Una ricerca condotta da Unioncamere e dal Ministero del lavoro è stata presentata oggi, 20 luglio. La ricerca riporta buone notizie per i giovani italiani in cerca di lavoro.
Il 2007 sarà, infatti, un'annata storica per giovani laureati e diplomati, la migliore dal 2001.
I 75 mila laureati che le imprese vogliono assumere entro l'anno, pari al 9% dei posti di lavoro messi a disposizione, sono infatti il numero più elevato registrato dal 2001 a oggi.
È quanto mette in evidenza Excelsior, l'indagine condotta da Unioncamere e Ministero del Lavoro su oltre 100 mila imprese di ogni dimensione e settore di attività.
La ricerca ha messo in evidenza che la preferenza tra le imprese va ai laureati in economia e in ingegneria elettronica, ma va forte anche il settore sanitario.
Fortemente in crescita, tra le imprese, anche la domanda di diplomati, che nel 2007 supera le 293 mila unità (contro le 235 mila del 2006), pari al 34,9% dei posti di lavoro messi a disposizione dal settore privato.
«La crescita del numero dei laureati è la conferma della ripresa in atto nel nostro sistema economico», sostiene il presidente di Unioncamere, Andrea Mondello. «Il dato sulla crescita degli investimenti, infatti, fa pensare che sia in corso una nuova fase di accumulazione del capitale e di aggiornamento del sistema produttivo sotto il profilo tecnologico, per la quale è fondamentale la disponibilità di capitale umano adeguato».
«D'altro canto, insieme a questo elemento decisamente positivo, non si possono rilevare alcuni fattori di criticità. Primo tra tutti la ben più modesta ricerca di laureati da parte delle imprese del Mezzogiorno rispetto a quelle del Centro-Nord.
Questo significa che il sistema produttivo meridionale potrebbe essere meno propenso ad innovare e a puntare sulla qualità, mentre, è proprio su questi fronti che si gioca la grande competizione internazionale». VEDI TABELLA 1
Tabella 1 La richiesta di laureati nelle prime venti province.
Provincia |
Assunzioni sul totale |
Milano |
20,3% |
Roma |
16,6% |
Parma |
16,5% |
Torino |
14,9% |
Lodi |
11,4% |
Pescara |
10,9% |
Trieste |
10,8% |
Bologna |
10,7% |
Lecco |
10,5% |
Bergamo |
10,1% |
Firenze |
10,0% |
Verona |
9,7% |
Reggio Emilia |
9,7% |
Pisa |
9,5% |
Varese |
9,5% |
Novara |
9,5% |
Padova |
9,3% |
Modena |
9,2% |
Cremona |
8,9% |
Catania |
8,7% |
Media Italia |
9,0% |
Centro-Nord |
10,2% |
Mezzogiorno |
5,5% |
Fonte Excelsior –Unioncamere Minilavoro - 2007 |
Al direttore del centro studi di Unioncamere, Claudio Gagliardi, Repubblica ha posto i seguenti quesiti relativi alla ricerca condotta.
Quali sono le ragioni che possono spiegare la ripresa della richiesta di laureati da parte delle imprese evidenziata dal Rapporto Excelsior?
Attraverso le nostre indagini stiamo evidenziando da tempo un processo di selezione e riorganizzazione in atto nel sistema imprenditoriale. La sfida lanciata dalla crescita della competizione internazionale, unita alle difficoltà congiunturali che anche il nostro Paese ha vissuto negli ultimi anni ed a una evoluzione dell’articolazione settoriale del nostro sistema economico, hanno inevitabilmente avuto un effetto importante sulle imprese. Il settore manifatturiero in generale – e le medie imprese in particolare - hanno provveduto negli scorsi anni ad innalzare la qualità dei prodotti, contenendo allo stesso tempo i prezzi finali attraverso una “limatura” dei margini. Ora sembrano avere la necessità di procedere a un recupero dell’efficienza della macchina organizzativa, fatto che si traduce nell’acquisizione di figure professionali di livello elevato da impiegare nella gestione, ovvero che possano rafforzare le aree dedicate al marketing commerciale.
Quanto pesa la crescita del settore dei servizi?
L’aumento progressivo dell’incidenza del settore terziario, a fronte di un relativo rallentamento della componente industriale, spiega il fatto che proprio da questo segmento provenga il nuovo slancio della domanda di dirigenti, impiegati con elevata specializzazione e tecnici. Ma anche l’evoluzione “sociale e culturale” che anche il nostro Paese sta avendo si traduce in una maggiore domanda delle imprese di tre “filiere” professionali: quella legata al mondo della scuola e dell’istruzione; quella socio-sanitaria (infermieri, fisioterapisti, assistenti sociali, ecc.); quella espressa da molte professioni legate alle arti, allo spettacolo e ai media.
Quanto di questa ripresa è "congiunturale" e quanto "strutturale"? Come andranno le cose per i laureati nei prossimi anni? Può spiegare le ragioni?
Non c’è dubbio che l’attuale fase di ripresa sia legata al buon andamento generale dell’economia europea e in particolare della “locomotiva” tedesca. Ma ritengo che ci siano una serie di elementi che possono far ritenere strutturale questo andamento positivo dell’economia nazionale. Il dato sulla crescita degli investimenti, infatti, fa pensare che sia in corso una nuova fase di accumulazione del capitale e di aggiornamento del sistema produttivo sotto il profilo tecnologico, per la quale è fondamentale la disponibilità di capitale umano adeguato.
Quali saranno i laureati più richiesti dal mercato nei prossimi anni?
Con ogni probabilità, le lauree più richieste continueranno ad essere quelle in Economia e commercio, gli indirizzi ingegneristici e quelli sanitari e paramedici. Anche per gli indirizzi umanistici, legati soprattutto al mondo dell’insegnamento e della formazione, stiamo registrando una continua crescita che dovrebbe mantenersi nei prossimi anni. VEDI TABELLA 2
Tabella 2. Graduatoria degli indirizzi di studio più richiesti dalle imprese
|
Assunzioni laureati nel 2007 |
Indirizzo |
Valori assoluti |
Economia |
24.240 |
Ingegneria elettronica e dell’inf. |
9.000 |
Sanitario e paramedico |
6.880 |
Ingegneria industriale |
6.450 |
Chimico-farmaceutico |
4.960 |
Insegnamento e formazione |
3.040 |
Altri indirizzi di ingegneria |
2.370 |
Scientifico, matematica, fisica |
2.170 |
Lettere, filosofia, storia, artistico |
1.950 |
Linguistico, traduttori e interpreti |
1.770 |
Politico-sociale |
1.760 |
Ingegneria civile e ambientale |
1.510 |
Giuridico |
1.310 |
Geo biologico e biotecnologie |
1.210 |
Architettura e urbanistico |
1.000 |
Psicologico |
630 |
Statistico |
530 |
Medico e odontoiatrico |
460 |
Agrario, agroalimentare e zootecnico |
220 |
Scienze motorie |
200 |
Non specificato |
3.710 |
TOTALE |
75.330 |
Fonte Excelsior –Unioncamere Minilavoro - 2007 |
Continua ad esserci ad ogni modo uno squilibrio dei vari indirizzi di studio tra domanda e offerta di laureati. Quali sono le attese per il futuro? Come si può ridurre questo squilibrio?
Credo la chiave sia sempre quella di favorire un sempre più stretto dialogo tra università, sistema dell’istruzione e mondo imprenditoriale, ma anche diffondere quanto più possibile programmi di orientamento tra i giovani che si avvicinano alla scuola media inferiore e a quella media superiore, facendo loro comprendere quali siano le esigenze espresse dal mondo produttivo, peraltro ben illustrate da strumenti quali Excelsior. Studiare per la propria cultura, seguendo le proprie inclinazioni è senza dubbio giusto, ma lo è anche guardare al futuro ed investire energie per avere maggiori opportunità di inserirsi presto e con soddisfazione nel mondo del lavoro.
Per i giovani c'è purtroppo un'evidenza negativa nell'indagine Excelsior. Anche quest'anno le imprese diminuiranno le assunzioni degli gli under 30 (37,7 per cento questo anno, mentre erano il 43,3 nel 2004). Quali ragioni? Si può sperare in un'inversione nei prossimi anni?
Ciò dipende dal fatto che dopo alcuni anni di maggior espansione della base occupazionale, le imprese ora mirano a cercare un numero più contenuto di nuovi occupati da inserire nei processi aziendali, ai quali spesso far ricoprire ruoli strategici. L’esperienza, in questo caso, diventa un fattore premiante nella scelta del candidato
Tratto da Rapporto EXCELSIOR