I Proverbi di Salomone trascritti dagli uomini di Ezechia (25.1-29.27)
Proverbi che regolano le proprie relazioni con altri
25.1 Anche questi sono Proverbi di Salomone, trascritti dagli uomini di Ezechia, re di Giuda. 2 È gloria di DIO nascondere una cosa, ma è gloria dei re investigarla. 3 I cieli per la loro altezza, la terra per la sua profondità e il cuore dei re sono imperscrutabili. 4 Togli le scorie dall'argento e ne uscirà un vaso per l'orefice. 5 Togli l'empio dalla presenza del re e il suo trono sarà reso stabile nella giustizia. 6 Non esaltarti alla presenza del re e non metterti al posto dei grandi uomini, 7 perché è meglio che ti si dica: «Sali quassù», piuttosto che essere abbassato davanti al principe, che i tuoi occhi hanno visto. 8 Non muovere causa troppo in fretta, perché alla fine tu non sappia cosa fare, quando il tuo prossimo ti avrà svergognato. 9 Discuti la tua causa contro il tuo prossimo, ma non rivelare il segreto di un altro, 10 affinché chi ti ascolta non getti discredito su di te e la tua reputazione venga per sempre macchiata. 11 Una parola detta al tempo giusto è come dei pomi d'oro su un vassoio d'argento. 12 Per un orecchio obbediente, un saggio che rimprovera è come un orecchino d'oro, un ornamento d'oro fino. 13 Un messaggero fedele è per quelli che lo mandano, come il fresco della neve al tempo della mietitura, perché egli rinfresca l'anima del suo padrone. 14 Chi si vanta falsamente di aver fatto un dono è come nuvole e vento senza pioggia. 15 Con la pazienza si persuade un principe, e la lingua dolce spezza le ossa. 16 Se trovi del miele, mangiane quanto ti basta, perché non ti rimpinzi per poi vomitarlo. 17 Metti di rado il piede in casa del tuo vicino, perché non si stanchi di te fino a odiarti. 18 L'uomo che depone il falso contro il suo prossimo è come una mazza, una spada e una freccia acuta. 19 La fiducia in un uomo sleale nel giorno dell'avversità è come un dente rotto e un piede slogato. 20 Chi canta canzoni a un cuore afflitto è come chi si toglie il vestito in un giorno di freddo e come aceto sulla soda. 21 Se il tuo nemico ha fame, dagli pane da mangiare, e se ha sete, dagli acqua da bere, 22 perché così accumulerai carboni ardenti sul suo capo, e l'Eterno ti ricompenserà. 23 La tramontana porta la pioggia, e la lingua che calunnia di nascosto rende un volto indignato. 24 È meglio abitare sull'angolo di un tetto che in una casa condivisa con una moglie litigiosa. 25 Una buona notizia da paese lontano è come acqua fresca a una persona stanca e assetata. 26 Il giusto che vacilla davanti all'empio è come una sorgente torbida e un pozzo inquinato. 27 Mangiare troppo miele non è bene, e ricercare la propria gloria non è gloria. 28 L'uomo che non sa dominare la propria ira è come una città smantellata senza mura.
26.1 Come la neve non conviene all'estate né la pioggia alla mietitura, così non conviene la gloria allo stolto. 2 Come il passero svolazza e la rondine vola, così la maledizione senza motivo non ha effetto. 3 La frusta per il cavallo, la briglia per l'asino e il bastone per il dorso degli stolti. 4 Non rispondere allo stolto secondo la sua stoltezza, per non diventare anche tu come lui. 5 Rispondi allo stolto secondo la sua stoltezza, perché non creda di essere saggio. 6 Chi manda un messaggio per mezzo di uno stolto si taglia i piedi e beve violenza. 7 Come le gambe dello zoppo sono malferme, così è un proverbio sulla bocca degli stolti. 8 Chi dà gloria a uno stolto è come chi lega una pietra a una fionda. 9 Un proverbio sulla bocca degli stolti è come una spina che penetra nella mano di un ubriaco. 10 Il grande Dio che ha formato tutte le cose è colui che dà la retribuzione allo stolto e ai trasgressori. 11 Come un cane ritorna al suo vomito, così lo stolto ripete la sua stoltezza. 12 Hai visto un uomo che si crede saggio? C'è maggiore speranza per uno stolto che per lui. 13 Il pigro dice: «C'è un leone nella strada, c'è un leone per le vie!». 14 Come la porta gira sui suoi cardini, così il pigro sul suo letto. 15 Il pigro affonda la sua mano nel piatto, ma si stanca persino a portarla alla bocca. 16 Il pigro si crede più saggio di sette persone che danno risposte assennate. 17 Il passante che si immischia in una lite che non lo riguarda, è come chi prende un cane per le orecchie. 18 Come un pazzo che scaglia tizzoni, frecce e morte, 19 così è colui che inganna il prossimo e dice: «Ho fatto per scherzo!». 20 Quando manca la legna, il fuoco si spegne; e quando non c'è maldicente, la disputa cessa. 21 Come il carbone dà la brace e la legna il fuoco, così l'uomo rissoso attizza le liti. 22 Le parole del maldicente sono come cibi squisiti e penetrano fino nell'intimo delle viscere. 23 Labbra ardenti e un cuore malvagio sono come scoria d'argento spalmata sopra un vaso di terra. 24 Chi odia finge con le sue labbra, ma nel suo intimo cova inganno. 25 Quando parla cortesemente non fidarti di lui, perché ha sette abominazioni in cuore. 26 Anche se l'odio è nascosto con dissimulazione, la sua malvagità sarà palesata nell'assemblea. 27 Chi scava una fossa vi cadrà dentro, e chi rotola una pietra gli ricadrà addosso. 28 La lingua bugiarda odia quelli che ha ferito, e la bocca adulatrice produce rovina.
Proverbi che regolano varie attività
27.1 Non vantarti del domani, perché non sai che cosa può produrre un giorno. 2 Ti lodi un altro e non la tua bocca, un estraneo e non le tue labbra. 3 La pietra è grave e la sabbia pesante, ma l'ira dello stolto pesa più di tutt'e due. 4 L'ira è crudele e la collera impetuosa, ma chi può resistere alla gelosia? 5 Meglio una riprensione aperta che un amore nascosto. 6 Fedeli sono le ferite di un amico, ma ingannevoli sono i baci di un nemico. 7 Chi è sazio disprezza il favo di miele; ma per chi ha fame ogni cosa amara è dolce. 8 Come l'uccello che erra lontano dal nido, così è l'uomo che erra lontano da casa sua. 9 L'olio e il profumo rallegrano il cuore, così fa la dolcezza di un amico con i suoi consigli cordiali. 10 Non abbandonare il tuo amico né l'amico di tuo padre e non andare in casa di tuo fratello nel giorno della tua sventura; è meglio uno che abita vicino che un fratello lontano. 11 Figlio mio, sii saggio e rallegra il mio cuore, così potrò rispondere a chi inveisce contro di me. 12 L'uomo accorto vede il male e si nasconde, ma i semplici vanno oltre e sono puniti. 13 Prendi il vestito di chi si è reso garante per un estraneo e tienilo come pegno per la donna straniera. 14 Chi benedice il suo vicino ad alta voce al mattino presto, gli sarà attribuito come maledizione. 15 Un gocciolare incessante in un giorno di gran pioggia e una donna litigiosa si rassomigliano. 16 Chi riesce a trattenerla, trattiene il vento e afferra l'olio con la sua mano destra. 17 Il ferro affila il ferro, così l'uomo affila il volto del suo compagno. 18 Chi ha cura del fico ne mangerà il frutto, e chi serve il suo padrone sarà onorato. 19 Come nell'acqua il viso riflette il viso, così il cuore dell'uomo rivela l'uomo. 20 Lo Sceol e Abaddon sono insaziabili, e insaziabili sono pure gli occhi degli uomini. 21 Il crogiolo è per l'argento e la fornace per l'oro, così l'uomo è provato dalla lode che riceve. 22 Anche se tu pestassi lo stolto in un mortaio tra il grano con un pestello, la sua stoltezza non si allontanerebbe da lui. 23 Cerca di conoscere bene lo stato delle tue pecore e abbi cura delle tue mandrie, 24 perché le ricchezze non durano sempre, e neppure una corona dura di generazione in generazione. 25 Quando il fieno è portato via ed appare l'erba tenera e si raccoglie il foraggio dei monti, 26 gli agnelli provvederanno le tue vesti, i capri il prezzo di un campo 27 e le capre abbastanza latte per il tuo cibo, per il cibo della tua casa e per il mantenimento delle tue serve.
28.1 L'empio fugge anche se nessuno lo insegue, ma il giusto è sicuro come un leone. 2 A motivo del peccato di un paese molti sono i suoi capi, ma con un uomo assennato che ha conoscenza la sua stabilità dura a lungo. 3 Un povero che opprime i miseri è come una pioggia torrenziale che non dà pane. 4 Quelli che abbandonano la legge lodano gli empi; ma quelli che osservano la legge fanno loro guerra. 5 Gli uomini malvagi non comprendono la giustizia, ma quelli che cercano l'Eterno comprendono ogni cosa. 6 È meglio il povero che cammina nella sua integrità, dell'uomo instabile che segue vie tortuose, anche se ricco. 7 Chi osserva la legge è un figlio che ha intendimento, ma il compagno dei ghiottoni fa vergogna a suo padre. 8 Chi accresce i suoi beni con usura e guadagni ingiusti, li accumula per colui che ha pietà dei poveri. 9 Se uno volge altrove l'orecchio per non ascoltare la legge, la sua stessa preghiera sarà un abominio. 10 Chi fa sviare gli uomini retti in una strada cattiva, cadrà egli stesso nella sua fossa; ma gli uomini integri erediteranno il bene. 11 Il ricco si crede saggio, ma il povero che ha intendimento lo esamina a fondo. 12 Quando i giusti trionfano c'è grande gloria, ma quando prevalgono gli empi la gente si nasconde. 13 Chi copre le sue trasgressioni non prospererà, ma chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia. 14 Beato l'uomo che teme continuamente l'Eterno, ma chi indurisce il suo cuore cadrà nella sventura. 15 Un empio che domina su un popolo povero è come un leone ruggente e un orso affamato. 16 Un principe senza intendimento fa molte estorsioni, ma chi odia il guadagno disonesto prolungherà i suoi giorni. 17 L'uomo su cui pesa un omicidio fuggirà fino alla tomba; nessuno lo aiuti! 18 Chi cammina rettamente sarà salvato, ma l'uomo instabile che segue vie tortuose cadrà ad un tratto. 19 Chi lavora la sua terra avrà pane in abbondanza, ma chi va dietro a vanità avrà una grande povertà. 20 L'uomo fedele sarà colmato di benedizioni, ma chi ha fretta di arricchire non sarà senza colpa. 21 Usare preferenze personali non è bene; per un pezzo di pane l'uomo commette peccato. 22 L'uomo con l'occhio cattivo vuole arricchire in fretta, ma non si rende conto che gli piomberà addosso la miseria. 23 Chi riprende qualcuno troverà poi maggior favore di chi lo adula con la lingua. 24 Chi ruba a suo padre e a sua madre e dice: «Non è peccato», è compagno di chi distrugge. 25 Chi ha il cuore gonfio d'orgoglio fomenta contese, ma chi confida nell'Eterno prospererà. 26 Chi confida nel proprio cuore è uno stolto, ma chi cammina saggiamente sarà salvato. 27 Chi dà al povero non sarà mai nel bisogno, ma colui che chiude i propri occhi avrà molte maledizioni. 28 Quando gli empi s'innalzano, la gente si nasconde; ma quando periscono, i giusti si moltiplicano.
29.1 L'uomo che irrigidisce il collo quando è ripreso, sarà improvvisamente spezzato senza alcun rimedio. 2 Quando i giusti sono in autorità, il popolo si rallegra, ma quando domina l'empio, il popolo geme. 3 L'uomo che ama la sapienza rallegra suo padre; ma chi frequenta le prostitute dissipa la sua ricchezza. 4 Il re rende stabile il paese con la giustizia, ma chi riceve regali lo manda in rovina. 5 L'uomo che adula il suo prossimo tende una rete sui suoi passi. 6 Nel peccato di un uomo malvagio c'è un laccio, ma il giusto canta e si rallegra. 7 Il giusto si interessa della causa dei miseri, ma l'empio non comprende tale interesse. 8 Gli schernitori fomentano sedizioni in città, ma gli uomini saggi placano l'ira. 9 Se un uomo saggio viene a contesa con uno stolto, e lo stolto si adira e ride, non c'è pace. 10 Gli uomini di sangue odiano chi è integro, ma gli uomini retti cercano di proteggere la sua vita. 11 Lo stolto dà sfogo a tutta la sua ira, ma il saggio la trattiene e la calma. 12 Se un sovrano dà retta a parole menzognere, tutti i suoi ministri diventano empi. 13 Il povero e l'oppressore hanno questo in comune: l'Eterno illumina gli occhi di entrambi. 14 Il re che fa giustizia ai miseri in verità avrà il trono stabilito per sempre. 15 La verga e la riprensione danno sapienza; ma il fanciullo lasciato a se stesso fa vergogna a sua madre. 16 Quando gli empi aumentano, aumentano pure le trasgressioni, ma i giusti vedranno la loro rovina. 17 Correggi tuo figlio, egli ti darà conforto e procurerà delizie all'anima tua. 18 Quando non c'è visione profetica il popolo diventa sfrenato, ma beato chi osserva la legge. 19 Un servo non si corregge solo a parole; anche se comprende non ubbidisce. 20 Hai visto un uomo precipitoso nel suo parlare? C'è più speranza per uno stolto che per lui. 21 Se uno alleva delicatamente da fanciullo il suo servo, alla fine egli vorrà essere suo successore. 22 L'uomo iracondo fomenta contese e l'uomo collerico commette molti peccati. 23 L'orgoglio dell'uomo lo porta in basso, ma chi è umile di spirito otterrà gloria. 24 Chi si fa socio di un ladro odia la sua vita. Egli ode il giuramento ma non denuncia nulla. 25 La paura dell'uomo costituisce un laccio, ma chi confida nell'Eterno è al sicuro. 26 Molti cercano il favore del principe, ma la giustizia per ogni uomo viene dall'Eterno. 27 L'uomo iniquo è un abominio per i giusti, e chi cammina rettamente è un abominio per gli empi.
4. Le Parole di Agur (30.1-33)
30:1 Parole di Agur figlio di Jakeh; il messaggio profetico che quest'uomo proclamò a Ithiel, a Ithiel e a Ukal. 2 Sì, io sono più stupido di tutti gli altri e non ho l'intendimento di un uomo. 3 Non ho imparato la sapienza e non ho la conoscenza del Santo. 4 Chi è salito in cielo e ne è disceso? Chi ha raccolto il vento nelle sue mani? Chi ha racchiuso le acque nella sua veste? Chi ha stabilito tutti i confini della terra? Qual è il suo nome e il nome di suo figlio, se lo sai? 5 Ogni parola di Dio è raffinata col fuoco. Egli è uno scudo per chi si rifugia in lui. 6 Non aggiungere nulla alle sue parole, perché non ti riprenda e tu sia trovato bugiardo. 7 Io ti ho chiesto due cose; non negarmele prima che io muoia: 8 allontana da me falsità e menzogna; non darmi né povertà né ricchezza, cibami del pane che mi è necessario, 9 perché, una volta sazio, non ti rinneghi e dica: «Chi è l'Eterno?», oppure, divenuto povero, non rubi e profani il nome del mio DIO. 10 Non calunniare il servo davanti al suo padrone, perché egli non ti maledica e tu sia trovato colpevole. 11 C'è una categoria di gente che maledice suo padre e non benedice sua madre. 12 C'è una categoria di gente che si ritiene pura, ma non è lavata dalla sua lordura. 13 C'è una categoria di gente che ha gli occhi molto alteri e le palpebre superbe. 14 C'è una categoria di gente i cui denti sono come spade e i cui molari sono come coltelli, per divorare i poveri sulla faccia della terra e i bisognosi in mezzo agli uomini. 15 La sanguisuga ha due figlie, che dicono: «Dammi, dammi!». Ci sono tre cose che non si saziano mai, anzi quattro non dicono mai: «Basta!». 16 Lo Sceol, il grembo sterile, la terra che non si sazia di acqua e il fuoco che non dice mai: «Basta!». 17 L'occhio che schernisce il padre e rifiuta sprezzante di ubbidire alla madre, lo caveranno i corvi del torrente, lo divoreranno gli aquilotti. 18 Ci sono tre cose troppo meravigliose per me, anzi quattro, che io non comprendo: 19 la traccia dell'aquila nell'aria, la traccia del serpente sulla roccia, la traccia della nave in mezzo al mare e la traccia dell'uomo con una ragazza. 20 Questa è la condotta della donna adultera: mangia, si pulisce la bocca e dice: «Non ho fatto alcun male!». 21 Per tre cose la terra è turbata, anzi quattro sono le cose che non può sopportare: 22 un servo quando diventa re, uno stolto quando ha pane a sazietà, 23 una donna odiosa che trova marito e una serva che prende il posto della padrona. 24 Ci sono quattro piccoli animali sulla terra, ma sono estremamente saggi: 25 le formiche, che sono un popolo senza forza, ma si procurano il loro cibo durante l'estate; 26 i conigli, che sono un popolo debole, ma stabiliscono la loro dimora nelle rocce; 27 le locuste, che non hanno re, ma procedono tutte a schiere; 28 la lucertola che puoi prender con le mani, ma si trova nei palazzi dei re. 29 Tre esseri hanno un bel portamento, anzi quattro hanno un'andatura maestosa: 30 il leone, il più forte degli animali, che non indietreggia davanti a nessuno, 31 il cavallo da guerra che cammina impettito, il capro, e il re quando è col suo esercito. 32 Se hai agito da stolto innalzando te stesso o se hai pensato del male, mettiti la mano sulla bocca, 33 perché, sbattendo il latte si produce il burro, torcendo il naso ne esce il sangue e spremendo l'ira ne esce la contesa.
5. Le parole del re Lemuel (31.1-31)
Il saggio comportamento di un sovrano
31.1 Parole del re Lemuel, il messaggio profetico con cui sua madre lo ammaestrò. 2 Che ti dirò, figlio mio? Che ti dirò, figlio del mio grembo? Che ti dirò, figlio dei miei voti? 3 Non dare il tuo vigore alle donne né la tua vita a ciò che distrugge i re. 4 Non si addice ai re, o Lemuel, non si addice ai re bere vino né ai principi desiderare bevande inebrianti, 5 perché bevendo non dimentichino la legge e non distorcano il diritto di tutti gli afflitti. 6 Date bevande inebrianti a chi sta per perire, e del vino a chi ha il cuore amareggiato. 7 Beva per dimenticare la sua povertà e non ricordarsi più dei suoi guai. 8 Apri la tua bocca in favore del muto in difesa di tutti i derelitti. 9 Apri la tua bocca, giudica con giustizia e difendi la causa del misero e del bisognoso.
Descrizione ed elogio di una donna forte e virtuosa
10 Chi troverà una donna forte e virtuosa? Il suo valore è di gran lunga superiore alle perle. 11 Il cuore di suo marito confida in lei e avrà sempre dei guadagni. 12 Ella gli fa del bene e non del male, tutti i giorni della sua vita. 13 Si procura lana e lino e lavora con piacere con le proprie mani. 14 Ella è simile alle navi dei mercanti: fa venire il suo cibo da lontano. 15 Si alza quando è ancora notte per distribuire il cibo alla sua famiglia e dare ordini alle sue domestiche. 16 Ella guarda un campo e l'acquista; col frutto delle sue mani pianta una vigna. 17 Si cinge di forza i lombi e irrobustisce le sue braccia. 18 Si rende conto che il suo commercio va bene, e la sua lampada di notte non si spegne. 19 Stende la sua mano alla conocchia e le sue palme impugnano il fuso. 20 Tende la sua mano al povero e porge le sue mani al bisognoso. 21 Non teme la neve per la sua famiglia, perché tutti quelli di casa hanno doppia veste. 22 Si fa delle coperte di arazzo e le sue vesti sono di lino finissimo e di porpora. 23 Suo marito è stimato alle porte, quando si siede fra gli anziani del paese. 24 Confeziona vesti di lino e le vende, e rifornisce i mercanti di cinture. 25 Forza e onore sono il suo vestito e ride dei giorni a venire. 26 Apre la sua bocca con sapienza e sulla sua lingua c'è la legge della bontà. 27 Ella sorveglia l'andamento della sua casa e non mangia il pane di pigrizia. 28 I suoi figli si levano e la proclamano beata; anche suo marito ne fa l'elogio, dicendo: 29 «Molte figlie hanno compiuto cose grandi, ma tu le sorpassi tutte quante». 30 La grazia è fallace e la bellezza è vana, ma la donna che teme l'Eterno, quella sarà lodata. 31 Datele del frutto delle sue mani, e le sue stesse opere la lodino alle porte.
Salomone, (Gerusalemme, 1011 a.C. ca – Gerusalemme, 931 a.C. ca), è stato, secondo la Bibbia, il terzo re d'Israele, successore e figlio del re Davide. Il suo regno è datato circa dal 970 al 930 a.C. e fu l'ultimo dei Re del regno unificato di Giuda e Israele. Secondo il racconto biblico era figlio del re Davide e Bath-Sheba (Betsabea), che era stata moglie di Uria l'Ittita. Gli succedette il figlio Roboamo, che Salomone aveva avuto dalla moglie ammonita Naama, ma solo sul Regno di Giuda.
Il suo regno viene considerato dagli ebrei come un'età ideale, simile a quella del periodo augusteo a Roma. La sua saggezza, descritta nella Bibbia, è considerata proverbiale. Durante la sua reggenza venne costruito il Tempio di Salomone, che divenne leggendario per le sue molteplici valenze simboliche. Particolari su vita, opere e saggezza di Salomone sono narrati anche nel Kebra Nagast (testo etiope redatto tra il IV e il VI secolo d.C., ma nella sua versione definitiva nel XII secolo). Del periodo precedente la sua incoronazione le scritture non dicono nulla. Salomone divenne re per designazione divina, e la congiura di Adonia, suo fratellastro accelerò solo i tempi.
Il punto di snodo del regno di Salomone fu la richiesta a Dio di dargli il discernimento, necessario secondo lui per governare un popolo. Dopo questo fatto la sua potenza e ricchezza divennero leggendarie.
Alla metà del X secolo a.C. iniziò la costruzione del Tempio che terminò in circa sette anni. Questo dato è importante per capire la grandezza di Salomone, poiché Erode impiegò ben quarantasei anni per ampliare il Secondo Tempio, probabilmente senza riuscire a riportarlo allo stato originario.
Le storie dell'amore tra Salomone e la Regina di Saba, Makeda, e della nascita del loro figlio primogenito, Menelik, sono narrate con ricchezza di particolari nel libro sacro Kebra Nagast, il Libro della Gloria dei Re. Questo antico testo sostiene anche che «un tempo tutto il mondo fu composto da tre regni (…) guidati da tre Re, i tre figli di Salomone», e che ci fu un lungo periodo in cui i Re di tutto il mondo discendevano dalla stirpe di Sem».
Eugenio Caeuso - 24-08-2016
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