Ciò che è insegnato da un'arte produce effetti incerti e ineguali; l'insegnamento della natura ha risultati uniformi
Seneca, Lettere morali a Lucilio
L'Unione Europea è un leader globale per quanto riguarda la produzione automatizzata: secondo il Rapporto sulla robotica mondiale, il 65% dei paesi con un numero superiore alla media di robot industriali per 10.000 dipendenti è localizzato nella UE. Nel frattempo, la forte crescita dell'industria della robotica è guidata dalla Cina.
"L'automazione è un fattore competitivo centrale per i gruppi di produzione tradizionale, ma sta diventando sempre più importante per le imprese piccole e medie in tutto il mondo", afferma Joe Gemme, Presidente della Federazione Internazionale di Robotica (IFR).
Entro il 2019, oltre 1,4 milioni di robot industriali saranno installati nelle fabbriche e circa il 40% del volume di mercato mondiale dei robot industriali saranno venduti nella sola Cina. Questo è quanto afferma il Rapporto sulla robotica mondiale del 2016, pubblicato dalla IFR.
Con un aumento delle vendite del 25% nel 2015, la più elevata crescita in Europa è guidata dagli Stati Europei centrali ed orientali. Anche per il 2016 è previsto un tasso di crescita simile del 29%. La IFR si attende che questa tendenza continuerà. La crescita media rimarrà stabile intorno al 14% l'anno fino al 2019. La crescita più elevata per i robot industriali è venuta dalla Repubblica Ceca e dalla Polonia. Tra il 2010 e il 2015 il numero di nuove installazioni di robot è aumentato in Repubblica Ceca del 40 % (tasso di crescita annuale composto) e in Polonia del 26% (CAGR).
Facendo un confronto mondiale, gli stati membri dell'Unione Europea nel complesso sono piuttosto avanzati nell'automazione. Questo è evidente dalla densità di robot presenti nell'industria automobilistica, per esempio. Metà delle prime 10 nazioni con il maggior numero di robot industriali per 10.000 dipendenti è localizzato nella UE. La natura altamente sviluppata dell'automazione è evidente anche se si considera il settore della produzione. Tra i 22 paesi con una densità di robot superiore alla media, 14 sono localizzati in UE. La densità di robot nella grandi economie europee occidentali è ancora avanti rispetto alla rampante Cina.
Con un piano decennale nazionale - denominato "Made in China 2025" - il paese punta a divenire una delle principali nazioni industriali tecnologiche in pochi anni. A ogni modo, per raggiungere l'obiettivo di Pechino di una densità di robot di 150 unità entro il 2020, è necessario installare tra 600.000 e 650.000 nuovi robot industriali in tutta la Cina. Facendo un confronto: circa 254.000 unità sono state vendute sul mercato globale durante il 2015. Nonostante ciò, la Cina oggi è già un leader nella vendita sul mercato. Con circa 68.600 unità vendite, le statistiche per il 2015 erano del 20% superiori alle cifre dell'anno precedente, superando il volume delle vendite di tutti i mercati europei combinati (50,100). Le vendite totali aumenteranno del 30% nel 2016 e tra il 2016 e il 2019 del 20% in media di oltre 400.000 unità nel 2019. Questo rappresenterà il 40% delle vendite totali nel 2019.
La Repubblica di Corea e il Giappone sono al secondo e terzo posto tra i mercati per i robot industriali più grandi al mondo. Il numero di unità vendute nel 2015 è cresciuto del 55% nella Repubblica di Corea, e del 20% in Giappone. Insieme a Singapore, questi due paesi guidano le classifiche delle economie automatizzate globali per densità di robot nella produzione. Con una situazione economica stabile, ci si aspetta che la Corea e il Giappone osserveranno una crescita media annuale del 5% nelle vendite di robot dal 2016 al 2019.
Gli USA attualmente sono il quarto singolo mercato per i robot industriali al mondo. Nell'area NAFTA (USA, Canada e Mexico), il numero totale di nuovi robot industriali installati è cresciuto del 17% stabilendo un nuovo record di 36.000 unità (2015). Il leader del gruppo sono gli USA, che rappresentano tre quarti di tutte le unità vendute. È stata registrata una crescita del 5%. Con un numero di unità molto minore al confronto, la richiesta in Canada è aumentata del 49% (5.466 unità), mentre in Messico è cresciuta del 119 per cento (3474 unità). Con una situazione economica stabile, ci si aspetta che l'America del Nord osserverà una crescita media annuale del 5-10% nelle vendite di robot dal 2016 al 2019.
Gli enormi programmi di automazione con robot hanno avuto un effetto positivo sulla occupazione non solo negli USA. Nel settore automobilistico tedesco, il numero di dipendenti è aumentato parallelamente alla crescita dell'automazione robotica: L'aumento tra il 2010 e il 2015 è stato in media il 2,5 % – le riserve operative di robot industriali hanno mostrato un aumento medio del 3% l'anno. L'effetto positivo dell'automazione sul numero di posti di lavoro è confermata da uno studio recentemente pubblicato dalla ZEW, in partnership con l'università di Utrecht. Di base, minori costi di produzione risultano in migliori prezzi di mercato. La domanda crescente quindi crea più posti di lavoro.
Al termine del 2016, il numero di nuovi robot installati aumenterà del 14% per giungere a 290.000 unità durante l'anno, come afferma il Rapporto sulla robotica mondiale. Dal 2017 al 2019, la crescita continua avrà una media di almeno il 13% l'anno come previsto (CAGR). I costruttori che usano robot si sono preparati per queste prospettive di crescita. Per tale finalità, le capacità di produzione sono state aumentate, e la maggioranza dei costruttori europei hanno attivato nuove località nei grandi mercati di vendita di Cina e USA.
Per quanto riguarda le tendenze tecnologiche, le imprese in futuro si concentreranno sulla collaborazione tra uomo e macchine, applicazioni semplificate e robot leggeri. Oltre questo ci sono i robot a due braccia, soluzioni mobili e l'integrazione dei robot negli ambienti esistenti. L'interesse sarà concentrato sui robot modulari e i sistemi robotici, che possono essere venduti a prezzi molto attraenti.
A proposito di automazione industriale, l’Italia è nella top ten dei produttori mondiali di robot industriali: lo affermano i dati della Federazione Internazionale di Robotica (IFR), che riconosce al nostro Paese il sesto posto nella classifica mondiale, dietro a Cina, Corea Del Sud, Giappone, Stati Uniti e Germania. Il mercato della robotica posiziona infatti l’Italia tra le eccellenze del mondo, attribuendole una posizione privilegiata non solo nella classifica mondiale, ma anche in quella europea: secondo i dati dell’IFR, l’Italia è anche il secondo produttore europeo di robot industriali dopo la Germania, con una quota di 6mila e 700 unità vendute, contro le 20mila tedesche. Un risultato più che buono, che conferma l’importanza e le potenzialità di uno dei settori a più alto tasso di innovazione al mondo, come dimostrano le numerose e moderne implicazioni della robotica sul mercato, sul lavoro e nell’ambito della vita quotidiana.
Non fantascienza, quindi, ma realtà: solo nel 2015, in tutta Europa, il mercato della robotica industriale ha registrato una crescita del 10%, annoverando anche la Spagna – dopo la Germania e l’Italia – tra i primi tre mercati europei in termini di vendite, con una produzione annua di 3mila e 800 unità.
A livello internazionale, poi, l’Asia si attesta come il mercato con il più alto tasso di crescita: solo la Cina, con i suoi 68mila robot industriali venduti, supera abbondantemente le vendite dell’intera Europa.
Da un punto di vista di robot installati in ambito industriale, invece, l’Italia si attesta al nono posto nella classifica mondiale.
Anche questo è quindi un punto a favore, se si considera la quantità di macchinari installati nel solo 2015: una quota che si aggira attorno al milione e mezzo e che promette risultati brillanti anche per i prossimi anni, come conferma la stima di 2,3 milioni di installazioni previste entro il 2018.
Tuttavia, la robotica non vive nel solo ambito industriale: negli ultimi tempi, infatti, la ricerca in materia ha sviluppato diverse applicazioni anche in settori non strettamente industriali, si pensi ai servizi, agli ambienti dirigenziali e alla vita di tutti i giorni.
Il nostro Paese si distingue infatti nel panorama mondiale (ed europeo) non solo nell’ambito della robotica industriale (ovvero quella applicata ai processi produttivi), ma anche in quello della robotica applicata alla vita di tutti i giorni: ed è proprio l’istituto Italiano di Tecnologia di Genova a lanciare sul mercato il primo robot per i lavori domestici, R1, un androide intelligente dall’aspetto umano in grado di interagire con l’uomo, supportandolo e aiutandolo nella gestione delle faccende domestiche e professionali.
Risultato di un lungo percorso di sperimentazione e ricerca, R1 è stato realizzato in 16 mesi da una squadra di 22 scienziati e tecnici di IIT guidati da Giorgio Metta, vicedirettore scientifico dell’Istituto.
Il robot, che è stato presentato al mondo lo scorso 19 luglio, è costituito per il 50% da plastica e per la restante metà da fibra di carbonio e metallo.
Tra i primi robot commerciali al mondo, R1 è dotato di 2 lunghe braccia allungabili che gli permettono di raccogliere e raggiungere anche oggetti lontani e di mani sensibili e prensili che gli consentono di riconoscere forme e materiali, interagendo con l’uomo grazie ad un sistema di Intelligenza Artificiale e “cognitive computing” avanzato.
L’arrivo del robot sul mercato è previsto tra un anno e mezzo, inizialmente con un numero limitato di prototipi e poi con una produzione più significativa.
Che dire, siamo orgogliosi di questi risultati e siamo anche certi che questa nuova esplosione di innovazione e tecnologia italiana contribuirà ad arricchire ancora di più il know how e gli impieghi dell’automazione industriale e della robotica nel mondo.
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27 luglio 2017
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