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Commento sulle teorie di Thomas Piketty


Tutto, o Lucilio, è al di fuori dell’uomo:solo il tempo è
nostro; di quest’unico bene fugace la natura ci ha
affidato il possesso e ne può escludere chi vuole.


Seneca Lettere morali a Lucilio


Il tema della economia internazionale dello sviluppo era importante. Con essa si potevano comprendere i meccanismi che il mercato e gli stati hanno usato per trovare un sistema di regole condiviso. Le regole erano essenziali per la migliore riforma dell'economia.
Un sistema valoriale e istituzionale che ha condizionato le agende governative per molti decenni e che l'economista francese, Thomas Piketty, con Il capitale nel XXI secolo, vuole provare, in un linguaggio chiaro e pacato, a spiegare e divulgare.
Le sue sono parole, che abbiamo già osservato nel mio Blog, sia pure in breve, e credo che sia utile riportare a noi lettori moderni e aggiornati alcuni dei passaggi più significativi.
Il tema della riforma dello stato sociale è stato affrontato in modo serio e rigoroso, sul piano storico in modo particolare, e la lettura di questo volume è tanto più importante in quanto si rimanda all’utilizzo, da parte dell’autore, di tabelle e grafici che aiutano la lettura di un testo non facile per i non economisti.
I passaggi che ho voluto riportare sono tra i più importanti per la mia sensibilità di studioso di Scienze Politiche tuttavia l’economista o lo storico forse possono trovare altri motivi di soddisfazione dalla lettura delle sue pagine. Dopo lo studio dell’argomento prima ricordato dello stato sociale nel XXI secolo e della sua, da molti auspicata, riforma, passiamo alla ricerca di quella che viene dall’economista chiamata l'economia internazionale dello sviluppo.
Il tema dello sviluppo dei paesi poveri ed emergenti (alcuni dei quali non sono più nè poveri nè emergenti) è stato trattato negli anni passati in modo rigoroso e innovativo, al punto che molte delle iniziative prese a livello globale sono state ripensate in termini di socialità e solidarietà, in questo l’Unione Europea e altri attori globali si sono riformati in senso solidale, pur mantenendo le linee di azione di intervento classico dell’economia, almeno questo è il mio parere in proposito, avendo in passato contribuito con amici e colleghi a queste riforme, nel nostro mondo di studi.
Ora veniamo a quello che dice, in proposito, nel suo libro, Il Capitale nel XXI secolo, il nostro economista francese. Egli osserva con che la situazione di sviluppo dei paesi occidentali più ricchi non è stata semplice da riprodurre nei paesi emergenti per tanti motivi. Egli ci racconta: "Già la situazione iniziale non è stata molto favorevole: il processo di decolonizzazione ha dato luogo negli anni cinquanta - settanta a fasi politiche caotiche segnate da guerre di indipendenza e da tensioni militari legate alla guerra fredda o anche a esperienze socialiste perlopiù inconcludenti. Dopo, la politica liberista e ultraliberista prodotta ha finito per imporre ai paesi poveri tagli nel settore pubblico."
Sono interessanti queste osservazioni che ci fanno capire i limiti e gli errori di un sistema internazionale non fondato sul rispetto della persona e della libertà. Era un dibattito molto acceso un tempo su questi temi, anche io lo seppi affrontare in parte. Riproporre queste tematiche è cosa saggia anche oggi.

Biografia di Piketty. E' nato nel 1971 a Clichy, un sobborgo di Parigi. A 18 anni venne ammesso alla École Normale Supérieure (ENS) dove ha studiato matematica ed economia. A 22 anni Piketty conseguì il dottorato di ricerca alla École des hautes études en sciences sociales e alla London School of Economics con una tesi sulla redistribuzione del reddito, scritta sotto la supervisione di Roger Guesnerie. Piketty è autore del best seller internazionale Il capitale nel XXI secolo che riprende i temi dei suoi studi sulla concentrazione e sulla distribuzione della ricchezza negli ultimi 250 anni. Nel libro sostiene la tesi secondo cui, nei paesi sviluppati, il tasso di rendimento del capitale è stato sempre maggiore del tasso di crescita economica, una circostanza che porterà, sempre più, a un aumento della disuguaglianza in termini di ricchezza e disponibilità di beni e servizi. Per affrontare questo problema, Piketty propone di attuare una redistribuzione della ricchezza attraverso una tassa globale sulla ricchezza.

Corrado Caruso - 6 giugno 2018

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www.impresaoggi.com