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4.1.3 La produzione autonoma distribuita
Produzione autonoma distribuita (in alcuni testi si trova la dizione
peer to peer) significa che i processi di trasformazione fisica dei prodotti
sono distribuiti geograficamente in modo tale da aver luogo il
più vicino possibile al mercato di utilizzo.
Il commercio elettronico sta
dando un forte impulso alla trasformazione in tal senso del sistema
produttivo, in quanto, se un ordine viene completato nell’arco di pochi
minuti, anche la consegna del bene trattato dovrà avvenire in tempi
molto stretti e questo è possibile solo con una produzione autonoma
distribuita.
Questo tipo di approccio consente notevoli downsizing. I
flussi logistici e le dimensioni medie degli impianti sono notevolmente
ridotti e il traffico pesante di autotreni, che attualmente percorrono
migliaia di chilometri per portare da A a B un prodotto che potrebbe
essere tranquillamente realizzato in B, si riduce drasticamente.
Questa
nuova realtà industriale consente quindi di ridurre anche l’impatto
antropogenico sull’ambiente. La produzione autonoma distribuita
poggia su un semplice, solido principio. È molto più semplice automatizzare
un sistema integrato che integrare sistemi automatizzati. I vantaggi
che la produzione autonoma distribuita riversa su tutto il sistema
degli stakeholders sono numerosissimi.
- Si accorciano i tempi di consegna.
- Eventuali reclami o richieste after-sale trovano riscontri rapidi.
- I costi di produzione sono più bassi.
- I costi di trasporto sono più bassi.
- La produzione può attuare strategie basate sulla più ampia
flessibilità.
- L’ambiente di lavoro valorizza meglio le risorse umane, in
termini di responsabilizzazione e di creatività.
- Si abbrevia il pay-back dell’investimento.
- Si riducono i costi di manutenzione.
- È più facile creare un gruppo compatto e coeso di stakeholders.
L’organizzazione della produzione autonoma distribuita consente
che ciascun nucleo della rete, sia che appartenga a una grande impresa
sia che si tratti di un’impresa indipendente, possa godere delle
caratteristiche che seguono.
- L’autogestione. Le persone sono dotate di poteri di delega per decidere
e agire.
- L’autoreferenziazione. Al gruppo è attribuita l’autorità necessaria
per prendere tutte le decisioni in merito a qualsiasi opportunità
di business.
- L’autonomia. Il nucleo è un autentico centro di profitti e perdite,
ha piena autonomia per la gestione del personale, acquisisce nuove
competenze, stabilisce le proprie dimensioni, sceglie i propri
stakeholders.
- Il miglioramento continuo. Tutti i partecipanti al sistema olonico
devono realizzare processi di miglioramento continuo; se qualche
soggetto non è in grado di adeguarsi a questa filosofia sarà costretto
a staccarsi dal sistema.
Da quanto detto, si può affermare che i principi fondamentali che
sottendono questo modello sono i seguenti:
- Le persone sono il massimo bene capitale.
- La flessibilità è la dote individuale più importante.
- L’enfasi va posta sul lavoro di gruppo.
- L’organizzazione deve predisporsi per l’apprendimento
continuo affrontando le nuove sfide del learning to learn.
- La politica del personale si basa sulla motivazione.
- Le priorità strategiche definiscono anche il più adeguato
sviluppo delle risorse umane.
In sintesi, l’impresa 4.0 va vista come l’evoluzione di alcuni modelli
di impresa moderna già analizzati nel primo e secondo capitolo:
- è un sistema reticolare di imprese,
- collegate da un sistema informatico,
- integrate nella logica dello stakeholdership,
- organizzate per operare in funzione di business interaziendali,
- gestite secondo i modelli della gestione per processi.
Giova sottolineare che le strategie organizzative e competitive devono adeguarsi a questo
modello di impresa.
Con il modello di impresa 4.0, sia pure in modo sintetico ed
essenziale, è stato descritto un sistema organizzativo adeguato a
raggiungere l’eccellenza. Il modello è in fase di sperimentazione
presso grandi imprese che stanno adottando la strategia della
disarticolazione (unbundling) in tante business units. D’altra parte,
indipendentemente dal modello organizzativo adottato, si ritiene
che la strada per l’eccellenza debba essere riconosciuta per alcune
caratteristiche, indicate nei prossimi paragrafi. Il dettaglio sembra
eccessivo, ma è voluto, in modo che ogni azienda ritrovi i propri
caratteri distintivi di eccellenza.
Eugenio Caruso - 11 novembre 2019
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