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1.16 Ruolo della leadership nell’impresa
Nel parlare di evoluzione delle risorse umane di un’impresa moderna
non si può fare a meno di sottolineare la necessità di leadership
che tale impresa richiede; senza un leader un’impresa non nasce
e non cresce. Spesso, il leader di una nuova impresa è proprio l’ideatore
del progetto. Secondo Daniel Goleman la leadership si caratterizza per essere dotata di “intelligenza emotiva” e questa sarebbe la
combinazione di cinque ingredienti.
1. L’autoconoscenza: la capacità di riconoscere e comprendere le
proprie emozioni e il loro effetto sugli altri.
2. L’autocontrollo: la capacità di controllare i propri impulsi.
3. La motivazione: l’esistenza di un progetto personale da realizzare
nel contesto professionale e non solo l’interesse per il denaro e
lo status.
4. L’empatia: la capacità e sensibilità nel comprendere le motivazioni
emotive delle persone21.
5. Le competenze sociali: l’eccellenza nel costruire reti e relazioni
dentro e fuori l’impresa.
Goleman afferma che poche persone possiedono queste qualità,
ma coloro che riconoscono l’importanza dell’intelligenza emotiva
possono intraprendere un percorso imprenditoriale.
È interessante osservare come, anche nelle più recenti revisioni
delle norme sulla Qualità, viene riconosciuto alla leadership un nuovo
ruolo, non più basato sul comando e controllo, ma orientato all’assunzione
delle seguenti responsabilità:
La definizione della vision aziendale o della vision che si prevede
per la neo-impresa.
La comunicazione agli stakeholders degli obiettivi relativi alla vision.
La promozione del cambiamento.
La promozione e la motivazione della crescita professionale dei
collaboratori.
La definizione, la stesura e la diffusione delle politiche e degli
obiettivi della Qualità.
Molto profonda la definizione di empatia data dallo psichiatra Robert Lifton:
“L'empatia è il sentimento su cui si fonda la fiducia sociale; essa richiede,
infatti, che l'individuo includa il resto dell'umanità nel proprio immaginario.
Per provare empatia, bisogna superare i confini del sé, stabilire una residenza
emotiva nell'essere dell'altro, in modo che i suoi sentimenti divengano i nostri”.
1.17 Mortalità delle neo-imprese
Mi corre l’obbligo concludere questo capitolo sulla nascita e sullo
sviluppo dell’impresa citando il ben noto il fenomeno dell’elevata
mortalità delle neo-imprese nei primi tre anni di vita, evento che dipende
da molti parametri, ma fondamentalmente da questi quattro:
a) aspettative sbagliate sul mercato o sui costi;
b) sottovalutazione degli aspetti organizzativi;
c) fragilità finanziaria;
d) costi di sganciamento molto bassi.
Questa elevata mortalità delle neo-imprese può essere interpretata
come un naturale effetto della selezione del mercato verso iniziative
economicamente poco efficienti; una sorta di darwinismo economico.
Le nuove imprese sono generalmente fondate da individui; circa due
terzi delle nuove iniziative imprenditoriali derivano dalla decisione
di lavoratori, precedentemente alle dipendenze di una grande o
media azienda, di “mettersi in proprio” (spin-off), e il ruolo delle
competenze accumulate appare fondamentale nel forgiare il profilo
della nuova impresa e nel determinarne le performance.
Spesso
il neo-imprenditore ha le competenze tecniche, ma non quelle
manageriali, ed ecco perché è sempre opportuno che si appoggi a un
incubatore di imprese. La combinazione di due soci, uno tecnico e
uno amministrativo, spesso non funziona.
Eugenio Caruso - 22 giugno 2019
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