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Stato dell'arte di Industria 4.0 in Italia


Parte 1
Capitolo 1 - Execution 4.0: l’adozione delle tecnologie
Capitolo 2 - Vision 4.0: la prospettiva di lungo termine
Capitolo 3 - La mappatura delle imprese: i cluster “Industria 4.0”

In questa prima parte, la ricerca si pone l’obiettivo di capire lo stato di evoluzione rispetto al paradigma dell’Industria 4.0 di un campione di imprese italiane manifatturiere di dimensione medio-grande. Più precisamente per ogni impresa è stata valutata:
- la capacità di Execution, a livello sia di Information Technology (tecnologie gestionali) sia di Operational Technology (tecnologie industriali);
- la Vision verso l’Industria 4.0, a livello sia tecnologico sia strategico.
Queste valutazioni hanno portato a mappare le imprese su tre matrici:
- la prima analizza la capacità di Execution, incrociando Operational Technology e Information Technology;
- la seconda valuta la Vision, incrociando quella tecnologica con quella strategica;
- la terza infine sintetizza le due prospettive precedenti - capacità di Execution e Vision evidenziando quindi la maturità delle imprese italiane nel percorso verso dell’Industria 4.0.
Capitolo 1 - Execution 4.0: l’adozione delle tecnologie
Operational Technology
In termini di Operational Tecnology, le imprese esaminate dimostrano di essere a buon punto per quanto attiene alle tecnologie più tradizionali – le abbiamo chiamate “3.0”- mentre ci sono ampi spazi di miglioramento per le tecnologie 3.0 più avanzate e vicine alla logica 4.0.
In concreto, tutti gli Strumenti di supporto alla progettazione sono saldamente presenti nelle imprese con una quota che si avvicina all’80%. Se si considera anche la componente di coloro che stanno valutando l’adozione di queste soluzioni, si nota che anche le tecnologie di Automazione industriale, di Warehouse management system (WMS), di Manufacturing execution system (MES) e i sistemi di controllo avanzamento della produzione superano a loro volta l’80%.
Anche per il Manufacturing execution system (MES) e per il Product data management (PDM) si può osservare che accanto a un livello di adozione alto (58% e 49% rispettivamente) si aggiungono un 15% e un 16% di realtà che dichiarano di valutare l’implementazione di queste soluzioni. Molto meno diffuse sono invece le tecnologie 3.0 più avanzate. Le Piattaforme web di collaborazione con clienti e fornitori sono adottate dal 56% delle imprese ed è significativo che siano in fase di valutazione presso un altro 21%. I sistemi di Advanced planning and scheduling (APS), di Product lifecycle management (PLM), di Safety management (SM), di Governance risk and compliance (GRC) e di Computerized maintenance management system (CMMS) non risultano ancora ampiamente diffusi, ma ancora una volta il dato va letto in prospettiva, considerando che tutte queste tecnologie sono oggetto di valutazione da parte di una quota importante di aziende (sempre prossima al 20%). In definitiva, se per molte aziende il percorso 3.0 non è al momento ancora concluso, comunque è in atto un movimento verso l’innovazione 4.0 che si esprime ancora nella forma della valutazione e della sperimentazione.
Dal punto di vista delle tecnologie operative più avanzate, ovvero quelle che sono determinanti per l’attuazione di progetti “Industria 4.0”, la ricerca mostra una situazione ancora molto embrionale a livello di concreta adozione, ma è anche qui altrettanto importante prestare attenzione alla quota di tutti coloro che sono “in corso di valutazione”.
La presenza di Advanced automation è abbastanza significativa (27%), ma, se consideriamo anche le imprese che la stanno valutando, non si raggiunge comunque l’asticella del 50% tra adozione e sperimentazione. Industrial analytics e Industrial Internet of Things (Industrial IoT) generano un forte interesse. Sono un binomio convincente che viaggiano assieme e costituiscono un asset importante del “motore” Industria 4.0. In entrambi i casi hanno un livello di adozione inferiore a quello dell’Advanced automation, ma mostrano invece una percentuale più elevata di imprese in fase di valutazione: tanto che sommando queste due componenti arriviamo a superare il 50% del campione.
Più si alza l’asticella dell’innovazione e più il livello di adozione diminuisce:
- con l’Advanced human machine interface (Advanced HMI) si scende al 10%, ma è alta (22%) la quota di coloro che stanno sperimentando;
- per l’Additive manufacturing abbiamo un 8% che sale al 29% se consideriamo anche le imprese in corso di valutazione (a questo riguardo, dobbiamo sottolineare che si tratta di una tecnologia di processo, e quindi meno trasversale rispetto alle altre);
- anche il Cloud manufacturing è adottato dall’8% del campione, con un segnale debole anche in termini di sperimentazione (solo il 16%), numeri che evidenziano una scarsa comprensione delle potenzialità di questo ambiente e del fatto che può incidere in modo significativo sulla futura organizzazione della produzione delle imprese.
Una nota finale riguarda la “zona grigia” di coloro che considerano queste tecnologie non adatte alla propria impresa: può in realtà essere un segnale di una “mancanza di conoscenza”.
Information Technology
Con lo stesso approccio abbiamo valutato l’adozione dell’Information Technology “generalista”, “gestionale”. Tre sono le evidenze chiave che emergono: un livello di adozione alto per tutte le tecnologie indispensabili al business; una limitata diffusione del Cloud - con il Cloud applicativo (Saas) superiore al Cloud infrastrutturale (IaaS); una embrionale adozione delle soluzioni di Cognitive computing e Intelligenza artificiale.
Ma entriamo nel dettaglio dei risultati.
ERP, sistemi di digitalizzazione e dematerializzazione dei documenti, soluzioni di information security, compliance, risk management, CRM, Big data analytics e Business intelligence sono presenti in più di metà del campione e, se si considera anche la quota di valutazione in corso, si arriva ad oltre tre quarti.
Execution 4.0: l’adozione delle tecnologie
L’adozione è invece inferiore se consideriamo il mondo Cloud: 47% per il Cloud applicativo (Software as a Service); 30% per il Cloud infrastrutturale (Infrustructure as a Service); 28% per il Cloud a livello di piattaforma (Platform as a Service). La diffusione del Cloud applicativo superiore a quello infrastrutturale è forse da leggere come un ulteriore segnale del problema culturale legato alla comprensione delle potenzialità reali del Cloud stesso. Per alcune imprese il Cloud applicativo rischia di essere “banalizzato” nell’adozione di applicazioni “accessorie” o contingenti, magari con soluzioni che permettono di risolvere esigenze “non strategiche” di archiviazione o di collaboration.
Di fatto l’Information Technology “generalista” è oggi ancora saldamente ancorata a ERP, Dematerializzazione, Information security, Risk management etc, mentre le soluzioni più avanzate devono ancora essere ben capite e adottate.
La matrice della maturità tecnologica 4.0
Mettendo insieme tutte le analisi fatte sull’adozione delle tecnologie, abbiamo mappato le imprese del campione su una matrice che incrocia il loro grado di maturità dal punto di vista delle Operational Technology e delle Information Technology.
L’Execution delle imprese verso l’Industria 4.0 è stata analizzata in termini di consolidamento delle tecnologie 3.0 tradizionali, di diffusione delle tecnologie 3.0 più evolute e delle tecnologie 4.0 sia nell’ambito Operations sia nel contesto dell’IT. Le tecnologie 3.0 più tradizionali sono rappresentate da quelle soluzioni che “non possono mancare” come gli strumenti di supporto alla progettazione 2D e 3D, i software per Finite element method (FEM) e Computational fluid dynamics (CFD), le soluzioni di automazione industriale, come i Warehouse e management system (WMS), i Manufacturing execution system (MES), i sistemi di controllo di avanzamento della produzione e i Product data management (PDM).
Le tecnologie 3.0 più avanzate sono quelle necessarie per sviluppare progetti Industria 4.0 e possono essere identificate nelle piattaforme di Collaboration, nell’ Advanced planning and scheduling (APS), nei Product lifecycle management (PLM), nel Safety management (SM), nel Governance risk and compliance (GRC) e nei Computerized maintenance management system (CMMS).
Per tecnologie 4.0 si intendono le soluzioni di Advanced automation, l’Industrial analytics, l’Industrial IoT e le tecnologie che stanno cambiando il rapporto “uomo-macchina” ovvero le Advanced human machine interface (Advanced HMI).
Sul lato IT la valutazione riguarda la diffusione di soluzioni di tipo “generalista” come l’ERP esteso ai principali processi aziendali, le soluzioni di digitalizzazione e dematerializzazione, il CRM, le soluzioni di Security, Compliance e Risk management, Big data analytics e Business intelligence.
La ricerca ha analizzato la diffusione di tecnologie IT “necessarie” per l'attivazione di progetti Industria 4.0 come il Cloud (nelle modalità SaaS, IaaS e PaaS), i sistemi di Collaboration, il Cognitive computing e l’Intelligenza artificiale.
La ricerca fa emergere una serie di importanti evidenze:
- ben il 39% del campione è fermo a una bassa maturità IT e OT;
- il 16% ha già acquisito una alta maturità IT, ma non ha fatto altrettanto a livello di OT;
- una quota importante di imprese è “in movimento” (25% in totale): si tratta di realtà che vantano un livello medio di maturità OT e che nel 12% dei casi stanno acquisendo (con analisi e Proof of Concept) sia maturità IT sia OT e nel 13% dei casi hanno già acquisito maturità IT;
- un 7% del campione ha lavorato di più sulla parte Operations e vanta una alta maturità OT e una bassa maturità IT;
- il 13% riesce a unire una maturità sia a livello IT sia a livello OT.
Capitolo 2 - Vision 4.0: la prospettiva di lungo termine
La ricerca ha analizzato la capacità di visione “4.0” delle imprese, sulla base di due dimensioni:
- visione strategica, che misura la consapevolezza delle imprese sulla “rivoluzione” in atto indotta dall’Industria 4.0;
- visione tecnologica, che valuta la conoscenza sui mega-trend tecnologici 4.0 che riconfigureranno pesantemente il mondo del business.
Visione strategica
In termini di visione strategica le imprese che hanno partecipato alla ricerca dimostrano di aver compreso la logica dell’Industria 4.0.
Hanno ben colto l’importanza e la centralità dei dati per il business del futuro; sono ben consapevoli che per affrontare questo tipo di progettualità è necessaria una nuova cultura e occorre portare anche nel mondo della produzione e della manifattura quell’approccio che ha caratterizzato le Internet company.
Hanno colto di meno, invece, che il mondo dell’Information Technology e del digitale più in generale entrerà pesantemente nel mondo delle Operations, della “fabbrica”, portando le stesse logiche, cioè interoperabilità standard, virtualizzazione, architetture aperte SOA, con riferimento alla Sua specifica realtà aziendale?
Il mondo ICT andrà a compenetrarsi completamente con il mondo delle operations, portando a rivoluzioni importanti (es. interoperabilità standard, virtualizzazione, architetture SOA, cloud anche a livello di servizi operativi) I nuovi paradigmi dell’ "Industria 4.0" non hanno solo impatto sulle tecnologie e sui processi, ma porteranno anche a nuovi modelli di business, nuovi mercati, nuove fonti di ricavo Per affrontare il futuro di medio-lungo termine, occorre un’importante cambiamento culturale nella nostra organizzazione, simile a quello che ha caratterizzato le internet company. Ancora inferiore è la percezione che questa rivoluzione 4.0 sarà soprattutto una rivoluzione di modelli di business, che porterà a cambiamenti strategici discontinui in tutti i settori, con l’emergere anche di nuove imprese avanzate (startup) che porteranno via porzioni di business importanti alle imprese più tradizionali che non sapranno adattarsi al nuovo scenario.
Visione tecnologica
Relativamente alla visione tecnologica, le imprese che hanno partecipato alla ricerca dimostrano una elevata consapevolezza del ruolo chiave che sarà giocato in futuro dalla combinazione di Industrial IoT e di Industrial analytics e dalla Robotica avanzata e collaborativa. Si dimostrano meno convinte, invece, del ruolo disruptive che sarà svolto dal Cloud manufacturing, secondo il paradigma del Manufacturing as a Service, e dall’Additive manufacturing, che consentirà la produzione distribuita ovunque nel mondo.
La matrice della Visione 4.0
Integrando le due dimensioni della Vision, possiamo classificare le imprese del campione in quattro quadranti, che evidenziano come in generale le imprese esprimono una buona capacità di visione 4.0, con una maggiore propensione a quella strategica rispetto a quella tecnologica. Più precisamente:
- il 44% delle imprese intervistate uniscono una elevata visione strategica con una altrettanto elevata visione tecnologica;
-il 28% delle imprese dimostra una elevata visione strategica, ma una minore visione tecnologica, a fronte di un 11% che dimostra esattamente l’opposto, cioè una buona consapevolezza tecnologica, ma una più limitata visione strategica;
- solo il 17% del campione dimostra scarsa visione sia strategica sia tecnologica sui temi dell’Industria 4.0.
Capitolo 3 - La mappatura delle imprese: i cluster “Industria 4.0”
A conclusione della prima parte della ricerca abbiamo prodotto una mappa dei profili delle imprese italiane in relazione all’Industria 4.0, incrociando la maturità tecnologica e la capacità di visione. Più precisamente sono stati identificati 6 raggruppamenti:
- le “Belle addormentate”, che non si interrogano sulle prospettive dell’Industria 4.0 né dal punto di vista delle prospettive strategiche né da quello dell’innovazione tecnologica (sono il 21% del campione);
- i “Teorici”, che hanno maturato una loro visione sul paradigma 4.0, ma faticano a portare questa visione in concreti progetti di innovazione tecnologica (29%);
- i “Praticoni”, che stanno investendo bene sulle tecnologie più avanzate 3.0 e 4.0, ma lo fanno senza una vera visione di lungo termine, partendo probabilmente da competenze tecniche presenti in azienda o dall’intraprendenza dei singoli (15%);
- le imprese “in cammino”, che - guidate da una buona visione 4.0 - stanno accelerando gli investimenti nelle tecnologie abilitanti (15%);
- gli “Attaccanti 4.0”, che hanno capito appieno la portata dell’Industria 4.0 e hanno sviluppato una capacità di pensiero su come vogliono impostare il futuro del loro business, fondata su un percorso concreto di sviluppo tecnologico avanzato (20%).

Digital 360 Group. Research Report in collaborazione con IBM
8 novembre 2017

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