«Un successo» — secondo il ministro del Lavoro, Cesare Damiano — «l’adesione dei lavoratori ai fondi pensione.
Sono 727.000 i dipendenti che hanno deciso nei primi sei mesi del 2007 di conferire il proprio TFR alla previdenza complementare, «…a cui si dovranno aggiungere i conferimenti taciti, secondo il meccanismo del silenzio assenso», cioè le iscrizioni automatiche ai fondi pensione di categoria di coloro che non hanno espresso alcuna scelta entro il 30 giugno.
Su una platea di lavoratori dipendenti pari a 12,2 milioni, il silenzio assenso dovrebbe riguardare, secondo il ministro, circa un 10-15% dei lavoratori e quindi una cifra variabile tra 1,2 milioni e 1,8 milioni.
Complessivamente, considerando anche i lavoratori già iscritti al 31 dicembre 2006, si arriva a un tasso di iscrizione ai fondi di circa il 34-35%.
«Un dato — ha detto Damiano — in linea con le previsioni di arrivare a fine anno a un tasso di adesione del 40%. Il bersaglio è stato centrato. Anche l'Italia si sta allineando a quanto deciso dagli altri Paesi europei 30 anni fa: finalmente si corona il sogno di avere una legislazione che crea una rete di fondi».
Riassumendo, per il lavoro dipendente la previdenza complementare dovrebbe aver raggiunto i quattro milioni di iscritti. Agli oltre due milioni già iscritti a fine 2006 (anche se nella cifra sono considerati i 440.000 iscritti a fondi aperti che non necessariamente sono sottoscritti da lavoratori dipendenti), si aggiungono nel 2007, grazie alla nuova regolamentazione sul trasferimento del TFR alla previdenza complementare, 727.000 nuovi iscritti (372.065 adesioni ai fondi negoziali, 200.000 ai fondi aperti e 155.000 ai pip, piani di previdenza individuali) e oltre 1,2 milioni di «adesioni tacite». La stima del 40% di adesioni entro fine anno, secondo Damiano, «garantisce» di rispettare le «previsioni del governo in finanziaria » sui 6 miliardi per il fondo Inps e «l'equilibrio delle risorse».
E a proposito di Inps, l'Istituto ha chiuso il bilancio in buona salute. Entrate contributive in forte aumento (+4,3%), prestazioni istituzionali in crescita (+3,1%) e un avanzo economico pari a 658 milioni. L'avanzo finanziario è stato pari a 2.760 milioni di euro con un incremento di 3.191 milioni rispetto al disavanzo di 431 milioni del 2005. Secondo l'Inps grazie a maggiori trasferimenti dal Bilancio dello Stato per prestazioni assistenziali e a un buon andamento delle entrate contributive.
Ancora «freddi» verso la previdenza integrativa, secondo i dati presentati dal ministro, sono i giovani e i lavoratori delle imprese più piccole, soprattutto nel terziario. «Si tratta di cinque milioni di lavoratori. — ha spiegato — Senza uno sforzo di queste imprese c'è un bacino di lavoratori che rischia di essere escluso dalla previdenza integrativa e questo è un problema da guardare con attenzione».
Gli statali. Al momento, fatta eccezione per i dipendenti della scuola, gli statali sono stati esclusi dall'applicazione della riforma. «La normativa è in dirittura d'arrivo per i lavoratori delle autonomie locali e della sanità, — spiega il consulente del ministero del Lavoro sul TFR, Giovanni Pollastrini — dovrebbe entrare in vigore alla fine dell'estate. Mentre per i ministeri, il parastato e la ricerca è ancora in via di definizione». Impresa Oggi.