Sezioni   Naviga Articoli e Testi
stampa

 

        Inserisci una voce nel rettangolo "ricerca personalizzata" e premi il tasto rosso per la ricerca.

La nascita di Alleanza Nazionale, nel 1995


In copertina: Annibale Carracci "il vizio e la virtù"

Italia: vizi e virtù
Eugenio Caruso
Impresa Oggi Ed.

copertina 3

Articolo precedente


39. L'assetto politico dal 1994 al 1998

39.5 La nascita di Alleanza Nazionale nel 1995
Fini, il 27 gennaio 1995, a Fiuggi, porta l'Msi allo scioglimento per presentarsi con il look di Alleanza nazionale; viene raccolto un vecchio progetto di Domenico Fisichella, che, nel '92, aveva lanciato l'idea di un'alleanza nazionale, per uscire dal guscio dell'Msi e cercare l'accordo politico con la Dc, coniando lo slogan «Collegarsi per vincere».
Allora Fini non aveva preso in considerazione la proposta, ma, il crollo del muro di Berlino, che aveva portato all'annullamento del partito di Gransci, Togliatti e Berlinguer, inevitabilmente condusse all'annullamento del movimento di De Marsanich, Romualdi e Almirante. Il movimento neo-fascista fondava la propria identità sulle nostalgie del passato, sulle rivalse, sui rancori, sulla contrapposizione nazionalistica e, spesso, violenta al comunismo e aveva sofferto per tutta la sua esistenza del complesso dell'orfano e del brutto anatroccolo. Si voglia o no dar credito al ragionamento secondo cui l'Msi viveva in funzione anticomunista, sta di fatto che la fine dell'uno determina la fine dell'altro.
La fiamma si spegne, per far nascere An il cui statuto condanna le leggi razziali e prevede un articolo che cita «L'antifascismo fu il momento storicamente essenziale per il ritorno dei valori democratici, che il fascismo aveva conculcato». Solo qualche anno prima, nel '90, al congresso di Rimini, Fini, riconosceva un ruolo ancora importante all'Msi, perché l'anticomunismo del movimento era la conseguenza dell'essere idealmente fascisti e nel '92 veniva organizzata una grande manifestazione, a Roma, per i festeggiamenti del 70° anniversario della marcia su Roma.
Con l'Msi, Fini ha sepolto il saluto romano, le camicie nere, le anticaglie e gli orpelli del ventennio e della sua appendice di Salò. Prima o poi la trasformazione sarebbe avvenuta, ma appare ovvio che l'esperienza del Polo ha accelerato il processo e forse ha ragione chi afferma che un merito di Berlusconi è stato lo "sdoganamento" della destra fascista.
Come per lo scioglimento del Pci, anche per quello dell'Msi si vedono nei telegiornali persone che battono le mani e che, nello stesso tempo, piangono; il cervello dice sì il cuore dice no. «La sera di venerdì 27 gennaio 1995, la sala del gran circo di Fiuggi si vuotò mestamente. In fondo, s'era pur sempre celebrato un funerale» commenta Bruno Vespa.
Come il Pds, anche An deve scontare una scissione, quella del gruppo di Rauti che fonda il partito della Fiamma; la scissione si rivela utile ad An, che può accelerare la propria legittimazione a governare essendosi liberata dell'ala ideologica e nostalgica.
Il comportamento politico di Fini, che peraltro riscuote un notevole successo personale presso i media, sarà, per anni, caratterizzato da comportamenti mirati più a una completa legittimazione di An che a strategie politiche coerenti o innovative rispetto al corso della politica. Fini, sarà, di volta in volta, in funzione dell'opportunità politica, contrario e poi favorevole alla Bicamerale per le riforme istituzionali presieduta da D'Alema, contrario e poi favorevole al sistema maggioritario, contrario e poi favorevole al federalismo, contrario e poi favorevole alla saldatura tra Fi e il Partito popolare europeo, favorevole e poi contrario al Popolo della liberta.

LOGO

Eugenio Caruso - 3 luglio 2019


Tratto da

1

www.impresaoggi.com