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Gatti e il giardino dell'Eden. Una storia vera

Che misteriosa ricetta conoscono i gatti per saper dosare in modo così perfetto dolcezza e crudeltà, timidezza e aggressività, docilità e spirito selvaggio?
(Mary S. Emilson)

 

Per anni non ho avuto contatti con i gatti, abitavo a Milano in appartamento e miei contatti con il mondo animale si limitavano a fugaci visite in Toscana alla cascina di un amico, il quale mi mostrava le stalle delle mucche, gli ovili, le porcilaie e le recinzioni per i polli, tutto finalizzato a gustare, successivamente, i prodotti del mondo contadino. C'erano alcuni gatti che passavano sotto il tavolo per elemosinare bocconi di cibo e i cani erano, per lo più, legati. Altra esperienza erano le corse dei cavalli all'ippodromo, ove più che le puntate mi piaceva, al tondino, osservare la maestosità, la forza, l'agilità e quel po' di selvatichezza dei cavalli che ne fanno un animale affascinante. Non ebbi alcuna possibilità di affacciarmi alla psicologia del mondo animale se non quando mi trasferii in una villetta in Brianza.
Un nostro vicino di villa aveva due figli, due cani e una gatta bianca, EMME che per i suoi riposini pomeridiani privilegiava la tranquillità, gli arbusti e gli alberi di casa nostra. Un giorno stavo piantando un fiore in un'aiuola alzo la testa e "mi viene un colpo" a pochi centimetri da me c'era il musino di EMME che osservava il mio lavoro. Da allora quando sentiva che ero in giardino correva da me per farmi da assistente.

emme

EMME

Nello stesso periodo arrivò anche CHICCO che era il gatto nero di una villa un po' più lontana; i due gatti divennero amici. Il punto d'incontro era sempre il nostro giardino.

emme e chicco

EMME (bianca) e CHICCO (nero) in giardino

Un giorno EMME fu investita da una macchina, operata sopravvisse; e qui iniziai a conoscere i sentimenti di un gatto. EMME non volle più uscire di casa, aveva paura e la paura si riversava anche su coloro che entravano nella sua casa (tana). I padroni di CHICCO cambiarono dimora e con essi anche CHICCO se ne andò. E qui si chiude la storia dei primi due felini della mia vita.

Poco dopo iniziarono a frequentare il giardino due altri gatti una femmina PELLE e un gattino OSSO, probabilmente il figlio, erano due scheletri. Iniziarono a mangiare, si ripresero e un giorno PELLE non si vide più e ci lasciò OSSO. Era un po' selvatico e in calore e tutte le notti faceva la serenata a MINOUT la gatta di un'altra villa vicina. La signora di un'altra casa, donna decisa, gattofila e molto energica prese OSSO lo fece sterilizzare, lo tenne con sè, e diventò STRISCIA. Ma l'imprinting era quello di mia moglie e STRISCIA si faceva pettinare solo da lei e passava la sua vita da noi. Forse il suo comportamento era dovuto a un senso di riconoscenza per aver salvato lui e forse la madre.

striscia 1

STRISCIA in giardino

striscia 2

STRISCIA dorme sul nostro divano

Poco dopo iniziò a frequentarci un altro bel gattone nero ULISSE, nato e cresciuto in casa di altri vicini era felicissimo quando poteva correre sul nostro lettone; andava molto d'accordo con STRISCIA; questi si rivelerà in tutta la sua vita molto comprensivo per la presenza di altri gatti, a patto che lo lasciassero frequentare casa nostra e non gli togliessero la sua dose di coccole.

ulisse

ULISSE sul lettone

In seguito MINOUT scomparve sostituita da WILL un mezzo siamese, divenuto presto famoso per le sue cacce nelle cucine dei vicini; non andava molto d'accordo con STRISCIA e ULISSE e, per lo più, sempre nel nostro giardino, si faceva i fatti suoi.

will

Will

Dopo Will fece la sua comparsa TOBY un gatto arancione e pelo folto di altri vicini. TOBY amava in modo ossessivo mia moglie Maria Grazia; appena la vedeva le corrreva incontro come un cavallo e le si buttava in braccio con salti acrobatici. Ma la cosa sorprendente è che un giorno si presentò con BRENNO un bel gatto selvatico arancione che seguendo e osservando TOBY e le "ricompense" che riceveva da noi in poche settimane divenne domestico. Fu sterilizzato e vaccinato; non aveva malattie. STRISCIA, ULISSE, TOBY e BRENNO facevano proprio una bella squadra. La padrona "mamma " di STRISCIA sosteneva che i gatti venivano da noi perchè trovavano il giardino dell'Eden.

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Toby

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Brenno

Ma una bella squadra dura poco; prima scomparve TOBY; la mia idea è che essendo il gatto molto socievole e bello sia stato "rapito". Poi scomparve BRENNO e infine ULISSE cambiò casa. Pettegolezzi villaioli sussurravano che la "mamma" di Ulisse avesse cambiato casa per gelosia nei confronti di Maria Grazia. STRISCIA rimase solo a godersi le tenerezze di Maria Grazia. Ma per poco, non immagginava che presto sarebbe stato sfrattato con una violenza a lui sconosciuta.
Infatti arrivò BIANCO. Un bel gattone bianco domestico, ma sordo; presumibilmente, qualcuno lo aveva depositato nel nostro giardno. Inizialmente STRISCIA e BIANCO si sopportarono poi iniziarono terribili zuffe di giorno e di notte. Una volta mi capitò di vedere una di queste battaglie, BIANCO in piedi sulle zampe posteriori come un bipede, la coda di almeno 10 centimetri di diametro. Entrambi cercavano di colpire il nemico agli occhi. Il mio deciso intervento mise fine alla battaglia, ma STRISCIA non ebbe mai più il coraggio di venire da noi; lo sentivamo piangere al di là della recinzione. BIANCO era l'unico padrone del giardino ed era felice solo se io o Maria Grazia lo tenevamo in braccio.

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BIANCO si riposa sempre all'erta, però.

Ma per lui era prevista un'altra soluzione; non volevamo che un gatto vivesse entro casa, pertanto, avevamo predisposto comodissime cuccie all'esterno. Maria Grazia insoddisfatta di questa soluzione lo portò a Milano nella casa della sorella, anche lei amante degli animali, dove diventò FIOCCO. Ora vive felice avendo raggiunto un obiettivo che aveva sempre inseguito. Vivere in una casa tutta sua, con una "mamma" tutta per se.
La situazione nel "giardino dell'Eden" si stabilizzò, frequentato nuovamente da STRISCIA e da MATISSE che aveva sostituito WILL.

matisse

MATISSSE in giardino

Un giorno si presentò BIONDO, un gatto malandato, ma già domestico. Lo portammo dal veterinario che ci fece una diagnosi disastrosa; BIONDO era portatore di tutte le più gravi malattie del mondo felino: leucemia, Fiv e Fip. Aveva poco da vivere. E noi facemmo di tutto per farlo vivere al meglio. STRISCIA e MATISSE, come se capissero la sua sofferenza, gli erano sempre vicini. Poi un giorno lo trovammo morente, corremmo all'ambulatorio dove poco dopo spirò.

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BIONDO

Non facemmo in tempo per riprenderci da questo dispiacere, quando un'altra lieta sorpresa ci capitò: CAMILLO, un bel gatto nero con sfumature rossastre. La sua padrona era deceduta da poco, i figli facevano di tutto per lui. Ma CAMILLO aveva già scelto la sua nuova "mamma", Maria Grazia. Appena aprivamo le persiane di casa lui era lì ad aspettarci, mangiava e poi correva o sul divano o sul lettone e poi fuori a giocare con STRISCIA e MATISSE, si era formata un'altra bella squadra.

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CAMILLO

Anche questa volta l'esistenza della bella squadra fu turbata: con l'arrivo di MUSETTO.

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MUSETTO

MUSETTO non ebbe necessità di zuffe e battaglie; gli altri gatti avevano paura di lui e basta. CAMILLO e STRISCIA osservavano, al di là del confine, MUSETTO ed emettevano miagoli di dispiacere. Ancora una volta il veterinario ci prospettò una situazione tragica; MUSETTO aveva leucemia, Fiv e un soffio al cuore. MUSETTO visse da noi un anno felice, era un giocherellone e si affezionò molto anche a me. Un venerdì scomparve e lo trovammo solo la domenica; il cuore aveva ceduto. Maria Grazia pianse molto e anche io ne fui molto rattristato. Il lunedì mattina, quando aprii le persiane mi aspettavano STRISCIA, CAMILLO e MATISSE; avevano l'atteggiamento di volermi consolare. Ma comunque avevano ripreso possesso del giardino.
Maria Grazia dedicava molto tempo a CAMILLO, lo coccolava, lo pettinava gli dava ottimi bocconcini e qui mi accorsi del forte senso di gelosia che può avere un gatto. STRISCIA, il "primogenito", non sopportava le attenzioni di Maria Grazia per CAMILLO e lentamente iniziò a disaffezionarsi al punto tale che non si faceva più avvicinare. Maria Grazia sosteneva che STRISCIA aveva la sua mamma, mentre CAMILLO no.
MATISSE era vecchio e stanco e non si muoveva più da casa sua e CAMILLO rimase solo, ma per poco, perchè arrivò FRU FRU.
Anche questo era una sorta di cavia di tutte le possibili malattie feline e anche per lui il veterinario diagnosticò pochi mesi di vita. Il fatto davvero impressionante è che CAMILLO divenne suo amico fraterno; ovunque andasse si portava con sè FRU FRU. Si strisciavano l'un l'altro e si davano bacini.

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FRU FRU su un tavolo del giardino

Ma il veterinario aveva fatto una diagnosi esatta, un giorno la padrona di STRISCIA lo trovò nel suo giardino agonizzante, lo portò all'ambulatorio dove morì. Aveva potuto godersi il "giardino del'Eden" per cinque-sei mesi.
CAMILLO era ancora solo, ma per poco perchè nel giro di poche settimane si presentarono GIGETTO e CINERINO, altri due gatti randagi ma abbastanza domestici, che andarono d'accordo con CAMILLO, riformando un'altra squadra. Ogni tanto compare una gatta di stazza piccolissima che abbiamo chiamato SCRICCIOLA ma che scappa e non si fa avvicinare ma che abbiamo sorpreso in dolce atteggiamento con GIGETTO.

gigetto

GIGETTO, bianco maculato e CINERINO.

Ogni tanto si fa rivedere STRISCIA per osservare i luoghi nei quali aveva incontrato tanti amici e una "mamma" che alla fine lo aveva tradito. Dopo un po' GIGETTO E CINERINO hanno iniziato a contendersi quella parte di giardino considerata loro territorio; ho assistito a violente zuffe al termine delle quali CINERINO si è dichiarato sconfitto e da allora è scomparso. Nel frattempo SCRICCIOLA ha mostrato un carattere dolcissimo si fa prendere in braccio e il suo unico desiderio è vivere in casa, opzione che abbiamo sempre scartato con tutto il mondo felino che ci ha fatto visita. Dato un importante rigonfiamento al pancino abbiamo pensato che fosse gravida. Abbiamo contattato l'ENPA di Merate che con grande disponibilità ed efficienza l'hanno presa con loro.

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SCRICCIOLA 1 (In seguito MILLA)

Ma la storia incredibile e che quella SCRICCIOLA dolce, casalinga e desiderosa di coccole non era SCRICCIOLA; infatti qualche giorno dopo il citato intervento dell'Enpa la vera SCRICCIOLA inavvicinabile (e simile all'altra) ricompare per contendere a GIGETTO le ciotole di pappa, la cesta per riposare e il suo territorio. Ma anche questa volta c'eravamo sbagliati anche la seconda era domestica, desiderosa di affetto e molto gravida.

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SCRICCIOLA 2

Abbiamo chiamato l'Enpa che con la consueta sollecitudine si è fatta carico di accudire SCRICCIOLA 2 fino alla nascita dei cuccioli. Ed ecco comparire SCRICCIOLO, un tigrato marroncino; a questo punto ci siamo resi conto che si trattava di tre fratellini, sfuggiti da qualche villa vicina.

scricciolo

SCRICCIOLO (in seguito ATTILA) in braccio alla signora Stefania dell'Enpa, associazione che s'è fatta parte in causa anche per questo caso. Un'indagine porta a porta ha consentito ai volontari dell'ENPA di individuare i "padroni" dei tre gattini. SCRICCIOLA 1 che abbiamo chiamato MILLA ha subìto un parto cesareo, è stata sterilizzata e dopo qulche giorno ha ripreso a frequentare il nostro giardino. Anche SCRICCIOLO, che abbiamo chiamato ATTILA, è stato sterilizzato ed è corso subito da noi, anche se MILLA, che sembra molto gelosa, tenta di tenerlo lontano.

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MILLA dopo il parto e la sterilizzazione sul nostro lettone

Intanto vediamo che GIGETTO è in calore, scompare per giorni per tornare affamato e tutto graffiato, per qulche mesetto lo abbiamo accudito, poi l'Enpa, considerando che si è stabilito da noi e che non sembra avere un luogo dove andare ha suggerito di sterilizzarlo.

Eugenio Caruso - Rev. maggio 2017

 

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Tratto da

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www.impresaoggi.com